ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03313

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 270 del 23/07/2014
Firmatari
Primo firmatario: ZAN ALESSANDRO
Gruppo: MISTO-LIBERTA' E DIRITTI - SOCIALISTI EUROPEI (LED)
Data firma: 23/07/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PASTORELLI ORESTE MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) 23/07/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 23/07/2014
Stato iter:
24/07/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 24/07/2014
Resoconto ZAN ALESSANDRO MISTO-LIBERTA' E DIRITTI - SOCIALISTI EUROPEI (LED)
 
RISPOSTA GOVERNO 24/07/2014
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 24/07/2014
Resoconto ZAN ALESSANDRO MISTO-LIBERTA' E DIRITTI - SOCIALISTI EUROPEI (LED)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 24/07/2014

SVOLTO IL 24/07/2014

CONCLUSO IL 24/07/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03313
presentato da
ZAN Alessandro
testo di
Mercoledì 23 luglio 2014, seduta n. 270

   ZAN e PASTORELLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   un violento nubifragio – il ciclone GEA – si è abbattuto tra il 7 e l'8 luglio 2014 nel Nord Italia, con particolare intensità a Padova e in gran parte del Veneto. La pioggia, accompagnata da forti raffiche di vento, ha causato la caduta di molti alberi – alcuni dei quali su molte auto in sosta o in movimento – e diversi allagamenti, danni a tetti di abitazioni ed edifici pubblici, cadute di grondaie e pannelli solari;
   anche l'agricoltura ha subito gli effetti dell'ondata straordinaria di maltempo, che secondo Coldiretti ha registrato ingenti danni sia alle strutture che alle culture (soprattutto frutteti e vigneti) delle aziende della cintura urbana padovana e veneziana e delle Terme Euganee con parte dell'area collinare sono state. Sono state interessate le realtà agricole padovane dell'immediata periferia: Noventa Padovana, Vigonza, Cadoneghe, Vigodarzere, Selvazzano, Ponte San Nicolò, Rubano, ma anche Abano e Montegrotto Terme e in parte Teolo, Arquà Petrarca, Galzignano Terme e Torreglia;
   in particolare, le raffiche di oltre 100 chilometri all'ora che hanno sferzato il territorio hanno abbattuto diversi vigneti e piante da frutto con danni alla produzione nel pieno della stagione. Nella fascia urbana e nell'Alta Padovana invece sono stati sferzati al vento ettari i coltivazioni di tabacco, ortaggi e altri seminativi;
   si tratta di un'emergenza che non conosce più stagioni, come dimostrano le alluvioni che negli ultimi mesi hanno flagellato il Veneto e gran parte del centro-nord. Il cambiamento del clima ha cambiato anche il regime delle precipitazioni, oggi a carattere «esplosivo»: in poche ore piove quanto poteva cadere in mesi. Dai 100 eventi meteo con danni ingenti l'anno registrati fino al 2006 si è passati al picco di 351 del 2013 e a 110 nei soli primi 20 giorni del 2014;
   da ottobre del 2013 all'inizio di aprile del 2014 sono stati richiesti dalle regioni 20 stati di emergenza con fabbisogni totali per 3,7 miliardi di euro. La Commissione europea ha già stabilito sanzioni nei confronti del nostro Paese per diverse centinaia di milioni l'anno per la mancata depurazione di scarichi urbani che vedono l'Italia tra i primi inquinatori in area Unione europea. Tali sanzioni potrebbero essere ridotte o cancellate solo se le opere previste saranno realizzate entro dicembre 2015;
   esiste un complesso di oltre 3000 interventi elencati dal 2009 ad oggi per la prevenzione del dissesto idrogeologico e la tutela dell'assetto del territorio e ne sono stati conclusi solo il 3,3 per cento: quasi l'80 per cento è a tutt'oggi da cantierare –:
   quali iniziative urgenti il Ministro interrogato abbia intenzione di assumere anche al fine di adottare un piano unico di manutenzione e prevenzione, ispirandosi ad interventi di sostenibilità ambientale, per la tutela dell'assetto idrogeologico dell'intero territorio nazionale, con priorità per le zone già pesantemente colpite dal maltempo, liberando tutte le risorse già stanziate che Stato ed enti locali non sono riusciti a spendere a causa dei vincoli del patto di stabilità. (5-03313)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 24 luglio 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-03313

  In merito all'interrogazione a risposta immediata presentata dagli On.li Zan e Pastorelli, inerenti le politiche per la mitigazione del rischio idrogeologico, si rappresenta quanto segue.
  Il Ministero dell'ambiente negli ultimi anni si è attivato per predisporre una programmazione degli interventi e delle relative risorse finanziarie sull'intero territorio nazionale, destinando, in attuazione dell'articolo 2, comma 240, della legge 23 dicembre 2009, n. 191 (finanziaria 2010), cospicue risorse ai piani straordinari diretti a rimuovere in tutto il Paese le situazioni a più elevato rischio idrogeologico.
  La medesima norma aveva, inoltre, stabilito che detti programmi straordinari potessero essere attuati anche tramite Accordi di Programma sottoscritti tra il Ministero e le regioni a partire dai primi mesi del 2010, con l'individuazione e il finanziamento di interventi urgenti per la messa in sicurezza della popolazione e del territorio, individuati dalle regioni e sottoposti all'attenzione del Ministero, con il coinvolgimento anche delle Autorità di bacino e del Dipartimento della Protezione Civile.
  Il valore complessivo degli Accordi sottoscritti, considerate le risorse FAS (Fondi Aree Sottoutilizzate) statali destinate dalla legge finanziaria 2010, quelle di bilancio messe a disposizione dal Ministero e quelle regionali, è pari a circa 2.097 milioni di euro per oltre 1600 interventi finanziati.
  Tuttavia, le situazioni di criticità idrogeologica derivanti da carenze strutturali o causate da eventi emergenziali, come i fenomeni calamitosi che hanno coinvolto alcune regioni nel corso dell'anno, hanno determinato nuove e pressanti necessità di intervento, tali che, in considerazione dell'avvenuta approvazione della legge di Stabilità n. 147/2013 e degli adempimenti in essa previsti in materia di dissesto idrogeologico, il Ministero dell'ambiente ha richiesto agli Uffici competenti presso le regioni, di avviare l'attività ricognitiva finalizzata alla individuazione di nuovi interventi da proporre a finanziamento, selezionati tenendo conto delle esigenze di una celere attuazione in relazione alle situazioni di massimo rischio per l'incolumità delle persone.
  Tali richieste sono confluite in un documento che costituisce una proposta di programmazione unitaria nazionale sulle tematiche ambientali il cui finanziamento dovrà trovare pertinente collocazione sulle risorse sia comunitarie che nazionali assicurando la contestuale fattibilità delle iniziative sia strutturali che di governance. L'efficacia dell'azione di governo è subordinata, infatti, al contestuale avvio delle iniziative proposte con l'avvio della programmazione comunitaria e non subordinato alla disponibilità di fondi FSC (Fondo per lo Sviluppo e la Coesione) che, come si evince dalla legge di stabilità sopra menzionata, è temporalmente posticipata.
  Inoltre, il Ministero dell'ambiente si è attivato rispetto all'iniziativa di escludere le risorse destinate agli interventi di mitigazione del dissesto dai limiti imposti dal patto di stabilità. Si rammenta, infatti, che con l'approvazione del testo definitivo di conversione in legge del decreto-legge 10 dicembre 2013, n. 136, recante: «disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali ed a favorire lo sviluppo delle aree interessate», le spese effettuate dalle regioni con le risorse giacenti sulle contabilità speciali dei Commissari ed ad esse trasferite al 1o gennaio 2015, sono escluse dai vincoli imposti per legge.
  Al riguardo, si rileva che con il disposto dell'articolo 10 del decreto-legge n. 91 del 2014 i «Presidenti delle regioni subentrano relativamente al territorio di competenza nelle funzioni dei commissari straordinari delegati per il sollecito espletamento delle procedure relative alla realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico individuati negli accordi di programma sottoscritti tra il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e le regioni e nella titolarità delle relative contabilità speciali».
  Riguardo all'adozione di un Piano unico di manutenzione e prevenzione per la tutela dell'assetto idrogeologico, si fa presente che è stata recentemente istituita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri la Struttura di missione denominata «#italiasicura» Il Governo ha affidato a tale Struttura misure straordinarie e il compito di curare la regia e coordinare tutte le amministrazioni dello Stato coinvolte (Ministeri, Protezione civile, regioni, Enti locali. Consorzi di bonifica, Provveditorati alle opere pubbliche. Genio Civile ed enti e soggetti locali), per realizzare, utilizzando oltre 2,4 miliardi di euro non spesi dal 1998, interventi finalizzati a contrastare le situazioni di dissesto idrogeologico quali ad esempio: casse di espansione e vasche di laminazione di fiumi e torrenti; argini anti-alluvioni; briglie per regimentazione acque; messa in sicurezza di frane; stabilizzazione di versanti a rischio crollo; riattivazione di linee FS locali interrotte; ponti e infrastrutture viarie.
  La Struttura di missione, che si avvale anche della collaborazione di personale, dirigenziale e non, del Dipartimento della protezione civile, ha avviato e completerà in tempi brevi la consultazione delle Amministrazioni regionali per verificare lo stato di attuazione degli interventi ricompresi legali Accordi di programma stipulati dal MATTM con le diverse regioni, finalizzati alla programmazione ed al finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico e per ridefinire, tenuto conto dei gravi dissesti avvenuti negli ultimi anni, un quadro delle priorità di realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio.
  Da ultimo, in ordine agli eventi calamitosi in epigrafe, si fa presente che al Dipartimento della Protezione Civile non è giunta alcuna richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza da parte della regione Veneto, propedeutica all'avvio del successivo iter istruttorio così come previsto dalla direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri del 26 ottobre 2012 recante per lo svolgimento delle attività propedeutiche alle deliberazioni del Consigli dei ministri da adottare ai sensi dell'articolo 5, comma 1, della legge 24 febbraio 1992, n. 225 e successive modifiche ed integrazioni, alla luce del decreto-legge 15 maggio 2012, n. 59, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 luglio 2012, n. 100».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

finanziamento pubblico

idrogeologia

Veneto

calamita' agricola

stato d'emergenza

frutticoltura

viticoltura