ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03832

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 314 del 21/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: MUCCI MARA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 21/10/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COPPOLA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 21/10/2014
QUINTARELLI GIUSEPPE STEFANO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 21/10/2014
CATALANO IVAN MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 21/10/2014
ALBANELLA LUISELLA PARTITO DEMOCRATICO 21/10/2014
CAPUA ILARIA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 21/10/2014
BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2014


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 21/10/2014
Stato iter:
06/11/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/11/2014
Resoconto BARRACCIU FRANCESCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
 
REPLICA 06/11/2014
Resoconto MUCCI MARA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 21/10/2014

DISCUSSIONE IL 06/11/2014

SVOLTO IL 06/11/2014

CONCLUSO IL 06/11/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03832
presentato da
MUCCI Mara
testo di
Martedì 21 ottobre 2014, seduta n. 314

   MUCCI, COPPOLA, QUINTARELLI, CATALANO, ALBANELLA, CAPUA e BATTELLI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   Promuovi Italia spa è un'agenzia che svolge attività di assistenza tecnica alla pubblica amministrazione, in particolare svolge attività di formazione e promozione turistica ed è controllata al 100 per cento dall'Agenzia nazionale del turismo, l'Enit, e quindi dal Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo;
   la società è stata creata nel 2004 con lo scopo di supportare «l'occupazione e lo sviluppo dell'industria turistica» e oggi svolge attività di assistenza tecnica per il Mise e per il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo;
   dal 21 ottobre 2013 il Ministero dei beni e delle attività culturali ha accorpato le funzioni e le risorse dell'Ufficio per le politiche del turismo ereditando due enti in crisi, l'Enit e Promuovi Italia;
   con il decreto-legge 31 maggio 2014, n. 83 convertito con modificazioni dalla legge 29 luglio 2014, n. 106 recante «Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo», l'Enit è stata commissariata, Promuovi Italia messa in liquidazione;
   l'Enit, che si occupa della promozione del turismo italiano all'estero sarebbe in gravi difficoltà operative per i tagli lineari del Governo Monti e riesce appena a pagare gli stipendi dei dipendenti, mentre Promuovi Italia, per pagare le spese per il personale userebbe fondi comunitari destinati ad altri capitoli di spesa;
   da alcuni articoli pubblicati sul sito internet www.wired.it si apprende che venerdì 3 ottobre 2014 la Guardia di finanza avrebbe acquisito presso la sede della società Promuovi Italia (in via San Claudio 61 a Roma) tutta la documentazione relativa a fatture false generate dentro la società e relative ai corsi di formazione del progetto «Lavoro e Sviluppo» ipotizzando i reati di abuso di ufficio continuato e falsa fatturazione;
   Promuovi Italia infatti è stata responsabile di vari corsi di formazione per disoccupati meridionali, con il progetto «Lavoro e Sviluppo», ha realizzato 6 mila tirocini formativi al costo di 10 mila euro l'uno (per 60 milioni di euro) con un tasso di occupazione del 25 per cento;
   secondo le denunce riportate dall'articolo già richiamato, i fondi dei tirocini formativi, sarebbero stati incassati parzialmente e in via indiretta da un dirigente della stessa Promuovi Italia, tale Antonino Bussandri, per la locazione a Piacenza degli alloggi per i disoccupati in formazione, che anziché essere licenziato viene prima retrocesso e poi promosso;
   i conti di Promuovi Italia fino al 2011 sarebbero stati in ordine e in attivo, la società aveva un portafoglio commesse pari a 81 milioni di euro e impiegava 305 persone ma il bilancio 2013 non è stato portato in assemblea né approvato e, fatto ancora più grave, mancherebbero all'appello 8 milioni di euro appena incassati;
   con la nomina del nuovo consiglio di amministrazione, costituito a maggio 2012 – presidente Costanzo Jannotti Pecci, Vicepresidente Massimo Ostillio, è stata avviata una riorganizzazione complessiva dell'agenzia che ha visto improvvise retrocessioni e promozioni che sono poi sfociate in una serie di querele per licenziamento illegittimo e in accuse reciproche di conflitto d'interessi, manipolazione di verbali, minacce e copie informatiche non autorizzate di documenti, bilanci, determine ed email personali denunciate anche al Garante della privacy;
   al centro della contesa sarebbe il diverso orientamento della gestione dei progetti di formazione Lavoro e sviluppo sui quali sarebbero state individuate delle gravi irregolarità. Tali anomalie sarebbero state denunciate sia dal ex direttore generale, poi licenziato, Francesco Montera, e, a quanto risulta agli interroganti;
   allo stato attuale Promuovi Italia non disporrebbe più dei soldi per pagare stipendi e creditori e questo nonostante il tentativo di riportare ordine tentato durante il Governo Letta da un delegato dell'ex ministro Bray, il dottor Nicola Favia, entrato per sostituzione nel Consiglio di amministrazione, ma costretto a dimettersi insieme al rappresentante del Ministero dello Sviluppo Economico per l'impossibilità di intervenire su una situazione ormai fuori controllo. Infatti, in una nota riservata al capo di gabinetto di Massimo Bray e al segretario generale Antonia Pasqua Recchia e resa pubblica successivamente dal sito internet www.wired.it, il dottor Favia, aveva parlato testualmente di «faide, vendette, epurazioni e di un clima di terrore» sopravvenuto;
   oggi a presidiare il litigioso ente è stato scelto Antonio Nenturini, commercialista, già presente come revisore di molte società partecipate dell'Emilia Romagna, il quale dovrà fare un piano di liquidazione, stilare la lista dei creditori e poi chiudere Promuovi Italia;
   l'articolo di stampa già citato pone un serio interrogativo sulla somma di circa 8 milioni e mezzo di euro che sembrano essere finiti nel nulla e a parere degli interroganti sarebbe opportuno che venisse fornita una risposta adeguata dal momento che a dicembre del 2013 a Promuovi Italia sarebbero giunti circa 6 milioni di euro dal Ministero dello sviluppo economico e circa 2 milioni dal Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo che rendono effettivamente quantomeno sospetta questa mancanza di liquidità;
   in un articolo del 24 settembre, «http://www.key4biz.it/italia-it-vicenda-degna-marchese-grillo/» pubblicato sul giornale Key4Biz, a firma di Gianni Motta Ferilli, si apprende che il 9 settembre 2014 da Promuovi Italia è partita una comunicazione verso un'azienda romana, Unicity spa, con la quale rescindeva unilateralmente il contratto relativo alla fornitura dei servizi redazionali per Italia.it, il portale nazionale del turismo; la società romana aveva ottenuto quella commessa ministeriale dopo un ricorso vinto al Tar nel 2012 per immettere contenuti nel portale a seguito di una gara europea;
   la rescissione unilaterale viene legittimata in base a una clausola contrattuale che riguarda i sopravvenuti «motivi di interesse pubblico», riferibili alla legge n. 106 del 2014 con cui il ministro Dario Franceschini assegna il portale all'Enit. In aggiunta, nella lettera si chiarisce che Promuovi Italia non ha i soldi per pagare il lavoro svolto da Unicity negli ultimi sei mesi, motivo per cui, come è noto anche alla stampa, la dozzina di redattori del portale non percepisce lo stipendio dal mese di febbraio 2014. Nonostante il mancato pagamento, nella lettera verrebbe esplicitato che la redazione dovrà comunque continuare a lavorare, senza alcuna garanzia sulle retribuzioni dovute alle lavoratrici e ai lavoratori;
   anche in questo caso sembrerebbe che i soldi ci siano ma non si sappia dove siano finiti, infatti sarebbero stati stanziati 1 milione e mezzo per i tre anni di lavoro della redazione e 3 milioni per la gestione dell'appalto a Promuovi Italia;
   ciò che appare incredibile agli interroganti è che un'azienda sana che vince una gara pubblica europea, fa degli investimenti, assume personale, organizza le postazioni di lavoro, forma i lavoratori, mette a bilancio costi e ricavi, possa vedersi rescisso un contratto con soli quindici giorni di preavviso e senza che i propri lavoratori siano stati retribuiti per diverse mensilità;
   secondo un articolo a firma di Fulvio Fiano per il Corriere della Sera, edizione di Roma del 1o ottobre 2014, 165 milioni di investimenti sono stati bloccati dalla nomina irregolare di un alto funzionario del Ministero. Soldi che includono anche gli stanziamenti per il portale Italia.it, poiché in un ruolo che non avrebbe potuto ricoprire grazie a un contratto di consulenza dichiarato illegittimo dalla Corte dei conti;
   nel frattempo Rocca non si sarebbe astenuto dal firmare il contratto di Andrea Babbi alla direzione generale dell'Agenzia nazionale per il turismo in violazione della spending review e ora sotto indagine sia per danno erariale che per abuso d'ufficio insieme al presidente di Enit Pierluigi lo stesso Babbi e tutto il Consiglio di amministrazione (già oggetto di interrogazione Mucci n. 5-03702, giovedì 2 ottobre 2014, seduta n. 301);
   secondo l'articolo già citato del Corriere della Sera, a seguito dell'inchiesta, Babbi avrebbe dato le dimissioni e starebbe trattando le modalità di uscita;
   l'Enit avrebbe preso nei mesi scorsi il controllo di Promuovi Italia, ente di sostegno al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo dove, secondo altre due inchieste, i manager si aggiustavano Tfr e le buste paga con accessi abusivi al sistema informatico;
   l'ex direttore generale, Francesco Montera, indagato e licenziato (ma sostenuto dal Ministero) avrebbe assunto una nipote di Roberto Rocca «in quello che sembra un gioco di sponde». Una delle tante procedure irregolari rilevate dal ministero delle Finanze, che chiede ora a Promuovi Italia la restituzione di un milione di euro –:
   se la Guardia di Finanza stia indagando su fatture false emesse da Promuovi Italia;
   se il funzionario Bussandri fosse il soggetto deputato a trattare le fatture delle quali è constatata la irregolarità;
   se gli ammanchi di cassa di Promuovi Italia siano all'origine dei mancati pagamenti dei redattori del portale Italia.it, dei borsisti dei progetti formazione e sviluppo di Promuovi Italia e della rescissione dei contratti verso i fornitori;
   se per pagare gli stipendi degli impiegati di Promuovi Italia (circa 500 mila euro al mese) si siano utilizzati finanziamenti destinati ad altre attività come i corsi di formazione e lavoro;
   se trovi riscontro quanto riportato dal Corriere della Sera circa la responsabilità di un dirigente del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, dottor Roberto Rocca, nell'aver impedito l'erogazione di 165 milioni di euro per finanziare l'Enit e il Portale nazionale del turismo;
   se risponda al vero che la nomina di Andrea Babbi sia stata irregolare e che egli stesso abbia dato dimissioni dalla direzione generale dell'Enit;
   se trovi riscontro che dentro Promuovi Italia è stato manipolato il sistema informatico e se ci siano state irregolarità nella gestione dei Tfr e delle buste paga;
   se sia stata assunta irregolarmente una nipote di Roberto Rocca con il concorso dell'ex dirigente generale di Promuovitalia Francesco Montera. (5-03832)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 6 novembre 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-03832

  Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'onorevole Mucci richiede alcuni chiarimenti in merito alle vicende che hanno, di recente, interessato la Società Promuovi Italia Spa.
  Come correttamente rammentato dall'onorevole interrogante, Promuovi Italia spa è un'agenzia che svolge attività di formazione e promozione turistica ed è controllata al 100 per cento dall'Agenzia nazionale del turismo, ENIT, e quindi – a partire dall'ottobre 2013 – dal Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo.
  Occorre in primo luogo premettere che il Governo, con il decreto legge 31 maggio 2014, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 2014, n. 106, ha deciso la messa in liquidazione della Società Promuovi Italia, nell'ambito della complessiva riforma dello strumento operativo di promozione del turismo costituito da ENIT, che viene trasformato in ente pubblico economico.
  Il Commissario liquidatore di Promuovi Italia sta procedendo celermente, attraverso una apposita «due diligence», a fare chiarezza su tutti i complessi aspetti emersi. Il Governo confida, in un breve arco temporale, di poter definire e semplificare il quadro organizzativo, rimuovendo così alla radice ogni aspetto problematico in questo settore.
  Ciò premesso passo all'esame analitico dei punti dedotti, secondo l'ordine espositivo dell'onorevole Mucci.
  Giova premettere che la Società Promuovi Italia eroga servizi alle Amministrazioni che le conferiscono apposite commesse. La gran parte delle commesse in questo ambito consistono nella gestione di talune azioni di sussidio alle imprese del settore: i relativi fondi non costituiscono pertanto una dotazione finanziaria di Promuovi Italia a carattere generale.
  Promuovi Italia trasferisce infatti tali fondi alle imprese beneficiarie. In questo contesto può comprendersi la vicenda relativa al finanziamento del programma «Lavoro e Sviluppo» del Ministero dello sviluppo economico, come si chiarirà meglio nei punti seguenti.
  Secondo dati forniti dalla società in liquidazione, nell'ambito del Progetto «Lavoro e Sviluppo» (che viene realizzato da Promuovi Italia per la parte destinata al comparto del Turismo, e da Italia Lavoro per la parte destinata al restante sistema produttivo) Promuovi Italia ha realizzato, a partire dal 2006, oltre 9.600 tirocini per soggetti disoccupati e svantaggiati residenti nel meridione, 80 per cento dei quali svolti in Regioni Obiettivo 1 e oggi Convergenza (nel sud d'Italia) e, come previsto dalla Convenzione istitutiva del Progetto, il restante 20 per cento in mobilità in Italia e all'estero (in Cina, Russia e Germania).
  Negli anni che vanno dal 2007 al 2011 il 72,5 per cento dei tirocini realizzati nel Meridione (e non il 25 per cento segnalato nell'articolo di Wired) si è concluso con una offerta di lavoro ai partecipanti, verificata e certificata dai Comitati Tecnici Ministeriali che governano il progetto.
  Per quanto riguarda la terza annualità del Progetto, attualmente in corso: alla data del 21 ottobre 2014 sono stati avviati 1.334 percorsi, 899 dei quali completati. Nel 39,15 per cento dei casi (tirocini conclusi) si è registrata una offerta di lavoro, corrispondente alle seguenti tipologie contrattuali:
   rapporto di lavoro subordinato a tempo determinato: 51 per cento
   rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato: 13 per cento
   altre tipologie contrattuali: 36 per cento.

  Per quando riguarda gli affitti a tirocinanti fuori sede: gli alloggi sono sempre stati individuati sulla base di procedure ad evidenza pubblica, attivate dal 2006 all'aprile del 2010 dall'Amministratore Delegato della Società, e, successivamente, dal Direttore Generale poi licenziato, in carica da quella data. Su questa vicenda il Consiglio di Amministrazione di Promuovi Italia ha realizzato un audit interno. L'ex Direttore generale ha ritenuto di denunciare il caso all'attività giudiziaria che sta verificando la situazione. La Società ha garantito e garantisce la massima collaborazione all'Autorità Inquirente.
  Riguardo alla posizione del sig. Bussandri, riferisco che, in seguito alla ristrutturazione della società, egli ha effettivamente accettato la novazione alla qualifica di quadro offerta anche agli altri dirigenti licenziati.
  Un'accurata verifica ex post dei conti di Promuovi Italia (periodo 2008-2012) ha fatto emergere alcune criticità rilevanti, segnalate in una apposita «due diligence» disposta dall'Organo amministrativo nel primo trimestre 2014 e realizzata da KPMG (primario advisor internazionale).
  In particolare, sono stati rilevati:
   forti scostamenti tra budget e consuntivi di periodo;
   mancato accantonamento del TFR;
   costo del lavoro elevato e non soggetto ad alcun controllo;
   risultati di bilancio insufficienti a sostenere la struttura dei costi, nonostante l'azienda sia in house ed operi quindi su margini prefissati.

  Per quanto attiene al Bilancio 2013, il Consiglio di Amministrazione ha approvato il 27 maggio scorso il Progetto e la Relazione, che hanno avuto anche il parere favorevole del Collegio Sindacale. Il documento è stato portato in Assemblea il 10 luglio scorso ma, in presenza delle procedure di messa in liquidazione (prevista, come è noto, dall'articolo 16 del Decreto Legge «Art Bonus»), è stata rinviata la sua approvazione, in attesa delle verifiche del Liquidatore.
  Una profonda riorganizzazione aziendale si era resa necessaria in applicazione della legge 135/2012 (spending review), e per mettere sotto controllo i conti, che già dal primo trimestre 2012 non erano in equilibrio, soprattutto per il costo del lavoro e per i problemi emersi in alcune commesse.
  Il Consiglio di Amministrazione, nominato nel giugno 2012, ha operato sulla base di indicazioni di carattere generale, dettate da esigenze di spending review, in ordine alla riduzione dei costi. In tale contesto si colloca il licenziamento dell'ex Direttore generale della società, che è risultato pienamente legittimo anche in sede contenziosa ove il Giudice del Lavoro, nei mesi scorsi, ha respinto il ricorso presentato dall'ex Direttore avverso il suo licenziamento in tronco, condannandolo alle spese legali.
  Indubbiamente il clima interno particolarmente conflittuale, ha effettivamente pregiudicato la corretta funzionalità della società ed ha concorso nella decisione del Governo di porre in liquidazione la Società.
  In questo contesto il progetto Lavoro e Sviluppo, che prevede tre annualità (le prime due già esaurite dalla precedente gestione), è in corso di definizione con la prevista rendicontazione al Ministero dello sviluppo economico. L'anticipazione dei 12,47 milioni cui fa riferimento l'onorevole interrogante è riferita alla terza annualità e di tal somma risultano già erogati da Promuovi Italia nei confronti dei soggetti beneficiari 7,63 milioni.
  Stiamo valutando gli strumenti più adeguati, d'accordo con il Ministero dello sviluppo economico, per definire le residue procedure nel quadro della liquidazione di Promuovi Italia.
  La mancanza di liquidità in una società come Promuovi Italia deriva da una condizione di parziale sbilancio delle poste in essere derivanti dalla attuale fase di liquidazione. Le peculiari gestioni di questo genere possono presentare uno iato cronologico tra la corresponsione dei fondi e l'incasso delle somme corrisposte dalle Amministrazioni.
  Come sopra chiarito, Promuovi Italia (a differenza di altre Società di Stato) non dispone di una dotazione finanziaria propria: le vengono assegnati incarichi (commesse), che vengono portati a termine e per i quali riceve i pagamenti dovuti.
  Ad esempio, sulla base delle Convenzioni che dispongono le attività, i Ministeri committenti anticipano le somme, in altri casi liquidano stati di avanzamento, e cioè rimborsano costi già sostenuti. Se c’è equilibrio, la società riesce ad onorare gli impegni nei tempi dovuti (e secondo standard eccellenti, sempre prendendo in considerazione l'ambito delle Società di Stato), se c’è disequilibrio, la gestione va in sofferenza.
  Come ho precedentemente esposto, Promuovi Italia ha manifestando la volontà di recedere dal contratto con Unicity, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 11.6 del contratto, per sopravvenuti motivi di pubblico interesse così come comunicato dalla Direzione generale per le politiche del turismo per le vie brevi. Ribadisco infatti che il Governo, con il decreto legge del 31 maggio 2014, n. 83, convertito in legge il 29 luglio 2014, n. 106 ha disposto, nell'ambito della liquidazione di Promuovi Italia Spa l'attribuzione ad Enit, tra l'altro, della gestione del portale «Italia.it» al fine anche del suo potenziamento. L'azienda, a tutela propria, dell'Amministrazione e dell'azionista, ha presentato tra il gennaio ed il maggio 2014 ben 5 denuncie-querela alla Procura della Repubblica di Roma, in merito a varie fattispecie di reato. Risulta che sono in corso le indagini, affidate dai PM alla Polizia giudiziaria.
  Peraltro, per i rilevanti riflessi di ordine economico ed erariale (connessi agli illeciti emersi), il Consiglio di Amministrazione uscente ha informato doverosamente la Procura della Corte dei Conti del Lazio, che ha aperto apposito fascicolo. L'Unità di Verifica degli Investimenti Pubblici, nel corso dei controlli effettuati sulle commesse assegnate alla società, ha rilevato difformità nelle rendicontazioni presentate all'Unione europea negli anni 2010-2012. Il liquidatore ha in corso le opportune interlocuzioni con gli uffici competenti per risolvere i numerosi problemi.
  La società Promuovi Italia comunica di non aver notizie in merito al fatto che la Guardia di Finanza starebbe indagando su fatture false emesse da Promuovi Italia. Sono però in corso diverse inchieste da parte della Procura della Repubblica di Roma. Quella sul sistema informatico vedrebbe un indagato (sulla base delle risultanze odierne), mentre la polizia giudiziaria ha compiuto un'acquisizione di documenti circa dieci giorni fa, relativamente alle buste paga falsificate.
  Per quanto riguarda l'asserita assunzione di un nipote del dott. Rocca, all'epoca dirigente della Presidenza del Consiglio dei Ministri, da accertamenti in merito (svolti anche dall'Organismo di vigilanza ex decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231) è risultato che una persona – in rapporti di parentela con la moglie del funzionario ministeriale – è stata contrattualizzata dall'azienda nel 2011 come collaboratore a progetto per effetto di una procedura non conforme. L'incarico gli è stato successivamente rinnovato sino all'ultima scadenza (luglio 2014), dopo di che l'azienda ha interrotto il rapporto.
  I mancati pagamenti alla società Unicity sono legati al complesso procedimento di messa in liquidazione di Promuovi Italia. Come noto il liquidatore è tenuto ad ordinare secondo i titoli di preferenza della legge civile, i crediti avanzati dai fornitori e dagli altri creditori della società. Peraltro la gestione del portale, in base al decreto legge 83/14, più volte richiamato, verrà curato da ENIT.
  Riferisco, da ultimo, che il costo del personale di Promuovi Italia (inteso come dipendenti e collaboratori) si attesta, a settembre 2014, su un importo lordo aziendale mensile di 369.073 euro (che comprende contributi previdenziali e pensionistici, accantonamenti per trattamento di fine rapporto e ogni altro onere), e registra una consistente riduzione rispetto ai costi ereditati dalla precedente gestione.
  I costi del personale sono imputati alle commesse per le quali il personale di Promuovi Italia lavora.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica del turismo

protezione del patrimonio

risoluzione di contratto