ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04354

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 356 del 22/12/2014
Firmatari
Primo firmatario: CAPONE SALVATORE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 22/12/2014


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 22/12/2014
Stato iter:
25/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 25/06/2015
Resoconto GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 25/06/2015
Resoconto CAPONE SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 22/12/2014

DISCUSSIONE IL 25/06/2015

SVOLTO IL 25/06/2015

CONCLUSO IL 25/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04354
presentato da
CAPONE Salvatore
testo di
Lunedì 22 dicembre 2014, seduta n. 356

   CAPONE. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   il 19 dicembre del 2012 l'ufficio postale di Serrano, frazione di Carpignano salentino, ha chiuso definitivamente gli sportelli per «decisione unilaterale di Poste Italiane spa», affermarono i rappresentanti delle istituzioni territoriali, privando i circa duemila cittadini della frazione di servizi essenziali;
   a nulla, valsero, all'epoca, le sollecitazioni a ripristinare lo status quo ante espresse dall'amministrazione comunale né ebbe alcun esito, successivamente, la raccolta di oltre 600 firme di cittadini della frazione contro la chiusura dell'ufficio né, ancora successivamente, reiterati appelli ancora da parte della locale amministrazione comunale. In una lettera alle istituzioni (prefetto di Lecce, Ministro dello sviluppo economico, governatore pugliese, presidente della provincia, Anci Puglia, Anpci Puglia, segreteria regionale Agcom, procuratore della Repubblica presso il tribunale di Lecce e amministrazione di Poste Italiane spa), vennero puntualizzate, punto per punto, le gravissime ricadute e gli innumerevoli disagi per la popolazione;
   nello specifico, si ribadiva il carattere unilaterale della decisione e inoltre si sottolineava come la chiusura «provocasse un danno inqualificabile a tutta la cittadinanza, con riduzione dei servizi al cittadino e conseguente incidenza negativa sulla qualità della vita della popolazione residente, specie in capo alle fasce più deboli. In particolare, anziani e diversamente abili, sono fortemente penalizzati anche dalla mancanza di collegamenti con l'ufficio postale più vicino sito in Carpignano Salentino»;
   ancor più grave, infatti, appariva e appare la decisione di Poste Centrali in relazione sia al numero di cittadini rimasti privi di un servizio essenziale, costretti a recarsi nel vicino paese di Carpignano (circa due chilometri), sia alla composizione sociale della frazione, abitata in numero rilevantissimo da pensionati, molto spesso impossibilitati a spostarsi, sia ancora all'erogazione dello stesso Ufficio anche di servizi bancari (libretti di risparmio, conti correnti, servizio bancomat, erogazione di prestiti, fidi), in assenza di altri sportelli bancari, condizione che evidenzia ulteriormente, se mai ce ne fosse il bisogno, la funzione sociale e di garanzia di elementari diritti che lo sportello svolgeva all'interno della comunità serranese;
   d'altra parte, la decisione, sembrava «dettata non da una effettiva esigenza di eliminare gli sprechi e di razionalizzare i costi, bensì da una spregiudicata logica mercantile e di mero calcolo economico che ha come conseguenza la soppressione di un diritto del cittadino-consumatore»;
   su questa, come di altre, situazioni di grave disagio, verificatesi sul nostro territorio, con la chiusura di numerosi uffici, poste italiane non ha mai, sebbene siano state effettuate sollecitazioni anche con diversi atti parlamentari, fornito ragioni, tranne procedere alla rimodulazione – ovvero alla riduzione dei servizi – in alcuni uffici e alla chiusura di altre sedi;
   tali decisioni penalizzanti per i cittadini appaiono all'interrogante in totale contraddizione con il decreto del Ministero dello sviluppo economico del 7 ottobre 2008 avente per oggetto «Criteri di distribuzione dei punti di accesso alla Rete pubblica italiana». All'articolo 2 comma 4, il decreto riporta l'impossibilità nei comuni con unico presidio postale di effettuare soppressioni di uffici postali e al comma 5 prevede per i comuni sopra citati che l'apertura degli uffici postali non debba essere inferiore a tre giorni e a diciotto ore settimanali –:
   se il Ministro non ritenga di dover intervenire accertando le motivazioni per cui nella filiale delle Poste italiane di Lecce non si ottemperi a quanto previsto nel decreto del 7 ottobre 2008; se non ritenga di dover assumere iniziative perché Poste Italiane ripristini il servizio dell'ufficio postale di Serrano, come anche di altri comuni, rispondendo così ad una fortissima esigenza territoriale e ripristinando un servizio essenziale per quella comunità. (5-04354)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 25 giugno 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-04354

  In via preliminare, occorre premettere che il settore postale, a livello nazionale e comunitario, è stato interessato negli ultimi anni da profondi cambiamenti che hanno riguardato il contesto normativo, ed in particolare, il passaggio delle funzioni di regolamentazione e di vigilanza dal Ministero dello sviluppo economico all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni per effetto del decreto-legge del 6 dicembre 2011, n. 201, convertito nella legge del 22 dicembre 2011, n. 214.
  Si sono, inoltre, verificati notevoli mutamenti concernenti la concorrenza e l'evoluzione delle esigenze dell'utenza verso una significativa differenziazione dell'offerta dei servizi.
  In tale ambito la fornitura del servizio universale presenta problematiche relative a particolari condizioni demografiche e territoriali, caratterizzate da vaste zone di difficile accessibilità ed a scarsa densità abitativa.
  Il Contratto di programma vigente tra il Ministero e Poste Italiane prescrive all'articolo 2, comma 6, che quest'ultima trasmetta all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), con cadenza annuale, l'elenco degli uffici postali e delle strutture di recapito che non garantiscono condizioni di equilibrio economico e, contestualmente, il piano di intervento per la progressiva razionalizzazione della loro gestione.
  L'Autorità, nell'esercizio dei propri poteri di vigilanza, svolge un'attività di valutazione del piano di razionalizzazione della gestione degli uffici postali, al fine di verificarne la conformità ai criteri di distribuzione dei punti di accesso alla rete postale.
  Su tale aspetto, si evidenzia che l'Agcom con delibera 342/14/CONS recante «Punti di accesso alla rete postale: modifica dei criteri di distribuzione degli uffici di Poste Italiane» ha integrato i criteri di distribuzione degli uffici postali di cui all'articolo 2 del decreto ministeriale 7 ottobre 2008, attraverso l'introduzione di specifiche garanzie a tutela degli utenti, in particolare per coloro che si avvalgono degli uffici postali ubicati in comunità montane e nelle isole minori.
  Il Contratto di programma, inoltre, consente a Poste Italiane, previo accordo con le autorità locali, di garantire una presenza più articolata nelle aree territoriali disagiate.
  Si auspica, quindi, nel rispetto delle esigenze dell'utenza, la massima concertazione tra Poste Italiane e le amministrazioni locali. Tale impegno è stato, peraltro, evidenziato anche durante l'incontro del 12 febbraio scorso avuto con l'amministratore delegato di Poste Italiane ed il presidente dell'AGCOM.
  Su richiesta del Ministero, Poste Italiane, con lettera del 7 aprile 2015, ha accettato di sospendere l'attuazione del piano di razionalizzazione, originariamente prevista per il 13 aprile 2015, al fine di garantire un maggior coinvolgimento degli enti locali e dei loro amministratori, in modo da tener effettivo conto delle esigenze dei cittadini, con particolare attenzione alle fasce più deboli, e delle specificità dei territori. L'azienda si è inoltre impegnata a spiegare come servizi innovativi assicureranno la tutela del servizio universale a tutti i cittadini.
  In un incontro, avuto lo scorso 23 giugno 2015, con l'amministratore delegato di Poste Italiane, il presidente di AGCOM, il presidente della Conferenza delle Regioni ed il coordinatore dei piccoli comuni di ANCI, il Ministero ha potuto verificare gli effetti dell'utile e costruttivo dialogo avviato tra la società Poste ed i rappresentanti di regioni e comuni, che ha portato alla rimodulazione degli interventi inizialmente previsti da Poste tra chiusure e razionalizzazioni. È emersa peraltro la disponibilità delle parti in gioco a proseguire un percorso coordinato nella modernizzazione dei servizi ai cittadini mantenendo una attenzione particolare ai presidi in territori a rischio desertificazione.
  Ciò premesso, per quanto concerne, in particolare, l'ufficio postale di Serrano, frazione di Carpignano Salentino (Lecce) la società Poste Italiane ha rappresentato che l'intervento di chiusura di tale ufficio, non unico di comune, era stato inserito nel Piano delle chiusure 2012, regolarmente trasmesso all'Agcom e attuato nel dicembre 2012, in conformità di quanto previsto nel decreto ministeriale del 7 ottobre 2008.
  La società fa, altresì, presente che nello stesso comune è attualmente operativo l'ufficio «Carpignano Salentino», aperto 6 giorni a settimana in modalità monoturno e dotato di uno sportello automatico ATM attivo 24 ore, in grado di soddisfare le esigenze della clientela. In posizione limitrofa al predetto ufficio si trovano gli uffici «Martano», aperto su due turni, dal lunedì al venerdì, e nel turno antimeridiano il sabato, «Castrignano de’ Greci» e «Cannole», aperti 6 giorni a settimana in modalità monoturno, tutti dotati di sportelli automatici ATM operativi 24 ore.
  In ogni caso, Poste Italiane ha assicurato che tutti gli interventi inseriti nel Piano risultano essere pienamente rispettosi della normativa sopra menzionata e che l'attuazione degli stessi avverrà solo dopo aver completato il dialogo avviato con le istituzioni locali.
  La predetta società ha ribadito, infine, che i suddetti interventi non implicheranno alcuna criticità gestionale, mantenendo gli attuali livelli di servizio senza generare alcuna problematica occupazionale.
  Per completezza di informazione si rappresenta che l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, sentita al riguardo, ha evidenziato che, al fine di consentire una valutazione più puntuale dell'impatto del suddetto Piano sulla popolazione locale, nonché l'eventuale individuazione di soluzioni alternative più rispondenti allo specifico contesto territoriale, l'articolo 5 comma 1 della citata delibera n. 342/14/CONS ha previsto l'obbligo di notifica preventiva ai sindaci dei Comuni interessati almeno 60 giorni prima della data prevista di attuazione dell'intervento.
  La stessa Autorità ha, altresì, assicurato che proseguirà nell'attività di vigilanza provvedendo a verificare la legittimità, sotto il profilo della coerenza con la normativa vigente, delle chiusure o delle rimodulazioni orarie degli uffici postali contenute nel piano comunicato da Poste Italiane S.p.A.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

servizio postale

erogazione di prestito

struttura sociale