ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03315

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 270 del 23/07/2014
Firmatari
Primo firmatario: BORGHI ENRICO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 23/07/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARIANO ELISA PARTITO DEMOCRATICO 23/07/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 23/07/2014
Stato iter:
24/07/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 24/07/2014
Resoconto MARIANO ELISA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 24/07/2014
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 24/07/2014
Resoconto MARIANO ELISA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 24/07/2014

SVOLTO IL 24/07/2014

CONCLUSO IL 24/07/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03315
presentato da
BORGHI Enrico
testo di
Mercoledì 23 luglio 2014, seduta n. 270

   BORGHI e MARIANO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   nel sito di interesse nazionale di Brindisi l'apparato industriale è caratterizzato da un imponente polo chimico e dal più grande polo energetico nazionale, nei quali operano numerose aziende, alcune delle quali dichiarate a rischio di incidente rilevante;
   si tratta di aziende dei settori chimico, farmaceutico, elettrico, aeronautico, oltre a un deposito di stoccaggio di gpl di 20.000 tonnellate, lo zuccherificio della Sfir alimentato da una centrale elettrica a biomasse, una discarica di rifiuti pericolosi e nocivi, un inceneritore di rifiuti industriali e ospedalieri e una discarica di rifiuti industriali pericolosi e di sostanze altamente nocive di 50 ettari, il cui volume supera i 4 milioni rispetto ai limiti di legge e la cui profondità di sedimentazione è di ben 5 metri;
   Brindisi ospita, inoltre, la centrale elettrica più climalterante d'Italia (Federico II Enel spa), che ha prodotto circa 12 milioni e mezzo di tonnellate di anidride carbonica nel 2012 ed una quantità di carbone movimentata e bruciata pari a circa 5/6 milioni di tonnellate, stoccato in un carbonile all'aperto e trasportato da un nastro lungo 12 chilometri;
   il piano regionale della qualità dell'aria predisposto dall'Arpa Puglia inserisce Brindisi in fascia C, la più critica, che necessita di azioni di riduzione dell'inquinamento;
   destano serissima preoccupazione i dati rivenienti da numerosi studi condotti da singoli o gruppi di ricercatori che, insieme con gli elementi conoscitivi apportati dall'Arpa Puglia e dalla ASL di Brindisi, permettono di concludere che l'industrializzazione di Brindisi, avviata negli anni Sessanta, ha prodotto un gravissimo inquinamento di suolo, falde, mare e aria;
   il Governo, in sede di discussione del decreto-legge 10 dicembre 2013, n. 136, ha accolto l'ordine del giorno 9/1885-A/29 che impegnava il Governo medesimo a valutare la possibilità di completare con assoluta urgenza, anche per il SIN di Brindisi, lo studio epidemiologico come previsto dal progetto Sentieri e a mettere in campo tutte le misure e le azioni necessarie a rafforzare le attività di prevenzione a tutela della salute e dell'ambiente;
   nonostante le pesanti problematiche sanitarie ed ambientali, Edipower ha presentato un piano industriale che prevede la co-combustione di carbone e di combustibile solido secondario (CSS) nella centrale di Brindisi Nord, mai convertita a ciclo combinato nonostante gli impegni presi, e già oggi funzionante ai minimi livelli di produzione;
   la centrale di Brindisi nord, secondo varie norme ed accordi, doveva essere «ambientalizzata», parzialmente alimentata a metano, fino alla definitiva chiusura dell'intero impianto prevista alla fine del 2004, ben 10 anni or sono; non si comprende quindi la necessità di mantenere in esercizio una centrale a carbone destinata a terminare il proprio «ciclo di vita» da oltre un decennio;
   la centrale opera ancora grafie a provvedimenti governativi che hanno consentito la proroga dell'esercizio del 3° e 4° gruppo fino all'emissione dell'autorizzazione integrata ambientale e dell'atto endoprocedimentale di VIA, rilasciato nel settembre del 2012 ed oggi in essere;
   i gruppi 1 e 2 sono fermi dal 2001 ed il decreto AIA del 13 settembre 2012 prescrive lo smantellamento di questi entro 36 mesi; a distanza di 17 mesi dal decreto autorizzativo AIA i lavori di demolizione non sono ancora stati avviati o, per meglio dire, non è stata avviata alcuna richiesta di autorizzazione da parte di Edipower che annuncia l'intenzione di formulare tale richiesta nell'ambito del nuovo progetto, testimoniando la volontà di collegare la richiesta di autorizzazione alla demolizione all'esito della procedura di VIA in corso;
   esiste un forte contrasto fra quanto proposto nel nuovo progetto di Edipower e quanto, invece, disciplinato dalla regione Puglia che individua per il combustibile solido secondario (CSS) solo ed esclusivamente il recupero ed il riciclo delle varie componenti che lo caratterizzano (plastiche, carte, cartoni, fibre tessili e legnose e altro);
   come ha sottolineato acutamente Legambiente, nelle osservazioni depositate nell'ambito del procedimento di valutazione dell'impatto ambientale, il cosiddetto «Nuovo Progetto» di Edipower si discosta fortemente dalla normativa vigente (DMA 22/2013) in quanto, il decreto nelle proprie disposizioni generali fa esplicitamente riferimento al fatto che i CSS-combustibili per poter essere utilizzati in co-combustione devono essere di «alta qualità», mentre quelli proposti da Edipower sono i peggiori possibili;
   quanto alla normativa vigente sugli incentivi da fonti rinnovabili elettriche, il Nuovo Progetto è inserito fra gli «impianti ibridi» e, come tale deve definire in termini precisi la provenienza dei rifiuti che concorrono alla realizzazione del CSS-combustibile;
   l'instabilità composizionale dei combustibili ed in particolare del CSS-combustibile, dei cicli combustivi e dei quadri emissivi rende aleatorie e molto ottimistiche le tabelle fornite da Edipower e del tutto insufficienti gli indicatori di riferimento;
   infine, il progetto Edipower a giudizio degli interroganti, sottovaluta del tutto i dati concernenti la situazione sanitaria di Brindisi, i dati del registro tumori ionico-salentino, quelli della Commissione comunale sull'area a rischio di elevata crisi ambientale di Brindisi ed i più recenti dati ufficializzati dal CNR e dell'ASL brindisina ( Congenital anomalies among live births in a high enviromental risk area – A case – control study In Brindisi (Southern Italy)) che attestano la presenza di un 17 per cento in più rispetto alla media del registro europeo, per quel che attiene malformazioni congenite neonatali e, addirittura, del 49 per cento o per l'eccesso delle anomalie cardiovascolari, rispetto alla media europea –:
   quali siano gli intendimenti del Governo circa il futuro della centrale a carbone di Edipower – A2A Brindisi nord e se non sia opportuno procedere ad una valutazione complessiva della pressione ambientale cui è sottoposta l'area a elevato rischio di crisi ambientale di Brindisi prima di autorizzare il «nuovo progetto» Edipower A2A. (5-03315)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 24 luglio 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-03315

  In riferimento all'interrogazione a risposta immediata presentata dagli On.li Mariano e Borghi, con la quale si chiede di conoscere le iniziative del Governo circa il futuro della centrale a carbone di Edipower – A2A di Brindisi, si rappresenta quanto segue.
  Per quanto concerne gli aspetti di competenza del Ministero dell'ambiente, risultano attualmente essere in corso due procedimenti relativi alla centrale in oggetto.
  Il primo avviato a maggio 2014 riguarda una verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale in merito al progetto di «dismissione unità 1-2 e sottostazione elettrica 220 kV» che prevede la demolizione completa delle Unità 1 e 2 e della sottostazione elettrica 220 kV della centrale. Unitamente a dette demolizioni, verrà installato un nuovo trasformatore di avviamento dei gruppi 3 e 4 ed il rinforzo delle strutture a supporto del nastro per il trasporto del carbone.
  Il secondo, avviato a novembre 2013, è una procedura integrata VIA e AIA per una modifica del progetto oggetto della pronuncia di compatibilità ambientale ovvero il cosiddetto «Nuovo Progetto» che prevede l'utilizzo, in co-combustione con il carbone a basso tenore di zolfo, di Combustibile Solido Secondario (CSS), prodotto in prossimità del sito della centrale Brindisi Nord, fino ad un massimo del 10 per cento di input termico.
  Nell'ambito di dette procedure, sarà valutato complessivamente l'impatto cumulativo di tali progetti sull'ambiente e sull'area sulla quale insiste la Centrale: al momento, atteso il breve tempo trascorso dalla presentazione delle istanze, e risultando tuttora in corso l'attività istruttoria della Commissione VIA/VAS, non risultano esiti, da parte della Commissione VIA, in relazione a ulteriori elementi relativi a specifiche valutazioni tecniche e ambientali degli interventi proposti per la centrale di Brindisi Nord.
  In entrambi i procedimenti sarà assicurata l'adeguata informazione al pubblico anche attraverso la pubblicazione di tutte le osservazioni del pubblico e della documentazione tecnica depositata per le istruttorie sul Portale delle Valutazioni ambientali del Ministero dell'ambiente. Ai sensi degli articoli 20 e ss. del decreto legislativo 152/06 tutte le osservazioni del pubblico che perverranno in merito a detti interventi saranno puntualmente valutate e contro dedotte nel parere della Commissione Via/VAS.
  In merito, ai possibili effetti sanitari a valori di esposizione agli inquinanti inferiori ai limiti normativi, ARPA Puglia, in ottemperanza alla legge regionale n. 21/2012, ha avviato la Valutazione del Danno Sanitario (VDS) di Enipower Brindisi.
  Si precisa, infine, che la relazione tra inquinamento ambientale e patologie a breve latenza come le malformazioni congenite sarà oggetto di un approfondimento scientifico attraverso l'estensione a Brindisi del Progetto Salute e Ambiente già operativo per la Città di Taranto.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

BRINDISI,BRINDISI - Prov,PUGLIA

EUROVOC :

impatto ambientale

rifiuti industriali

stazione energetica

rischio sanitario

industria elettrica

politica industriale

prevenzione delle malattie