ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04251

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 347 del 10/12/2014
Firmatari
Primo firmatario: DE ROSA MASSIMO FELICE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 10/12/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 10/12/2014
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 10/12/2014
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 10/12/2014
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 10/12/2014
SEGONI SAMUELE MOVIMENTO 5 STELLE 10/12/2014
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 10/12/2014
VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 10/12/2014
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 10/12/2014
D'INCA' FEDERICO MOVIMENTO 5 STELLE 10/12/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 10/12/2014
Stato iter:
11/12/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 11/12/2014
Resoconto D'INCA' FEDERICO MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 11/12/2014
Resoconto DEL BASSO DE CARO UMBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
REPLICA 11/12/2014
Resoconto D'INCA' FEDERICO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 11/12/2014

SVOLTO IL 11/12/2014

CONCLUSO IL 11/12/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-04251
presentato da
DE ROSA Massimo Felice
testo di
Mercoledì 10 dicembre 2014, seduta n. 347

   DE ROSA, BUSTO, DAGA, MANNINO, MICILLO, SEGONI, TERZONI, VIGNAROLI, ZOLEZZI e D'INCÀ. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   la Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord, opera caratterizzata da un elevato costo di realizzazione, stimato in oltre due miliardi di euro (49 milioni di euro al chilometro) con previsione di flussi di traffico modesti e danni ambientali gravissimi e difficili da contenere;
   il tratto autostradale «Valdastico» sarebbe, infatti, solo una costosissima scorciatoia (2/3 del tracciato sarebbero in galleria) fra Vicenza e Trento del percorso autostradale già esistente via Verona ed avrebbe, inoltre, l'effetto di vanificare gli investimenti già fatti attorno a Verona per convogliare in ferrovia anziché in autostrada parte del traffico pesante che vuole attraversare le Alpi lungo la valle dell'Adige;
   l'opera è finanziariamente insostenibile, destinata a non pagarsi mai anche secondo il piano finanziario della società proponente, che prevede dal 2022 (apertura) al 2046 incassi su quel tratto per 638.286.862,00 milioni di euro, nemmeno 1/3 dei costi di costruzione previsti (bollettino «Informiamoci» n. 8 del Comitato vicentino contro la Valdastico);
   i costi di costruzione e poi di gestione della Valdastico verrebbero, pertanto, caricati stabilmente, tramite aumento dei pedaggi, sul traffico che passa a sud, lungo il tragitto Brescia-Padova, su cui passa praticamente tutta l'economia del Nord-est, di cui verrebbero aggravati dunque i costi;
   la realizzazione di un'autostrada inutile sarebbe un investimento in perdita, invece che un moltiplicatore economico. Realizzare investimenti dello stesso importo per esempio nella messa in sicurezza del territorio avrebbe gli stessi effetti benefici sul prodotto interno lordo, distribuirebbe risorse ai lavoratori e preverrebbe i disastri economici, sociali ed ambientali dovuti a dissesto idrogeologico, evitando di tartassare ancor di più i costi di trasporto delle imprese del Nord-est, quindi la loro competitività;
   in merito alla concessione autostradale in carico alla società A4 Holding, l'Autorità di regolazione per i trasporti, secondo quanto riportato dall'articolo «Il Governo commissaria la Valdastico Nord», apparso il 13 novembre 2014 sul sito di Altreconomia, ha spiegato che «per evitare che la concessione scadesse al 30 giugno 2013, il ministero delle Infrastrutture e trasporti ha chiesto alla Commissione una proroga “tecnica” di due anni fino al 2015, finalizzata all'approvazione del progetto definitivo della Valdastico Nord e la Commissione UE ha espresso parere favorevole». La proroga è in scadenza il prossimo 30 giugno, e allora spiega la stessa Autorità ad Altreconomia «la convenzione dovrebbe ritenersi scaduta»;
   il CIPE, il 10 novembre 2014, è intervenuto a modificare l’iter autorizzativo del progetto della Valdastico Nord al fine di «proseguire nello svolgimento della apposita procedura prevista dall'articolo 165, comma 6, lettera a) del decreto legislativo 12 aprile 2006 n. 163 (Codice dei contratti pubblici)» (come si legge in uno stesso comunicato del CIPE);
   alle riunioni del CIPE, compresa quella del 10 novembre 2014, che ha di fatto «commissariato l'iter della Valdastico Nord», come osserva l'articolo di Altreconomia, partecipa, in quanto membro di diritto del Comitato, anche il presidente della conferenza delle regioni, Sergio Chiamparino, presidente della regione Piemonte;
   Chiamparino, come si legge su altreconomia.it: «prima di candidarsi nella primavera del 2014 a guidare il Piemonte è stato, dal 2012, presidente della Compagnia di San Paolo, che è, a sua volta, il primo azionista di Intesa Sanpaolo, di cui controlla il 9.888 delle azioni (Consob, 13 novembre 2014)»;
   intesa Sanpaolo controlla, attraverso Re Consult Infrastrutture ed Equiter, il 35,35 per cento di A4 Holding, la società concessionaria dell'A31. Quella che vuole realizzare a tutti i costi l'A31 Nord, perché non perda così il diritto a gestire anche la trafficatissima A4, nella tratta tra Brescia e Padova —:
   se il Governo non ritenga, alla luce di quanto sopra esposto, di assumere iniziative, per quanto di competenza, per evitare per il futuro situazioni come quella descritta che appaiono gravemente inopportune e pregiudizievoli per gli interessi economici e sociali del territorio, posto che ad avviso degli interroganti si profila un gravissimo conflitto di interessi e se non ritenga doveroso rendere pubblica la documentazione relativa a questa richiesta di proroga, spiegando le ragioni della stessa e se sia stata fatta nell'interesse del Paese, considerando che l'autostrada Valdastico Lord non rientra tra i corridoi strategici della Rete TEN-T o in quello del gestore autostradale. (5-04251)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 11 dicembre 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-04251

  Il progetto preliminare dell'Autostrada Valdastico A31 nord è caratterizzato da elevati sviluppi dell'infrastruttura in galleria, scelta dettata in parte dall'orografia del territorio e in parte dall'obiettivo di limitare l'impatto ambientale dell'opera: su uno sviluppo complessivo del tracciato di 39,1 km, 27,8 sono infatti in galleria.
  Tale impostazione consente di ridurre l'impatto ambientale dell'opera ai soli brevi tratti residui a cielo aperto, evitando così di deturpare la valle.
  A comprova di quanto asserito, il progetto ha ottenuto la valutazione d'impatto ambientale favorevole da parte del Ministero dell'ambiente, da parte del Ministero per i beni e le attività culturali e da parte della Regione del Veneto.
  I flussi di traffico previsti, inoltre, sono congruenti con quelli contemplati dalla normativa vigente per le autostrade di nuova realizzazione.
  Il completamento a nord dell'A31 consentirà di collegare il Veneto con il Trentino Alto Adige, andando a chiudere un sistema viabilistico che senza il completamento a nord della Valdastico rimarrebbe incompleto e sottoutilizzato, con conseguenze economiche negative per il territorio di riferimento.
  La Valdastico, completata con il tratto a nord, svolgerà invece un ruolo fondamentale per il miglioramento delle relazioni tra la parte orientale della Pianura Padana e della fascia Adriatica con il Brennero, facilitando le relazioni verso l'Europa.
  Il nuovo collegamento favorirà, infatti, la circolazione delle merci e delle persone, dando nuova linfa al tessuto economico locale e favorendo la ripresa dalla crisi.
  I vantaggi derivanti saranno importanti a livello locale e di rilievo a livello nazionale.
  Si percepiranno in modo diretto, con la riduzione delle distanze rispetto agli attuali itinerari autostradali e con le riduzioni dei tempi e dei costi di trasporto (carburanti e pedaggi) per merci e persone, andando a migliorare la competitività delle imprese che operano in un tessuto produttivo altamente industrializzato e che sono alla ricerca di infrastrutture che possano migliorare lo sbocco nei floridi mercati del nord Europa.
  Infatti, vantaggi indotti si avranno a favore della competitività delle realtà produttive locali e nazionali, che potranno fruire dell'innalzamento della velocità media degli spostamenti e di una migliore programmabilità dei trasporti.
  Su vasta scala si registrerà anche la riduzione dell'immissione d'inquinanti in atmosfera, in ragione delle minori percorrenze complessive sulla rete autostradale.
  Anche su tali motivazioni si basa l'inserimento dell'opera nel «Programma delle Infrastrutture Strategiche» della Legge Obiettivo avvenuto a partire dal 2010 e nelle reti di trasporto europee TEN-T «Comprehensive Network», trattandosi di potenziamento del collegamento tra il Corridoio Mediterraneo e quello Scandinavo-Mediterraneo.
  Infine, voglio precisare che il completamento a nord dell'autostrada Valdastico non costituisce una alternativa al trasporto su rotaia, che presenta invece caratteristiche compatibili con il sistema autostradale del nord-est.
  L'opera è assegnata in concessione alla società Autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova SpA, avendo la stessa a suo tempo incorporato la prima società concessionaria società Autostrada Trento - Rovigo S.p.A.
  Per l'opera non è prevista una linea di finanziamento specifica, in quanto il finanziamento è inserito nell'ambito di un Piano Economico Finanziario (PEF) che comprende la gestione complessiva di tutta la rete stradale assegnata alla concessionaria (A4, A31 esistente, A31 sud, tangenziali di Verona, Vicenza e Padova, e altre), secondo l'impostazione delineata nell'ambito della Convenzione di concessione vigente dal 2007.
  Va inoltre evidenziato che la mancata realizzazione della Valdastico nord renderebbe il prolungamento a sud della stessa Valdastico un investimento in perdita (costo dell'opera circa 1,2 miliardi di euro). Il prolungamento a sud della Valdastico è già, infatti, sostanzialmente completato e destinato ad essere aperto al traffico fino alla città di Rovigo a partire dal primo semestre del 2015.
  Inoltre, faccio osservare che non è prevista la scadenza della Concessione nel 2015 ma, come riportato dalla Convenzione vigente, l'approvazione del progetto Valdastico nord rappresenta un momento intermedio di verifica.
  In ogni caso, la realizzazione dell'A31 nord, a prescindere dalle vicende concessorie di Autostrada Brescia-Padova, rappresenta un investimento strategico a livello europeo (reti TEN-T).
  Quanto all'iter procedurale, informo che la società Autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova ha predisposto il progetto preliminare del completamento a nord della Valdastico, in adempimento all'impegno contrattuale contemplato dalla Convenzione di concessione vigente.
  Evidenzio, comunque, che la realizzazione della Valdastico nord è stata programmata a partire dagli anni ’60, è prevista quale opera da realizzare nel PEF di Autostrada Brescia-Padova dal 2007 ed è stata inserita, come detto, nel Programma delle Infrastrutture Strategiche dal 2010.
  Ricordo, infine, che la Valdastico nord, pur non facendo parte della rete di trasporto europea TEN-T «Comprehensive Network», costituisce il potenziamento del collegamento tra il Corridoio Mediterraneo e quello Scandinavo-Mediterraneo.
  In conclusione, la mancata realizzazione dell'opera impedirebbe il completamento della rete autostradale del nord-est con grave pregiudizio economico per l'area di riferimento.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

costo di costruzione

disastro causato dall'uomo

holding