ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03564

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 291 del 16/09/2014
Firmatari
Primo firmatario: TONINELLI DANILO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 16/09/2014


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE delegato in data 16/09/2014
Stato iter:
17/09/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 17/09/2014
Resoconto TONINELLI DANILO MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 17/09/2014
Resoconto RUGHETTI ANGELO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
REPLICA 17/09/2014
Resoconto TONINELLI DANILO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 17/09/2014

SVOLTO IL 17/09/2014

CONCLUSO IL 17/09/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03564
presentato da
TONINELLI Danilo
testo di
Martedì 16 settembre 2014, seduta n. 291

   TONINELLI. — Al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che:
   l'articolo 21, comma 2, del decreto-legge 22 giugno 2012. n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012. n. 134, nel prevedere le modalità di nomina del direttore generale dell'Agenzia per l'Italia digitale istituita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, stabilisce che «il Presidente del Consiglio dei ministri, o il Ministro delegato, di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, con il Ministro dello sviluppo economico, con il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca e con il Ministro dell'economia e finanze nomina, previo avviso pubblico, il Direttore generale tra persone di particolare e comprovata qualificazione professionale in materia di innovazione tecnologica e in possesso di una documentata esperienza di elevato livello nella gestione di processi di innovazione»;
   in applicazione di tale disposizione, il 30 ottobre 2012 il dottor Agostino Ragosa e stato nominato direttore con decreto del Presidente del Consiglio, firmato oltre che dall'allora capo del Governo Mario Monti, anche dai Ministri pro tempore Passera, Profumo, Patroni Griffi e Grilli (decreto n. 83 del 2012);
   questo nome sarebbe emerso da una short list di cinque candidati (fra i 239 curricula a disposizione) ma fatta senza conoscere i criteri di nomina, ciò che ha originato diverse interrogazioni parlamentari – tra le quali quelle del Movimento Cinque Stelle – rimaste tuttavia senza risposta;
   nel marzo del 2013 il Governo Monti ritirava lo statuto dell'Agenda Digitale appena approntato su pressione della Corte dei conti che aveva rilevato una pericolosa commistione fra i ruoli esecutivi e quelli di indirizzo e di vigilanza attribuiti al direttore stesso nonché costi eccessivi per il funzionamento dell'ente. Nel successivo giugno la governance dell'Agenda digitale è stata già ridefinita, con l'introduzione di un nuovo «commissario» di derivazione puramente politica, Francesco Caio, inviato a presiederne la «cabina di regia». Anche in questo caso il Governo, sollecitato sul commissariamento di un ente non ancora avviato e il cui direttore era fresco di una nomina sulla quale non è stata fatta chiarezza, ha ritenuto di non rispondere al Parlamento;
   nei mesi seguenti il comportamento dei vertici dell'Agid viene stigmatizzato dai revisori dei conti dell'ente, che denunciano la mancata adozione del bilancio e dei piani relativi a trasparenza e normativa anticorruzione, oltre che l'affidamento diretto di servizi, appalti e incarichi di lavoro perché «contra legem»;
   risulta inoltre che alla data del 5 marzo scorso, quando il Governo Renzi era già in carica e nella pienezza dei suoi poteri da diverse settimane, dei 55 adempimenti previsti, solo 17 erano stati adottati e altri 21 risultavano scaduti: tra i settori strategici non disciplinati ci sono il riordino del sistema statistico nazionale, la bigliettazione elettronica, la sanità digitale, la sicurezza informatica e la trasparenza dell'attività parlamentare;
   un mese e mezzo dopo, la ragioneria dello Stato, in seguito alle segnalazioni dei Revisori dei conti dell'Agenzia, ha chiesto con una missiva alla Presidenza del Consiglio di intervenire sull'Agid per irregolarità amministrative, ma solo il 3 giugno il direttore Ragosa si è dimesso, dopo una gestione a giudizio dell'interrogante fallimentare che ha paralizzato quello che dovrebbe essere l'ente deputato allo sviluppo di quella che è una assoluta priorità per il Paese, ciò che è stato denunciato con forza in Parlamento dal Movimento Cinque Stelle;
   il successivo 6 giugno è stato pubblicato il nuovo avviso pubblico per la nomina del nuovo direttore dell'Agid: un avviso-lampo della durata di nemmeno dieci giorni, di una pagina e mezzo, contenente il generico richiamo ai compiti del direttore dell'Agid di cui allo Statuto e privo di qualsiasi riferimento alle qualità dei candidati, che avrebbero dovuto inviare il curriculum entro la mezzanotte del 15 giugno 2014, usato per selezionare una figura di importanza vitale per l'economia e la ripartenza dalla crisi;
   tale avviso pubblico stupisce per la genericità, data la figura che mirava a ricercare: nessun livello di ingresso, nessuna richiesta di professionalità o esperienza minima né altri requisiti minimi sono stati richiesti;
   tale avviso avrebbe invece dovuto richiedere requisiti minimi, quali ad esempio aver partecipato alla definizione di specifiche e normative in materia digitale in commissioni di rilevanza internazionale e/o nell'ambito dell'Unione europea; aver diretto aziende informatiche innovative; possedere i livelli di clereance adeguati per poter partecipare a riunioni in cui si trattano tecniche, procedure ed informazioni riservate (Nulla osta di sicurezza - NOS security clearance);
   nulla di tutto questo era invece richiesto dall'avviso pubblico, che, esattamente come il precedente, appare essere soltanto un avviso di facciata, una formalità imposta dalla legge che appare essere stata aggirata, come lo era stato in precedenza, per effettuare una selezione tutt'altro che trasparente. A tutt'oggi, dopo l'avvenuta nomina del nuovo direttore Agid, nulla di ufficiale è dato sapere circa le sue competenze e soprattutto il procedimento di selezione: nella sezione «amministrazione trasparente» del sito dell'Agid, anch'essa obbligatoria per legge, alla voce «Incarichi amministrativi di vertice» si legge che «i documenti non sono ancora pubblicati perché in fase di definizione»;
   nondimeno, la modalità di attribuzione dell'incarico mediante avviso pubblico e, quindi, la selezione pubblica competitiva, era prescritta dalla legge, e ai sensi dello stesso avviso, «il presente avviso è finalizzato a garantire la piena applicazione del principio di trasparenza e, in conformità all'articolo 97 della Costituzione ad assicurare l'elevata e qualificata professionalità del soggetto cui verrà conferito l'incarico individuato nell'ambito delle candidature presentate»;
   con la pubblicazione dell'avviso in questi termini il titolare del potere di nomina, ferma la sua discrezionalità, si è autovincolato a precise modalità del procedimento di nomina, delle quali in questa sede si chiede conto –:
   se intenda garantire la piena applicazione del principio di trasparenza, attraverso la pubblicazione del curriculum del direttore incaricato e dei suoi titoli in forma di documento ufficiale e di tutte le candidature e dei curricula pervenuti, nonché fornire giustificazioni circa il rispetto delle regole di una selezione pubblica realmente aperta e competitiva rendendo noti i criteri in base ai quali è stata svolta la comparazione. (5-03564)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 17 settembre 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali)
5-03564

  A norma dell'articolo 21, comma 2, del decreto legge n. 83 del 2012, il direttore generale dell'Agenzia per l'Italia digitale è nominato dal Presidente del Consiglio dei ministri o dal Ministro delegato, tramite procedura di selezione ad evidenza pubblica, tra persone di particolare e comprovata qualificazione professionale in materia di innovazione tecnologica e in possesso di una documentata esperienza di elevato livello nella gestione di processi di innovazione.
  La legge, dunque, affida la scelta all'autorità politica, ma richiede che essa sia fatta con una procedura trasparente.
  In attuazione delle citate disposizioni, la procedura ad evidenza pubblica è stata indetta con l'avviso pubblico sottoscritto il 6 giugno 2014 dal Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione e pubblicato il medesimo giorno sul sito istituzionale del Ministro. L'avviso non si è limitato a richiamare i criteri previsti dalla legge, ma ha altresì richiesto la presentazione di una sintetica descrizione delle linee programmatiche sull'espletamento dell'incarico. In tal modo, il Ministro ha ulteriormente limitato la propria discrezionalità.
  Sono pervenute entro il termine previsto 154 candidature, che sono state valutate dal Ministro sulla base dei predetti tre criteri: la qualificazione professionale in materia di innovazione tecnologica, l'esperienza di elevato livello nei processi di innovazione e le linee programmatiche sull'espletamento dell'incarico. All'esito di tale valutazione, la dr.ssa Alessandra Poggiani è risultata il candidato più idoneo in quanto, oltre ad essere in possesso delle qualificazioni professionali richieste in materia di innovazione, presenta una rilevante esperienza professionale nella gestione dei processi di innovazione. Infatti, la dr.ssa Poggiani ha ricoperto incarichi di natura manageriale nel settore ICT sia in ambito pubblico che privato – in particolare, il ruolo di direttore generale di società informatica pubblica – e detiene un'esperienza di respiro internazionale. Inoltre, è stata apprezzata la qualità delle linee programmatiche presentate per il loro respiro strategico, per la loro caratterizzazione operativa, nonché per la loro coerenza con le politiche del Governo.
  In applicazione del principio di trasparenza, nella sezione «Amministrazione trasparente» del sito del Governo (sezione «enti controllati» – «enti pubblici vigilati») è attivo il link al sito dell'Agenzia, cui è stata data l'indicazione di pubblicare il curriculum del direttore generale e gli altri dati previsti dalla normativa vigente. Sullo stesso sito è stato pubblicato l'elenco dei candidati, mentre ovvie ragioni di tutela della riservatezza hanno impedito, in questo caso come in qualsiasi concorso pubblico, di pubblicarvi i curricula dei candidati.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

nomina del personale

adozione del bilancio

innovazione