ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03356

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 274 del 29/07/2014
Firmatari
Primo firmatario: NUTI RICCARDO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 29/07/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CRIPPA DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 29/07/2014
DI BENEDETTO CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 29/07/2014
DI VITA GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 29/07/2014
LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE 29/07/2014
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 29/07/2014


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE 29/07/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 09/10/2014
Stato iter:
17/09/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 17/09/2015
Resoconto GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 17/09/2015
Resoconto NUTI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 29/07/2014

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 09/10/2014

DISCUSSIONE IL 17/09/2015

SVOLTO IL 17/09/2015

CONCLUSO IL 17/09/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03356
presentato da
NUTI Riccardo
testo di
Martedì 29 luglio 2014, seduta n. 274

   NUTI, CRIPPA, DI BENEDETTO, DI VITA, LUPO e MANNINO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   da un articolo pubblicato in data 17 luglio 2013 dal sito di informazione online «www.ilfattoquotidiano.it» è emerso un preoccupante sovrapporsi di interessi fra quelli di Italgas s.p.a. (100 per cento Snam s.p.a., a sua volta controllata da Cassa depositi e prestiti con una quota del 30 per cento) e quelli dell'organizzazione criminale di stampo mafioso conosciuta come «Cosa Nostra»;
   al momento Italgas conta 1.500 concessioni, una rete di distribuzione di 53mila chilometri e 6 milioni di utenze a cui fornisce gas per quasi 7,5 miliardi di metri cubi;
   secondo l'inchiesta a capo del procuratore aggiunto di Palermo Dino Petralia e del sostituto Dario Scaletta, tale infiltrazione avrebbe origini ben più lontane della situazione odierna;
   l'inchiesta infatti sarebbe riconducibile ad un'indagine di inizio anni 2000 che vide protagonista la società Gas s.p.a. formalmente guidata dall'imprenditore Ezio Brancato ma in realtà riconducibile all'ex sindaco di Palermo e affiliato a Cosa Nostra Vito Ciancimino;
   il controllo di tale società nei primi anni duemila passò, tramite gli avvocati Gianni Lapis e Giorgio Ghiron, al figlio di «don Vito», Massimo Ciancimino, il quale successivamente la cedette per quasi sessanta milioni di euro agli spagnoli di Endesa (oggi di proprietà del gruppo Enel);
   successivamente all'apertura delle indagini dedicate a Massimo Ciancimino, gli stessi inquirenti iniziarono a spostare la propria attenzione sulla distribuzione del gas nel Sud Italia;
   secondo l'articolo sopracitato infatti, gli inquirenti scoprirono che «[...] che tra gli anni ‘80 e gli anni ‘90 la Gas spa avrebbe ottenuto 72 concessioni tra la Sicilia e l'Abruzzo grazie alla protezione di Cosa Nostra. È per questo che a maggio in amministrazione giudiziaria finiscono tre società del gruppo, la Gas Natural Vendita Italia, la Gas Natural Italia e la Gas Natural Distribuzione Italia: la Guardia di Finanza di Palermo mette sotto sequestro anche beni per cinquanta milioni di euro.»;
   altro tassello che andrebbe ad aggiungersi a quelli già presentati sarebbe quello che vede protagonista la società Euroimpianti riconducibile a Gaetano e Vincenzo Cavallotti;
   i fratelli Cavallotti, assolti dall'accusa di concorso esterno a Cosa Nostra, sono stati però destinatari di misure di prevenzione patrimoniali che hanno portato al sequestro di beni per quasi otto milioni di euro, oltre a essere stati sottoposti alla misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per due anni;
   due società guidate dai Cavallotti, la Imet e la Comest, erano state addirittura citate in alcuni pizzini redatti direttamente dal boss di Cosa Nostra Bernardo Provenzano;
   con riferimento alla sopracitata Euroimpianti, il già citato articolo de Il FattoQuotidiano.it sostiene che «La Euroimpianti ha ottenuto dall'Italgas l'affidamento di alcuni appalti tra la Sicilia e la Liguria, mentre in altri casi ha curato la manutenzione di altre reti di distribuzione sempre controllate dall'azienda del Cane a sei zampe. Ecco perché oggi la Snam rende noto che l'amministrazione giudiziaria è scattata a causa di «rapporti contrattuali con alcuni fornitori». Ma, secondo la procura, «la struttura dirigenziale di Italgas era sicuramente a conoscenza dei citati provvedimenti ablativi e di prevenzione personale e aveva sicuramente cognizione del fatto che la Euroimpianti pur se formalmente intestata ai giovanissimi figli di Cavallotti Vincenzo e Cavallotti Gaetano, era di fatto gestita dai predetti imprenditori». A Torino, in pratica, sapevano di fare affari con imprenditori già indicati come vicini a Cosa Nostra. Ma facevano finta di niente. E Cosa Nostra prendeva piede nella grande industria italiana: un potere inodore come lo stesso gas che gestiva;
   a seguito di quanto emerso quindi, la procura di Palermo nei giorni scorsi ha ottenuto sei mesi di amministrazione giudiziaria per la Italgas s.p.a. –:
   se esistano e quali siano le procedure di controllo al momento previste sulle partecipate e sui concessionari di servizi per la distribuzione del gas da parte dei dicasteri vigilanti e in che modo possa essere garantita l'estraneità dei soggetti summenzionati a dinamiche illecite riconducibili ad attività criminali;
   se, nel caso in cui esistessero dette procedure, considerata l'eventuale inadeguatezza delle stesse in base all'articolo sopracitato, siano previste rimodulazioni in modo da rendere le sopracitate procedure funzionali all'obiettivo oppure, in caso contrario, come s'intenda procedere per adottare criteri e procedure di controllo nel più breve tempo possibile.
(5-03356)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 17 settembre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-03356

  È opportuno evidenziare preliminarmente che, rispetto al momento in cui l'interrogazione è stata redatta (luglio 2014), peraltro inizialmente indirizzata al Ministero dell'Economia, è mutato lo stato della vicenda giudiziaria che ha coinvolto la società concessionaria di servizio pubblico Italgas S.p.A.
  Italgas S.p.A., operante nel settore della distribuzione di gas naturale, era stata, infatti, commissariata da parte della sezione: «misure di prevenzione» del Tribunale di Palermo il 9 luglio 2014. A seguito degli opportuni accertamenti giudiziari, il Tribunale di Palermo in data 10 luglio 2015 ha poi disposto la revoca dell'amministrazione giudiziaria della società ed ha imposto il controllo giudiziario per tre anni e l'istituzione di un organismo di vigilanza.
  Va, altresì rappresentato che la normativa vigente nel settore della distribuzione del gas naturale, predisposta anche in via attuativa dal Ministero dello Sviluppo Economico, prevede, nel prossimo quinquennio, la riassegnazione di tutte le concessioni esistenti sul territorio nazionale, non più tramite affidamento diretto dei singoli Comuni ad uno specifico concessionario, ma a mezzo di gare pubbliche per ambiti territoriali, alle quali parteciperanno nel più ampio confronto competitivo ed in massima trasparenza, soggetti che presentino i requisiti di affidabilità e solidità sia tecnica che finanziaria richiesti dalla legge.
  Infatti, l'ambito territoriale è costituito da più Comuni in cui la stazione appaltante, che bandisce e gestisce la gara, è il Comune capoluogo di provincia, o un Comune delegato dagli stessi Comuni facenti parte dell'ambito medesimo.
  Infine appare opportuno rilevare che la normativa vigente sottopone alla vigilanza dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) i contratti stipulati dalle Pubbliche Amministrazioni a seguito di gare pubbliche anche in materia di energia, mentre la normativa sugli appalti pubblici, di recepimento delle norme comunitarie, disciplina il corretto comportamento del concessionario.
  Si ritiene, quindi, che lo stato attuale della normativa del settore della distribuzione gas, mutato in modo rilevante rispetto a quello in cui è maturata la vicenda oggetto del presente atto di sindacato ispettivo, possa garantire il rispetto di elevati standard di legalità nell'ambito della disciplina nazionale ed europea inerente l'affidamento e la gestione del servizio.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

ITALGAS

EUROVOC :

criminalita' organizzata

distribuzione del gas

societa' per azioni

distribuzione commerciale

sequestro di beni