ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04396

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 358 del 08/01/2015
Firmatari
Primo firmatario: FRUSONE LUCA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 08/01/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 08/01/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 08/01/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04396
presentato da
FRUSONE Luca
testo di
Giovedì 8 gennaio 2015, seduta n. 358

   FRUSONE. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   dal 2008 a oggi sarebbero diversi i crolli improvvisi, avvenuti presso i caselli autostradali dovuti, secondo gli inquirenti, anche a modifiche «fraudolente di disegni progettuali, soprattutto nella parte relativa alle saldature delle pensiline», così da «ovviare alle ripetute contestazioni di non conformità dei lavori»;
   la maxi inchiesta sui cantieri parte su impulso delle dichiarazioni di un ex dipendente di una delle società coinvolte (riconducibile all'imprenditore Mario Vuolo) messe a verbale dalla direzione investigativa antimafia di Milano. In particolare, fa riferimento al casello di Cherasco che, nel dicembre 2008, crolla sotto il peso della neve. Vengono fuori, a seguire, episodi ripetuti di cedimenti strutturali ai caselli, che riguardano la caduta di pannelli, tettoie, cartellonistica o impalcature in ferro. Tra cui quelli di Capannori sulla Firenze-Mare, Firenze Nord e Valdarno sull'autostrada del Sole e Rosignano sulla Rosignano-Civitavecchia erano stati realizzati in maniera irregolare;
   le rivelazioni fanno scattare a raffica una serie di perquisizioni in mezza Italia, da Firenze alla Campania passando per Roma, con il risultato di nove indagati e un capo d'accusa (attentato alla sicurezza dei trasporti per aver utilizzato manodopera non qualificata, materiale scadente o per non aver rispettato le procedure nella realizzazione delle opere);
   fra le imprese su cui sono in corso accertamenti ci sono la Carpenfer di Roma, la Patm e la Costruzioni Travi Elettrosaldati Srl, tutte riconducibili alla famiglia Vuolo. Secondo il testimone, un ex carabiniere assunto come responsabile alla sicurezza della Carpenfer, le aziende che vincevano gli appalti per i lavori in autostrada venivano «convinte» a subappaltare una serie di opere ad alcune ditte tra cui Carpenfer, Patm e Cte;
   Mario Vuolo è un imprenditore di Castellammare di Stabia con precedenti penali alle spalle e sospetti legami con il clan camorristico D'Alessandro. Il figlio di Mario Vuolo, Pasquale detto «Capa storta» viene definito «figura emergente del clan» e la nuora è figlia di un affiliato di spicco della cosca D'Alessandro. Hanno iniziato a fornire materiali per caselli e ponti autostradali sotto il nome di Carpenteria metallica, che ha chiuso i battenti in fretta e furia dopo avere ricevuto lo stop del prefetto per condizionamenti della camorra. Dalle ceneri della Carpenteria metallica nasce la Carpenfer Roma, che realizza il ponte ciclopedonale di Cinisello Balsamo e la pensilina di Cherasco, il primo a rischio crollo e posto sotto sequestro dalla magistratura, la seconda crollata come una castello di sabbia. Partono le indagini delle Procure di Monza e di Alba, e nel frattempo viene costituita un'altra società che si occupa di posizionare le strutture realizzate dalla gemella Carpenfer. I Vuolo quindi continuano a lavorare sotto l'insegna Ptam Costruzioni, pur non figurando tra i soci. I proprietari ufficiali sono la moglie di Mario Vuolo e, fino a giugno 2012, l'architetto Pino Celotto che nel giugno 2012 lascia la Ptam, si dimette dalla carica di amministratore e cede le quote alla signora Vuolo;
   gli inquirenti hanno raccolto prove della presenza di «ingenti capitali di dubbia provenienza e tentativi sistematici di corrompere i rappresentanti degli enti committenti»;
   le aziende subappaltanti avrebbero infatti utilizzato materiale scadente e manodopera non qualificata, o non avrebbero rispettato le procedure nella realizzazione delle opere;
   secondo quanto ricostruito dagli investigatori, gli imprenditori avrebbero tentato di corrompere alcuni rappresentanti degli enti committenti per ottenere delle modifiche fraudolente dei disegni progettuali, soprattutto nella parte relativa alle saldature delle pensiline;
   un modo, questo per ovviare alle ripetute contestazioni di non conformità dei lavori da parte delle varie stazioni appaltanti, e l'esistenza di diversi procedimenti penali relativi alla cattiva esecuzione delle opere pubbliche realizzate;
   il 6 novembre 2013 è stato sequestrato, su ordine della procura della Repubblica di Roma, il cavalcavia dell'A1 nei pressi del casello di Ferentino (FR), aperto solo quattro anni fa. La magistratura vuole vederci chiaro su alcuni «presunti vizi costruttivi dell'opera» –:
   di quali informazioni disponga il Ministro interrogato in merito ai fatti descritti e se questi corrispondano al vero;
   come sia possibile che dei pregiudicati abbiano potuto realizzare appalti pubblici;
   se il Ministro interrogato non ritenga opportuno, necessario ed urgente adottare un sistema di valutazione più efficace riguardante le fasi di progettazione e aggiudicazione delle opere, volto a garantire la sicurezza degli automobilisti;
   se il cavalcavia costruito nei pressi del casello di Ferentino e posto sotto sequestro possa essere in qualche maniera riconducibile alle già citate società sottoposte ad accertamenti. (5-04396)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sicurezza dei trasporti

inchiesta giudiziaria

carpenteria metallica