ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04295

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 350 del 16/12/2014
Firmatari
Primo firmatario: FERRARESI VITTORIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 16/12/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SARTI GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 16/12/2014
SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 16/12/2014
DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 16/12/2014
BERNINI PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 16/12/2014


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 16/12/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 16/12/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04295
presentato da
FERRARESI Vittorio
testo di
Martedì 16 dicembre 2014, seduta n. 350

   FERRARESI, SARTI, SPADONI, DALL'OSSO e PAOLO BERNINI. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   l'articolo 5, del decreto-legge 26 giugno 2014, n. 92, convertito dalla legge 117 del 2014; che ha modificato l'articolo 24 del decreto legislativo 28 luglio 1989, n. 272, prevedendo l'esecuzione di provvedimenti limitativi della libertà personale secondo le norme e con le modalità previste per i minorenni anche nei confronti di coloro che, nel corso dell'esecuzione, abbiano compiuto il diciottesimo anno di età ma non il venticinquesimo, sta creando forti criticità all'interno delle carceri minorili;
   questa modifica legislativa, come allo stato strutturata, comporterà il passaggio di coloro che non hanno ancora compiuto i 25 anni, magari già transitati nelle carceri degli adulti, agli istituti penali minorili;
   questa scelta legislativa avrà una ricaduta negativa sulla vivibilità e l'organizzazione stessa delle attività degli istituti, risultando del tutto evidente che un ragazzo alle soglie dei 25 anni ha esigenze anche trattamentali del tutto diverse dai minorenni, come è chiaro che la convivenza all'interno della stessa struttura di minorenni con persone che hanno magari già anni di percorso criminale alle spalle possa comportare una contaminazione dei vissuti che contrastano con gli obiettivi della carcerazione, in particolare minorile;
   la stessa garante regionale dell'Emilia Romagna delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale, Desi Bruno, dopo la sua ultima visita all'Istituto penale minorile regionale in via del Pratello (Bologna), del mese di ottobre 2014, ha affermato che la legge che consente la convivenza di minori con maggiorenni sta producendo «effetti perversi»;
   così, nei fatti, è avvenuto con il passaggio agli istituti penali minorili di coloro che non hanno ancora compiuto i 25 anni e che hanno commesso il reato da minorenni, senza escludere che siano già transitati nelle carceri degli adulti;
   immediata è stata la ricaduta negativa sull'aumento dei reclusi, sulla vivibilità e sull'organizzazione stessa delle attività del carcere minorile «Il Pratello», che ancora soffre delle note croniche carenze strutturali che non consentono di operare una differenziazione per gruppi d'età, per pericolosità sociale, né tantomeno di dedicare ambienti per il diritto all'affettività del minore, così come richiede la circolare del dipartimento giustizia minorile n. 33502 del 30 settembre 2014;
   al 23 luglio 2014, risultavano 16 ragazzi ristretti, con date di nascita comprese fra il 1994 ed il 1999 (di cui 4 di recente assegnazione, trasferiti da altri istituti per motivi disciplinari); con riferimento alla posizione giuridica, 7 sono definitivi, 6 imputati, 3 con posizione mista; è del tutto residuale la presenza di ragazzi con cittadinanza italiana, diversi i cittadini stranieri di seconda generazione, solo 2 i ragazzi stranieri irregolari sul territorio 4 i ragazzi presenti nel Centro di prima accoglienza, 7 i ragazzi presso la comunità ministeriale;
   alla data del 22 ottobre 2014, i reclusi diventano 24, solo 11 sono i minorenni;
   nel carcere minorile i detenuti sono costretti a vivere in quattro per ogni cella, questo a causa dell'inagibilità del secondo piano, dovuta alle grosse nevicate del 2011 e al terremoto del 2012, con i lavori di sistemazione finanziati e mai partiti;
   i ragazzi, raccontano i garanti, sono costretti a giocare a calcetto all'interno di una gabbia di rete di ferro, simile ad una voliera;
   la maggior parte di loro sono in cella senza alcuna attività, in celle spesso in disordine, con i muri sporchi; l'unica nota positiva riguarda il laboratorio teatrale curato dal regista Paolo Billi, che però occupa solo 5 ragazzi e lamenta scarsi finanziamenti dagli enti locali;
   manca un'area verde e il sistema di videosorveglianza non è funzionante, anche gli edifici contigui sono in condizioni precarie, con il rischio di caduta delle tegole dal tetto;
   secondo i dati forniti dalla direzione, da inizio 2014 vi sono stati 70 atti di polizia giudiziaria per eventi di vario tipo (tra queste interrogatori e richieste di informazioni a consolati nel caso di istanze di autorizzazione, telefonate con i familiari); circa 15 le segnalazioni legate a episodi violenti (fra i ragazzi e il personale e fra i ragazzi stessi); 5 i casi di aggressioni a personale della polizia penitenziaria; negli ultimi due anni sono stati 80 i casi in cui è stato convocato il consiglio di disciplina, non solo per questioni che attengono a profili disciplinari, ma anche premiali in favore dei minori;
   ai primi di ottobre 2014, un detenuto di origini albanesi ha tentato di accoltellare un altro detenuto di origini romene con un punteruolo artigianale; dopo questo ennesimo episodio di violenza tra le mura carcerarie, la Cgil funzione pubblica è intervenuta chiedendo: «interventi urgenti per ovviare alla stranota carenza di personale per un potenziamento degli organici» –:
   se sia prevista per questa tipologia di detenuti (coloro che non hanno ancora compiuto i 25 anni, interessati dalla modifica all'articolo 24 del decreto legislativo 28 luglio 1989, n. 272) l'istituzione di appositi e dedicati istituti a custodia attenuata, anche alla luce dell'esiguo numero degli interessati, per i quali potrebbe non essere particolarmente arduo recuperare spazi detentivi nell'ambito del circuito penale minorile, dove esistono varie strutture con un numero minimo di detenuti presenti;
   se non intenda disporre la copertura dei posti in organico nel carcere minorile «Il Pratello» di Bologna, al fine di evitare il ripetersi di fatti che minano l'incolumità dei detenuti e quella stessa degli agenti di polizia penitenziaria;
   se non intenda intervenire affinché i lavori di sistemazione strutturale degli edifici interessati siano eseguiti nel più breve tempo possibile;
   se non ritenga di assumere iniziative per rivedere totalmente la modifica introdotta con l'articolo 5 del decreto-legge 26 giugno 2014, n. 92, convertito dalla legge 117 del 2014, che ha modificato l'articolo 24 del decreto legislativo 28 luglio 1989, n. 272, come richiesto tra l'altro dallo stesso garante dei detenuti per l'Emilia Romagna. (5-04295)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

detenuto

personale carcerario

minore eta' civile