ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03945

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 324 del 04/11/2014
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 4/05413
Firmatari
Primo firmatario: RIZZETTO WALTER
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/11/2014


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 04/11/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 04/11/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03945
presentato da
RIZZETTO Walter
testo di
Martedì 4 novembre 2014, seduta n. 324

   RIZZETTO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   si apprende dalla stampa, in particolare da un articolo del Fatto Quotidiano del 3 luglio 2014, intitolato «Taranto, gli schiavi dei call center: “350 euro ogni 31 giorni effettivi di lavoro”», della grave condizione dei lavoratori di molti call center che operano a Taranto, come denunciato dalla Cgil;
   al riguardo, sono state individuate delle realtà presso le quali i dipendenti percepiscono regolare stipendio, ma dopo l'accredito sono costretti a restituire all'azienda oltre metà del compenso per mantenere il posto di lavoro. Si tratta, dunque, di una vera e propria tangente;
   dalle verifiche effettuate di frequente in tale settore di riscontrano violazioni dei diritti dei lavoratori sia per le condizioni di lavoro in cui si trovano, considerando che in molte aziende sono costretti a lavorare in luoghi malsani come scantinati, sia per le condizioni economiche previste dal contratto. Addirittura, in molti casi non esiste la copia dell'accordo contrattuale;
   sono tante le denunce in cui si parla di dipendenti schiavizzati costretti a lavorare per 2 euro all'ora con pause ridotte, ricatti e violenze morali;
   tra i tanti casi, si racconta di un call center che opera per una nota compagnia nazionale di telefonia mobile, dove la paga è di 300 euro lordi al mese, quindi, in violazione dell'accordo nazionale del 1° agosto 2013, che stabilisce l'equiparazione con il costo del lavoro previsto dal contratto nazionale. Ed ancora, vi è l'esempio di un'azienda a cui è stato assegnato il sovvenzionamento pubblico, che ha contattato dei disoccupati promettendo assunzione a tempo indeterminato ma senza ricevere la prestazione lavorativa, dunque garantendo il pagamento dei contributi, ma nulla in busta paga;
   le gravi condizioni descritte dei lavoratori di call center sono state denunciate nella provincia di Taranto, ma tale problematica è riscontrata a livello nazionale, tanto da rendere questo settore ormai caratterizzato dalla presenza di lavoratori, esasperati dalle condizioni di lavoro alienanti e dai continui soprusi cui sono sottoposti poiché operano in una situazione di estrema ricattabilità –:
   se il Ministro interrogato intenda adottare delle specifiche iniziative, anche normative, per garantire maggiori tutele ai lavoratori di call center, considerando le peculiarità del settore che oggettivamente determinano una posizione di particolare vulnerabilità dei diritti che di fatto vengono frequentemente violati dai datori di lavoro. (5-03945)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritto del lavoro

condizioni di lavoro

contratto