ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04333

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 352 del 18/12/2014
Firmatari
Primo firmatario: DA VILLA MARCO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 18/12/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 18/12/2014
Stato iter:
04/02/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 04/02/2015
Resoconto D'ONGHIA ANGELA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 04/02/2015
Resoconto DA VILLA MARCO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 18/12/2014

DISCUSSIONE IL 04/02/2015

SVOLTO IL 04/02/2015

CONCLUSO IL 04/02/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04333
presentato da
DA VILLA Marco
testo di
Giovedì 18 dicembre 2014, seduta n. 352

   DA VILLA. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:
   il comune di Venezia è in regime di commissariamento prefettizio, ai sensi dell'articolo 141 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (testo unico enti locali), con attribuzione dei poteri al dottor Zappalorto a partire dal 2 luglio di quest'anno;
   tale amministrazione di carattere straordinario è stata provocata dalla decadenza del consiglio comunale, in data 23 giugno, evento causato a sua volta dalle dimissioni dell'allora sindaco Giorgio Orsoni, seguite al suo arresto in data 4 giugno per «finanziamento illecito» nell'ambito della campagna elettorale del 2010. Tale reato, secondo quanto filtrato dalla procura, costituirebbe una propaggine del più ampio sistema di tangenti, orchestrato da alcune imprese appartenenti al Consorzio Venezia Nuova, legate alla realizzazione del sistema di dighe mobili Mo.S.E.;
   la notizia dell'arresto del sindaco della città lagunare ha avuto risonanza mondiale, rimbalzando tra telegiornali e quotidiani internazionali, con enorme danno d'immagine per quella che, in base al numero di visitatori, è la terza città turistica d'Italia;
   l'avvocato Orsoni, ad appena otto giorni dall'arresto, ha concordato un patteggiamento della pena con il p.m. per 4 mesi di reclusione e 15 mila euro di multa. Tale accordo è stato tuttavia respinto dal giudice per l'udienza preliminare, in quanto la sanzione è stata ritenuta «incongrua rispetto alla gravità dei fatti» e quindi il processo è ancora in corso;
   l'avvocato Giorgio Orsoni, prima dell'incarico pubblico, svolgeva la professione forense ed era impegnato anche nell'ambito universitario, quale professore ordinario presso il dipartimento di economia di Ca’ Foscari. Le materie di insegnamento, trattate nei vari anni, sono prevalentemente riconducibili all'alveo del diritto amministrativo;
   con l'avvio del nuovo anno accademico 2014/15, cessata l'aspettativa per incarico elettivo ex articolo 81 del ricordato TUEL, l'università ha deciso di assegnare una nuova cattedra all'avvocato Orsoni, sempre nell'ambito del dipartimento di economia: quella di «diritto commerciale del turismo»;
   l'università di Ca’ Foscari nasce nel 1868 come prima Business School d'Italia e seconda d'Europa. Nel 2013 è stata inclusa tra le top 200 università al mondo dal QS World University Rankings by subject. Si tratta di un ateneo che, anche per l'attrazione che provoca la città di Venezia, richiama più di 20 mila studenti all'anno;
   gli studenti universitari, a quanto riporta la stampa locale e nazionale, hanno espresso forti critiche verso questa scelta, argomentando che l’ex sindaco non avrebbe più i requisiti previsti dal codice etico per insegnare e che è «fondamentale che chi esercita l'attività dell'insegnamento sia un esempio e non solo a livello accademico»;
   il codice etico, al secondo capoverso del preambolo, elenca in particolare «i valori cardine delle istituzioni universitarie» che i professori hanno l'obbligo di «rispettare, proteggere e promuovere con coraggio...» e tra questi vi sono: «...(e) responsabilità e riconoscimento–adempimento dei doveri nei confronti della comunità; (f) onestà, integrità e professionalità; (g) incentivazione degli studi e delle ricerche scientifiche; (h) equità, imparzialità, leale collaborazione e trasparenza»;
   il combinato disposto degli articoli 10 della legge 30 dicembre 2010, n. 240, e 87 del regio decreto 31 agosto 1933, n. 1592 (testo unico delle leggi sull'istruzione superiore), stabilisce che possono essere inflitte «secondo la gravità delle mancanze, le seguenti punizioni disciplinari: n. 1, la censura; n. 2, la sospensione dall'ufficio e dallo stipendio fino ad un anno; n. 3, la revocazione; n. 4, la destituzione senza perdita del diritto a pensione o assegni»; l'impulso al procedimento spetta al rettore, entro 30 giorni dalla notizia dei fatti, mentre il giudizio è devoluto ad apposito collegio di disciplina. Il successivo articolo 89 del regio decreto citato chiarisce che «le punizioni di cui ai numeri 2, 3, 4 e 5 dell'articolo 87 si applicano secondo i casi e le circostanze per le seguenti mancanze: grave insubordinazione; abituale mancanza ai doveri d'ufficio; abituale irregolarità di condotta; atti, in genere, che comunque ledano la dignità o l'onore del professore»;
   da quel che è dato sapere al sottoscritto, il rettore di Ca’ Foscari, professor Michele Bugliesi, ad oggi non avrebbe avviato, né espresso intenzione di avviare, alcun procedimento disciplinare nei confronti del professor avvocato Orsoni –:
   se il Ministro fosse a conoscenza dei fatti in premessa e se sussistono i presupposti di fatto e di diritto per promuovere un'iniziativa di carattere disciplinare nei confronti del Rettore pro tempore dell'università «Ca’ Foscari» di Venezia, in considerazione dell'inattività rispetto al caso, sopra descritto, dell'avvocato Giorgio Orsoni, quale docente universitario, al fine di tutelare al meglio, conformemente al suo stesso Codice Etico, la reputazione, i valori cardine e il livello d'insegnamento di una delle più rinomate e antiche università italiane;
   se il Ministro non ritenga opportuno assumere iniziative, anche normative, idonee a rendere più stringenti le regole preposte a tutelare la dignità e l'onorabilità dell'istituzione al cospetto di fattispecie del genere descritto in premessa.
(5-04333)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 4 febbraio 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-04333

  L'onorevole interrogante, con riferimento alla vicenda che vede coinvolto l'ex sindaco di Venezia, professore presso l'Università «Ca’ Foscari», chiede di conoscere se ricorrono i presupposti di un'iniziativa nei confronti del Rettore dell'Università per non aver intrapreso un'azione disciplinare verso lo stesso professore. L'onorevole interrogante sollecita, altresì, l'assunzione di misure a tutela della dignità e dell'onorabilità dell'istituzione universitaria in questione.
  Innanzitutto, è opportuno precisare che l'Università «Ca’ Foscari» non ha assegnato al professore alcuna «nuova cattedra». Egli, infatti, è docente di ruolo presso l'Ateneo e responsabile di un insegnamento nell'ambito del settore scientifico-disciplinare di inquadramento, secondo quanto previsto dall'articolo 15 della legge n. 341 del 1990.
  Dopo un periodo di aspettativa non retribuita, pari al mandato svolto presso il comune di Venezia, durante il quale il professore non ha tenuto alcun corso universitario, egli è rientrato in servizio. A decorrere da tale data, è tenuto, al pari degli altri docenti, ad assolvere ai compiti didattici e di servizio agli studenti previsti dall'articolo 6 della legge n. 240 del 2010 e dal relativo regolamento di ateneo. I compiti didattici sono annualmente assegnati dal dipartimento di appartenenza.
  Posto ciò, si evidenzia che l'Ateneo ha piena potestà disciplinare nei confronti del personale docente. Infatti, l'azione disciplinare, che precedentemente era demandata alla cosiddetta Corte di disciplina del Consiglio universitario nazionale, rientra ora, ai sensi dell'articolo 10 della citata legge n. 240 del 2010, nella piena autonoma determinazione di ciascuna università.
  Compete al Rettore per i fatti che possono dar luogo all'irrogazione di una sanzione più grave della censura, avviare il procedimento disciplinare mediante la formulazione di una proposta motivata al Collegio di disciplina dell'Ateneo.
  Ciò nel pieno rispetto del principio di autonomia delle università, come costituzionalmente riconosciuto.
  Da quanto comunicato con nota prot. n. 467 dell'8 gennaio 2015 l'Ateno ha riferito a questo Ministero che l'amministrazione dell'Università «Ca’ Foscari» ha ritenuto di non dare avvio ad un procedimento di natura disciplinare fino alla definizione di quello penale, ai sensi dell'articolo 117 del decreto del Presidente della Repubblica n. 3 del 1957. Ciò anche nella considerazione che quanto eccepito nei confronti dell'ex sindaco di Venezia non riguarda in alcun modo l'attività in servizio presso l'Ateneo.
  L'Ateneo si è riservato future determinazioni in relazione agli esiti del procedimento giudiziario.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

livello di insegnamento

etica

arresto