ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04118

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 337 del 24/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: CIMBRO ELEONORA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 24/11/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GARAVINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 24/11/2014
LA MARCA FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO 24/11/2014
LOCATELLI PIA ELDA MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) 24/11/2014
FITZGERALD NISSOLI FUCSIA PER L'ITALIA 24/11/2014
SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 24/11/2014
TIDEI MARIETTA PARTITO DEMOCRATICO 24/11/2014


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 24/11/2014
Stato iter:
05/03/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 05/03/2015
Resoconto DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 05/03/2015
Resoconto CIMBRO ELEONORA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 24/11/2014

DISCUSSIONE IL 05/03/2015

SVOLTO IL 05/03/2015

CONCLUSO IL 05/03/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04118
presentato da
CIMBRO Eleonora
testo di
Lunedì 24 novembre 2014, seduta n. 337

   CIMBRO, GARAVINI, LA MARCA, LOCATELLI, FITZGERALD NISSOLI, SCOTTO e TIDEI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   la signora H. M. S., nata in Etiopia, è giunta in Italia nell'ottobre del 2002, con la figlia H. W. di quattro mesi, nata in Sudan dal precedente matrimonio in rito mussulmano con K. K. E., di origine sudanese;
   la signora H. M. S., stabilitasi in Italia, ha provveduto alla cura della propria figlia, lavorando come badante e, nel corso del 2003, ha provveduto anche al mantenimento del marito, nel frattempo giunto in Italia;
   dopo due anni circa la signora H. M. S. si è separata di comune accordo col marito; consensualmente, si è deciso che la figlia restasse presso l'abitazione materna, con possibilità per il padre di poterla incontrare liberamente;
   H. M. S. nel 2006 ha iniziato una relazione affettiva con uomo italiano; dalla loro unione, nel 2007, è nata una bambina, sorella di H. W.: si è andato pertanto a costituire un nuovo nucleo familiare;
   H. W. è nata in Sudan il 6 giugno 2002 ed è entrata in Italia all'età di quattro mesi; ha frequentato tre anni di scuola materna, cinque anni di scuola primaria, e il primo anno di scuola secondaria di primo grado; questo settembre avrebbe dovuto iniziare a frequentare il secondo. È stata battezzata nel 2008 ed ha preso i sacramenti della prima comunione e della cresima. Forti sono i vincoli affettivi familiari, in particolar modo con la sorella minore, e amicali, con le compagne di scuola e dell'oratorio;
   il 31 luglio 2014, col consenso della madre, la bambina si è recata in Sudan con il padre per le vacanze estive; la data prevista per il rientro sarebbe stata il 4 settembre 2014. Senonché, il padre della bambina ha comunicato telefonicamente la propria improvvisa ed unilaterale decisione: la bambina non avrebbe fatto ritorno in Italia, per restare a vivere e frequentare le scuole in Sudan;
   la signora H. M. S., a seguito del fatto, ha sporto denuncia di sottrazione di minori ai carabinieri di Saronno e si è successivamente recata a Roma presso le ambasciate del Sudan e dell'Etiopia;
   Croce rossa italiana e l'associazione «Avvocati per Niente», interpellati al fine di trovare una soluzione che permetta il rientro in Italia della bambina, non sono stati in grado, al momento, di formulare proposte concrete;
   i contatti telefonici tra la signora H. M. S. e la figlia sono diventati sempre più sporadici e difficoltosi; nel frattempo, la bambina ha contratto la malaria per ben due volte: ciò ha destato ulteriore preoccupazione riguardo al suo stato di salute psicofisico;
   la bambina, sentita telefonicamente dalla madre, ha manifestato un forte malessere ed una grande sofferenza per l'improvviso sradicamento dal proprio ambiente sociale e familiare –:
   quali iniziative, per quanto di competenza, il Ministro possa promuovere, sul piano diplomatico, al fine di favorire una mediazione che porti al rientro in Italia della minore nel tempo più rapido possibile, anche in considerazione del fatto che il perdurare della permanenza della bambina in Sudan, lontana dai propri affetti, potrebbe pregiudicare lo sviluppo psichico ed emotivo della stessa. (5-04118)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 5 marzo 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-04118

  Il caso della minore, nata il 6 giugno del 2002 in Sudan da madre di nazionalità etiope e dal padre di nazionalità sudanese, è seguito dal Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale in stretto raccordo con la nostra Ambasciata a Khartoum.
  Sin dal momento in cui è venuta a conoscenza della vicenda, la nostra Ambasciata ha mantenuto con la madre contatti costanti, monitorando gli sviluppi della situazione e prestando sempre la massima discrezione al fine di non pregiudicare la possibilità di eventuali evoluzioni positive. Si tratta infatti di un caso che – com’è facile intuire – presenta aspetti giuridici complessi che rilevano innanzitutto dalla cittadinanza sudanese della minore sulla quale, in base all'ordinamento locale, il padre esercita la piena potestà. A tal proposito, la nostra Ambasciata si è anche rivolta ad alcuni giuristi sudanesi per avere un quadro legale della situazione ed esplorare eventuali soluzioni offerte dalla normativa locale. I margini di intervento attraverso i formali canali diplomatici restano comunque limitati in ragione della circostanza che sia la minore che la madre non possiedono la cittadinanza italiana.
  Nonostante queste difficoltà, l'Ambasciata italiana a Khartoum, anche per i rilevanti aspetti umanitari della vicenda, si è adoperata per sensibilizzare membri del Governo sudanese e importanti personalità istituzionali, tanto a livello federale che a quello del singolo Stato di Kassala, in cui la minore attualmente risiede.
  A titolo di aggiornamento, segnalo che la madre della minore si è recata lo scorso gennaio in Sudan per due settimane. Durante questo periodo la signora è stata ricevuta dal nostro Ambasciatore, con il quale ha potuto avere un riservato scambio di opinioni sulla vicenda e avere il quadro delle iniziative adottate dall'Ambasciata, mantenendo con la stessa un costante contatto durante tutto il suo soggiorno. Al suo arrivo a Khartoum, il padre della minore è venuto a prelevare la signora in aeroporto e insieme si sono recati nella località di Kassala dove la madre ha potuto incontrare la figlia.
  Si assicura l'onorevole interrogante che il caso continuerà ad essere seguito con la massima attenzione e la dovuta discrezione – come s'impone in casi di questo tipo – da parte del Ministero degli Esteri ed in particolare dalla nostra Ambasciata a Khartoum attraverso l'attivazione di tutti i possibili contatti al fine di trovare una soluzione nel superiore interesse della minore.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sequestro di persona

fanciullo

ferie