ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03895

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 320 del 29/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: PESCO DANIELE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 29/10/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 29/10/2014
Stato iter:
30/10/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 30/10/2014
Resoconto PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 30/10/2014
Resoconto BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 30/10/2014
Resoconto PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 30/10/2014

SVOLTO IL 30/10/2014

CONCLUSO IL 30/10/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03895
presentato da
PESCO Daniele
testo di
Mercoledì 29 ottobre 2014, seduta n. 320

   PESCO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   la società CRIF SPA gestisce uno dei principali sistemi di informazioni creditizie (SIC) in Italia: si tratta di un sistema che raccoglie informazioni su finanziamenti erogati o semplicemente richiesti, trasmesse direttamente da banche e società finanziarie, a volte – pare – anche senza consenso del soggetto interessato. Sulla base dei dati SIC, banche e società finanziarie possono erogare credito basandosi sulla buona storia creditizia di chi lo richiede, senza avvalersi necessariamente di ulteriori garanzie;
   da apposita visura camerale, risulta che il capitale sociale di CRIF SPA è detenuto per l'87,59 per cento dalla società Cribis Holding Srl, che la gestisce e controlla. Le restanti quote del capitale sociale sono detenute da banche (Banca nazionale del lavoro spa (5,1 per cento), Deutsche Bank spa (2,55 per cento), Banco popolare società cooperativa (1,92 per cento) e soggetti privati); la Cribis Holding è una società a responsabilità limitata con socio unico, rappresentato dalla Unione Fiduciaria - Società Fiduciaria e di Servizi delle Banche Popolari Italiane Spa. Quest'ultima società è a sua volta composta da diversi soci tra cui:
    Istituto centrale delle banche popolari italiane (24 per cento);
    Banca popolare dell'Emilia Romagna (24 per cento);
    Banca popolare di Sondrio per azioni (21,76 per cento);
    Banco Popolare (8,35 per cento);
    Banca Popolare di Milano (7,18 per cento);
    Banca popolare dell'Etruria e del Lazio (6,40 per cento);
    Veneto banca per azioni (2,40 per cento);
    Banca piccolo credito valtellinese (1,93 per cento);
    Altri (3,96 per cento);
   nonostante la trasparenza delle informazioni societarie risultanti dai registri pubblici, dal servizio condotto dalla redazione di «Report» circa la gestione e composizione della società CRIF spa (puntata del 19 maggio 2014 di Report andata in onda su Rai3), emergerebbero non pochi dubbi circa la compagine societaria di CRIF e delle società ad essa collegate nonché sugli effettivi soci delle medesime in riferimento alla quota detenuta dalla società fiduciaria;
   inoltre, CRIF spa risulta aggiudicataria di ben 4 gare pubbliche, tra cui anche quella affidataria dei servizi di acquisizione, direttamente dalle camere di commercio, e registrazione in formato elettronico dei bilanci delle società di capitali riferiti agli esercizi contabili 2012, 2013 e 2014 e di alcuni dati registrati nelle relative note integrative (servizio commissionato dall'Istituto nazionale di ricerca - ISTAT, codice identificativo gara: 4980412DFC);
   sennonché, tale aggiudicazione sembra all'interrogante confliggere con il divieto di intestazioni fiduciarie, per il settore dei lavori pubblici, previsto dall'articolo 17, comma 3, della legge n. 55 del 1990, e successivamente esteso anche al settore delle forniture e dei servizi pubblici dall'articolo 38, comma 1, lettera d), del decreto legislativo n. 163 del 2006, che l'ha previsto come causa di esclusione dalle gare;
   insomma, CRIF detiene la gestione di rilevanti dati sensibili della collettività dei cittadini e delle imprese, ad avviso dell'interrogante senza garantire un'adeguata trasparenza in ordine alla sua composizione societaria, con evidenti rischi anche in merito alla sicurezza dei dati posseduti –:
   se il Ministro sia al corrente di quanto esposto in premessa e se non ritenga opportuno assumere iniziative normative volte a garantire una maggiore chiarezza e trasparenza delle società che gestiscono sistemi di informazione creditizia come la Crif spa, considerato anche il ruolo svolto nella gestione e conservazione di dati sensibili della clientela finanziaria a volte, a quanto pare, acquisiti senza consenso. (5-03895)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 30 ottobre 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-03895

  Con l'interrogazione a risposta immediata in Commissione l'onorevole Pesco, nel richiamare la composizione societaria della società CRIF, chiede se non si ritenga opportuno assumere iniziative normative «volte a garantire una maggiore chiarezza e trasparenza delle società che gestiscono sistemi di informazione creditizia come la Crif spa, considerato anche il ruolo svolto nella gestione e conservazione dei dati sensibili della clientela finanziaria a volte, a quanto pare, acquisiti senza consenso».
  Per quanto riguarda il riferimento contenuto nell'interrogazione in ordine alla composizione societaria della società CRIF S.p.A., si fa presente che nessuna informazione è pervenuta a questa Amministrazione in ordine a eventuali criticità riguardanti i citati assetti proprietari, considerato che trattasi di una società privata di diritto comune.
  Anche in sede europea non sono emerse linee normative in materia; le riflessioni in corso a livello nazionale e comunitario (in particolare nell'ambito della discussione sulla proposta di regolamento in materia di protezione dei dati personali) riguardano semmai il trattamento e le finalità dell'uso dei dati.
  Sulla questione, la Banca d'Italia, sentita tramite la Segreteria del Comitato Interministeriale per il Credito ed il Risparmio, ha comunicato che le questioni sollevate nell'atto parlamentare in esame riguardano i sistemi di informazioni creditizie privati (SIC), i quali esulano dai profili di competenza della stessa, atteso che quest'ultima gestisce unicamente il servizio centralizzato dei rischi (CR) disciplinato dalla delibera del Comitato Interministeriale per il Credito ed il Risparmio del 29 marzo 1994 (ora decreto del Ministro dell'economia e delle finanze n. 663, 11 luglio 2012), assunta ai sensi degli articoli 53, 67 e 107 del Testo Unico Bancario.
  Con specifico riferimento a quanto segnalato nell'interrogazione circa la possibilità che «la gestione e conservazione dei dati» della clientela finanziaria avvengano «senza consenso», ha precisato che i suddetti sistemi di informazioni creditizie sono disciplinati dal «Codice di deontologia e di buona condotta per i sistemi informativi gestiti da soggetti privati in tema di crediti al consumo, affidabilità e puntualità nei pagamenti (in Gazzetta Ufficiale 23 dicembre 2004, n. 300, cosiddetto «codice deontologico»), emanato ai sensi dell'articolo 117 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (cosiddetto «codice privacy»).
  Ai sensi degli articoli 23 e 4, lettera b), codice privacy, il trattamento dei dati personali delle persone fisiche è subordinato al consenso dell'interessato; inoltre, il suddetto codice deontologico reca in calce un «Modello unico di informativa» finalizzato ad informare il titolare dei dati anche con riferimento alla manifestazione del consenso.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

carcerazione

banca popolare

erogazione di prestito