ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04304

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 351 del 17/12/2014
Firmatari
Primo firmatario: CAUSI MARCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 17/12/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GINATO FEDERICO PARTITO DEMOCRATICO 17/12/2014
PETRINI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 17/12/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 17/12/2014
Stato iter:
18/12/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 18/12/2014
Resoconto CAUSI MARCO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 18/12/2014
Resoconto ZANETTI ENRICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 18/12/2014
Resoconto CAUSI MARCO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 18/12/2014

SVOLTO IL 18/12/2014

CONCLUSO IL 18/12/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-04304
presentato da
CAUSI Marco
testo di
Mercoledì 17 dicembre 2014, seduta n. 351

   CAUSI, GINATO e PETRINI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   secondo l'ultimo Rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d'Italia, risultano in aumento i rischi per la stabilità finanziaria derivanti dalla debole crescita e dalla bassa inflazione;
   l'incertezza sulle prospettive economiche condizionerebbe ancora la ripresa del credito alle imprese;
   nella prima metà del 2014 il flusso di nuovi prestiti deteriorati, in rapporto ai crediti in bonis, è ulteriormente diminuito; il calo ha riguardato anche le nuove sofferenze, soprattutto quelle relative ai finanziamenti alle imprese;
   il tasso di ingresso in sofferenza, un indice della capacità delle aziende di ripagare i prestiti bancari, è ancora alto, ma si è ridotto di 0,7 punti percentuali dal picco del 4,8 raggiunto nel settembre 2013: la riduzione tuttavia non ha interessato le imprese di minore dimensione;
   l'aumento registrato del tasso di copertura dei prestiti deteriorati (il rapporto tra le rettifiche e l'ammontare lordo delle esposizioni deteriorate) potrebbe favorire la cessione e la cancellazione dei prestiti in sofferenza dai bilanci delle banche e alcuni tra i principali gruppi bancari hanno avviato operazioni che dovrebbero condurre allo smobilizzo di prestiti deteriorati per importi rilevanti; la stessa Banca d'Italia ritiene tuttavia che la consistenza di tali crediti rimane elevata nel confronto internazionale;
   il 26 ottobre 2014 sono stati diffusi i risultati dell'esercizio di valutazione approfondita (comprehensive assessment) dei bilanci delle principali banche dell'area dell'euro, condotto dalla Banca centrale europea, propedeutico all'avvio del meccanismo di vigilanza unico (MVU) avvenuto il 4 novembre; il comprehensive assessment è consistito in una revisione della qualità degli attivi (asset quality review, AQR) e in uno stress test per la valutazione di uno scenario macroeconomico di base e di uno avverso;
   gli aggiustamenti di valore degli attivi per 12 miliardi di euro, attraverso aumenti di capitale effettuati tra gennaio e settembre 2014, hanno permesso a tutte le banche italiane di superare l'esercizio di valutazione AQR;
   lo stress test invece mostra potenziali esigenze di capitale per un valore complessivo di 3,3 miliardi di euro che tuttavia si riducono a 2,9 miliardi (lo 0,2 per cento del prodotto interno lordo) se si tiene conto delle misure di rafforzamento decise nel corso dell'anno (prevalentemente cessioni straordinarie di attivi, completamento di procedure di autorizzazione all'utilizzo di modelli interni, rimozione di requisiti patrimoniali specifici);
   nel complesso, la consistenza delle partite deteriorate a fine 2013 secondo i nuovi criteri dell'AQR aumenterebbe del 18,3 per cento per le banche dell'meccanismo di vigilanza unico, contro il 9,6 per le banche italiane (pari a 217 miliardi di euro secondo la nuova definizione AQR ce tiene conto della definizione armonizzata e dell'analisi degli attivi);
   secondo la Banca d'Italia i dati confermerebbero la complessiva tenuta del sistema bancario italiano, nonostante le forti tensioni a cui è stato sottoposto negli ultimi anni;
   l'incremento dei crediti in sofferenza delle banche, comportando la svalutazione in bilancio secondo le nuove regole europee, costringerebbe gli istituti a concedere nuovi impieghi solo ai clienti, famiglie e imprese, considerati meno rischiosi;
   in un recente intervento la direttrice del Fondo monetario internazionale, Lagarde, ha dichiarato che attualmente il sistema finanziario italiano è onerato dai prestiti inesigibili e limitato nella sua capacità di offrire credito; viene pertanto auspicato per l'Italia, insieme alla riforma del mercato del lavoro e alla riforma giudiziaria, l'approvazione della riforma del sistema bancario per renderlo più forte nel sostenere la ripresa soprattutto nel settore delle piccole e medie imprese, riportando il rapporto dei crediti inesigibili ai livelli pre-crisi;
   la Spagna e l'Irlanda hanno sperimentato l'ipotesi della cosiddetta «bad bank» costituendo una società con lo scopo di acquistare, a prezzi ridotti, ampi portafogli di crediti in sofferenza dagli istituti per recuperarne il maggior numero possibile con strumenti e professionalità ad hoc;
   l'ipotesi avanzata da più parti di costituire un fondo dove far confluire i crediti in sofferenza, seppure da valutare nella sua compatibilità con l'ordinamento europeo e nella sua relazione con le azioni già intraprese dalle banche italiane, potrebbe migliorare le condizioni di accesso al credito, con riflessi sul costo del capitale e sugli investimenti delle imprese –:
   alla luce delle dichiarazioni della direttrice del Fondo monetario internazionale quale sia l'orientamento sull'ipotesi della costituzione di uno strumento per la gestione dei crediti in sofferenza del settore bancario e quali iniziative intenda intraprendere, per quanto di propria competenza, al fine di incrementare i tassi di cancellazione dei debiti dai bilanci bancari con l'obiettivo di riportare il rapporto dei crediti inesigibili ai livelli pre-crisi e di fornire idonea liquidità all'economia necessaria per finanziare gli investimenti e la crescita. (5-04304)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 18 dicembre 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-04304

  L'interrogazione a risposta immediata in Commissione dell'onorevole Causi ed altri concerne la problematica dei crediti deteriorati, che a seguito del protrarsi della recessione economica hanno raggiunto livelli di assoluto rilievo. In particolare, l'interrogante, nel richiamare le iniziative, sperimentate da Spagna e Irlanda, di costituzione di «bad bank», ha chiesto al Governo valutazioni «sull'ipotesi della costituzione di uno strumento per la gestione dei crediti in sofferenza del settore bancario».
  Al riguardo, non si può non richiamare l'Audizione del Governatore della Banca d'Italia su «L'attuazione dell'Unione bancaria europea e il credito all'economia» tenutasi presso questa stessa Commissione in data 15 dicembre 2014.
  Con specifico riferimento alla questione sollevata, la Banca d'Italia, tramite la Segreteria del Comitato Interministeriale per il Credito ed il Risparmio, ha comunicato che, a giugno 2014, la consistenza delle partite deteriorate ha raggiunto il 16,8 per cento dei prestiti complessivi (10,5 per cento al netto delle rettifiche di valore già contabilizzate); le sole sofferenze ammontavano ai 9,4 per cento (4,4 per cento al netto delle rettifiche).
  Il flusso di nuove sofferenze, in rapporto alle consistenze degli impieghi, è in riduzione, ma resta ancora elevato (al 2,6 per cento per l'intera economia nel terzo trimestre di quest'anno, dal picco del 3,0 toccato nei secondo trimestre del 2013). Il segnale è da ritenere positivo ma, come rilevato nell'interrogazione, la riduzione dello stock di prestiti deteriorati è indispensabile per la ripresa del credito.
  È tuttavia da rilevare che in Italia il mercato privato degli attivi deteriorati rimane poco sviluppato e che la maggior parte delle operazioni concluse sono appannaggio degli intermediari di maggiori dimensioni.
  Uno dei principali fattori che frena la conclusione delle cessioni delle partite deteriorate è rappresentato dalla lentezza delle procedure di recupero, che sono in Italia molto più lunghe rispetto agli altri Paesi.
  L'introduzione di misure legislative volte ad accelerare le procedure di recupero dei crediti in sofferenza potrebbe sicuramente agevolare la riduzione delle consistenze dei crediti deteriorati, senza determinare alcun aggravio per le finanze pubbliche.
  L'eventuale ipotesi di interventi pubblici potrebbe consentire di liberare, a costi contenuti, risorse da utilizzare per il finanziamento dell'economia. Ne va, tuttavia, valutata attentamente la compatibilità con i vincoli di finanza pubblica e con le regole europee sugli aiuti di Stato, anche in considerazione delle limitazioni che ne potrebbero derivare per la normale operatività degli intermediari (esempio piani di ristrutturazione, vincoli allo sviluppo, condizionamenti delle strategie aziendali, restrizioni al pagamento di dividendi, e altro).

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

banca

costo del capitale

credito industriale