ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03635

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 297 del 24/09/2014
Firmatari
Primo firmatario: PES CATERINA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 24/09/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PICCOLI NARDELLI FLAVIA PARTITO DEMOCRATICO 05/03/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 24/09/2014
Stato iter:
05/03/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 05/03/2015
Resoconto BARRACCIU FRANCESCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
 
REPLICA 05/03/2015
Resoconto PICCOLI NARDELLI FLAVIA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 24/09/2014

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 06/03/2015

DISCUSSIONE IL 05/03/2015

SVOLTO IL 05/03/2015

CONCLUSO IL 05/03/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03635
presentato da
PES Caterina
testo presentato
Mercoledì 24 settembre 2014
modificato
Venerdì 6 marzo 2015, seduta n. 386

   PES, PICCOLI NARDELLI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
nella notte fra il 21 e il 22 settembre 2014, il sito archeologico di Mont'e Prama, a Cabras, situato nella Sardegna centro-occidentale, luogo nel quale sono stati rinvenuti nel 1974 i famosi «Giganti», sarebbe stato oggetto di violazione da parte di ignoti. In particolare, oggetto dell'attenzione dei vandali sarebbe stata una tomba risalente all'ottavo secolo a.C.;
il sito archeologico di Mont'e Prama rappresenta una testimonianza statuaria nuragica importantissima che non può essere lasciata incustodita;
nell'area è tuttora in corso un'importantissima campagna di scavi, coordinata dall'università di Sassari, che ha riportato alla luce reperti archeologici di straordinario valore, destinati ad accrescere in modo significativo il patrimonio culturale sardo e italiano;
nelle scorse settimane alcuni turisti hanno superato indisturbati le modeste recinzioni, approfittando anche del mancato presidio di addetti alla vigilanza;
la Soprintendenza per i beni archeologici ha fatto sapere che non è in grado di sostenere la spesa per la vigilanza nel sito di Mont'e Prama;
l'università di Sassari avrebbe fornito la propria disponibilità a farsi carico delle spese di sorveglianza del sito archeologico;
anche altri importanti siti archeologici risultano nelle stesse preoccupanti condizioni di sicurezza mettendo in pericolo il patrimonio storico-artistico italiano;
nel codice dei beni culturali e del paesaggio, decreto legislativo n. 42 del 2004, l'articolo 3 stabilisce «la tutela consiste nell'esercizio delle funzioni e nella disciplina delle attività dirette, sulla base di un adeguata attività conoscitiva, ad individuare i beni costituenti il patrimonio culturale ed a garantirne la protezione e la conservazione per fini di pubblica fruizione»; il codice richiama non solo in modo specifico le norme di salvaguardia, ma anche quelle di garanzia della fruizione del patrimonio artistico, affinché esso possa essere a disposizione non solo di tutti oggi, ma anche domani per le generazioni future;
un posto di primaria importanza nel patrimonio storico-artistico hanno le aree archeologiche caratterizzate, però, da un'intrinseca fragilità, trovandosi in territori vasti e aperti, esposti sia agli agenti atmosferici e sia all'opera distruttrice dell'uomo –:
quali misure intenda adottare per evitare che simili episodi si ripetano mettendo a serio rischio la conservazione e la tutela dei siti archeologici in questione e in generale di tutti i siti archeologici della Sardegna;
se possano essere assunte iniziative normative di inasprimento delle sanzioni per coloro che distruggono ciò che testimonia l'identità italiana. (5-03635)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 5 marzo 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-03635

  Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'onorevole Pes rammenta come la notte tra il 21 ed il 22 settembre dello scorso anno, vi sia stata la violazione, da parte di ignoti, del sito archeologico di Mont'e Prama, luogo nel quale sono stati rinvenuti i famosi «Giganti». Chiede, a tale proposito, quali iniziative il Ministro intenda adottare per evitare che simili episodi si ripetano mettendo a serio rischio la conservazione e la tutela dei siti archeologici.
  Vorrei precisare al riguardo che, in tale occasione, l’équipe di direzione scientifica composta da funzionari della Soprintendenza per i beni archeologici per le province di Cagliari e Oristano e da docenti dell'Università di Sassari, insieme ai Carabinieri della Stazione di Cabras e del Nucleo di Tutela del Patrimonio Culturale di Li Punti, ha verificato la violazione di una tomba a pozzetto della necropoli, individuata nei giorni precedenti nell'area di scavo in corso.
  Lo scavo delle sepolture è iniziato subito dopo in modo sistematico, per concludersi il successivo 29 novembre.
  Si è così potuto verificare immediatamente che la violazione era stata superficiale e irrilevante; infatti lo scheletro era conservato nelle stesse condizioni degli altri, mentre nessuna tomba conteneva oggetti di corredo.
  Dalla sera del 22 settembre fino al 29 novembre il sito è stato ininterrottamente sorvegliato con guardia armata notturna e festiva, pagata coi fondi del progetto di ricerca «Archeologia di Mont'e Prama» condotto dalla competente Soprintendenza e dall'Università di Sassari.
  Il 30 novembre la sorveglianza è cessata, in quanto nell'area di scavo non sono più presenti manufatti a rischio di trafugamento. Attualmente lo scavo è sospeso, poiché le piogge che hanno interessato l'area hanno provocato un ristagno d'acqua che non consente la prosecuzione dell'indagine stratigrafica in modo rigoroso.
  Nel frattempo la Soprintendenza, con risorse aggiuntive, ha provveduto alla costruzione di una solida recinzione dell'intera area di scavo, per la quale ha chiesto l'autorizzazione della Curia Arcivescovile di Oristano, proprietaria del terreno; inoltre ha avviato contatti col Comune di Cabras e col Corpo forestale e di vigilanza ambientale della regione autonoma della Sardegna per la realizzazione di un impianto d'illuminazione e di videosorveglianza.
  Ovviamente, questi interventi dovranno seguire le normali procedure di progettazione, autorizzazione, affidamento ed esecuzione.
  Infine è stata avanzata alla Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Sardegna una proposta di acquisizione del terreno della Confraternita e di alcuni terreni adiacenti, così da costituire il nucleo di una futura area archeologica destinata alla ricerca, alla valorizzazione e alla fruizione pubblica.
  Riguardo al tema generale della tutela, protezione e conservazione del patrimonio culturale, premessa la difficoltà di assicurare una sorveglianza continua dei siti archeologici capillarmente dispersi in un territorio enorme e, nella maggior parte dei casi, lontano da percorsi stradali, non vanno dimenticati l'impegno e l'attenzione dedicati da Soprintendenti e funzionari Mibact per garantire e assicurare i livelli di tutela più alti possibili.
  In prospettiva, parrebbe quanto mai opportuno attivare forme di sinergia con gli Enti locali e con le realtà vive dell'associazionismo, per sviluppare una rete attiva di monitoraggio e di segnalazione che renda sempre più integrato il lavoro scientifico del Ministero con le esigenze del territorio.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sito storico

archeologia

patrimonio culturale