ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04010

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 330 del 12/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: AIRAUDO GIORGIO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 12/11/2014


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 12/11/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 12/11/2014

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 14/11/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04010
presentato da
AIRAUDO Giorgio
testo di
Mercoledì 12 novembre 2014, seduta n. 330

   AIRAUDO. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   il 6 ottobre 2014 la Azimut Benetti spa produttrice di Yacht, ha dichiarato alla rappresentanza sindacale unitaria e alle Organizzazioni sindacali, la volontà di procedere al licenziamento di 49 dipendenti (20 impiegati e 29 operai), aprendo la procedura di mobilità. L'azienda ha dichiarato un esubero strutturale di 150.000 ore e questo delinea, per il futuro, il rischio di altri licenziamenti. Le RSU richiedono l'assegnazione allo stabilimento di due produzioni: il 53 magellano e il 72 fly, modelli prototipati presso il sito di Avigliana e già prodotte in passato presso questo stesso stabilimento;
   appare conseguente all'interrogante che gli esuberi che oggi Azimut dichiara sono il frutto di scelte industriali e non relative a problemi di mercato;
   l'azienda da una parte vuole licenziare e flessibilizzare al massimo gli orari e dall'altra, assumere precari. Infatti Azimut pretende di imporre un orario multiperiodale a 48 ore settimanali per 6 mesi con media annuale a 40 ore settimanali, ma senza poter programmare anticipatamente gli schemi di orario a minor prestazione lavorativa come previsto dal vigente contratto nazionale di categoria; il blocco totale dei permessi individuali/ferie durante la prestazione a 48 ore e la necessità di assumere per 6 mesi 32 lavoratori nel reparto laminazione;
   i 29 operai che la Azimut ha espresso la volontà di licenziare, sono lavoratrici e lavoratori in gran parte con limitazioni su attività dirette produttive e fanno parte di alcune categorie protette, che chiaramente avranno più difficoltà di altri a ricollocarsi nel mondo del lavoro, peggiorando così la già grave situazione sociale;
   ci sono stati incontri presso l'assessorato al lavoro della regione Piemonte nei quali la RSU e le Organizzazioni sindacali hanno dato disponibilità ad una discussione di merito sull'orario multiperiodale. Precisando che si deve prescindere dall'effettuare un blocco totale dei permessi nei periodi di picco della produzione, poiché è impossibile programmare la vita privata di lavoratrici e lavoratori per 6 mesi, senza che essi possano usufruire, a fronte di necessità, di brevi permessi come da contratto collettivo vigente. Non possono di certo essere aziende o sindacati a determinare tali esigenze e diritti resi esigibili dal contratto; evitare in primo luogo i licenziamenti attraverso incentivi all'esodo, orari part time, trasferimenti presso altri siti del gruppo ed eventuali passaggi di mansione in laminazione vista la richiesta di assunzione in tali reparti e percorsi di riqualificazione;
   le RSU e le organizzazioni sindacali chiedono che, in cambio di un diverso sistema di orario di lavoro e cioè della flessibilità, si diano garanzie di nuovi volumi di lavoro. L'azienda non solo non si è impegnata a ritirare i licenziamenti ma su prodotti e volumi non ha preso alcun reale impegno e, anzi, abbia dichiarato la sua indisponibilità a partecipare ad incontri con regione Piemonte;
   Azimut chiede flessibilità e riduzione costi senza il ritiro dei licenziamenti, cercando, in realtà, di avere mano libera sulla riduzione dei diritti e delle retribuzioni;
   le lavoratrici e i lavoratori Azimut arrivano da lunghi anni di crisi e di sacrifici con anni di cassa integrazione e in questo quadro le proposte sindacali, possono evitare di lasciare 49 famiglie senza una fonte di reddito, in questa drammatica crisi che non dà possibilità di lavoro a chi lo perde; l'azienda e la proprietà, non spiegano perché rispetto al passato, di fronte alla disponibilità di concordare diversi orari di lavoro (esigibili immediatamente, in caso di accordo sindacale) non si renda disponibile a garantire nuovi modelli da produrre sul sito di Avigliana, assicurandone il futuro produttivo e l'occupazione; senza nuovi modelli lo stabilimento di Avigliana sarà destinato a un progressivo impoverimento produttivo e occupazionale finendo fatalmente su un binario morto, con la dismissione graduale dei vecchi modelli prodotti e non sostituiti;
   in una crisi in cui la politica parla di responsabilità sociale delle imprese, questa triste vicenda dimostra come le aziende italiane e i suoi capitani siano liberi già ad oggi, senza modifiche legislative allo statuto dei lavoratori, di poter licenziare e lasciare altre 49 famiglie in balia del dramma della crisi economica –:
   quali azioni concrete e urgenti il Governo intenda intraprendere per sollecitare uno sblocco positivo della situazione Azimut e se i Ministri interrogati, per quanto di competenza, non ritengano di convocare le parti sociali al fine di salvaguardare i livelli occupazionali. (5-04010)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

licenziamento

licenziamento collettivo

soppressione di posti di lavoro