ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04075

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 334 del 19/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: COLONNESE VEGA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 19/11/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 19/11/2014
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 19/11/2014
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 19/11/2014
GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 19/11/2014
DI MAIO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 19/11/2014
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 19/11/2014
TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 19/11/2014
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 19/11/2014
FICO ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 20/11/2014


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 19/11/2014
Stato iter:
02/03/2016
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 19/11/2014

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 20/11/2014

RITIRATO IL 02/03/2016

CONCLUSO IL 02/03/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04075
presentato da
COLONNESE Vega
testo presentato
Mercoledì 19 novembre 2014
modificato
Giovedì 20 novembre 2014, seduta n. 335

   COLONNESE, LOREFICE, SILVIA GIORDANO, GRILLO, LUIGI GALLO, LUIGI DI MAIO, SIBILIA, TOFALO, MICILLO, FICO. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
l'Italia ha il triste primato di essere il Paese europeo con maggiori parti cesarei: degli oltre 491.00 parti che avvengono ogni anno, più di 154.000 sono portati a termine con il taglio cesareo. Recenti stime dimostrano che questa pratica presenta un fattore di rischio di mortalità della madre da 2 a 4 volte superiore rispetto a quello naturale, ciononostante i parti effettuati mediante taglio cesareo risultano in costante aumento nel nostro Paese;
nel 2011 nessuna regione italiana sembra rispettare i parametri dell'Organizzazione mondiale della sanità, che prevede il limite massimo della percentuale dei cesarei rispetto alla totalità dei parti non superiore al 20 per cento. Quando il numero di cesarei supera il 20 per cento significa che all'interno del sistema sanitario vi sono dei problemi o delle inefficienze;
la regione con più alto tasso di parti cesarei è la Campania che nel 2011 registrava una percentuale di cesarei del 62,41, seguita da Sicilia con 50,6 per cento e Puglia 46,12. Si evidenzia che la Campania ha innalzato la sua percentuale di parti cesarei a partire dal 1992, coincidente all'anno vengono introdotti i ROD (Raggruppamenti omogenei di diagnosi) con i decreti-legge 502 del 1992 e 517 del 1993. Le province che effettuano maggiormente parti cesarei sono Napoli (65,16 su 100 parti totali) e Salerno (65,84 su 100 parti totali);
nel 2013 in Campania il tasso di parti cesarei era di 61,45, in Sicilia di 44,84 per cento e in Puglia 44,59. Non si sono evidenziati rilevanti miglioramenti rispetto alla situazione presente in Italia nel 2011;
in Lombardia nel 2005 mediante un'educazione al parto molto accurata, una buona assistenza ostetrica e reparto di patologia neonatale adiacente alla sala parto, si sono ottenuti buoni risultati portando la media dei cesarei nelle medie europee. Ciò è stato possibile anche modificando il Diagnosis related group, il tariffario che stabilisce i rimborsi alla struttura sanitaria da parte del sistema sanitario nazionale. La modifica ha concesso di «pagare» il cesareo quanto lo spontaneo (mentre normalmente in Italia il primo vale assai più del secondo);
nel nostro Paese la percentuale di parti cesarei è più che triplicata da poco più dell'11,2 per cento nel 1980 a circa il 37,57 per cento nel 2011;
si ipotizza il reato di truffa nei confronti dello Stato quando una struttura ospedaliera o convenzionata pratica un parto cesareo non necessario, guadagnando 2.457 euro invece dei 1.139 del parto naturale. Diversi studi hanno messo evidenziato possibili comportamenti opportunistici da parte delle aziende sanitarie che possono ottenere, a parità di risultato clinico, rimborsi più elevati mediante l'uso di protocolli alternativi. Pertanto sarebbe opportuno trovare il sistema di diminuire la frequenza dei parti effettuati con taglio cesareo e ridurre le forte differenze regionali attualmente esistenti;
il Ministero della salute ha fissato le linee guida per l'umanizzazione del parto e per un maggiore impegno verso il parto fisiologico, «Taglio cesareo: una scelta appropriata e consapevole», nella speranza di contenere in tal modo l'eccessivo ricorso ai parti effettuati medianti taglio cesareo. Tuttavia queste raccomandazioni non bastano, è necessario, piuttosto, un riorientamento complessivo del sistema, un approccio integrato in cui le misure di programmazione sanitaria a livello nazionale e regionale sappiano coniugarsi con l'implementazione di iniziative di educazione e di protocolli clinico-organizzativi a livello locale –:
cosa intenda fare il Governo, per quanto di competenza, al fine di affidare nuovamente alle ostetriche la conduzione del parto e contestualmente per introdurre, nei limiti di competenza, misure volte ad incoraggiare in tutte le regioni italiane l'equiparazione del costo del parto cesareo con quello spontaneo;
come intenda realizzare, per quanto di competenza, l'approccio integrato fra misure di programmazione sanitaria a livello nazionale e regionale di cui in premessa, finalizzato a contenere l'eccessivo ricorso ai parti chirurgici. (5-04075)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

reato

sistema sanitario

servizio sanitario nazionale