ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03551

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 291 del 16/09/2014
Firmatari
Primo firmatario: VALENTE SIMONE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 16/09/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 16/09/2014
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 16/09/2014
BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 16/09/2014
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 16/09/2014
LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE 16/09/2014
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 16/09/2014
L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 16/09/2014
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 16/09/2014


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 16/09/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 16/09/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03551
presentato da
VALENTE Simone
testo di
Martedì 16 settembre 2014, seduta n. 291

   SIMONE VALENTE, BATTELLI, PARENTELA, BENEDETTI, GALLINELLA, LUPO, GAGNARLI, L'ABBATE e MANTERO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   da notizie stampa delle ultime settimane è emerso che le coltivazioni di basilico (Ocimum basilicum, L.) sono state attaccate da un pericoloso fungo di origine africana (Peronospora Belbahrii) che sta mettendo in pericolo le coltivazioni e conseguentemente la produzione del noto pesto ligure. La diffusione di questo fungo sarebbe dovuta ad una produzione di spore su sporofori dicotomici ramificati presenti sulle foglie quando le piante infette sono incubate per almeno 7 ore e mezzo al buio in atmosfera satura di umidità a 10-27 gradi. Altre cause che hanno contribuito alla propagazione del fungo sono state le condizioni meteo e l'elevato grado di umidità presente nell'atmosfera;
   attualmente in Liguria, ammontano a cento i coltivatori di basilico che producono un valore commerciale di sei milioni di euro che salgono a quindici milioni di euro l'anno con l'indotto; si stimano, inoltre, cinquecento lavoratori occupati nel ramo e circa cinquanta aziende addette alla trasformazione. La produzione annua in Liguria è di circa 1.072.000 mazzi per una produzione complessiva di ventottomila quintali; nel 2000 gli ettari coltivati a basilico in tutta Italia erano 83, nel 2013 erano 800 di cui 100 in Liguria, tanto è vero che nel 1996 la Commissione europea ha concesso la denominazione di origine protetta al basilico genovese;
   il primo violento attacco della peronospora belbahrii sulle colture italiane di basilico risale all'autunno del 2003 quando l'80 per cento degli oltre 100 ettari coltivati in Liguria furono interessati dalla malattia, causando gravi danni e determinando quindi un crollo delle coltivazioni;
   una prima risposta all'emergenza è stata data dalla stessa regione che si è dichiarata pronta a sostenere la richiesta presentata dai coltivatori liguri di ricorrere all'utilizzo dei fitofarmaci per arginare il problema del fungo killer;
   Agroinnova (il Centro di Competenza per l'innovazione in campo agro-ambientale dell'università di Torino), da sempre al centro di numerose ricerche ed iniziative rivolte a trovare soluzioni alternative e non invasive per l'ambiente, sta da tempo conducendo importanti ricerche volte ad individuare i rimedi efficaci per fermare la propagazione della peronospora belbahrii; il Centro ha più volte ribadito la necessità di ricorrere all'uso di trattamenti specifici ai semi, incentivando la virtuosa collaborazione tra centri di ricerca ed aziende sementiere;
   secondo Agroinnova, la soluzione infatti non risiede nell'impiego di agrofarmaci durante la coltivazione, sostanze chimiche che pur combattendo il patogeno su una coltura come il basilico possono lasciare residui non graditi al consumatore, quanto piuttosto su trattamenti di concia dei semi, con mezzi fisici, naturali, biologici ed, eventualmente, solo in un secondo momento con mezzi chimici;
   quella del basilico è una coltura molto delicata a ciclo breve e con raccolte a ritmi molto frequenti. Proprio in virtù di quanto appena asserito, il ricorso all'uso di fitofarmaci per salvare le coltivazioni di basilico non sarebbe la giusta soluzione;
   appare infatti del tutto evidente come i fitofarmaci abbiano un ruolo determinate in agricoltura essendo usati per difendere le colture da parassiti (soprattutto insetti ed acari) e patogeni come funghi, virus e batteri; tuttavia, essendo generalmente costituiti da sostanze tossiche (in alcuni casi cancerogene) il loro uso improprio genera rischi e pericoli per la salute umana e animale. Alcuni residui potrebbero inquinare le acque superficiali e sotterranee con effetti rischiosi per la salute umana e l'ambiente. In diverse occasioni a nulla è valso l'utilizzo massiccio di fitofarmaci che hanno peggiorato la situazione dando il via ad altri tipi di infestazioni oltre che alla scomparsa di gran parte dell'avifauna e degli altri organismi necessari al mantenimento degli equilibri ambientali;
   nel corso degli ultimi anni una serie di direttive comunitarie sono state emanate al fine di ridurre il più possibile i rischi derivanti dall'uso dei fitofarmaci, definendo una serie di limiti alle loro concentrazioni nella frutta e nei vegetali, nei cereali e nei prodotti di origine animale; in particolare, la Direttiva CE 152/99 ha imposto dei limiti molto restrittivi relativamente alla loro presenza nelle acque destinate a fini potabili ed un uso moderato in agricoltura favorendo politiche rivolte a forme più evolute di agricoltura sostenibile –:
   quale sia lo stato delle cose relativo all'uso dei prodotti fitosanitari e diserbanti nel territorio ligure, sull'attività di promozione della lotta biologica e la relativa disincentivazione all'uso non regolato dei prodotti chimici;
   se siano stati adempiuti i relativi controlli riguardanti l'uso dei fitofarmaci nonché la loro regolarità nell'ambito dei registri sia tecnici che fiscali;
   se siano state predisposte adeguate misure volte a far conoscere alla cittadinanza i rischi per l'ambiente e per la salute pubblica in merito ai trattamenti a base di fitofarmaci;
   quali misure i Ministri interrogati intendano adottare tempestivamente per debellare il fungo ed evitare il rischio di compromettere il raccolto e mettere a repentaglio la sopravvivenza di numerose aziende e di posti di lavoro;
   se non ritengano opportuno sviluppare accanto a soluzioni immediate atte a fronteggiare l'emergenza risposte tecnologiche sostenibili per l'ambiente a lungo termine nonché strategie preventive. (5-03551)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prodotto agricolo

politica sanitaria

prodotto animale