ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03693

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 300 del 01/10/2014
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 3/00304
Firmatari
Primo firmatario: BINETTI PAOLA
Gruppo: PER L'ITALIA
Data firma: 01/10/2014


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 01/10/2014
Stato iter:
08/10/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 08/10/2014
Resoconto DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 08/10/2014
Resoconto BINETTI PAOLA PER L'ITALIA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 01/10/2014

DISCUSSIONE IL 08/10/2014

SVOLTO IL 08/10/2014

CONCLUSO IL 08/10/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03693
presentato da
BINETTI Paola
testo di
Mercoledì 1 ottobre 2014, seduta n. 300

   BINETTI. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   il comitato scientifico, nominato dal Ministro della salute e che doveva esprimersi sul metodo Stamina, che utilizza le cellule staminali (che secondo il suo ideatore, sarebbe efficace nella cura di varie malattie neuro-degenerative), ha consegnato al Ministero della salute il suo parere negativo sull'opportunità di iniziare la sperimentazione clinica;
   secondo il rapporto, mancherebbero i fondamenti scientifici tali da giustificare l'avvio della sperimentazione che, secondo il «decreto Balduzzi», sarebbe dovuta partire dal primo luglio 2013 e che invece ha rallentato, anche per il ritardo con cui è stata consegnata la documentazione al comitato. La relazione, che non è comunque vincolante, sarà adesso vagliata dal Ministro della salute;
   la comunità scientifica nazionale e internazionale ha preso nettamente le distanze dal metodo, contestando la decisione italiana di procedere alla sperimentazione;
   alla base delle perplessità espresse dalla Commissione c’è l'assenza di un protocollo che spieghi come produrre quel tipo di staminali e quali sono i presupposti in base ai quali dovrebbero riparare i danni neurodegenerativi e, dunque, essere valido per tante malattie;
   centinaia di famiglie, con figli e genitori in gravissime condizioni, nutrono ancora la speranza di poter accedere alle cure, si tratta di malati, in lista di attesa, autorizzati da diversi tribunali a ricevere le infusioni di staminali prodotte in un laboratorio del centro lombardo;
   la decisione finale spetta al Ministro della salute, ma ad oggi sembra svanita l'occasione di dimostrare che il metodo Stamina non è mera speranza, ma scienza –:
   quali efficaci e tempestive misure intenda adottare per venire incontro alle richieste di pazienti che attendevano da tempo di accedere ad un trattamento, unico in grado – allo stato attuale – di offrire una speranza a chi non ne ha, in assenza di cure alternative per la propria malattia. (5-03693)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 8 ottobre 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-03693

  Proprio per la consapevolezza delle attese dei pazienti e dei loro familiari, Il Ministero della salute segue, sin dagli esordi, con costante attenzione la vicenda della sperimentazione del cosiddetto metodo Stamina, nel rispetto delle esigenze della verifica di sicurezza ed efficacia di tale trattamento, a tutela della salute pubblica.
  In breve, sintetizzo tutte le iniziative intraprese in ottemperanza a quanto disposto dal decreto-legge n. 24 del 2013, convertito dalla legge n. 57 del 2013, che ha previsto l'avvio della sperimentazione del metodo Stamina. In prima battuta, è stato adottato il decreto ministeriale 28 giugno 2013, ed è stato costituito un Comitato Scientifico per poter avviare la sperimentazione.
  Tuttavia, il TAR Lazio, con ordinanza cautelare n. 4728 del 2013, adottata a seguito del ricorso presentato dalla Stamina Foundation, ha accolto l'istanza di sospensione dei provvedimenti ministeriali, già adottati in relazione all'avvio della sperimentazione clinica nonché del parere contrario presentato dal Comitato Scientifico costituito nel giugno 2013.
  In particolare, Il TAR, con la predetta ordinanza, ha rilevato che la scelta dei componenti del Comitato Scientifico non sarebbe avvenuta nel rispetto delle regole di indipendenza e terzietà.
  Conseguentemente, dopo una complessa attività istruttoria compiuta con l'Avvocatura Generale dello Stato, è stato adottato il decreto ministeriale 4 marzo 2014, con il quale è stato nominato un nuovo Comitato Scientifico, costituito da esperti nazionali e stranieri, che non avevano mai assunto alcuna posizione in precedenza sulla questione in esame, e pertanto possono vantare una oggettiva indipendenza e terzietà.
  Il decreto 4 marzo 2014 ha previsto, inoltre, che il Comitato Scientifico venga integrato di due ulteriori esperti, uno clinico ed uno di staminali, segnalati dalle Associazioni rappresentative dei pazienti, purché in possesso di una rilevanza scientifica compatibile agli altri.
  Pertanto, si è provveduto a richiedere la designazione dei suddetti esperti a diverse Federazioni delle Associazioni di pazienti dedicate a malattie rare a decorso progressivo-degenerativo e ad esordio in età pediatrica e/o in età adulta, che riguardano il sistema nervoso centrale, con una procedura che ha visto il confronto e sostegno del Centro nazionale delle malattie Rare dell'Istituto Superiore di Sanità e dell'Avvocatura Generale dello Stato.
  All'esito di una complessa istruttoria, in data 5 giugno 2014, con decreto del Direttore Generale della competente Direzione del Ministero della salute, il Comitato Scientifico è stato perfezionato con la presenza anche degli esperti designati dalle Federazioni e dei componenti della Segreteria Scientifica designati dal Centro Nazionale delle Ricerche.
  In data 10 giugno 2014, si è tenuto il primo incontro, per video conferenza, tra il Ministero e i componenti del Comitato Scientifico, nel corso del quale sono state illustrate le modalità operative per lo svolgimento delle attività.
  I tempi necessari per l'espletamento dell'attività del Comitato sono stati determinati in seno al consesso medesimo, tenendo conto degli approfondimenti ritenuti utili.
  In data 2 ottobre 2014, si è svolta la riunione conclusiva dei lavori.
  Come è noto, anche il secondo Comitato Scientifico ha reso parere negativo sul cosiddetto metodo Stamina, evidenziando le sue carenze e rilevando che non sussistono basi concrete per avviare la sperimentazione sui pazienti affetti da gravi patologie.
  Pertanto, dal punto di vista scientifico e sanitario, la questione è conclusa, in quanto non vi sono, ribadisco, sulla scorta del citato parere del Comitato, neppure i requisiti di efficacia e di sicurezza per poter iniziare la sperimentazione del metodo Stamina.
  È anche il caso di rammentare che in relazione all'applicazione del metodo Stamina si è attivata la magistratura penale che ha disposto il sequestro preventivo di tutto il materiale utilizzato in tale trattamento, presente presso gli «Spedali Civili» di Brescia, a tutela della sicurezza dei pazienti.
  Concludo, ricordando che il Ministero, proprio a tutela del diritto alla salute, è preposto a promuovere e garantire ogni metodo di cura che si basa su evidenze tecnico-scientifiche comprovate dagli esiti della sperimentazione clinica, quale fondamentale misura per la tutela del diritto alla salute pubblica e del singolo paziente.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritto alla salute

malattia

relazione