ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04047

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 333 del 17/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: MALISANI GIANNA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 17/11/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 17/11/2014
Stato iter:
15/01/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/01/2015
Resoconto BARRACCIU FRANCESCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
 
REPLICA 15/01/2015
Resoconto MALISANI GIANNA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 17/11/2014

DISCUSSIONE IL 15/01/2015

SVOLTO IL 15/01/2015

CONCLUSO IL 15/01/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04047
presentato da
MALISANI Gianna
testo di
Lunedì 17 novembre 2014, seduta n. 333

   MALISANI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
   lo scorso 10 novembre, nel comune di Palmanova si è verificato un cedimento nel tetto di Porta Udine, un manufatto dei primi anni del Seicento;
   Porta Aquileia, un altro manufatto seicentesco, ha anch'esso urgenza di un intervento per la sua messa in sicurezza;
   il crollo avvenuto – per fortuna senza conseguenze – ha riportato alla ribalta il permanente e vecchio problema della tutela della cinta bastionata della «Città Stellata» e del patrimonio culturale rappresentato da una città candidata al riconoscimento dell'Unesco;
   le risorse necessarie per un intervento strutturale sono consistenti e riguardano non solo le porte d'ingresso, ma anche la messa in sicurezza dei paramenti murari e dei terrapieni, anch'essi soggetti a cedimenti nello scorso febbraio;
   per la tutela di Palmanova è necessario un piano strategico, che parta dagli interventi urgenti per frenare i fenomeni di degrado più gravi, e a lungo termine per il restauro del sistema fortezza;
   la fortezza costituisce un patrimonio nazionale ed europeo;
   la Presidente della Regione ha dichiarato che intende «ragionare anche col Governo per vedere se ci sono spazi e modalità per salvaguardare una realtà come questa» –:
   se il Ministro interrogato non ritenga opportuno assumere la città di Palmanova, per la sua rilevanza artistico-culturale e urbanistica, quale bene da salvaguardare e, altresì, se non ritenga urgente individuare le risorse necessarie a realizzare i primi interventi di restauro anche prevedendo, nell'ambito delle proprie competenze – sentita la regione Friuli Venezia Giulia, la soprintendenza e il comune – un programma a medio e a lungo termine atto a risolvere definitivamente i problemi da tempo aperti. (5-04047)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 15 gennaio 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-04047

  Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'onorevole Malisani chiede notizie in merito ai cedimenti occorsi ad alcune Porte della cinta muraria bastionata di Palmanova.
  Vorrei riferire che lo stato di degrado della cinta fortificata di Palmanova, soprattutto di quella esterna, è ben conosciuto ed è purtroppo, concordo con l'onorevole Malisani, di notevole gravità.
  In molti tratti crolli di notevoli entità hanno interessato la cortina muraria. La struttura difensiva manifesta, infatti, cedimenti, espulsioni, distacchi e crolli parziali della muratura e del retrostante terrapieno, costituendo altresì pericolo per la pubblica incolumità. Sono già avvenuti, in diverse zone, cedimenti che hanno provocato successivi crolli delle strutture, con ingombro dei percorsi esistenti nel fossato e conseguenti possibili rischi per la sicurezza del pubblico, considerato che la vasta estensione e i molteplici accessi rendono problematica – segnala la competente soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici – l'inibizione alla fruizione.
  La causa dei gravi dissesti e dello stato generalizzato di degrado risiede innanzitutto nella mancata manutenzione negli anni, nell'inesistenza di un sistema di regimentazione delle acque del terrapieno retrostante, nella vegetazione infestante esistente sia sul terrapieno che sul paramento murario.
  La competente soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici, per circa due anni (dal 2013 al 2014) è stata impegnata negli unici interventi di messa in sicurezza, consolidamento e restauro in atto sulle mura di Palmanova, interventi che si sono posti anche l'obiettivo di individuare una «metodologia operativa» ripetibile per il recupero dell'intera cinta muraria.
  In particolare la soprintendenza, con fondi ministeriali e su incarico della direzione regionale, stazione appaltante, ha operato sulla cinta muraria storica con due distinti interventi finalizzati alla messa in sicurezza del tratto adiacente a Porta Udine interessato da dissesti di vario genere nella cortina, che avevano già determinato l'estesa frana della struttura difensiva nei pressi della porta.
  Il primo intervento effettuato afferisce (per effetto di una precisa determinazione assunta dalla direzione regionale quale stazione appaltante) all'accorpamento di più finanziamenti (della direzione regionale e della direzione centrale per i beni architettonici e paesaggistici) per un totale di euro 415.154,78. Il contratto dei lavori è stato stipulato dalla direzione regionale (stazione appaltante), per un importo di euro 342.861,41.
  Il secondo intervento afferisce ad un finanziamento di euro 250.000,00 inserito nella programmazione lavori pubblici della direzione regionale per l'anno finanziario 2012.
  L'intervento nel suo complesso, pur se motivato da cause legate, come accennato, non solo alla messa in sicurezza del bene culturale ma anche alla pubblica incolumità, è stato condotto secondo i canoni del restauro conservativo, sia nei tratti già oggetto di crolli, distacchi ed espulsioni parziali che in quelli oggetto di frana della muratura e del terrapieno.
  Si tratta di un «intervento pilota» per la messa in sicurezza della cinta fortificata (il cui risultato – riferisce la soprintendenza – è stato illustrato ed apprezzato durante vari convegni, tra cui quello internazionale sull'Architettura militare di Venezia tenutosi nel novembre 2013 a Palmanova) realizzato anche con la finalità di contribuire a delineare una metodologia operativa per i lavori di consolidamento e di restauro dell'importante monumento, a valenza mondiale, costituito dalla cinta fortificata.
  La stessa soprintendenza ha curato la progettazione di un terzo intervento di messa in sicurezza nel tratto di mura adiacenti a Porta Aquileia (relativo ad un finanziamento di euro 250.000,00 inserito nella programmazione lavori pubblici della direzione regionale per l'anno finanziario 2013), intervento per il quale la direzione regionale, stazione appaltante, deve ancora espletare la procedura di gara.
  Circa il crollo nella copertura di Porta Aquileia, si tratta della caduta di elementi del manto di copertura nella parte interna. L'ufficio del demanio, in accordo con la soprintendenza, è già intervenuto, con propri fondi, per la messa in sicurezza del manufatto.
  Concludo precisando che il Ministro è ben consapevole dell'alto valore culturale di Palmanova, una delle più significative città di fondazione rinascimentali con la maggiore caratteristica di città fortezza. L'attuale stato di degrado è frutto di decenni di incuria, nonostante gli interventi parziali su singoli manufatti della cinta muraria che vi ho dianzi illustrato. Gli ultimi cedimenti hanno posto la questione del restauro della cinta muraria tra le emergenze del Ministero.
  Ampliando la prospettiva, un intervento generale e definitivo richiederebbe somme veramente consistenti, ipotizzabili in via di larga massima fra i 20 e i 30 milioni per la sola cinta muraria e intorno ai 60 milioni se il restauro comprende il complesso delle Caserme e la Polveriera Napoleonica, con una scansione temporale degli interventi di 10-15 anni.
  Sono somme cui non si può far fronte con le disponibilità ordinarie. Peraltro la soluzione più ragionevole sembra essere quella di un intervento per parti, anche scaglionato nel tempo.
  Pertanto il Ministro verificherà la possibilità di inserire nelle programmazioni del Ministero una serie articolata di interventi di restauro puntuale dei principali manufatti ed opere della fortezza, per una spesa complessiva di circa 2 milioni. Per poter invece avviare l'auspicato intervento strategico che prenda in considerazione tutte le componenti architettoniche della cinta muraria, si dovrà costruire un percorso, d'intesa con la regione Friuli Venezia Giulia, volto ad attivare sia i fondi europei di competenza regionale sia i fondi nazionali del Fondo sviluppo e coesione.
  Non dimentichiamo infatti che, nel 2011, la città di Palmanova ha richiesto, ed ottenuto, l'inclusione della città fortezza stellata nella candidatura alla UNESCO World Heritage List nell'ambito del sito «Le opere di difesa veneziane tra XV e XVII secolo».
  La sua conservazione, unitamente al corretto uso del territorio che la circonda e quindi la salvaguardia del paesaggio, di cui la stessa Palmanova è elemento costitutivo, è dunque un impegno del Ministero anche al fine di evitare che interventi incongrui ne possano affievolire il valore culturale e magari comprometterne l'iscrizione nella Word Heritage List.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

proprieta' pubblica

patrimonio culturale

protezione del patrimonio