ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03851

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 315 del 22/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: DE LORENZIS DIEGO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 22/10/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 22/10/2014
CARIELLO FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 22/10/2014
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 22/10/2014
SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 22/10/2014
TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 22/10/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 22/10/2014
Stato iter:
18/12/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 18/12/2014
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 18/12/2014
Resoconto DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 22/10/2014

DISCUSSIONE IL 18/12/2014

SVOLTO IL 18/12/2014

CONCLUSO IL 18/12/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03851
presentato da
DE LORENZIS Diego
testo di
Mercoledì 22 ottobre 2014, seduta n. 315

   DE LORENZIS, L'ABBATE, CARIELLO, PARENTELA, SCAGLIUSI e TOFALO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   il decreto ministeriale del 4 dicembre 1991 del Ministro dell'ambiente, di concerto con il Ministro della marina mercantile, ha istituito la riserva naturale marina dominata «Torre Guaceto»;
   il Ministero dell'ambiente, con decreto ministeriale del 4 febbraio 2000 ha istituito la riserva naturale dello Stato di Torre Guaceto nella quale sfocia il «Canale Reale»;
   l'atto dirigenziale del servizio risorse idriche della regione Puglia n. 136 del 2 settembre 2014 ha rilasciato all'Acquedotto Pugliese spa l'autorizzazione all'esercizio dello scarico provvisorio nel «Canale Reale» delle acque reflue depurate effluenti dal nuovo impianto consortile di trattamento a servizio dell'agglomerato di Carovigno;
   con nota del 19 settembre 2014 prot. n. 89903 l'Acquedotto di Puglia spa ha comunicato che a decorrere dal 22 settembre 2014 avranno inizio le operazioni di avvio all'esercizio dei collettori fognari quindi del successivo scarico;
   il decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357 «Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche» pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 248 del 23 ottobre 1997 – suppl. ordinario n. 219, disciplina le procedure per l'adozione delle misure previste dalla direttiva 92/43/CEE «Habitat» relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, ai fini della salvaguardia della biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali elencati nell'allegato A e delle specie della flora e della fauna indicate agli allegati B, D ed E;
   il comma 4 del decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997 sancisce che: «Per i progetti assoggettati a procedura di valutazione di impatto ambientale, ai sensi dell'articolo 6 della legge 8 luglio 1986, n. 349, e del decreto del Presidente della Repubblica 12 aprile 1996, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 210 del 7 settembre 1996, e successive modificazioni ed integrazioni, che interessano proposti siti di importanza comunitaria, siti di importanza comunitaria e zone speciali di conservazione, come definiti dal presente regolamento, la valutazione di incidenza è ricompresa nell'ambito della predetta procedura che, in tal caso, considera anche gli effetti diretti ed indiretti dei progetti sugli habitat e sulle specie per i quali detti siti e zone sono stati individuati. A tale fine lo studio di impatto ambientale predisposto dal proponente deve contenere gli elementi relativi alla compatibilità del progetto con le finalità conservative previste dal presente regolamento, facendo riferimento agli indirizzi di cui all'allegato G.»;
   il comma 7 del decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997 sancisce che: «La valutazione di incidenza di piani o di interventi che interessano proposti siti di importanza comunitaria, siti di importanza comunitaria e zone speciali di conservazione ricadenti, interamente o parzialmente, in un'area naturale protetta nazionale, come definita dalla legge 6 dicembre 1991, n. 394, è effettuata sentito l'ente di gestione dell'area stessa»;
   da fonti stampa si apprende la denuncia di Legambiente Puglia che afferma che non è stata mai attuata la valutazione di incidenza ambientale per lo scarico temporaneo nel Canale Reale;
   sempre da fonti stampa si apprende che da diverse settimane il depuratore continua a scaricare nel Canale Reale liquami e schiuma rappresentando un rischio per gli habitat protetti dalle normative e dalle direttive visto che anche i prelievi dell'Arpa eseguiti alla foce del Canale Reale ed effettuati dopo l'entrata in funzione del depuratore, segnalano valori sulla presenza di batteri coliformi fecali e azoto superiori ai parametri stabiliti per legge;
   la nota prot. 19203 del 27 marzo 2014 del commissario straordinario della provincia di Brindisi inerente l'impianto di affinamento del depuratore di Mesagne, un altro depuratore che attualmente scarica nel Canale Reale e che secondo l'esito della procedura di valutazione d'impatto ambientale competente la provincia di Brindisi «Valutazione d'Impatto Ambientale – AQP – Progetto definitivo per la rifunzionalizzazione ed il prolungamento della condotta sottomarina esistente in zona Apani (BR) – Recapito finale dell'effluente dell'impianto di depurazione consortile di Carovigno», avrà in futuro i propri reflui depurati, convogliati nella condotta sottomarina che interesserà anche il depuratore consortile di Carovigno, vi è scritto nella nota del commissario che: «è altresì da rilevare che l'attivazione dell'impianto di affinamento» – di Mesagne – «torna di imminente attualità, in relazione alla richiesta avanzata da AQP spa per l'attivazione dello scarico all'interno del Canale Reale delle acque reflue che saranno prodotte dall'impianto consortile di trattamento delle acque urbane ubicato in territorio di Carovigno, a servizio anche degli agglomerati di San Michele, San Vito dei N. e delle marine» e aggiunge che «la situazione che verrà a determinarsi a seguito dell'attivazione sia dell'impianto depurativo sia della condotta sottomarina, impongono necessariamente, una valutazione complessiva di tutti gli impatti sul bacino imbrifero confluente nel canale reale; questo canale, infatti, nasce nel territorio di Villa Castelli e raggiunge l'oasi naturale protetta di interesse nazionale di Torre Guaceto, dopo aver attraversato, per oltre 45 chilometri, gran parte del territorio provinciale ricevendo gli scarichi dei depuratori di Ceglie M., Francavilla F. e Latiano»;
   dall'estratto del provvedimento dirigenziale di autorizzazione della provincia di Brindisi n. 106 del 19 settembre 2014 avente ad oggetto: «Valutazione d'Impatto Ambientale – AQP – Progetto Definitivo per la rifunzionalizzazione ed il prolungamento della condotta sottomarina esistente in zona Apani (BR) – Recapito finale dell'effluente dell'impianto di depurazione consortile di Carovigno» si evince l’iter di approvazione del provvedimento, che in futuro convoglierà i reflui del depuratore consortile di Carovigno che attualmente scarica, in modalità temporanea, nel Canale Reale. Tuttavia nel provvedimento in oggetto non si menzionano gli impatti ambientali della soluzione temporanea dello scarico nel Canale Reale, rimandando ad altro atto di altra amministrazione (atto dirigenziale del servizio risorse idriche della regione Puglia n. 136 del 2 settembre 2014), l'autorizzazione dello scarico nel Canale Reale, per cui manca una valutazione complessiva degli impatti ambientali, comprendente tutte le valutazioni di incidenza ambientali nella fase temporanea e finale dell'unico progetto imprenditoriale che riguarda quindi i depuratori e gli scarichi temporanei – nel Canale Reale – e finali degli stessi;
   inoltre nella valutazione d'impatto ambientale sopra menzionata, risultano assenti i contributi e le valutazioni dell'ASL – regolarmente invitata a partecipare all’iter amministrativo – sia nel corso delle Conferenze dei Servizi, sia nella valutazione del provvedimento finale;
   infine, se pur con parere favorevole, l'ARPA ha segnalato le criticità legate allo scavo della trincea per l'interramento della condotta sottomarina tra le batimetriche –10 m e –16 m, oltremodo invasiva e distruttiva per l'habitat marino coinvolto che in questo caso riguarda anche le praterie di «Posidonia Oceanica» protetta dalla convenzione di Barcellona e dalla direttiva Habitat, recepita quest'ultima, nell'ordinamento italiano dal decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997 –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti espressi in premessa e quali iniziative intendano assumere per fermare gli scarichi nel Canale Reale, a cominciare da quello del depuratore consortile di Carovigno, che stanno inquinando l'Area Marina Protetta;
   se l'autorizzazione ad Acquedotto Pugliese spa di scarico temporaneo nel Canale Reale, effettuata tramite atto dirigenziale del servizio risorse idriche della regione Puglia n. 136 del 2 settembre 2014 abbia rispettato il comma 7 del decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997 che sancisce il necessario parere – non vincolante – dell'ente gestore del Parco per il rilascio della Valutazione di incidenza;
   se alla luce dei rilievi del commissario straordinario della provincia e di quanto descritto in premessa possa esservi il rischio di un'infrazione alla normativa europea a causa della mancanza di una valutazione di impatto ambientale sul complesso di interventi che coinvolgono il Canale Reale. (5-03851)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 18 dicembre 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-03851

  Con riferimento alle problematiche citate dall'interrogante, si rappresenta che la questione è nota da tempo al Ministero dell'ambiente che è intervenuto ripetutamente con interlocutorie presso gli Enti locali competenti (regione Puglia e provincia di Brindisi).
  Nel territorio di Carovigno (Brindisi) è presente un depuratore consortile che, secondo il piano di tutela delle acque della regione Puglia, deve depurare i reflui dei comuni di Carovigno, San Michele Salentino e San Vito dei Normanni, prevedendo come recettore finale il Mar Adriatico, con scarico in condotta sottomarina.
  Nelle more dell'entrata in esercizio della condotta sottomarina, la regione Puglia approvava il «Piano di Azione» che individua come scarico temporaneo delle acque il Canale Reale, ossia un corso d'acqua che sfocia nella zona «A» dell'Area Marina Protetta di «Torre Guaceto».
  L'Acquedotto Pugliese spa, in data 16 febbraio 2011 presentava una istanza alla regione Puglia tesa al rilascio dell'autorizzazione allo scarico delle acque reflue del depuratore di Carovigno, nel «Canale Reale». Autorizzazione concessa dal predetto Ente il 23 novembre 2012, per l'esercizio provvisorio di 12 mesi, nonostante l’iter procedimentale fosse carente della Valutazione di Incidenza Ambientale (VINCA) prescritto dalla provincia di Brindisi in sede di conferenza di servizi. Ne è seguito un contenzioso amministrativo (TAR e Tribunale delle Acque di Roma) promosso dal Consorzio di gestione di Torre Guaceto a seguito del quale la regione Puglia e l'Acquedotto Pugliese assumevano l'impegno di non attivare lo scarico nelle more di ulteriori approfondimenti.
  Analogamente, l'Acquedotto Pugliese spa in data 21 febbraio 2014, presentava alla regione Puglia nuova istanza per l'autorizzazione temporanea allo scarico del nuovo depuratore consortile di Carovigno, nel Canale Reale. La regione Puglia autorizzava la citata società all'esercizio provvisorio dello scarico dei reflui urbani, nelle more della realizzazione del prolungamento della condotta sottomarina e della sua entrata in funzione onde permettere lo scarico dei reflui trattati nel Mar Adriatico. Pertanto, l'Acquedotto Pugliese comunicava alla regione l'avvio dell'esercizio del depuratore a partire dal 22 settembre 2014.
  Il Consorzio di gestione dell'area marina Protetta di Torre Guaceto informava il Ministero dell'ambiente circa gli accadimenti in corso e promuoveva ulteriore contenzioso presso il TAR competente che negava la sospensiva degli effetti prodotti dagli atti impugnati.
  In relazione alle gravi ripercussioni in materia ambientale che tale iniziativa avrebbe potuto causare, anche in relazione ai vincoli cui l'area interessata è sottoposta in qualità di Sito di Interesse Comunitario «Torre Guaceto – Macchia San Giovanni», il Ministero dell'ambiente richiedeva alla regione Puglia una dettagliata informativa sul rilascio dell'autorizzazione allo scarico presso il «Canale Reale», rilevando che il provvedimento concesso, peraltro già attivo, era privo della Valutazione di Incidenza Ambientale (VINCA) e, verosimilmente, in contrasto, con quanto disposto dal decreto ministeriale 4 dicembre 1991, istitutivo dell'Area marina protetta «Tore Guaceto» che vieta espressamente «l'alterazione con qualsiasi mezzo, diretta o indiretta, dell'ambiente geofisico e delle caratteristiche chimiche e biologiche delle acque, nonché la discarica di rifiuti solidi o liquidi e in genere l'immissione di qualsiasi sostanza che possa modificare, anche transitoriamente, le caratteristiche dell'ambiente marino» (articolo 4, comma 1, del decreto istitutivo).
  La regione Puglia, con nota del 16 ottobre scorso, chiariva che l'autorizzazione provvisoria concessa, costituiva l'unica alternativa possibile, tenuto conto della procedura d'infrazione n. 2004/20/34 sulla Direttiva acque che, peraltro ha già visto la condanna dell'Italia per violazione delle norme sugli scarichi in aree normali (causa C565/10).
  Sull'intera vicenda, la Capitaneria di Porto di Brindisi ha inoltrato una «Informativa» alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi, successivamente informata anche dell'esito degli esami chimici operati dall'Arpa Puglia sull'acqua di mare delle zone interessate, che vedeva i valori alterati.
  Sulla vicenda si susseguono numerosi incontri tra i soggetti interessati per giungere ad una soluzione tecnica alternativa, tesa a mitigare gli effetti del deflusso dei reflui anche al fine di definire un recapito alternativo a quello del Canale Reale.
  Il Ministero dell'ambiente, continuerà a seguire con estrema attenzione l'evolversi della vicenda, intervenendo tempestivamente presso le competenti Autorità al fine di giungere ad una soluzione congrua con il quadro normativo vigente.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

riserva naturale

impatto ambientale

protezione della fauna