ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03112

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 254 del 01/07/2014
Firmatari
Primo firmatario: MANNINO CLAUDIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 30/06/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 30/06/2014
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 30/06/2014
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 30/06/2014
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 30/06/2014
SEGONI SAMUELE MOVIMENTO 5 STELLE 30/06/2014
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 30/06/2014
VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 30/06/2014
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 30/06/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 30/06/2014
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 01/07/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 07/07/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 01/07/2014

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 07/07/2014

SOLLECITO IL 05/08/2014

SOLLECITO IL 15/09/2014

SOLLECITO IL 20/11/2014

SOLLECITO IL 17/12/2014

SOLLECITO IL 15/01/2015

SOLLECITO IL 25/03/2015

SOLLECITO IL 21/04/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03112
presentato da
MANNINO Claudia
testo di
Martedì 1 luglio 2014, seduta n. 254

   MANNINO, BUSTO, DAGA, DE ROSA, MICILLO, SEGONI, TERZONI, VIGNAROLI e ZOLEZZI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   la direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche dei rifiuti mira a prevenire o ridurre le ripercussioni negative sull'ambiente e sulla salute umana risultanti dall'intero ciclo di vita delle discariche;
   a questo riguardo l'articolo 14 della stessa direttiva, infatti, prevedeva che gli Stati membri adottassero misure affinché le discariche, che avevano ottenuto un'autorizzazione o che erano già in funzione al momento del recepimento della direttiva, potessero rimanere in funzione alle seguenti condizioni:
    a) entro un anno dalla data prevista nell'articolo 18, paragrafo 1, il gestore della discarica doveva elaborare e presentare all'approvazione dell'autorità competente un piano di riassetto della discarica comprendente le informazioni menzionate nell'articolo 8 e le misure correttive eventualmente necessarie al fine di soddisfare i requisiti previsti dalla direttiva, fatti salvi i requisiti di cui all'allegato I, punto 1;
    b) in seguito alla presentazione del piano di riassetto, le autorità competenti dovevano adottare una decisione definitiva sull'eventuale proseguimento delle operazioni in base a detto piano e alla presente direttiva;
    c) sulla base del piano approvato, le autorità competenti avrebbero dovuto autorizzare i necessari lavori, stabilendo un periodo di transizione per l'attuazione del piano;
   lo stesso articolo 14 prevedeva, altresì, che tutte le discariche preesistenti dovessero conformarsi ai requisiti previsti dalla direttiva, entro otto anni dalla data prevista nell'articolo 18, paragrafo 1, e che gli Stati membri adottassero le misure necessarie per far chiudere al più presto, a norma dell'articolo 7, lettera g), e dell'articolo 13, le discariche che, in forza dell'articolo 8, non avessero ottenuta l'autorizzazione a continuare a funzionare;
   in merito al rispetto degli obblighi previsti, tra l'altro, dal citato articolo 14 della, direttiva, in data 15 luglio 2009, la Commissione europea ha inviato una richiesta di informazioni alle autorità italiane (Ares (2009) 173208), alla quale l'Italia ha risposto con nota della Rappresentanza permanente d'Italia presso l'Unione europea del 13 ottobre 2009 (prot. N. 10910);
   nell'ambito della procedura EU Pilot 1513/10/ENVI la Commissione ha poi inviato alle Autorità italiane una nuova lettera datata 18 novembre 2010. In questa la Commissione ha osservato che, a settembre 2009, erano presenti nel nostro Paese almeno 187 discariche «preesistenti» (ovvero discariche già autorizzate o in funzione al momento del recepimento della direttiva 1999/31/CE) che non erano ancora state rese conformi alle prescrizioni della direttiva, né chiuse in (base a quanto previsto dalla stessa Direttiva, e ha, pertanto, invitato le Autorità italiane a presentare le loro osservazioni in merito;
   le autorità italiane hanno risposto alla lettera succitata in data 23 dicembre 2010 tramite nota del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 22 dicembre 2010. In tale lettera e nei relativi allegati esse hanno fornito informazioni su alcune iniziative intraprese per attuare l'articolo 14 della direttiva. La Commissione ha inviato un'ulteriore richiesta di chiarimenti l'11 aprile 2011, chiedendo all'Italia di trasmettere dati completi ed aggiornati in merito all'applicazione dell'articolo 14 della direttiva. Le autorità italiane hanno di nuovo risposto tramite lettera del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 16 maggio del 2011 nella quale sono state fornite informazioni dettagliate. Dalle analisi di tali informazioni emergeva che sul territorio italiano vi erano almeno 102 discariche «preesistenti» (3 delle quali per rifiuti pericolosi) che non erano ancora state né oggetto di provvedimenti di chiusura né rese conformi alla direttiva;
   la Commissione, in data 28 febbraio 2012, ha inviato alla Repubblica Italiana una lettera di costituzione di messa in mora, invitando il Governo italiano, conformemente all'articolo 258 dei Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, a trasmettere le osservazioni, entro due mesi dal ricevimento della lettera;
   tali discariche erano presenti nelle seguenti regioni; Abruzzo (21), Basilicata (19), Calabria (4), Campania (5), Friuli Venezia Giulia (10), Emilia Romagna (2) Liguria (1 per rifiuti pericolosi), Lombardia (2), Marche (1), Molise (10), Puglia (6), Sardegna (12), Piemonte (7) e Umbria (2);
   le autorità italiane hanno risposto alla costituzione di messa in mora mediante note della Rappresentanza Permanente d'Italia dell'11 maggio e dell'8 giugno 2012, dalle quali emergeva che, malgrado i notevoli progressi compiuti, sul territorio italiano vi fossero ancora 46 discariche «preesistenti» (1 delle quali per rifiuti pericolosi), con riferimento alle quali non erano stati rispettati gli obblighi previsti dell'articolo 14 della direttiva;
   la Commissione europea in data 21 novembre 2012 – dopo aver posto la Repubblica Italiana in condizione di presentare osservazioni con lettera di costituzione di messa in mora del 28 febbraio 2012 (rif. SG(2012)D/3668) e tenuto conto delle risposte del Governo italiano dell'11 maggio 2012 (rif. INF(2012) 105002) e dell’ giugno 2012 (rif. INF (2012)105172) – ha emesso il seguente Parere Motivato: poiché sul territorio italiano vi sono 46 discariche «preesistenti» che non sono ancora state rese conformi alle prescrizioni della direttiva 1999/31/CE né chiuse, la Repubblica italiana è venuta meno agli obblighi imposti dall'articolo 14 della direttiva 1999/31/CE, pertanto, in applicazione dell'articolo 258 primo comma, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, la Commissione invita la Repubblica italiana a prendere le disposizioni necessarie per conformarsi al presente parere motivato, entro due mesi dal ricevimento del medesimo;
   la distribuzione delle predette 46 discariche preesistenti: Abruzzo (15), Basilicata (19), Campania (2), Friuli Venezia Giulia (4), Liguria (1 per rifiuti pericolosi), Puglia (5) –:
   se e quali iniziative siano state intraprese, o si intendano avviare, affinché – in merito alla procedura di infrazione 2011–2215 inerente alla violazione dell'articolo 14 della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti in Italia – venga evitato il deferimento del nostro Paese innanzi alla Corte di Giustizia europea;
   quale sia lo stato di fatto e lo stato di avanzamento dei distinti procedimenti amministrativi in essere riferiti alle 46 discariche «preesistenti», in relazione alle quali la Commissione ha constatato l'inadempimento, da parte dell'Italia, degli obblighi imposti dall'articolo 14 della direttiva con l'indicazione delle:
    a) discariche operanti e/o comunque autorizzate, al momento del recepimento della direttiva della direttiva 1999/31/CE, per le quali è stata autorizzata la realizzazione dai lavori, in conformità al piano di riassetto approvato;
    b) discariche operanti e/o comunque autorizzate al momento del recepimento della direttiva 1999/31/CE, per le quali non è stata ancora autorizzata la realizzazione dei lavori in conformità al piano di riassetto approvato;
    c) discariche operanti e/o comunque autorizzate al momento del recepimento della direttiva della direttiva 1999/31/CE, delle quali – ad esito dell'istruttoria del piano di riassetto presentato dal gestore – è stata disposta la chiusura;
    d) discariche operanti e/o comunque autorizzate al momento del recepimento della direttiva della direttiva 1999/31/CE, per le quali non è stato ancora concluso l’iter approvativo del piano di riassetto presentato dal gestore;
    e) discariche operanti e/o comunque autorizzate al momento del recepimento della direttiva della direttiva 1999/31/CE, per le quali non è stato ancora presentato il prescritto piano di riassetto. (5-03112)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

deposito dei rifiuti

rifiuti

discarica abusiva