ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03893

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 320 del 29/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: CAUSI MARCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 29/10/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GINATO FEDERICO PARTITO DEMOCRATICO 29/10/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 29/10/2014
Stato iter:
30/10/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 30/10/2014
Resoconto GINATO FEDERICO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 30/10/2014
Resoconto BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 30/10/2014
Resoconto GINATO FEDERICO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 30/10/2014

SVOLTO IL 30/10/2014

CONCLUSO IL 30/10/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03893
presentato da
CAUSI Marco
testo di
Mercoledì 29 ottobre 2014, seduta n. 320

   CAUSI e GINATO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   lo scorso 26 ottobre 2014 sono stati presentati i risultati dell'esercizio di «valutazione approfondita» (Comprehensive Assessment) delle banche europee (fra cui 15 banche italiane), condotto dalla Banca centrale europea in collaborazione con le autorità nazionali di vigilanza;
   nell'ambito della citata valutazione è stata effettuata una revisione della qualità degli attivi (asset quality review, AQR), allo scopo di verificare se il capitale «di migliore qualità» (common equity tier 1, CET1) delle banche sia adeguato a fronteggiare la rischiosità dei vari attivi (prestiti, titoli, eccetera) rilevati a fine 2013;
   il Comprehensive Assessment ha incluso inoltre due simulazioni relative a scenari ipotetici per il triennio 2014-2016 cosiddette «prove di resistenza», ovvero i cosiddetti stress test, con l'obiettivo di verificare quanto un eventuale, drastico peggioramento dello scenario macroeconomico e finanziario nazionale e internazionale potrebbe riflettersi sulla condizione delle banche e quale sovrappiù di capitale sarebbe in tal caso necessario per preservare un adeguato grado di capitalizzazione;
   secondo le informazioni rese pubbliche dalla BCE, alla fine del 2013 nove banche italiane presentavano potenziali carenze di capitale, per complessivi 9,7 miliardi; se si tiene conto degli aumenti di capitale perfezionati tra gennaio e settembre 2014, le potenziali esigenze di capitale interessano quattro banche (Banca Popolare di Milano, Banca Popolare di Vicenza, Banca Carige, Banca Monte dei Paschi di Siena), per un ammontare più contenuto pari a 3,3 miliardi;
   nessuna banca italiana registra carenze di capitale in base all'AQR, ma il risultato deriva in tutti i casi dallo stress test; ciò confermerebbe la solidità complessiva del sistema bancario italiano, nonostante i ripetuti shock subiti dall'economia italiana negli ultimi sei anni;
   il Testo unico bancario di cui al decreto legislativo 1o settembre 1993, n. 385, attribuisce al Comitato interministeriale per il credito ed il risparmio (CICR), presieduto dal Ministro dell'economia e delle finanze, l'alta vigilanza in materia di credito e di tutela del risparmio, con il compito di interviene sulla regolamentazione dell'attività delle banche e degli intermediari finanziari, deliberando i criteri che regolano l'attività di vigilanza della Banca d'Italia –:
   quanta parte della carenza di capitale delle banche italiane, secondo l'opinione del Ministro, riscontrata dagli stress test effettuati dalla Banca centrale europea, dipenda dalla componente degli investimenti legata all'economia reale, ovvero al rischio di credito delle imprese operanti in Italia, e quanto dipenda dalla componente legata ad operazioni finanziarie che potrebbero essere messe in atto dagli istituti di credito italiani. (5-03893)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 30 ottobre 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-03893

  Con l'interrogazione a risposta immediata in Commissione l'onorevole Causi pone quesiti sui risultati del Comprehensive Assessment condotto dalla BCE. In particolare, si chiede: «quanta parte delle carenze di capitale delle banche italiane riscontrata dagli stress test effettuati dalla BCE dipenda dalla componente degli investimenti legata all'economia reale ovvero al rischio di credito delle imprese operanti in Italia e quanto dipenda dalla componente legata ad operazioni finanziarie che potrebbero essere messe in atto dagli istituti di credito italiani».
  In proposito, si fa presente, come peraltro sottolineato dall'onorevole interrogante, che il sistema bancario italiano ha confermato la propria solidità. Le banche italiane hanno saputo reagire con anticipo all'esercizio e, nonostante la difficile fase economica e la compressione della redditività, hanno avviato da tempo un importante sforzo di ricapitalizzazione, premiato dal mercato e confermato dai risultati della valutazione approfondita. Anche i residui casi di carenza di capitale, tutti riconducibili al solo scenario avverso delle prove di stress, potranno essere agevolmente assorbiti tramite ulteriori operazioni di mercato, anche grazie al grado di trasparenza e affidabilità dei bilanci bancari assicurato dal comprehensive assessment.
  La valutazione approfondita ha, altresì, evidenziato il condizionamento della situazione dell'economia reale: il sistema bancario italiano, incentrato sulla tradizionale attività bancaria, non poteva certo non risentire dallo stato dell'economia, tanto più che lo stress test in scenario avverso prevedeva una rilevante riduzione del PIL partendo da una situazione attuale già più debole rispetto agli altri Paesi. Un ruolo preponderante nei risultati lo ha sicuramente giocato l'ulteriore deterioramento dei crediti prevedibile nella situazione di shock estremo ipotizzata dall'Autorità bancaria europea.
  Sulla questione, la Banca d'Italia, sentita tramite la Segreteria del Comitato Interministeriale per il Credito ed il Risparmio ha comunicato che, in base alle informazioni rese pubbliche dalla BCE, alla fine del 2013 nove banche italiane presentavano potenziali carenze di capitale per complessivi 9,7 miliardi.
  Le potenziali carenze di capitale nello scenario avverso dello stress test configurano situazioni in cui l'eccesso di perdite rispetto ai ricavi che le banche registrerebbero nel periodo (2014-2016) sarebbe tale da far scendere il capitale di migliore qualità al di sotto della soglia stabilita (5,5 per cento delle attività ponderate per i rischi).
  Se si tiene conto degli aumenti di capitale perfezionati tra gennaio e settembre 2014, le potenziali esigenze di capitale interessano quattro banche (Banca Popolare di Milano, Banca Popolare di Vicenza, Monte dei Paschi di Siena e Carige) per un ammontare più contenuto, pari a 3,3 miliardi.
  Gli aumenti di capitale effettuati dalle banche italiane nel periodo gennaio-settembre 2014 non costituiscono però le uniche misure idonee a coprire le potenziali carenze rese note dalla BCE. Esistono anche altre misure di rafforzamento patrimoniale decise nel corso di quest'anno, anch'esse idonee a coprire le eventuali carenze, Tali misure, che sono connesse prevalentemente con cessioni straordinarie di attivi, con il completamento di procedure di autorizzazione all'utilizzo di modelli interni avviate da tempo e con le rimozioni di requisiti patrimoniali specifici, sono richiamate nel comunicato stampa della Banca d'Italia del 26 ottobre 2014.
  Tenendo conto di queste misure, le potenziali carenze si riducono da 3,3 a 2,9 miliardi e interessano due sole banche: Banca Carige e Banca Monte dei Paschi di Siena.
  Come emerge dai dati pubblicati dall'Autorità Bancaria Europea (EBA) sul proprio sito internet – l'86 per cento del totale delle perdite che le due banche con potenziali carenze registrerebbero nello scenario avverso dello stress test è riconducibile all'incremento dei rischi connessi con il finanziamento dell'economia reale (rischi di credito); il 9 per cento alla riduzione di valore dei titoli pubblici di proprietà delle banche (rischio sovrano); il restante 5 per cento alle perdite connesse con l'attività di trading (rischi di mercato).
  Pertanto, larghissima parte delle perdite di cui allo scenario avverso dello stress test derivano dalle esposizioni creditizie nei confronti delle imprese e della clientela privata.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

banca

Banca centrale europea

risparmio