ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04228

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 345 del 04/12/2014
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 4/06959
Firmatari
Primo firmatario: SARTI GIULIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/12/2014


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 04/12/2014
Stato iter:
09/12/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 09/12/2014
Resoconto COSTA ENRICO VICE MINISTRO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 09/12/2014
Resoconto SARTI GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 04/12/2014

DISCUSSIONE IL 09/12/2014

SVOLTO IL 09/12/2014

CONCLUSO IL 09/12/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04228
presentato da
SARTI Giulia
testo di
Giovedì 4 dicembre 2014, seduta n. 345

   SARTI. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   la presente interrogazione si basa su quanto emerso al seguito di due visite ispettive svolte dall'interrogante, la prima in data 22 settembre 2014 e la seconda pochi giorni fa, il 16 novembre, in quest'ultima occasione insieme al nuovo garante dei detenuti comunale Davide Grassi, presso la casa circondariale di Rimini, sita in via Santa Cristina n. 19, al fine di verificare personalmente le condizioni dei detenuti, del personale e lo stato della struttura. Già a settembre, mi era stato possibile incontrare il direttore, la dottoressa Benassi, poiché costretta ad occuparsi di due strutture carcerarie, Rimini e Modena; in data 7 ottobre, la dottoressa Casella è andata in pensione ed è stato nominato un nuovo direttore provvisorio, l'avvocato Gianluca Candiano. Con il nuovo direttore però, la situazione è peggiorata poiché secondo il provvedimento di nomina deve presenziare alla casa circondariale di Rimini solo due volte a settimana e per il resto dei giorni presso il carcere di Castelfranco Emilia;
   la capienza del carcere è di 136 posti di cui: 22 posti mai utilizzati della seconda sezione completamente ristrutturata ma chiusa; 16 di custodia attenuata riservati alla sezione Andromeda per alcoldipendenti e tossicodipendenti, di cui ad oggi solo 7 posti occupati; 11 posti riservati ai semiliberi di cui occupati 5; 7 posti vuoti perché destinati ai detenuti transessuali (occupati 1). Quindi, sottraendo dalla capienza totale i posti riservati alle sezioni speciali, quelli della sezione ordinaria in realtà sono solamente 80;
   ad oggi 19 novembre 2014, i detenuti presenti sono in totale 114, di cui 100 nelle sezioni ordinarie (la prima, la terza, la quarta e la quinta). Ciò significa che, se la capienza come sopra spiegato per i detenuti ordinari è di 80 posti, allora c’è un sovraffollamento di 20 soggetti e paradossalmente le sezioni speciali sono sostanzialmente vuote. Dalla documentazione, che non tiene conto del fatto che un normale detenuto non può accedere ai posti assegnati alle sezioni speciali, risulta addirittura che nel carcere Casetti ci siano 22 posti liberi rispetto alla capienza massima (136);
   del totale dei 114 detenuti gli imputati sono 44, appellanti 16, ricorrenti 5, definitivi 49; sempre con riferimento al totale 55 sono stranieri e 59 italiani; 57 sono tossicodipendenti;
   l'istituto penitenziario è composto da 6 sezioni più quella assegnata ad Andromeda e quella per i detenuti in condizione di semilibertà. Delle sei sezioni, però, ne possono essere utilizzate quattro, per diversi motivi: la seconda sezione è totalmente chiusa poiché le società che hanno svolto i lavori di ristrutturazione, non pagate dalla società da cui dipendevano, non hanno mai consegnato i certificati di collaudo. La società in questionerà sua volta, non ha provveduto al pagamento delle società subappaltanti e subfornitrici. Attraverso la visita, l'interrogante ha potuto verificare che tale sezione vuota è completamente ristrutturata e conforme alle norme di sicurezza, contrariamente alle celle della prima sezione, attualmente ospitante i detenuti che appare fatiscente, in uno stato igienico pessimo con evidenti problemi di infiltrazioni di acqua piovana;
   la sesta sezione, invece, è stata ristrutturata dai detenuti. Il provveditore regionale, a seguito dei lavori di ristrutturazione svolti, per renderla adeguata al regolamento di esecuzione rispetto al quale le metrature erano diventate esigue, decideva di buttare giù i muri cosicché da 2 celle se ne ricavasse 1 più ampia e rispondente ai criteri stabiliti dalla sentenza Torreggiani. Dopo un mese però, lo stesso provveditore regionale, stabiliva che, nell'attesa dell'inizio di questi lavori, i detenuti transessuali venissero comunque mandati al Casetti;
   il cortile ricreativo è un campo di cemento completamente esposto al sole e alle intemperie, contrariamente a quanto previsto dall'ordinamento penitenziario. Un'eventuale copertura deve essere disposta dal Provveditore. Esiste poi un'altra zona più protetta, con anche un tappetino a terra, cosicché se i detenuti giocano a calcio non si facciano male. Accanto, però, si trova un'area verde ombreggiata per i colloqui tra i detenuti e i figli minori completamente ristrutturata con gazebo di legno e sedie mai utilizzata poiché, a seguito della nevicata del 2012, è crollato il tendone. Per rimetterlo a posto era stata data la disponibilità economica da parte della camera penale di Rimini ma poi, venendo a conoscenza del costo elevato di tale opera, circa 7 mila euro, non ha mai versato la somma;
   le attività ricreative dei detenuti sono ridotte al minimo e quelle lavorative sostanzialmente inesistenti; questo comporta il venir meno della finalità principale della pena ossia la rieducazione e il reinserimento; non solo, i detenuti, in mancanza di attività che occupino il loro tempo in maniera produttiva, finiscono per dar vita a risse e scontri. Recentemente infatti, precisamente in data 7 ottobre 2014, è scoppiata una rissa per un pacchetto di sigarette in cui due detenuti hanno picchiato a sangue un detenuto tunisino con una caffettiera e con un'asta appendiabiti da armadio rompendogli il naso; qualche giorno prima, l'1 ottobre, due agenti, vedendo un detenuto che perdeva sangue perché colpito da un suo compagno di cella, sono dovuti ricorrere a cure mediche per i colpi ricevuti dal detenuto mentre cercava di divincolarsi. Nello stesso momento, un detenuto tossicodipendente si era provocato delle lesioni tagliandosi il corpo in più parti perché; a detta del detenuto, non aveva ricevuto la terapia prevista. In tale occasione, il segretario generale aggiunto del Sappe (sindacato degli agenti), Giovanni Battista Durante, dichiarava che le aggressioni, i ferimenti e le azioni di autolesionismo sono sempre più frequenti, ravvisando l'assoluta necessità di un direttore in pianta stabile. Ad oggi i problemi si stanno sommando: dall'inizio dell'anno i numeri parlano di 12 tentati suicidi, 12 aggressioni agli agenti e 25 tra detenuti, oltre 73 atti di autolesionismo, 12 denunce all'autorità giudiziaria per violenza, minaccia e resistenza al pubblico ufficiale; 52 proteste di sciopero della fame; 9 danneggiamenti ai beni dell'amministrazione; 2 incendi;
   inoltre, l'interrogante ha ravvisato una carenza di organico importante: il magistrato di sorveglianza è uno solo per le tre carceri romagnole di Forlì, Ravenna e Rimini, mentre per quanto riguarda gli agenti di polizia penitenziaria, in un carcere dove ci sono circa 140 detenuti, per ogni turno il personale di sorveglianza è di appena 8 persone quando ne servirebbero almeno il doppio; basti pensare al caso in cui un detenuto debba essere portato in ospedale è necessaria una scorta di almeno tre agenti, dunque per 136 detenuti rimarrebbero 5 agenti;
   per quanto riguarda l'igiene e la pulizia delle cella, essa è affidata ai detenuti stessi, tra l'altro come previsto dall'ordinamento penitenziario. Purtroppo però, non dispongono nemmeno di scope e spugne a causa del taglio lineare dei fondi destinati alle mercedi dei detenuti al carcere di Rimini –:
   se il Ministro sia a conoscenza di quanto sopra descritto e intenda sollecitare affinché vengano superati gli ostacoli burocratici che hanno impossibilitato fino ad ora l'utilizzo delle sezioni ristrutturate e della zona ricreativa;

se il Ministro intenda verificare e fornire prova dell'effettivo versamento delle somme dovute alle società che hanno effettuato i lavori di ristrutturazione della seconda sezione della casa circondariale di Rimini, come previsto dal decreto di liquidazione emesso dal provveditorato regionale dell'Emilia Romagna in data 26 agosto 2014 e nel caso in cui il dap risulti inadempiente se il Ministro voglia disporre l'immediata erogazione di quanto dovuto ai fini dell'apertura della seconda sezione;
   se il Ministro ritenga opportuno disporre che venga nominato un direttore in pianta stabile vista la situazione di assoluta necessità e urgenza sopra esposta;
   se il Ministro possa adoperarsi affinché venga colmata la grave lacuna a livello di organico per quanto attiene ai turni degli agenti di polizia penitenziaria che, con riferimento al numero di detenuti, per regolamento dovrebbero essere almeno il doppio di quanti ve ne sono oggi. (5-04228)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 9 dicembre 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione II (Giustizia)
5-04228

  Nel rispondere all'interrogazione dell'On.le Sarti mi permetto di rinviare, per i profili comuni ai rispettivi atti di sindacato ispettivo, alle considerazioni poc'anzi espresse in sede di risposta all'interrogazione presentata dall'On. Arlotti in merito alla Casa Circondariale di Rimini.
  Venendo alle specifiche questioni poste dall'On.le Sarti, osservo in via preliminare che l'istituto penitenziario di Rimini è una struttura risalente agli anni ’70, che nel corso del tempo ha subito importanti interventi di ripristino anche strutturale, con il completo rifacimento di intere sezioni detentive, che ora rispondono ai criteri di edilizia penitenziaria previsti dal legislatore. L'istituto ospita cinque sezioni ordinarie, una sezione per la semilibertà, una sezione per detenuti transessuali ed una a custodia attenuata (denominata Andromeda) per detenuti tossicodipendenti che intendono seguire un programma di recupero.
  La capienza regolamentare complessiva dell'istituto, calcolata nel rispetto delle disposizioni CEDU in materia, è di 139 posti detentivi suddivisi in otto sezioni; al 6 dicembre risultano detenute 112 persone; occorre tuttavia tener conto del fatto che alcune sezioni detentive, destinate alla custodia di particolari tipologie di soggetti, sono attualmente vuote o con presenza ridotta di detenuti; le rimanenti sezioni ordinarie, destinate ai detenuti di media sicurezza, hanno una capienza complessiva di 67 posti ed ospitano, alla medesima data, 96 persone.
  In particolare, la prima sezione detentiva, destinata ad accogliere 33 detenuti con posizione giuridica di persone in attesa di giudizio o condannati con sentenza non definitiva, ospita 33 persone; la seconda sezione detentiva, che ha una capienza di 22 posti, è attualmente chiusa per lavori, già ultimati ma in attesa di collaudo; la terza sezione detentiva, destinata ad ospitare detenuti con varie posizioni giuridiche, ha una capienza complessiva di 18 posti, oltre 2 posti di isolamento, ed attualmente ospita 19 persone; la quarta sezione, destinata ad ospitare i detenuti nuovi giunti, ha una capienza di 16 posti ed attualmente ospita 7 persone; la quinta sezione detentiva è suddivisa in due aree: la prima area, destinata ai detenuti con posizione giuridica di definitivi, ha una capienza di 13 posti ed attualmente ospita 13 persone; la seconda area, destinata ai detenuti tossicodipendenti con posizione giuridica mista, ha una capienza di 31 posti ed attualmente ospita 31 tossicodipendenti; la sesta sezione detentiva è destinata ad ospitare i detenuti omosessuali e transessuali ed attualmente è vuota (l'ultimo detenuto risulta scarcerato il 5 dicembre scorso); la settima sezione detentiva, denominata Andromeda e destinata a custodia attenuata per i detenuti che hanno intrapreso un percorso trattamentale di recupero in collaborazione con il Ser.T., si trova all'esterno della cinta muraria, ha una capienza di 16 posti e, allo stato, ospita 4 persone; la sezione semiliberi, destinata ad ospitare i detenuti i detenuti ammessi alla misura della semilibertà o al lavoro all'esterno ai sensi dell'articolo 21 dell'ordinamento penitenziario, ha una capienza di 11 posti e attualmente ospita 5 persone.
  Per quanto concerne lo stato delle strutture detentive, preciso che la prima sezione è stata oggetto di un radicale intervento di manutenzione effettuato nell'autunno 2013 con manodopera dei detenuti, mentre per la seconda sezione – oggetto di un intervento di ristrutturazione affidato a ditte esterne – il locale Provveditorato ha già provveduto ad effettuare i pagamenti dei lavori realizzati e ultimati; la sezione sarà riaperta alla consegna, da parte della ditta appaltatrice, della necessaria certificazione di conformità dei lavori.
  Il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria ha comunicato che la Direzione dell'Istituto ha già richiesto al competente Provveditorato i fondi occorrenti per eseguire i lavori di impiantistica idraulica ed elettrica necessari per ampliare le camere detentive; tali lavori saranno realizzati in tempi brevi.
  Quanto al cortile ricreativo, esso si compone di due zone, una soleggiata ed una piccola area coperta; anche il campo sportivo è composto da due parti, protette da tappetino, destinate una al passeggio e una al gioco ed entrambe esposte al sole. Riguardo all'area verde, questa era utilizzata nel periodo estivo sfruttando la copertura di un tendone, che in seguito alla forte nevicata del 2012 e crollato; la mancanza di fondi specifici ha sinora impedito il ripristino della struttura.
  In ordine alle attività trattamentali in corso, diverse sono le iniziative offerte ai detenuti: risultano ad oggi attivati corsi di alfabetizzazione, corsi di scuola media, un corso per addetto alla «panificazione», un corso per addetto alla «manutenzione edile ordinaria», un laboratorio di ceramica, un laboratorio per la creazione di oggettistica natalizia, un laboratorio di disegno murales per l'allestimento di una ludoteca, un laboratorio di riciclo con materiale vario, un laboratorio interculturale per la pubblicazione del calendario 2015; sono organizzati tornei di calcetto; ogni settimana si svolge un incontro di catechesi.
  I detenuti che prestano lavoro retribuito a favore dell'amministrazione sono 24, di cui 22 per tre ore giornaliere e 2 per cinque ore giornaliere.
  Per quanto riguarda gli atti di aggressione citati dall'interrogante, essi si riferiscono a due episodi avvenuti rispettivamente il 2 ed il 7 ottobre del corrente anno; il primo è consistito nell'aggressione da parte di un detenuto nei confronti di un altro detenuto ed all'esito dell'istruttoria disciplinare il colpevole è stato sanzionato con 12 giorni di isolamento durante la permanenza all'aria aperta e successivamente trasferito ad altra sede; nel corso dell'aggressione, due unità di personale, intervenute per calmare l'aggressore, erano state colpite dallo stesso con calci e pugni ed erano dovute ricorrere a cure mediche; anche il secondo episodio è consistito nell'aggressione di un detenuto da parte di un altro detenuto; l'autore della condotta è stato sanzionato con quindici giorni di esclusione dalle attività in comune e trasferito il successivo 20 ottobre presso altra struttura penitenziaria.
  L'episodio autolesionistico verificatosi sempre in data 2 ottobre è del tutto scollegato ai primi, avendo riguardato un detenuto tossicodipendente che si è inferto delle ferite da taglio per motivi sanitari legati alle continue richieste di ulteriori terapie mediante farmaci psicotici.
  Con riferimento all'asserita mancata consegna dei generi necessari alla pulizia delle celle, si rappresenta che la relativa fornitura è sempre garantita nel rispetto della tabella dei generi di pulizia personale da distribuire ai detenuti.
  Quanto alla mancanza di un direttore effettivo, effettivamente l'istituto penitenziario di Rimini è oggi retto da un dirigente penitenziario che, stabilmente assegnato ad altro istituto penitenziario, vi si reca con provvedimento di missione; tale situazione, che purtroppo non è isolata nel complessivo panorama italiano, è diretta conseguenza della riduzione delle dotazioni organiche complessive del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria per effetto degli interventi di riduzione degli assetti organizzativi previsti dall'articolo 74 della legge n. 133 del 2008, dall'articolo 2 della legge n. 25 del 2010 e dall'articolo 1, comma 3, del decreto-legge n. 138 del 2011, convertito dalla legge n. 148 del 2011, nonché, da ultimo, dal decreto-legge n. 95 del 2012, convertito dalla legge n. 135 del 2012 (cosiddetta spending review).
  Per quanto riguarda le problematiche attinenti agli organici della Polizia Penitenziaria, si rimanda a quanto precisato nel corso della risposta alla precedente interrogazione.
  Mi si consenta, infine, di sottolineare ancora una volta i significativi risultati ottenuti dalle politiche poste in campo dal Governo nella materia penitenziaria e, particolarmente, nel contrasto al fenomeno del sovraffollamento; risultati che hanno condotto, da ultimo, all'importante riconoscimento da parte della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo, che il 13 novembre scorso ha comunicato di avere respinto la seconda e ultima parte dei 3.564 ricorsi proposti contro il sovraffollamento degli istituti penitenziari, dopo che una prima tranche era stata respinta tra il 16 e 23 ottobre, così confermando il grande e fattivo impegno posto in essere dal Governo nell'affrontare la drammatica emergenza del sovraffollamento carcerario e nell'aver trovato soluzioni efficaci di risarcimento per i detenuti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

detenuto

nomina del personale

carcerazione