ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03892

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 320 del 29/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: GINEFRA DARIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 29/10/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TULLO MARIO PARTITO DEMOCRATICO 20/11/2014


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 29/10/2014
Stato iter:
20/11/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 20/11/2014
Resoconto DE VINCENTI CLAUDIO VICE MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 20/11/2014
Resoconto TULLO MARIO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 29/10/2014

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 20/11/2014

DISCUSSIONE IL 20/11/2014

SVOLTO IL 20/11/2014

CONCLUSO IL 20/11/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03892
presentato da
GINEFRA Dario
testo presentato
Mercoledì 29 ottobre 2014
modificato
Giovedì 20 novembre 2014, seduta n. 335

   GINEFRA, TULLO. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
l'Industria metalmeccanica rappresenta per Bari e la sua provincia un importante e qualificato elemento di crescita e sviluppo;
dopo la vertenza OM Carrelli (ancora in attesa di una soluzione), le segreterie provinciali Fim-CISL, Fiom-CGIL e Uilm-UIL hanno segnalato la situazione di crisi che investe una nuova fabbrica metalmeccanica: la BFM spa. Come noto si tratta di una fabbrica che è presente nella zona industriale di Bari da circa 60 anni, prima era la grande Breda Fucine Meridionali. In tale arco temporale ha visto lavorare e vivere diverse generazioni di lavoratori;
oggi sebbene ridimensionata (da oltre mille lavoratori a circa centocinquanta), la BFM spa è ancora capace di fornire un prodotto particolarmente appetibile sul mercato, proprio in ragione degli impianti di fusione non molto diffusi nel mercato italiano ed europeo;
nel 2012 la fabbrica è stata acquistata dal gruppo DT della Repubblica Ceca che non ha dato impulso ai necessari investimenti utili al rilancio del sito, nonostante le organizzazioni sindacali abbiano più volte segnalato la necessità di impiegare gli strumenti finanziari regionali dedicati a tale scopo;
fino ad oggi si è preferito sfruttare la fabbrica nelle condizioni in cui si presentava all'atto dell'acquisizione. Nonostante ciò le maestranze hanno risposto con generosità di impegno e spirito di sacrificio, al fine di corrispondere alle crescenti richieste di aumento dei volumi produttivi. Infatti, i particolari per scambi ferroviari che la BFM spa produce sono molto importanti e richiesti sul mercato. Fra i clienti della BFM un posto importante è costituito dalle Ferrovie dello Stato;
con provvedimento del 26 agosto 2014, il giudice dottor Baldo Pisani del tribunale di Bari ha disposto il sequestro dell'area fonderia al fine di provvedere nell'arco temporale che va dal 15 ottobre 2014 al 15 gennaio 2015 ad una bonifica ambientale, a seguito della scoperta di rifiuti «tombati» dalla precedente gestione;
le organizzazioni sindacali a seguito di questa notizia, hanno prontamente chiesto una riunione con l'azienda. In tale riunione, tenutasi l'11 settembre 2014, l'azienda, pur esponendo le difficoltà gestionali a cui andava incontro, ha manifestato la volontà di affrontare e superare questa criticità;
tale volontà sarebbe poi cambiata radicalmente a meno di un mese di distanza. L'azienda ci avrebbe ripensato valutando la situazione propria di un sito produttivo nei fatti compromesso e arrivando ad annunciare che gli «azionisti stanno valutando ogni ipotesi»;
Fim, Fiom e Uilm di Bari e provincia unitamente alle lavoratrici e lavoratori della Bari Fonderie Meridionali, in un comunicato congiunto, hanno annunciato che «non intendono rassegnarsi e assistere passivamente alla chiusura della fabbrica, alla perdita di altri posti di lavoro, alla dilapidazione cieca e dissennata del patrimonio industriale barese (già lacerato da diverse altre chiusure) e alla caduta nella disperazione e povertà di tante altre famiglie»;
le lavoratrici e i lavoratori della BFM spa, a seguito di una assemblea tenutasi nella giornata del 23 ottobre 2014, insieme alle segreterie territoriali di FIM, FIOM e UILM, hanno annunciato uno sciopero ad oltranza a cominciare dal 23 ottobre 2014, con presidio e assemblea permanente davanti ai cancelli dell'azienda –:
se sia stato informato di tale vertenza;
quali iniziative intenda adottare, di concerto con la regione Puglia, per incoraggiare la proprietà di BFM a rivedere le suddette decisioni;
se a tal fine intenda convocare le componenti datoriali e sindacali, presso il Ministero, per un incontro di chiarificazione volto ad anticipare un possibile nuovo stato di crisi nella zona industriale barese. (5-03892)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 20 novembre 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-03892

  In relazione ai quesiti contenuti nell'atto riferisco quanto segue.
  La Bari Fonderie Meridionali S.p.A. (BFM) è stata fondata nel 1961 con il nome di Breda Fucine Meridionali S.p.A. nell'ambito delle iniziative per lo sviluppo industriale del Sud Italia.
  Ancora oggi la BFM è la più grande fonderia nell'Italia Meridionale con un'area di oltre 130.000 metri quadrati ed una produzione rinomata di cuori fusi di acciaio al manganese per scambi ferroviari, ma anche nota per la produzione di getti speciali per altri impieghi, prevalentemente per il settore della lavorazione del petrolio e del gas naturale.
  Come riferito dall'interrogante, da aprile 2012 la BFM fa parte della holding DT, produttore ceco delle strutture di scambi ferroviari e tranviari.
  Per quanto concerne eventuali provvedimenti giudiziari d'interesse per la BFM, è stato sentito il Ministero di Grazia e Giustizia, dal quale si è appreso esclusivamente che delle vicende se ne sta occupando il Tribunale di Bari, IV Sezione Civile, a seguito dell'istanza di concordato preventivo in bianco.
  Al momento non ci sono tavoli aperti presso il Ministero dello Sviluppo Economico, ma, il Mi.S.E. ovviamente da la propria disponibilità, ove richiesto, a collaborare all'attivazione di un tavolo riguardante la situazione sopra illustrata nella sede istituzionale più appropriata.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

licenziamento collettivo

soppressione di posti di lavoro

sindacato