ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03119

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 254 del 01/07/2014
Firmatari
Primo firmatario: ZOLEZZI ALBERTO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 01/07/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 01/07/2014
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 01/07/2014
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 01/07/2014
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 01/07/2014
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 01/07/2014
SEGONI SAMUELE MOVIMENTO 5 STELLE 01/07/2014
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 01/07/2014
SORIAL GIRGIS GIORGIO MOVIMENTO 5 STELLE 25/11/2014


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 01/07/2014
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 01/07/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 07/07/2014
Stato iter:
26/11/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 26/11/2014
Resoconto VICARI SIMONA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 26/11/2014
Resoconto ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 01/07/2014

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 07/07/2014

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 25/11/2014

DISCUSSIONE IL 26/11/2014

SVOLTO IL 26/11/2014

CONCLUSO IL 26/11/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03119
presentato da
ZOLEZZI Alberto
testo di
Martedì 1 luglio 2014, seduta n. 254

   ZOLEZZI, BUSTO, DAGA, DE ROSA, MANNINO, MICILLO, SEGONI e TERZONI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   in merito alle valutazioni e provvedimenti sulle attività di stoccaggio, ricerca a coltivazione idrocarburi sul territorio lombardo a seguito della pubblicazione del rapporto della Commissione ICHESE, in Lombardia, secondo i dati dell'Ufficio nazionale minerario per gli idrocarburi e le georisorse presso il Ministero dello sviluppo economico aggiornati al 31 marzo 2014, risultano vigenti: 14 permessi di ricerca idrocarburi in terraferma, 17 concessioni di coltivazione idrocarburi in terraferma, 9 istanze di permesso di ricerca idrocarburi in terraferma, 6 concessioni di stoccaggio gas naturale;
   il territorio lombardo storicamente è stato interessato da sismi, tra cui si ricordano: il terremoto di Soncino del 12 maggio 1802, i terremoti di Salò del 1901 e del 2004, il sisma di Caviaga del 15 maggio 1951 (sisma quest'ultimo che sarebbe stato indotto dalle operazioni di estrazione del metano, come riportato anche da organi di stampa);
   secondo i dati dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV) sono presenti, in particolare nella provincia di Cremona, le seguenti sorgenti sismogenetiche: ITCS072, ad una profondità compresa fra 1.000 metri e 7.000 metri, ITCS002, ad una profondità compresa fra 2.000 metri e 9.000 metri, entrambe in grado di generare sismi di magnitudo 6.1 in ogni punto della loro estensione, e la sorgente ITCS010, ad una profondità fra 5.000 metri e 7.000 metri, in grado di generare sismi di magnitudo 5.5;
   la presenza di tali sorgenti sismogenetiche viene esplicitata nella recente delibera di giunta regionale (dgr) X/1568: «[...] sorgenti sismogenetiche importanti, individuate dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), interessano, in modo differenziato, gli impianti di stoccaggio lombardi in Provincia di Cremona, nella quale è presente la gran parte dei volumi di stoccaggio autorizzati»;
   a seguito dei gravi eventi sismici verificatisi nel mese di maggio 2012 nelle regioni Lombardia ed Emilia Romagna, il commissario delegato Errani del dipartimento della protezione civile ha ritenuto di istituire una commissione internazionale tecnico-scientifica (cosiddetta ICHESE) per la valutazione delle possibili relazioni tra attività di perforazione per gli idrocarburi e aumento dell'attività sismica in Emilia-Romagna; le conclusioni del lavoro della commissione risultano certamente di interesse anche per la regione Lombardia, come scritto nella dgr X/1568: «Le conclusioni del lavoro della Commissione risultano certamente di interesse anche per la Regione Lombardia, per le analogie di carattere sismico esistenti tra le aree delle due Regioni interessate dall'attività di perforazione e di gestione degli impianti di stoccaggio del gas naturale»;
   la suddetta Commissione ha iniziato i lavori nel maggio 2013 e consegnato il rapporto scientifico conclusivo dell'attività di studio svolta al dipartimento della protezione civile in data 13 febbraio 2014, rapporto successivamente trasmesso alla regione Emilia-Romagna in data 17 febbraio 2014 e quindi al commissario delegato Errani nonché presidente della regione Emilia-Romagna;
   solo successivamente alla pubblicazione da parte di alcune agenzie di stampa della notizia secondo cui la commissione ICHESE ha terminato le proprie attività e il relativo rapporto è stato tempestivamente trasmesso, in data 15 aprile 2014 tale rapporto viene reso pubblico e accessibile sul sito web della regione Emilia-Romagna;
   risulterebbe, quindi, che regione Lombardia non fosse a conoscenza del rapporto della Commissione consegnato in data 13 febbraio 2014, se in data 20 marzo 2014 nella dgr X/1568 viene scritto: «[...] appare necessario attendere il pronunciamento autorevole della Commissione Tecnico Scientifica [...]»;
   nel redigere il rapporto, gli esperti hanno considerato un'area in cui siano presenti tre concessioni di sfruttamento per idrocarburi, un campo geotermico e un giacimento di stoccaggio di gas naturale;
   nel rapporto licenziato dalla commissione si legge: «[...] non può essere escluso che le azioni combinate di estrazione e iniezione di fluidi in una regione tettonicamente attiva possano aver contribuito, aggiungendo un piccolissimo carico, alla attivazione di un sistema di faglie che aveva già accumulato un sensibile carico tettonico e che stava per raggiungere le condizioni necessarie a produrre un terremoto.» «[...] non è possibile escludere, ma neanche provare, che le azioni inerenti lo sfruttamento del sottosuolo in atto in prossimità dell'area colpita dalla sequenza sismica del 2012, possano aver contribuito ad “innescare” l'attività sismica»;
   nel rapporto, la Commissione ha formulato raccomandazioni per una gestione ottimale delle attività di sfruttamento del sottosuolo, che comportano l'esigenza di definire nuove tecniche di monitoraggio e controllo, sviluppo di modellistica geofisica e geologica, nuove metodologie statistiche, piani di gestione del rischio con individuazione degli enti e i sistemi di controllo, programmi di interazione e comunicazione con la popolazione e gli amministratori. Per queste ragioni, con la collaborazione del mondo della ricerca, nel mese di febbraio, è stato costituito presso il CIRM (Commissione per gli idrocarburi e le risorse minerarie) del Ministero dello sviluppo economico – in stretta relazione con la regione Emilia-Romagna – un gruppo di lavoro composto da tecnici del Ministero, del dipartimento della protezione civile e da specialisti nel settore della geologia, della sismologia e della prevenzione del rischio, provenienti dal dipartimento della protezione civile e da istituti di ricerca (Cnr, Ogs, Ingv, Università), che sta lavorando agli approfondimenti indicati nelle raccomandazioni della commissione, per la definizione di linee guida;
   a seguito della pubblicazione, seppur tardiva, del rapporto, la regione Emilia-Romagna ha ritenuto di sospendere in tutto il territorio regionale qualsiasi nuova attività di ricerca e coltivazione idrocarburi;
   con dgr X/1568, la regione Lombardia ha deliberato: «In applicazione del principio generale di precauzione, (...) appare necessario attendere il pronunciamento autorevole della Commissione Tecnico Scientifica, da cui potranno discendere soluzioni, suggerimenti e prescrizioni ulteriori rispetto a quanto oggi previsto ed adottato in sede di approvazione dei programmi di lavoro per lo stoccaggio di gas in sotterraneo. Si ritiene, pertanto, opportuno sospendere le istruttorie in corso per il rilascio dell'intesa denominate “Sergnano” e “Ripalta”, relative alle attività di stoccaggio di gas per il tempo strettamente necessario ad acquisire le risultanze del lavoro della Commissione Tecnico Scientifica e definire, anche a seguito di confronto con le Strutture ministeriali, ulteriori prescrizioni e indicazioni per l'esercizio degli impianti di stoccaggio di gas, a maggior tutela dei territori e delle popolazioni interessate»;
   l'aggiornamento delle concessioni di stoccaggio di gas in sotterraneo del 18 marzo 2014 in merito alle centrali attive in regione Lombardia recita che Bordolano è uno stoccaggio attivo mentre nelle prescrizioni che hanno portato alla decisione di non assoggettare a valutazione di impatto ambientale l'entrata in esercizio dell'impianto è segnalata la necessità di monitoraggio sismico della durata di almeno un anno prima dell'entrata in esercizio (prima che vengano variate le pressioni della trappola geologica tramite iniezione/reiniezione di fluidi) al fine di monitorare la microsismicità locale ante operam –:
   se il Governo intenda comunicare le modalità e la tempistica con cui le regioni Lombardia ed Emilia Romagna siano state informate del rapporto della Commissione ICHESE;
   se il Governo intenda comunicare l'andamento dei lavori del gruppo di lavoro istituitosi presso la Commissione per gli idrocarburi e le risorse minerarie del Ministero dello sviluppo economico al fine di approfondire il rapporto della Commissione ICHESE richiamata in premessa ed elaborare nel più breve tempo possibile linee guida che accolgano ed integrino le raccomandazioni in esso contenute;
   se il Governo non valuti opportuno, in ragione del principio generale di precauzione, in costanza dei lavori del gruppo di lavoro della Commissione per gli idrocarburi e le risorse minerarie richiamato in premessa, assumere iniziative, anche normative, al fine di predisporre una moratoria di tutte le procedure in atto al fine di sospendere le concessioni di stoccaggio, ricerca e coltivazione idrocarburi, anche in fase di realizzazione (come nel caso del sito richiamato di «Bordolano»), e ogni nuova istanza e autorizzazione;
   se nell'ambito delle competenze della direzione generale per le risorse minerarie ed energetiche, si intenda comunicare se la centrale a gas di Bordolano sia un sito di stoccaggio attivo e, se del caso, perché sia stato autorizzata ad operare in assenza di valutazione d'impatto ambientale prevista all'allegato II della parte II del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, punto 17, a tal fine, anche valutando l'opportunità di rinnovare il procedimento concessorio di cui all'articolo 11 del decreto legislativo 23 maggio 2000, n. 164, alla luce delle eventuali nuove evidenze scientifiche desunte dal lavoro del gruppo di lavoro della Commissione per gli idrocarburi e le risorse minerarie;
   se, infine, alla luce dei provvedimenti concessori assunti, siano in grado di chiarire se il gas stoccato nella regione Lombardia sia finalizzato all'utilizzo locale o siano previsti piani di stoccaggio, in funzione delle necessità di altre nazioni, e di smistamento all'estero e se, su base nazionale, siano in grado di operare una stima dei costi statali annui per il mantenimento e la realizzazione degli stoccaggi e delle trivellazioni. (5-03119)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 26 novembre 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-03119

  L'interrogante, nelle premesse, fa riferimento ai titoli vigenti nella Regione Lombardia. A tal proposito si rileva che, in base ai dati dell'Ufficio nazionale minerario per gli idrocarburi (aggiornati al 31 ottobre 2014), nella citata Regione i permessi di ricerca risultano essere 17, così come le concessioni di coltivazione, mentre le istanze di permesso di ricerca di idrocarburi sono attualmente 6.
  In merito ai lavori della Commissione ICHESE (International Commission on Hydrocarbon Exploration and Seismicity in the Emilia Region), costituita nel dicembre 2012 con decreto del Capo del Dipartimento della Protezione Civile, su richiesta del Presidente della Regione Emilia-Romagna pro tempore (Vasco Errani-Commissario delegato per la Ricostruzione), rappresento quanto segue. A fronte dell'impulso dato dalla regione Emilia Romagna alla costituzione della Commissione e ai lavori della stessa, il Rapporto conclusivo è stato trasmesso in via ufficiale, in data 17 febbraio 2014, dal Dipartimento della Protezione Civile al Commissario pro tempore.
  In qualità di committente dello studio, spettava quindi, alla regione Emilia Romagna la diffusione del rapporto che, in data 15 aprile 2014, è stato infatti integralmente pubblicato sul sito della Regione.
  Come evidenziato dall'interrogante stesso, i lavori della Commissione, incaricata di valutare le possibili relazioni tra le attività di perforazione per gli idrocarburi e l'aumento dell'attività sismica in Emilia Romagna, hanno escluso che la sequenza sismica dell'Emilia sia stata indotta, ossia provocata completamente dalle attività antropiche. Le attuali conoscenze tecnico- scientifiche non consentono, tuttavia, di avere un quadro completo per escludere o confermare che le attività del sottosuolo con particolare riferimento al sito produttivo di «Cavone» (Mirandola-Modena), possano aver anticipato il terremoto che sarebbe comunque avvenuto a causa dell'energia già accumulata nelle faglie.
  La Commissione ha, pertanto, previsto una serie di «Raccomandazioni» tese a reperire un congruo quantitativo di dati e di elementi di studio, derivabili, ad esempio, da idonei sistemi «di monitoraggio ad alta tecnologia finalizzati a seguire l'evoluzione nel tempo dei tre aspetti fondamentali: l'attività microsismica, le deformazioni del suolo e la pressione di poro».
  Il Ministero dello Sviluppo Economico si è quindi tempestivamente attivato per costituire, nell'ambito della Commissione per gli Idrocarburi e le Risorse Minerarie (CIRM), un Gruppo di Lavoro per definire indirizzi e linee guida che accolgano ed integrino le raccomandazioni contenute nel Rapporto della Commissione ICHESE, tenendo conto dei più alti livelli di sviluppo e conoscenza attualmente disponibili.
  Il lavoro da svolgere è risultato oltre misura complesso, non essendo attualmente disponibili, per questo tipo di monitoraggi, protocolli consolidati e non essendo stati ancora definiti, in particolare, i criteri per la valutazione contestuale dei tre parametri monitorati.
  I lavori del gruppo sono stati comunque completati il 24 novembre scorso con la predisposizione delle linee guida che da ieri sono disponibili sul sito del Ministero dello sviluppo economico.
  Con le linee guida sono state definite le caratteristiche tecniche delle reti di monitoraggio sismico, delle deformazioni del suolo e delle pressioni per il controllo delle attività di coltivazione e stoccaggio di idrocarburi. Le linee guida individuano, inoltre, le modalità di diffusione dei dati rilevati per assicurare la massima trasparenza e oggettività dei monitoraggi stessi e delle informazioni, nonché i criteri e le procedure per l'individuazione delle strutture che, in base alle proprie competenze, potranno gestire le reti di monitoraggio e analizzare i dati raccolti. Non sussiste, quindi, al momento l'esigenza di predisporre una moratoria per la sospensione delle attività di stoccaggio, ricerca e coltivazione di idrocarburi, stante la conclusione dei lavori del Gruppo.
  Con riferimento al sito di stoccaggio gas «Bordolano», si specifica che il Ministero dell'ambiente ha effettuato la valutazione di impatto ambientale del progetto, conclusasi positivamente, con prescrizioni, il 12 novembre 2009. Il progetto è ancora in fase di realizzazione, si tratta quindi di un sito di stoccaggio non ancora in esercizio.
  In particolare, in ottemperanza della prescrizione del Ministero dell'ambiente, nel dicembre 2013 è iniziato il monitoraggio sismico preventivo, da realizzare prima dell'entrata in esercizio dell'impianto al fine di monitorare la micro-sismicità di fondo.
  Rappresento, infine, che in Italia, ed in particolare nella Regione Lombardia, non sono previsti piani di stoccaggio relativi alle necessità di altre nazioni e che lo Stato non sostiene costi per il mantenimento e la realizzazione degli stoccaggi e delle trivellazioni; i costi delle predette attività sono infatti sostenuti esclusivamente da soggetti privati.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

gas naturale

sisma

stoccaggio