ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03779

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 308 del 13/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: CARNEVALI ELENA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 13/10/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LENZI DONATA PARTITO DEMOCRATICO 13/10/2014
AMATO MARIA PARTITO DEMOCRATICO 13/10/2014
ALBINI TEA PARTITO DEMOCRATICO 13/10/2014
D'INCECCO VITTORIA PARTITO DEMOCRATICO 13/10/2014
PICCIONE TERESA PARTITO DEMOCRATICO 13/10/2014
SBROLLINI DANIELA PARTITO DEMOCRATICO 13/10/2014
VENITTELLI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 13/10/2014


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 13/10/2014
Stato iter:
09/03/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 09/03/2016
Resoconto DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 09/03/2016
Resoconto CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 13/10/2014

DISCUSSIONE IL 09/03/2016

SVOLTO IL 09/03/2016

CONCLUSO IL 09/03/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03779
presentato da
CARNEVALI Elena
testo di
Lunedì 13 ottobre 2014, seduta n. 308

   CARNEVALI, LENZI, AMATO, ALBINI, D'INCECCO, PICCIONE, SBROLLINI e VENITTELLI. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   secondo quanto riportato dai principali organi di informazione, i carabinieri dei NAS di Campobasso, Napoli, Bari, Salerno e Foggia con i colleghi dell'Arma territoriale, nelle province di Isernia e Campobasso, facendo irruzione nella residenza sociale assistenziale per anziani e malati psichiatrici, Villa Flora di Montaquila, hanno eseguito 13 arresti domiciliari a carico di un medico titolare e di infermieri e operatori socio-sanitari per maltrattamenti, sequestro di persona, lesioni, percosse ed abbandono di persone incapaci;
   l'operazione è scattata dopo un'approfondita indagine e giorni di riprese effettuate con telecamere nascoste nella struttura, con le quali sono state registrate immagini di pazienti legati ai letti o trascinati per terra o, ancora, abbandonati nella sporcizia, spesso umiliati e trascinati con la forza contro la loro volontà, costretti a dormire direttamente sui materassi oppure sopra sacchi neri di nylon usati a mo’ di protezione per le incontinenze. Sono stati riscontrati vestiti gettati a terra, lenzuola sporche e piene di feci, scarsa igiene e comportamenti autoritari da parte del personale impiegato per fornire ausilio alle persone ospiti e bisognose di aiuto. Dalle prime dichiarazioni del procuratore capo di Isernia, inoltre, si apprende che nella struttura non veniva rispettato il minimo riguardo per la dignità dei pazienti e, ad esempio, era prassi ordinaria la più totale promiscuità tra maschi e femmine che venivano lavati nello stesso bagno e asciugati con le lenzuola sporche;
   le indagini delle forze dell'ordine sulla struttura, in cui sono stati ospitati dai 150 ai 180 pazienti per una retta mensile di 1.200 euro, sono partite a seguito della segnalazione dei familiari di un paziente che presentava insoliti segni di traumi sul corpo;
   tale ultimo e gravissimo episodio di maltrattamenti nei confronti di persone anziane e disabili riporta alla memoria gli analoghi fatti che si registrarono nel giugno 2014 negli «Istituti Polesiani» di Ficarolo, un piccolo comune di Rovigo, o a quanto avvenne nel dicembre 2013 nella casa di riposo di Castel Volturno, in provincia di Caserta;
   la preoccupante recrudescenza di episodi di tale gravità, se, da una parte, potrebbe rappresentare il segnale di un'accresciuta sensibilità e attenzione degli inquirenti e dell'opinione pubblica sul tema del rispetto dei diritti dei malati, dall'altra, apre seri interrogativi sulla qualità dell'assistenza sanitaria in tali particolari strutture e sulla capacità del sistema sanitario e socio-sanitario nazionale di prevenire comportamenti e condizioni inaccettabili per il rispetto della dignità dei pazienti –:
   quali siano gli elementi a disposizione del Ministro interrogato relativamente alle condizioni di assistenza e cura dei ricoverati presso la residenza sociale assistenziale per anziani e malati psichiatrici, Villa Flora di Montaquila;
   quali urgenti iniziative intenda assumere, per quanto di competenza e d'intesa con le regioni, per garantire una attenta e puntuale verifica preventiva circa le reali condizioni in cui è assicurata l'assistenza e la cura delle persone anziane e con disabilità presso le strutture sanitarie e di ricovero dedicate a tali particolari categorie di pazienti, in coerenza con l'obiettivo dell'umanizzazione delle cure, di cui all'articolo 4, del nuovo patto per la salute per gli anni 2014-2016. (5-03779)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 9 marzo 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-03779

  In merito agli accertamenti effettuati presso la residenza sociale assistenziale «Villa Flora» di Montaquila (Isernia), si precisa quanto segue.
  Il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute ha comunicato che, in data 8 ottobre 2014, in Montaquila (IS), Isernia, Macchia d'Isernia (IS), Venafro (IS), Cerro al Volturno (IS), Pozzilli (IS), Tufara (CB) e Napoli, i Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (NAS) di Campobasso, in collaborazione con i militari del Comando Provinciale dei Carabinieri di Isernia, hanno:
   eseguito 13 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti del proprietario e dei dipendenti della struttura socio sanitaria «VILLA FLORA» di Montaquila (IS), responsabili di concorso in sequestro di persona, maltrattamenti, percosse, lesioni personali ed abbandono di persone incapaci;
   deferito ulteriori 19 persone tra infermieri, operatori socio-sanitari ed amministrativi della residenza assistenziale.

  Nel corso delle indagini, anche attraverso l'utilizzo di apparecchiature tecniche per riprese audio/video, è stato accertato che:
   gli ospiti della struttura erano sistematicamente sedati, aggrediti, percossi, segregati nelle loro stanze per intere giornate e tenuti in pessime condizioni igieniche, da parte degli infermieri ed operatori socio-sanitari della clinica;
   la struttura, autorizzata per assistenza socio-sanitaria agli anziani, in realtà, ospitava anche giovani dai 25 ai 40 anni d'età affetti da malattie psichiatriche e neurologiche, con una capacità ricettiva accertata superiore a quella autorizzata;
   gli anziani con un'età media di oltre 75 anni, alcuni dei quali non autosufficienti in quanto affetti da patologie anche invalidanti come l'Alzheimer o malati psichiatrici, erano chiusi a chiave e sedati per tutta la giornata, senza possibilità di uscire dalle proprie stanze, completamente denudati e messi in fila nel corridoio per accedere alle docce e servizi igienici in violazione della loro dignità;
   alcuni degli assistiti erano vincolati ai letti a mezzo di lacci per impedire loro qualsiasi movimento, percossi se non ottemperavano alle disposizioni impartite o se si opponevano al rientro nelle loro camere, fatti dormire su letti privi di materassi, con lenzuola sporche di escrementi;
   sia gli anziani che i malati psichiatrici vivevano in promiscuità, pagando una retta mensile di 1.200,00 euro al titolare della struttura.

  Sono state effettuate le operazioni di trasferimento degli ospiti presso altre strutture.
  La «task force» a tutela di anziani e disabili, istituita dal Ministero della salute, dal 28 aprile 2013 al 20 ottobre 2014 ha consentito di raggiungere i seguenti risultati:
   4.031 controlli;
   26 persone arrestate;
   580 persone segnalate all'Autorità Giudiziaria;
   683 persone segnalate all'Autorità Amministrativa;
   1.355 sanzioni penali;
   1.045 sanzioni amministrative;
   beni sequestrati per oltre 118 milioni di euro.

  Non appena acquisiti dati più recenti, sarà mia cura metterli a disposizione degli onorevoli interroganti e della Commissione.
  In merito alle iniziative rivolte a prevenire e contrastare episodi come quello oggi in esame, nonché a dare piena applicazione al Patto per la Salute 2014-2016, il quale all'articolo 4 prevede che le regioni e province autonome si impegnino ad attuare interventi di umanizzazione in ambito sanitario, nel rispetto della persona nella sua interezza fisica, psicologica e sociale, coinvolgendo i vari aspetti strutturali, organizzativi e relazionali dell'assistenza erogata, si precisa quanto segue.
  L'Intesa Stato-Regioni del 10 luglio 2014 prevede, al fine di definire le principali linee di intervento nei confronti delle maggiori e più frequenti malattie croniche, la predisposizione del Piano Nazionale della Cronicità, da approvare con un Accordo sancito in sede di Conferenza Stato-Regioni.
  Il Piano Nazionale della Cronicità nasce dall'esigenza di armonizzare a livello nazionale tutte le attività proprie di questo settore, proponendo un documento, condiviso con le regioni, che individui un comune disegno strategico, incentrato sulla persona del paziente ed orientato verso una migliore organizzazione dei servizi ed una piena responsabilizzazione di tutti gli «attori» coinvolti nell'assistenza.
  Ciò al fine di contribuire al miglioramento della tutela dei pazienti affetti da malattie croniche, tra i quali gli anziani e i disabili, riducendone il «peso» per l'individuo, per la sua famiglia e per il contesto sociale, migliorando la qualità di vita dei pazienti, rendendo più efficaci ed efficienti i servizi sanitari in termini di prevenzione ed assistenza, ed assicurando maggiormente uniformità, omogeneità ed equità di accesso a vantaggio dei cittadini.
  Tra gli obiettivi del Piano, attraverso i quali migliorare la gestione delle cronicità, vi è la promozione di interventi di umanizzazione in ambito sanitario, nel rispetto della centralità dei pazienti e tenuto conto dei vari aspetti della loro assistenza.
  Tra le linee di intervento proposte, vi è la promozione del rispetto della volontà e della dignità della persona.
  Il documento proposto è attualmente «in fase avanzatissima» di confronto con le regioni.
  Da ultimo, ricordo che nel ddl cosiddetto Lorenzin AS 1324, disposizioni in materia sanitaria, all'articolo 6 è prevista una specifica disposizione volta ad inasprire le sanzioni per i reati contro la persona, commessi in danni di persone ricoverate presso strutture sanitarie o presso strutture sociosanitarie residenziali o semi residenziali.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

delitto contro la persona

diritti del malato

psichiatria