ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04109

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 336 del 21/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: FREGOLENT SILVIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 21/11/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 21/11/2014
Stato iter:
09/04/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 09/04/2015
Resoconto DEL BASSO DE CARO UMBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
REPLICA 09/04/2015
Resoconto FREGOLENT SILVIA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 21/11/2014

DISCUSSIONE IL 09/04/2015

SVOLTO IL 09/04/2015

CONCLUSO IL 09/04/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04109
presentato da
FREGOLENT Silvia
testo di
Venerdì 21 novembre 2014, seduta n. 336

   FREGOLENT. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   nelle scorse settimane è stata inaugurata la seconda galleria del traforo autostradale del Frejus che collega l'Italia alla Francia attraverso le Valli di Susa (Torino) e Maurienne (Francia) sull'asse autostradale A32 Torino-Bardonecchia;
   la seconda galleria, lunga quasi 13 chilometri, è stata inizialmente progettata come un tunnel di sicurezza con un diametro di 5 metri riservato esclusivamente ai mezzi di soccorso e di manutenzione;
   successivamente, nel mese di ottobre del 2011, la commissione intergovernativa composta dai rappresentanti di Italia e Francia ha reso un parere favorevole al progetto di messa in circolazione della galleria di sicurezza, che è stata trasformata in una galleria per il transito dei veicoli;
   questa opera è parallela a quella già esistente. I due tunnel sono collegati da una interasse di 50 metri e da una serie di by-pass dove sono situati impianti e rifugi di emergenza;
   secondo quanto comunicato da Sitaf, la società committente dei lavori, «la galleria (che avrà un diametro finale di 8 metri) verrà aperta al traffico entro aprile 2019», con il completamento «dei fabbricati di esercizio sui piazzali d'imbocco e gli impianti di ventilazione, illuminazione, antincendio, raffrescamento e gestione»;
   le Alpi (territorio su cui insiste il raddoppio del Frejus), sistema naturale ricco di biodiversità europea, è la catena montuosa più popolata al mondo: sono 14 milioni le persone che vi abitano, distribuite in circa 6.100 comunità; 120 milioni i turisti che visitano le Alpi e; 150 milioni il numero di persone che le attraversano ogni anno. Proprio per promuovere lo sviluppo sostenibile dell'arco alpino, il 7 novembre 1991 a Salisburgo, Austria, Francia, Germania, Italia, Svizzera, Liechtenstein e Unione europea hanno firmato la «Convenzione delle Alpi», entrata in vigore il 6 marzo 1995;
   tale convenzione è stata recepita nell'ordinamento italiano con la legge n. 196 del 2012 («Ratifica ed esecuzione del Protocollo di attuazione della Convenzione per la protezione delle Alpi del 1991 nell'ambito dei trasporti, fatto a Lucerna il 31 ottobre 2000»);
   le norme presenti nella legge sopraindicata dispongono l'adozione di una politica ambientale e dei trasporti tesa alla riduzione dell'impatto e dei rischi, anche attraverso una combinazione di strumenti economici e di interventi di pianificazione territoriale. In particolare è previsto:
    l'attuazione di una gestione razionale e sicura dei trasporti nel contesto di una rete di trasporti integrata, coordinata e transfrontaliera;
    la valutazione dell'impatto ambientale e l'analisi dei rischi nel caso di grandi costruzioni, trasformazioni sostanziali o potenziamento delle infrastrutture di trasporti esistenti;
    la promozione di sistemi di trasporto pubblico ecocompatibili e orientati agli utenti;
    il miglioramento dell'infrastruttura ferroviaria tramite la costruzione, lo sviluppo e l'ammodernamento di grandi assi transalpini, nonché un maggior utilizzo delle potenzialità della navigazione;
    l'astensione dalla costruzione di nuove strade di grande comunicazione per il trasporto transalpino, salvo che le esigenze di trasporto non possano essere diversamente soddisfatte;
    l'introduzione progressiva di sistemi di tassazione che permettano di coprire in modo equo i costi reali e che offrano incentivi finalizzati ad una riduzione dell'impatto ecologico e socio-economico;
   da quanto è emerso da organi di informazione e, a giudizio dell'interrogante, palesemente in contrasto con le linee guida della legge n. 196 del 2012, per quanto riguarda il traforo del Frejus «non è previsto, per il momento, un numero contingentato di transiti», né «l'applicazione di un sistema di tassazione» finalizzato ad una riduzione dell'impatto ecologico e socio-economico;
   è altrettanto palese come, senza una politica adeguata ed efficace di contenimento dei veicoli e di trasporto alternativo delle merci, il raddoppio del tunnel autostradale del Frejus incentiverà unicamente il trasporto su gomma rispetto alle altre modalità di spostamento;
   in altre nazioni, come Francia, Svizzera ed Austria, sono già applicate misure, coerentemente con quanto prevede la Convenzione delle Alpi, che indicano un limite massimo per i transiti giornalieri dei tir e prevedono l'applicazione di un pedaggio perequativo;
   rispetto a tale problematica Sitaf ha reso noto che, con l'apertura del raddoppio del tunnel del Frejus, «non aumenteranno i flussi di traffico» –:
   quali iniziative intenda mettere in campo il Governo affinché le norme previste dalla legge n. 196 del 2012 vengano applicate alla galleria autostradale del Frejus, una volta aperto al traffico il raddoppio autostradale;
   quali saranno i reali flussi di traffico sul territorio in seguito alla raddoppio del tunnel del Frejus;
   se tali proiezioni non impatteranno negativamente sullo sviluppo sociale ed economico locale e sul patrimonio ambientale, faunistico e paesaggistico del territorio. (5-04109)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 9 aprile 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-04109

  Rapportando il tema dell'eventuale apertura al traffico della galleria di sicurezza del Fréjus agli obiettivi di alcuni punti prioritari della Convenzione delle Alpi, quali la salvaguardia della qualità dell'aria, la protezione della natura e la tutela del paesaggio nonché le ricadute in tema trasportistico, ritengo opportuno fare le seguenti considerazioni:
   a) in merito alla qualità dell'aria, la Convenzione delle Alpi si pone un fine di risanamento e non di mero contenimento dell'attuale scenario emissivo. Infatti, prevede di perseguire una riduzione delle emissioni inquinanti con benefici sia per l'uomo che per la fauna e la flora. Il progetto del Fréjus risponde a questo obiettivo, smentendo l'argomentazione che la maggiore sicurezza dovuta al transito nella nuova galleria determinerebbe anche maggiore capacità di transito e, quindi, di traffico. Le due canne saranno, invece, percorse a senso unico di marcia e con traffico giornaliero contingentato: resta ferma, quindi, l'invarianza rispetto ai volumi di transito attuali del traforo per il quale già oggi è stabilito il divieto ai mezzi Euro 0 e dal 1o maggio 2015 ai mezzi Euro 1. L'incremento della sicurezza stradale in galleria attraverso la separazione dei flussi di traffico è un fattore di incremento della prevenzione ambientale, riducendo i rischi di incendi, fumi, consumi per emergenze e lavori di ripristino, oltre a ridurre il livello di inquinamento grazie alla maggiore fluidità della circolazione, evitando i possibili blocchi dei veicoli e mezzi pesanti che, ad oggi, occasionalmente stazionano sul piazzale con motore acceso;
   b) anche in merito al trasferimento modale (Protocollo dei trasporti), il progetto non contraddice la politica di preferenza verso il ferro, da attuarsi soprattutto per il traffico merci. Nella zona in esame, il progetto ferroviario della linea Torino-Lione, e più in particolare la realizzazione del tunnel di base fra Susa e Saint Jean de Maurienne, permetterà proprio il conseguimento di tale obiettivo.

  In sostanza, la modifica di funzionalità di utilizzo della galleria di sicurezza del Fréjus non modifica il quadro di coerenze del progetto rispetto agli obiettivi di tutela ambientale della Convenzione delle Alpi, sia in Italia che in Francia.
  Ricordo, a titolo di esempio, che la seconda canna del traforo del San Gottardo è stata valutata favorevolmente, a giugno 2012, dal Consiglio Federale Svizzero e quindi anche compatibile con le norme sulla protezione delle Alpi grazie alla limitazione della percorrenza a senso unico di marcia. Il Consiglio Federale ha valutato come tra la costruzione di una seconda canna e il raggiungimento dell'obiettivo posto dalla norma sulla Protezione delle Alpi non esista tuttavia alcun legame, né dal punto di vista giuridico né da quello del traffico.
  Questo esempio può essere utilmente considerato quale importante esperienza e precedente per il futuro di altri trafori stradali alpini e rende ancor più evidente come nel caso del Fréjus (in cui la galleria di sicurezza è già in fase di costruzione) la sua apertura al traffico non incida sulle varie politiche di tutela degli ambienti alpini ma, per contro, possa permettere di elevare gli standard di sicurezza in maniera determinante rispetto alla situazione attuale.
  Circa il contenimento delle emissioni, l'azione più nota è rappresentata dal contingentamento del traffico pesante e la Regione Piemonte, nell'esprimere parere favorevole sul progetto di separazione dei flussi e apertura al traffico della galleria di sicurezza, raccomanda l'adozione di misure atte a contenere un incremento dei flussi di traffico. Al riguardo, ricordo che la Commissione Intergovernativa, Autorità Amministrativa italo-francese preposta alla gestione del Traforo T4, ritenendo che questo progetto abbia la sola finalità di migliorare la sicurezza nel tunnel, si è già espressa in merito raccomandando il seguente contingentamento: circolazione giornaliera dei mezzi pesanti limitata cumulata nei due sensi e traffico annuale di veicoli pesanti (classe 3 e 4) contingentato a 1.050.000 veicoli l'anno.
  La società Concessionaria SITAF ha recentemente commissionato uno studio per verificare le ricadute, in termini di qualità dell'aria, del transito dei mezzi sull'asse Torino-Bardonecchia. Le analisi svolte, condotte sulla base dei risultati di un recentissimo studio del traffico lungo la A32 e al Traforo T4, hanno consentito di documentare una riduzione del carico emissivo nel breve e nel medio termine (2030) per tutti gli inquinanti esaminati, anche ipotizzando un incremento di traffico pesante dovuto alla ripresa economica, all'attrattività esercitata dall'aumento degli standard di sicurezza dell'opera e senza considerare la probabile riduzione dovuta alla messa in esercizio della nuova linea ferroviaria Torino-Lione, che si manifesterà in modo crescente a partire dalla fine del prossimo decennio.
  La riduzione degli inquinanti, anche a partire dai criteri previsionali cautelativi utilizzati, è da imputarsi al costante miglioramento tecnologico in materia di emissioni in atmosfera indotto dall'emanazione di direttive europee sulle emissioni veicolari, sempre più restrittive.
  In conclusione, la correlazione fra l'apertura al traffico della seconda galleria del Fréjus e l'incremento dei transiti non è ipotizzabile in termini realistici, essendo la componente costo, quale origine/destinazione, assolutamente decisiva nelle scelte dell'itinerario; in termini assoluti, l'andamento dei transiti è molto meno condizionato dall'apertura al traffico della seconda galleria in quanto risultano del tutto prevalenti aspetti economici globali (domanda di merci), eventuali chiusure temporanee di percorsi alternativi o la creazione di nuove infrastrutture tali da prefigurare concorrenza e trasferimento modale (nel caso in esame il tunnel di base ferroviario Torino-Lione).
  Sotto il profilo delle ricadute sulla qualità dell'aria, l'apertura della seconda galleria al transito rappresenta un fattore positivo nella riduzione dell'inquinamento nella zona degli imbocchi in quanto la fluidificazione e il minore tempo di stazionamento sono prevalenti rispetto a variazioni del volume di traffico, anche significative.
  Infine, la progressiva evoluzione del parco circolante con le nette riduzioni emissive apportate dall'incremento percentuale dei mezzi euro 5 ed euro 6 permette di prefigurare in futuro un miglioramento della qualità dell'aria anche in presenza di ipotetici, importanti incrementi di traffico nell'ambito delle soglie di contingentamento già determinate.
  Da ultimo, il Ministero dell'ambiente informa che l'intero progetto della galleria autostradale è stato sottoposto a una procedura di valutazione di impatto ambientale nell'ambito della quale sono stati valutati anche gli impatti generati dall'opera sullo «sviluppo sociale ed economico locale e sul patrimonio ambientale, faunistico e paesaggistico del territorio».
  Peraltro, trattandosi di un intervento rientrante nella categoria di opere di Legge Obiettivo, le valutazioni ambientali si estendono anche a tutti i processi della fase attuativa del progetto.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

tunnel

trasporto transfrontaliero

infrastruttura dei trasporti