ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03891

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 320 del 29/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: MANNINO CLAUDIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 29/10/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 29/10/2014
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 29/10/2014
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 29/10/2014
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 29/10/2014
SEGONI SAMUELE MOVIMENTO 5 STELLE 29/10/2014
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 29/10/2014
VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 29/10/2014
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 29/10/2014
CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 29/10/2014
CURRO' TOMMASO MOVIMENTO 5 STELLE 29/10/2014
DI BENEDETTO CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 29/10/2014
DI VITA GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 29/10/2014
D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 29/10/2014
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 29/10/2014
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 29/10/2014
LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE 29/10/2014
MARZANA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 29/10/2014
NUTI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 29/10/2014
RIZZO GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 29/10/2014
VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 29/10/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELLA SALUTE 29/10/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 28/01/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 29/10/2014

SOLLECITO IL 20/11/2014

SOLLECITO IL 17/12/2014

SOLLECITO IL 15/01/2015

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 28/01/2015

SOLLECITO IL 12/02/2015

SOLLECITO IL 25/03/2015

SOLLECITO IL 21/04/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03891
presentato da
MANNINO Claudia
testo di
Mercoledì 29 ottobre 2014, seduta n. 320

   MANNINO, BUSTO, DAGA, DE ROSA, MICILLO, SEGONI, TERZONI, VIGNAROLI, ZOLEZZI, CANCELLERI, CURRÒ, DI BENEDETTO, DI VITA, D'UVA, GRILLO, LOREFICE, LUPO, MARZANA, NUTI, RIZZO e VILLAROSA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   con interpellanza n. 2-00643 del 25 luglio 2014 — ancora pendente — è stato chiesto al Ministro dell'ambiente della tutela del territorio e del mare e al Ministro della salute quali informazioni disponessero in merito alla vertenza tra i vertici dell'ENI e le rappresentanze sindacali sul destino degli impianti di Gela, e in che modo intendessero rappresentare – all'interno del confronto avviatosi in quei giorni tra le parti sociali – la necessità di gestire e porre fine alla gravissima situazione ambientale nella Piana di Gela;
   secondo notizie comparse sugli organi di stampa risulta che il 21 ottobre 2014, ad esito di una riunione tenutasi presso il Ministero dello sviluppo economico, i vertici dell'ENI e le rappresentanze sindacali hanno sottoscritto un verbale con l'indicazione delle questioni rispetto alle quali dovrà andare avanti il confronto tra le parti, che sono le seguenti:
    a) salvaguardia dei livelli occupazionali;
    b) definizione analitica del piano industriale dell'Eni su bio-raffinazione, sostenibilità ambientale e politica di sviluppo delle ricerche di petrolio e metano in Sicilia;
    c) intensificazione delle attività di bonifica del territorio;
    d) salvaguardia delle prospettive produttive e occupazionali nell'indotto di Gela e utilizzo degli strumenti di sostegno al reddito e delle attività di formazione e riqualificazione nel periodo di transizione;
    e) accelerazione delle autorizzazioni alla ricerca e allo sfruttamento di nuovi giacimenti;
    f) corrette compensazioni in favore del territorio di Gela per una riqualificazione produttiva, urbana e culturale;
   sempre secondo le ricostruzioni degli organi di stampa, l'ENI presenterà entro 15 giorni il nuovo Piano industriale per la riconversione degli impianti con un investimento di 2,2 miliardi di euro e le parti sociali hanno concordato di incontrarsi, tra 15 giorni, per proseguire e approfondire i contenuti dello stesso Piano e definire un protocollo d'intesa per la sua attuazione;
   con riferimento a uno dei punti del verbale sottoscritto dalle parti – l'intensificazione delle attività di bonifica del territorio — va considerato che gli impianti dell'ENI Si trovano in un'area che è stata dichiarata «ad elevato rischio di crisi ambientale» nel 1990, e all'interno del Sito di Interesse nazionale (SIN) di Gela perimetrato con decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 10 gennaio 2000, rispetto al quale è stato dichiarato lo stato di emergenza in materia di bonifica e di risanamento ambientale dei suoli e ha operato una apposita struttura commissariale dal 1999 sino al 2012;
   per quel che concerne gli interventi di risanamento ambientale del sito di Gela, con l'ordinanza del capo dipartimento protezione civile n. 44 del 2013 – una volta scaduta la dichiarazione dello stato di emergenza prorogata fino al 31 dicembre 2012 – sono state disciplinate le modalità attraverso le quali la regione siciliana è subentrata al commissario delegato nel coordinamento delle attività necessarie al completamento degli interventi da eseguirsi in materia di bonifica e risanamento ambientale dei suoli, delle falde e dei sedimenti inquinati;
   con riferimento allo stato di attuazione degli interventi di caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica del sito di interesse nazionale di Gela, dal verbale della conferenza di servizi istruttoria del 24 giugno di quest'anno, emerge che – a fronte di una disponibilità finanziaria pari a euro 20.511.294,42 – il Commissario Delegato, al 31 dicembre 2013, aveva impegnato euro 16.564.949,42 ed effettuato spese soltanto per euro 1.308.196,73 e che, in merito a ciò, è stato chiesto alla regione siciliana di trasmettere, entro trenta giorni (a partire dallo scorso 24 giugno), un riscontro in merito alle motivazioni che hanno determinato un livello di spesa così basso;
   dallo stesso verbale del 24 giugno risulta che, per quanto riguarda le aree di proprietà della raffineria di Gela – che ha aderito al progetto multisocietario per la bonifica delle acque di falda – sono ancora in corso le verifiche per accertare l'efficienza idraulica e l'efficacia idrochimica del sistema di contenimento della contaminazione delle acque sotterranee previsto dal Progetto definitivo di bonifica delle acque di falda dello stabilimento multisocietario di Gela, approvato nel 2004;
   a questo riguardo, la conferenza di servizi istruttoria – nella seduta precedente del 30 maggio 2014 – in relazione al documento «Studio dell'idrogeologia e idrochimica sotterranea dello stabilimento Multisocietario» presentato dalla raffineria di Gela per conto delle aziende coinsediate, ha sottolineato che: «qualora si accerti che il sistema di barrieramento idraulico non garantisce il completo isolamento delle acque di falda contaminate e non impedisce la diffusione della contaminazione come progettualmente previsto nell'Analisi di rischio si determinerà una situazione di rischio sanitario e ambientale, nonché di danno ambientale causalmente riconducibile e imputabile ai comportamenti omissivi della società e della quale la stessa sarà responsabile»;
   dal verbale della conferenza di servizi istruttoria del 24 giugno, per quanto riguarda la bonifica dei suoli, emerge ché la stessa Raffineria di Gela non ha ancora provveduto a presentare un progetto definitivo relativo ai suoli delle aree di sua proprietà, ma che ha presentato successivi stralci, e che, anche rispetto all'area di particolare criticità – come l'Area Vasca A zona 2 – la bonifica è stata autorizzata nel 2004, ma l'intervento non è stato ancora realizzato;
   dal verbale del 24 giugno 2014 risulta anche che a seguito dei numerosi incidenti e sversamenti avvenuti nelle aree di competenza della Enimed – non tutte all'interno del perimetro del SIN di Gela – l'ASL di Caltanissetta, il 28 maggio 2014, ha chiesto di estendere il perimetro del sito di interesse nazionale a tutte le «Aree Pozzo» di estrazione del greggio con le relative «Condotte» e il «Centro di Raccolta Olii», di competenza dell'Enimed, e che a questo proposito la stessa conferenza di servizi istruttoria ha chiesto alla regione siciliana di perfezionare l'istruttoria, di cui all'articolo 36-bis comma 3 della legge 134 del 2012, per la ridefinizione del perimetro del sito di «Gela» tenendo conto degli elementi forniti dall'ASL di Caltanissetta;
   gli interventi finalizzati alla bonifica delle acque di falda e dei suoli di proprietà delle società del Gruppo ENI – ancora da realizzare, e dei quali deve essere accertata l'efficienza e l'efficacia ovvero dei quali deve essere ancora approvato ed eseguito il progetto – sono ancora molto numerosi e complessi, e non risulta che la regione siciliana abbia dato riscontri alle puntuali richieste formulate nella conferenza di servizi istruttoria del 24 giugno scorso;
   il destino industriale di Gela – oggetto del confronto in corso presso il Ministero dello sviluppo economico – non può essere, in alcun modo, sganciato dall'attuazione di tutti gli interventi, ancora necessari, di messa in sicurezza d'emergenza, di caratterizzazione, di bonifica e di certificazione di avvenuta bonifica delle aree comprese all'interno del perimetro del SIN, che l'ENI è, inderogabilmente, obbligata a portare a termine sotto la vigilanza delle autorità pubbliche;
   ad oggi, invece, non risultano avviate le operazioni di bonifica dei suoli di pertinenza della raffineria di Gela, e non è stato ancora accertata la piena efficienza del sistema di contenimento realizzato a protezione delle acque di falda imbevute negli anni delle sostanze velenose utilizzate e prodotte dalle imprese del petrolchimico, e si continuano a verificare incidenti e sversamenti in aree, esterne al perimetro del sito di interesse nazionale, di competenza della società Enimed –:
   se risulti che la regione siciliana abbia provveduto a fornire i riscontri in merito all'impiego delle risorse stanziate per la bonifica del sito di interesse nazionale di Gela durante la gestione commissariale e abbia avviato le procedure per includere all'interno del perimetro dello stesso sito le aree di competenze della società Enimed;
   se e di quali di informazioni dispongano in merito agli incontri e agli accordi tra le parti sociali che, secondo le ricostruzioni degli organi di stampa, prevedono non solo una non meglio precisata intensificazione delle attività di bonifica del territorio – rispetto alle quali ha operato per più di 12 anni un'apposita struttura commissariale – ma anche lo sviluppo delle ricerche di petrolio e metano in Sicilia e un'accelerazione delle autorizzazioni alla ricerca e allo sfruttamento di nuovi giacimenti; se, e in che modo, intendano rappresentare – all'interno del prosieguo del confronto tra l'ENI e le parti sociali – la necessità di gestire e porre fine alla gravissima situazione ambientale e sanitaria della Piana di Gela;
   quali degli interventi e delle attività finalizzati a fronteggiare l'emergenza ambientale e sociosanitaria, ancora da realizzare, debbano essere prioritariamente inseriti nel Piano industriale – in corso di elaborazione – relativo agli impianti ENI di Gela, al fine di rendere concreto e cogente l'impegno, assunto dalle parti, di intensificare le bonifica del territorio;
   se intendano individuare le condizioni e le misure che è indispensabile inserire all'interno del nuovo Piano industriale – in corso di elaborazione – affinché le nuove attività produttive, l'ulteriore sfruttamento delle risorse presenti e le attività estrattive previste e non determinino altri e più gravi danni ambientali e provochino nuove forme di contaminazione delle matrici ambientali già esposte da decenni ad attività che le hanno gravemente compromesse, e altre serie minacce alla salute della popolazione siciliana e in particolare di quella residente nella piana di Gela. (5-03891)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica industriale

protezione dell'ambiente

rischio sanitario