ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03905

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 320 del 29/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: MICILLO SALVATORE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 29/10/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 29/10/2014
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 29/10/2014
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 29/10/2014
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 29/10/2014
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 29/10/2014
SEGONI SAMUELE MOVIMENTO 5 STELLE 29/10/2014
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 29/10/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 29/10/2014
Stato iter:
30/10/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 30/10/2014
Resoconto MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 30/10/2014
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 30/10/2014
Resoconto MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 30/10/2014

SVOLTO IL 30/10/2014

CONCLUSO IL 30/10/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03905
presentato da
MICILLO Salvatore
testo di
Mercoledì 29 ottobre 2014, seduta n. 320

   MICILLO, BUSTO, DE ROSA, DAGA, MANNINO, TERZONI, SEGONI e ZOLEZZI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   il decreto dirigenziale n. 1415 del 9 ottobre 2014 - Dipartimento 52 - dipartimento della salute e delle risorse naturali direzione generale 5 - direzione generale per l'ambiente e l'ecosistema U.O.D. 17 - UOD Autorizzazioni e rifiuti ambientali di Napoli, regolarmente pubblicato sul BURC, contiene una approvazione del progetto dell'ampliamento dell'impianto di trattamento del percolato da discarica ubicato in via Viaticale, località Masseria Riconta – (conosciuto anche come «Cava Riconta») –, nel comune di Villaricca. Si prevede inoltre che la realizzazione di tale impianto debba essere realizzata entro 18 mesi dalla autorizzazione e la conformità al progetto;
   lo sversatoio di Cava Riconta, a Villaricca, chiuso ormai da diversi anni, è stato utilizzato nel 2007 per volontà di Guido Bertolaso, all'epoca commissario all'emergenza rifiuti in Campania;
   l'impianto in oggetto è stato spesso sotto la luce dei riflettori per le continue irregolarità registrate nel corso degli anni quali l'esplosione di percolato che si è registrata nel 2007, in costanza di commissariamento statale, e che si è tradotta nella formazione di un Geyser dell'altezza di quasi 10 metri e la puzza nauseabonda che ogni giorno si sprigiona dall'invaso e che arriva fino al comune di Qualiano;
   quando la struttura è stata costruita è stato assicurato ai cittadini che l'impianto sarebbe stato gestito a norma di legge, salvo scoprire, pochi mesi dopo la messa in funzione, che una ingente quantità di percolato invadeva (e invade tutt'ora) il bacino della cava; un angolo della discarica, ad oggi, accoglie ancora un lago colmo di percolato;
   l'impianto attuale si presenta ancora privo di adeguata copertura dell'invaso della cava il quale è stato per tutti questi anni, ed è tuttora, a cielo aperto. Nelle condizioni in cui si trova attualmente l'impianto, anche una semplice pioggia accentua la produzione di percolato che fuoriesce dall'invaso. Infatti la produzione di percolato varia fortemente in funzione della meteorologia del luogo. La pioggia, in particolare, aumenta la volumetria del percolato. Un impianto per il trattamento del percolato deve essere dotato di una struttura idonea a coprire il materiale da trattare (tecnicamente si parla di «capping»), tali da impedire all'acqua di entrare a contatto con il rifiuto. In questo sito non sono stati mai realizzati gli interventi necessari a gestire a norma la lunga fase successiva agli sversamenti;
   l'impianto che si vuole costruire appare in contrasto con il decreto-legge n. 61 del 2007, che vieta la costruzione di nuovi impianti per il trattamento dei rifiuti nell'area circostante la discarica di Cava Riconta, senza prima aver effettuato il piano di bonifica. Infatti il decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61 recante «Interventi straordinari per superare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l'esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti» convertito, con modificazioni, dalla legge 5 luglio 2007, n. 87 (in Gazzetta Ufficiale 7 luglio 2007, n. 156), al comma 1, dell'articolo 3 recante «Divieto di localizzazione di nuovi siti di smaltimento finale di rifiuti» prevede che «1. Dalla data di entrata in vigore del presente decreto ed in assenza di interventi di riqualificazione o di opere di bonifica nel territorio dell'area «Flegrea» – ricompresa nei comuni di Giugliano in Campania, Villaricca, Qualiano e Quarto in provincia di Napoli, per il territorio contermine a quello della discarica «Masseria Riconta» – e nelle aree protette e nei siti di bonifica di interesse nazionale, fatto salvo quanto previsto dall'articolo 1, comma 1, non possono essere localizzati ulteriori siti di smaltimento finale di rifiuti;
   oggetto di un siffatto provvedimento è un'area che avrebbe dovuto essere oggetto di una bonifica ad hoc, bonifica che non è mai stata eseguita –:
   se il Ministro interrogato ritenga opportuno disporre l'intervento del comando carabinieri tutela ambiente (C.C.T.A.) dell'arma dei carabinieri ai sensi dell'articolo 195, comma 5 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 al fine di accertare l'esistenza o il grave rischio di danno ambientale per i motivi sopra esposti, se del caso, verificando ulteriormente se siano mai stati posti in essere interventi di messa in sicurezza o bonifica e ripristino ambientale nell'area Flegrea di cui al decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61 che rappresenta il presupposto ex lege per la realizzazione di nuovi impianti di smaltimento e trattamento dei rifiuti. (5-03905)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 30 ottobre 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-03905

  Il Comune di Villaricca (Napoli), area oggetto dell'interrogazione, ricade nell'ex sito di interesse nazionale «Litorale Domitio Flegreo ed Agro Avevano».
  A seguito dell'entrata in vigore del decreto ministeriale Ambiente n. 7 dell'11 gennaio 2013, concernente l'approvazione dell'elenco dei siti che, non rispettando i requisiti previsti ai commi 2 e 2-bis dell'articolo 252 del decreto legislativo n. 152 del 2006, non sono più ricompresi tra i siti di bonifica di interesse nazionale, la Regione Campania è subentrata al Ministero dell'Ambiente nelle competenza dei procedimenti in materia di bonifiche delle aree ricomprese nella perimetrazione del ridefinito Sito di Interesse Regionale (SIR).
  L'area è occupata da un impianto di smaltimento rifiuti, gestito prima dalla «FIBE S.p.A.» e, successivamente, dalla Società S.A.P.NA. SpA. (Sistema Ambiente della Provincia di Napoli).
  Dall'11 gennaio 2013, la competenza sulle attività di bonifica dell'area è stata trasferita in capo alla Regione Campania (SIR ai sensi del decreto legislativo n. 152 del 2006) che ha acquisito i risultati derivanti dall'attuazione del Piano di caratterizzazione elaborato dalla S.A.P.NA. per conto del Ministero dell'ambiente e validato dall'ARPA Campania nel novembre 2012.
  In particolare, si ritiene di riferire quanto comunicato dalla Regione Campania in ordine a quanto richiesto dagli interroganti.
  La discarica di Cava Riconta, ubicata nel comune di Villaricca, venne realizzata con Ordinanza Commissariale n. 236/2003 e aggiornata con Ordinanza n. 388/2006.
  La S.A.P.NA., quale Società che gestisce discariche e i siti di stoccaggio dell'intera provincia di Napoli, ha richiesto, a più riprese, l'autorizzazione per la sistemazione finale della discarica, con relativo capping. Tuttavia, l'Ufficio Ambiente della Regione Campania, competente, ha ogni volta precisato che il provvedimento di autorizzazione rilasciato con le ordinanze sopra ricordate, è stato emesso in vigenza del Decreto legislativo n. 36 del 2003, il quale prevede una autorizzazione per la gestione delle discariche omnicomprensiva, comprendente quindi tutte le fasi operative di gestione di una discarica, dalla realizzazione alla fase post-mortem.
  Per tale motivo, si riteneva che le operazioni di sistemazione finale della discarica, necessarie tra l'altro a evitare la ulteriore formazione di percolato, dovevano essere eseguite dalla società di gestione secondo le disposizioni autorizzative già acquisite.
  Per quanto attiene all'impianto di trattamento del percolato, autorizzato con D.D. Regione Campania del 9 ottobre 2014, è stato segnalato che esso è totalmente indipendente dalla discarica di Cava Riconta.
  Il suddetto impianto è stato sottoposto a procedura A.I.A. da parte della Regione Campania come previsto dalla legge, in quanto trattasi di ampliamento di impianto esistente.
  La Regione Campania sostiene, altresì, che l'impianto di trattamento in argomento non è in contrasto con quanto stabilito dall'articolo 3 del decreto-legge n. 61 del 2007 che testualmente recita: «Dalla data di entrata in vigore del presente decreto ed in assenza di interventi di riqualificazione o di opere di bonifica del territorio dell'area «Flegrea» – ricompresa nei comuni di Giugliano in Campania, Villaricca, Qualiano e Quarto in provincia di Napoli, per il territorio contermine a quello della discarica «Masseria Riconta» – non possono essere ulteriormente localizzati nuovi siti di smaltimento finale di rifiuti.
  La posizione sostenuta dalla Regione è quindi da ricollegarsi alla esclusione solo dei nuovi impianti di smaltimento, ritenendo che l'impianto in questione non è né nuovo né di smaltimento, essendo un impianto di trattamento in quanto va ad evitare eventuali e ulteriori sversamenti di percolato nelle matrici ambientali.
  Pertanto, eventuali procedure di bonifica non risultano in contrasto né sono inficiate dalla presenza dell'impianto.
  È noto al Ministero dell'ambiente, che il Comune di Villaricca, nell'ambito della conferenza dei servizi, abbia manifestato la propria contrarietà alla costruzione dell'impianto di «Trattamento di Percolato» in luogo di quello già esistente, in assenza di interventi di riqualificazione dell'area flegrea.
  Inoltre, presso la Procura della Repubblica di Napoli, pende un procedimento penale le cui indagini sono state delegate al Nucleo Operativo Ecologico di Napoli del Comando Carabinieri per la tutela dell'ambiente.
  Il Ministero seguirà con attenzione l'evolversi della vicenda, che non esclude contenziosi giudiziari, intervenendo prontamente con personale dell'ISPRA e del NOE per giungere ai chiarimenti necessari.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

gestione dei rifiuti

rifiuti

eliminazione dei rifiuti