ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04215

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 344 del 03/12/2014
Firmatari
Primo firmatario: PASTORELLI ORESTE
Gruppo: MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Data firma: 03/12/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 03/12/2014
Stato iter:
04/12/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 04/12/2014
Resoconto PASTORELLI ORESTE MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
 
RISPOSTA GOVERNO 04/12/2014
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 04/12/2014
Resoconto PASTORELLI ORESTE MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 04/12/2014

SVOLTO IL 04/12/2014

CONCLUSO IL 04/12/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-04215
presentato da
PASTORELLI Oreste
testo di
Mercoledì 3 dicembre 2014, seduta n. 344

   PASTORELLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   da anni ormai si assiste, pressoché inerti, alle conseguenze del gravissimo disastro ambientale che si è consumato nell'area industriale di Priolo Gargallo, in provincia di Siracusa, determinando una situazione di altrettanto grave e concreto rischio per la salute delle popolazioni che vivono in quel territorio;
   nell'arco di circa venti anni si sono susseguiti diversi provvedimenti, statali e regionali, finalizzati al recupero e al risanamento ambientale di quei luoghi, senza però mai raggiungere tale risultato;
   ad oggi, per fare solo un esempio, non si è ancora grado di affermare con precisione quali sostanze tossiche, ed in che quantità, siano presenti nel sottosuolo di Priolo, le quali stanno inquinando da circa mezzo secolo le relative falde acquifere;
   al contrario, i recenti monitoraggi condotti sulle popolazioni che vivono nei pressi del suddetto polo industriale continuano a segnalare un preoccupante eccesso di patologie tumorali, cardiovascolari e respiratorie;
   sebbene, a fronte di ciò, la procura della Repubblica di Siracusa abbia recentemente avviato delle indagini, la macchina statale, nell'ambito delle proprie competenze, continua, a non prendere nella dovuta considerazione la grave situazione che si è venuta determinando in quei luoghi;
   la perdurante assenza di una risposta statale, decisa e ben coordinata con l'ente regionale e gli altri enti locali, la quale ponga le basi, burocratiche e finanziarie, per il recupero e la riconversione di questo polo industriale, delinea un quadro preoccupante, che non lascia ben sperare –:
   quali siano i dati in possesso del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare circa la situazione ambientale del sito industriale di Priolo Gargallo, in particolare se non ritenga opportuno nell'ambito delle proprie competenze, adottare iniziative volte ad elaborare ed avviare, d'intesa con gli altri enti presenti sul territorio, un piano per la bonifica del suddetto sito. (5-04215)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 4 dicembre 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-04215

  Il sito di interesse nazionale di Priolo si estende sul territorio dei comuni di Priolo Gargallo, Melilli, Augusta e Siracusa e comprende circa 5.815 ettari di aree «a terra» e 10.185 ettari di aree «a mare», e vede coinvolte numerose aziende (le principali sono: le 3 raffinerie «ESSO, ISAB Nord e Sud», un deposito di idrocarburi della Maxcom Petroli, i 3 stabilimenti petrolchimici «Sasol, Versalis e Syndial che è dismesso», tre centrali di produzione di energia «ENEL Priolo, ENEL Augusta, ISAB Energy», la cementeria di Augusta e l'impianto di depurazione consortile «LAS», numerose discariche di rifiuti anche pericolosi, lo stabilimento ex Eternit di Siracusa dove si producevano manufatti in cemento-amianto).
  La linea di costa fino alla metà degli anni ’70 è stata avanzata di 80-150 metri, mediante l'utilizzo di materiali di riporto vari, tra i quali ceneri di pirite, peci idrocarburiche, laterizi.
  Tutte le principali aree industriali (Syndial, Polimeri, ISAB Impianti Nord e Sud, Enel Centrali di Augusta e Priolo, Esso, Sasol, Buzzi, LAS, eccetera) sono state caratterizzate permettendo di conoscere lo stato qualitativo delle matrici ambientali indagate (terreni e acque di falda).
  Per quanto concerne l'area marina sono stati, inoltre, trasmessi i risultati dei piani di caratterizzazione delle aree marine contermini ai pontili e sono state completate le caratterizzazioni della Rada di Augusta, del Porto Grande e Piccolo di Siracusa e la caratterizzazione del tratto di mare compreso tra la Rada di Augusta e il Porto di Siracusa; per quanto riguarda le acque superficiali/aree umide è stata ultimata la caratterizzazione dei fiumi Ciane e Anapo, delle Saline di Siracusa e Priolo ed è in fase di ultimazione la caratterizzazione delle Saline di Augusta.
  La contaminazione dei suoli è ascrivibile alla presenza di metalli pesanti, diversi idrocarburi, diossine e altro, mentre nelle acque di falda sottostanti gli impianti di raffinazione del petrolio e gli impianti chimici e petrolchimici, nonché i parchi serbatoi dei prodotti idrocarburici è stata riscontrata presenza di prodotto idrocarburico surnatante e, talora, anche sottonatante.
  La presenza dei predetti metalli e idrocarburi è stata confermata anche dalle analisi di caratterizzazione dei sedimenti marini della Rada di Augusta.
  Nel Porto Grande e Piccolo di Siracusa, oltre a riscontrare la presenza degli stessi inquinanti, è stata riscontrata una contaminazione di origine fecale lungo la fascia costiera, soprattutto in corrispondenza degli scarichi civili.
  Nelle aree a terra che si affacciano sulla Rada di Augusta sono stati realizzati interventi di messa in sicurezza di emergenza della falda, consistenti nel recupero di prodotto petrolifero in fase libera, nell'emungimento delle acque di falda contaminate e nella creazione di uno sbarramento delle acque di falda, in parte fisico e in parte idraulico.
  Diverse aree interne al sito sono state bonificate e riavviate alla reindustrializzazione (impianti fotovoltaici). Non sono mancati neanche gli interventi per le aree private, sempre interne al sito, per le quali sono stati approvati n. 17 progetti di bonifica, per i suoli e le acque di falda dei principali insediamenti industriali. È stato approvato anche il progetto degli interventi di messa in sicurezza e bonifica della falda acquifera prospiciente la Rada di Augusta della parte nord del SIN di Priolo. Nella stessa rada, così come nel porto di Siracusa, sono stati rimossi anche numerosi relitti sommersi e semisommersi.
  Per quanto riguarda le aree a terra di competenza pubblica sono stati realizzati o in fase di completamento diversi interventi di messa in sicurezza/bonifica dei suoli, tra i quali la rimozione di amianto nello stabilimento Ex Eternit e di ceneri di pirite dai campi sportivi del comune di Priolo e nella Penisola Magnisi, nonché interventi di caratterizzazione e di messa in sicurezza di emergenza di discariche pubbliche.
  Relativamente alle opere, vi è da evidenziare che l'accordo di programma del 2008 (Interventi di riqualificazione ambientali funzionali alla reindustrializzazione e infrastrutturazione delle aree comprese nel sito di interesse nazionale di Priolo), integrato successivamente nel 2009, prevedeva un fabbisogno finanziario per gli interventi di riqualificazione ambientale che ammontava a euro 774.500.000,00, di cui euro 106.800.000,00 (FASE 1) coperti con risorse immediatamente disponibili e euro 667.700.000,00 (FASE 2) coperti con risorse programmatiche, come specificato nella tabella allegata a disposizione della Commissione.
  In particolare, rispetto alle risorse attuative di cui alla FASE 1 si evidenzia che le risorse stanziate dal Ministero dell'ambiente di cui alla delibera CIPE del 22 marzo 2006, n. 1, pari a euro 50 milioni, sono state interamente trasferite sulla contabilità speciale a favore del commissario delegato per l'emergenza bonifiche e tutela delle acque della regione Sicilia (Decreti di trasferimento n. 8534 del 14 ottobre 2009, n. 145 del 20 aprile 2010 e n. 2009 del 24 novembre 2011). Rispetto a tali risorse, il commissario delegato ha assunto obbligazioni giuridicamente vincolanti nei confronti di ISPRA, Istituto superiore di sanità, Sogesid e Sviluppo Italia, quali soggetti attuatori previsti nell'accordo di programma del 7 novembre 2008, per un importo di euro 3.709.429,74.
  Ne consegue, che le risorse residue a valere sulla predetta delibera CIPE n. 1/2006 ammontano a euro 46.290.570,26.
  Le economie dall'accordo di programma quadro dell'11 giugno 2004 e dal 1o atto integrativo del 3 dicembre 2005, pari a euro 6.800.000,00, cadute in perenzione amministrativa, saranno trasferite dal Ministero dell'ambiente alla regione Sicilia subordinatamente alla loro reiscrizione in bilancio.
  Le risorse della programmazione unitaria 2007/2013 della regione Sicilia sono risultate indisponibili, atteso il blocco dei fondi disposto dal CIPE per la riprogrammazione delle risorse regionali, fino al 3 agosto 2012 quando, con propria delibera n. 87, il medesimo comitato ha disposto, nell'ambito della citata attività di riprogrammazione, l'assegnazione definitiva dei previsti euro 50 milioni in favore della regione Sicilia, per il finanziamento dell'intervento sul sito di interesse nazionale di Priolo-Augusta, «... finalizzato principalmente alla messa in sicurezza della falda acquifera». La stessa delibera CIPE prescrive, per tutti i finanziamenti assegnati, la disciplina degli interventi mediante la stipula di appositi accordi di programma quadro «rafforzati» tra le regioni e le amministrazioni centrali competenti per settore, nonché l'assunzione di obbligazioni giuridicamente vincolanti entro il 31 dicembre 2013. Tale data è stata prorogata dal CIPE al 30 giugno 2014 e, permanendo la mancata assunzione di impegni giuridicamente vincolanti, la giunta della regione Sicilia con delibera del 20 giugno 2014 ha approvato la riprogrammazione delle suddette risorse, che per il SIN di Priolo sono state decurtate fino all'importo di 25 milioni di euro.
  Pertanto il CIPE, con ulteriore delibera (n. 21/2014), ha posticipato al 31 dicembre 2014 la data per l'assunzione di obbligazioni giuridicamente vincolanti.
  Oltre alle suddette risorse, il Ministero dell'ambiente con decreto direttoriale del 1o dicembre 2011 ha stanziato ulteriori 4 milioni di euro «per la bonifica dell'area industriale di Priolo».
  Le soprarichiamate risorse, per un importo complessivo di euro 82.090.570,26 (euro 46.290.570,26 + euro 6.800.000,00 + euro 25.000.000,00 + euro 4.000.000,00), sono state inserite nella bozza di accordo di programma quadro «rafforzato» per il SIN di Priolo, rispetto al quale il Ministero dell'ambiente ha fornito le proprie proposte di integrazione in data 9 settembre 2014.
  Tuttavia, ai fini della stipula, la regione Sicilia non ha ancora implementato il testo con le schede di intervento, richieste dal Ministero dell'ambiente il primo agosto 2014 e dal Ministero dello sviluppo economico il 5 settembre 2014.
  Infine, si evidenzia che con nota del 29 ottobre 2014 il dipartimento della programmazione della regione Sicilia ha comunicato al dipartimento regionale acque e rifiuti che le risorse della delibera CIPE n. 87/2012 «... sono a forte rischio di disimpegno. Ne consegue che ... non esisterebbero le condizioni per la sottoscrizione di un APQR Rafforzato, venendo meno le risorse di cui alla delibera CIPE 87/2012».  

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Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

affezione delle vie respiratorie

edificio per uso industriale

protezione dell'ambiente