ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/02969

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 243 del 11/06/2014
Firmatari
Primo firmatario: SEGONI SAMUELE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/06/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/06/2014
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 11/06/2014
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 11/06/2014
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 11/06/2014
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 11/06/2014
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/06/2014
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 11/06/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 11/06/2014
Stato iter:
12/06/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/06/2014
Resoconto SEGONI SAMUELE MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 12/06/2014
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 12/06/2014
Resoconto SEGONI SAMUELE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 12/06/2014

SVOLTO IL 12/06/2014

CONCLUSO IL 12/06/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-02969
presentato da
SEGONI Samuele
testo di
Mercoledì 11 giugno 2014, seduta n. 243

   SEGONI, MANNINO, BUSTO, DAGA, DE ROSA, MICILLO, TERZONI e ZOLEZZI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   dalle testate giornalistiche nazionali e locali si è appreso che è in corso in questi giorni la conferenza dei servizi decisoria, convocata dal Commissario per l'emergenza, prefetto Franco Gabrielli, relativamente all'esame ed approvazione del progetto presentato dalla Costa Crociere, per il trasferimento del relitto della nave Costa Concordia presso un porto idoneo per lo smaltimento;
   la Costa Crociere ha individuato Genova come sede del porto che dovrebbe ospitare il relitto della nave Costa Concordia presentando altresì un progetto di smaltimento, da circa 100 milioni di euro, che prevede operazioni di trasporto seguite dai tecnici della Titan Micoperi mentre quelle di demolizione sarebbero a carico di Saipen del gruppo Eni e dei cantieri navali T. Mariotti e San Giorgio del Porto;
   il commissario trasmetterà al Consiglio dei ministri l'esito della conferenza dei servizi decisoria entro il 16 giugno 2014 a valle della istruttoria tecnico-valutativa dell'Osservatorio di monitoraggio ambientale, che dovrà vagliare attentamente l'impatto ambientale, le modalità di trasporto e quelle di smaltimento prima di dare l'autorizzazione al progetto di cui sopra;
   il relitto della Costa Concordia, una volta terminate le operazioni di montaggio dei cassoni che dovrebbero consentire il suo galleggiamento, verrà agganciato ai rimorchiatori che lo traineranno con cavi d'acciaio, ad una velocità di circa 3 miglia l'ora, per un tragitto lungo oltre 280 chilometri che lo condurrà al porto di Genova e che questa complessa operazione di trasporto è prevista nel mese di luglio, in piena stagione balneare, e dovrebbe durare, salvo imprevisti tecnici o condizioni meteo non favorevoli, circa una settimana;
   durante il tragitto il relitto per arrivare al porto di Genova sarà costretto ad attraversare un vasto tratto di mare conosciuto come il «Santuario dei Cetacei», area protetta e divisa tra Italia, Principato di Monaco e Francia, con una superficie vasta più di 90.000 chilometri quadrati in cui vivono molte specie di mammiferi marini ed il parco marino dell'arcipelago toscano, un'area circondata da coralli e praterie di posidonia;
   attualmente all'interno del relitto ci sono ancora circa 160 tonnellate di liquidi inquinanti, residui di carburante che la Compagnia non ha provveduto inspiegabilmente a rimuovere, nonché olii che, a causa della posizione della nave, non vennero rimossi quando furono svuotati i serbatoi (recenti analisi delle acque interne hanno rivelato la presenza di solfuri, rame, ftalati, idrocarburi pesanti e tensioattivi anionici in percentuali superiori al consentito) e che nello scafo della nave sono presenti anche imballaggi di latta, fustini, barattoli e contenitori chimici;
   secondo il contenuto della relazione prodotta dalla Costa Crociere, nel corso del trasferimento, verrebbero attribuiti, in riferimento all'eventualità di rilascio in mare di idrocarburi e sostanze inquinanti, «impatti ambientali di lieve entità con effetti temporanei e poco significativi»;
   da quanto è emerso dagli articoli di stampa, l'Osservatorio per il monitoraggio ambientale per converso avrebbe definito il progetto «carente»;
   l'ISPRA, componente dell'Osservatorio stesso, ha inoltre valutato per difetto in circa 13 milioni di euro i danni cogenti ricomprendenti il danno ambientale prodotto a seguito dell'impatto della nave, e del suo stazionamento, lasciando ancora non quantificati quelli successivi derivanti dalle opere di cantierizzazione che portano alla previsione alla perdita di circa 2,5 ettari di posidonia marina e del patrimonio coralligeno, nonché quelli derivanti dal rischio del trasporto –:
   quali azioni il Ministro interrogato abbia intrapreso o intenda intraprendere per assicurare il risarcimento del danno ambientale ed il ripristino dei luoghi da parte della Compagnia e se non intenda assumere iniziative, se del caso normative, per quanto di sua competenza, affinché le società coinvolte si dotino di una polizza fidejussoria a garanzia del buon esito di tutte le operazioni in modo che, in caso di inadempimento o possibili danni ambientali, ad esempio imputabili a sversamenti in mare o ad un secondo naufragio, sia possibile disporre di adeguate risorse economiche senza dover ricorrere a stanziamenti pubblici. (5-02969)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 12 giugno 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-02969

   Sul quesito formulato dagli onorevoli interroganti attualmente è in atto la procedura per l'esame del progetto per il trasferimento della Costa Concordia come definita dal Consiglio dei Ministri con la delibera adottata nella seduta del 16 maggio 2014.
  Per l'esame del progetto per il trasferimento della Costa Concordia presso un porto idoneo individuato per il successivo smaltimento nonché per l'esame e il rilascio dei pareri, visti, concessioni e nulla-osta, previsti a normativa vigente per il progetto stesso, si seguiranno le procedure già prescritte dall'articolo 1 dell'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 4019 del 27 aprile 2012; la Conferenza di servizi decisoria, così come prevista nella Delibera del 16 maggio 2014, dovrebbe concludersi entro il 16 giugno 2014.
  Il Commissario delegato riferirà l'esito della Conferenza di servizi decisoria al Consiglio dei ministri e provvederà, con proprie ordinanze, all'adozione delle eventuali ulteriori misure necessarie per assicurare l'esatta esecuzione del progetto e delle relative prescrizioni formulate dalla Conferenza dei servizi decisoria.
  Nella conferenza di servizi istruttoria, convocata il 9 giugno 2014, è emersa l'esigenza unanime di prorogarne i termini di conclusione per approfondire la proposta progettuale presentata da Costa Crociere S.p.a. per cui sono state avviate le relative procedure formali per lo spostamento del termine di ulteriori 10 giorni, fino al 26 giugno prossimo. Per il giorno 16 giugno è convocata un'ulteriore riunione della Conferenza di servizi istruttoria, per proseguire nell'esame avviato.
  Nel rispetto del principio europeo di precauzione che informa ogni valutazione in ordine alle azioni da intraprendere in scenari che presentano il rischio di riflessi sulle matrici ambientali, le soluzioni prospettate nella proposta di Costa Crociere S.p.a. sono in corso di esame nella Conferenza di servizi, ai fini della definizione delle connesse prescrizioni. Pertanto, tutti i diversi aspetti considerati – da quelli logistici a quelli della idoneità dei soggetti privati individuati per lo smantellamento, non ultimi quelli definitori – concorrono, nel rispetto del richiamato principio di precauzione, alla formazione delle determinazioni della Conferenza di servizi.
  La Costa Crociere, ha presentato ufficialmente un progetto di trasferimento fino a Genova, con percorsi nautici che oscillano tra le 180 e le 208 mn. Tale progetto dovrà essere validato in ogni sua parte dal Registro Italiano Navale.
  Tenuto conto della distanza, percorribile in circa cinque giorni, a cui si aggiungono ulteriori cinque giorni necessari per rimettere in galleggiamento la Costa Concordia, si rende necessario un orizzonte di quasi due settimane di mare calmo o comunque poco mosso. È ovvio che questo, non può che suscitare forte preoccupazione.
  Per questo il Ministero dell'Ambiente si farà garante di severe prescrizioni in materia di tutela ambientale, soprattutto tenuto conto degli agenti inquinanti presenti a bordo, in particolare degli idrocarburi, per la rimozione in sicurezza dei quali si stanno valutando sul piano tecnico gli accorgimenti ottimali che costituiranno, a loro volta, altrettante condizioni per il rilascio di un parere favorevole alle relative operazioni.
  Inoltre, per la fase del rigalleggiamento si renderà necessaria la presenza di un congruo numero di mezzi specializzati, adeguatamente attrezzati, pronti ad intervenire per circoscrivere e recuperare sostanze e materiali inquinanti che cadano in acqua dalla Costa Concordia.
  Nella fase del traino, il Ministero sta valutando, tra l'altro, alcune prescrizioni relative proprio ai temi degli impatti:
   a) un numero adeguato di mezzi specializzati per l'antinquinamento (tra i 4 e i 6) che dovrà seguire il convoglio per raccogliere prontamente eventuali rifiuti liquidi o solidi (idrocarburi, ad esempio) che cadano in mare durante il traino;
   b) un costante monitoraggio delle fasi del traino, anche aereo, per intervenire tempestivamente in caso di rilasci di sostanze inquinanti da parte della Costa Concordia, anche al fine di prevenire impatti sulle acque marine francesi confinanti;
   c) non appena la Costa Concordia si allontanerà a traino dal luogo del sinistro, l'immediato avvio delle operazioni di bonifica dalle opere di cantiere realizzate per rimuovere la nave dal Giglio.

  In relazione al procedimento penale, avviato nei confronti di Schettino ed altri dal Tribunale di Grosseto, il Ministero dell'Ambiente è stato autorizzato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri alla costituzione di parte civile, costituzione ammessa da Tribunale di Grosseto il 17 luglio 2013 per gli aspetti risarcitori legati al danno ambientale verificatosi in occasione del sinistro.
  In tale processo il Ministero dell'Ambiente ha chiesto un risarcimento per danno ambientale di 11.5 milioni di euro, depositando al riguardo un'apposita e dettagliata relazione predisposta con la collaborazione di ISPRA sulla natura, l'entità e la qualificazione del danno ambientale prodotto sui delicati e pregiati ecosistemi dell'isola del Giglio.
  Inoltre, sugli impatti legati ad operazioni di cantiere e di ripristino, l'ISPRA, per il completamento della relazione ambientale del marzo 2013, sta procedendo, anche su richiesta dell'Avvocatura Distrettuale di Firenze, ad acquisire ogni utile elemento per la valutazione e quantificazione del danno ambientale, da produrre anche in sede processuale. In particolare:
   vaglio di eventuali riprese effettuate in occasione di ispezioni subacquee dei fondali antistanti i luoghi attorno alla Costa Concordia, allo scopo di accertare i danni provocati alle praterie di Posidonia, coralligena, eccetera;
   acquisizione di mappe e documentazioni progettuali relative alla disposizione ed alle dimensioni delle infrastrutture realizzate per gli interventi di raddrizzamento della nave;
   esame della documentazione attestante le imbarcazioni operanti in sito e le attività dalle stesse svolte nella fase di raddrizzamento della nave.

  Ovviamente l'accertamento definitivo del danno ambientale prodotto, relativamente alla parte concernente le operazioni di cantiere e di ripristino, con l'individuazione degli interventi di bonifica, di ripristino e delle conseguenti, necessarie compensazioni sarà concluso dall'ISPRA una volta determinatosi il rigalleggiamento e la rimozione della Costa Concordia e delle strutture realizzate sul fondale. In tale attività non potrà prescindersi da parte dell'ISPRA di mettere in campo le necessarie sinergie con gli enti territoriali locali interessati e con l'Osservatorio di monitoraggio ambientale.
  Tale quantificazione non tiene ovviamente conto ad oggi degli impatti sull'ambiente e dei danni derivanti dall'intervento di rimozione e del trasporto su cui, certamente il Ministero si attiverà al momento opportuno per tutte le procedure del caso. Tutto questo è oggetto di attenta e convinta valutazione del Ministero per tradurre tutto in prescrizioni in sede di Conferenze dei Servizi attualmente in corso.
  Quanto all'ipotesi di obbligare l'armatore a costituire una polizza fideiussoria a garanzia del buon esito di tutte le operazioni che si andranno a realizzare per il trasporto della Costa Concordia, tale richiesta appare apprezzabile e meritevole di considerazione, soprattutto relativamente ad uno scenario di particolare complessità e rischiosità sul piano ambientale. Pertanto, la stipula di una polizza fideiussoria di garanzia per il buon esito delle operazioni potrebbe essere considerata, all'esito di una valutazione di praticabilità, contestualmente alle autorizzazioni che saranno rilasciate dall'autorità competente.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

incidente di trasporto

trasporto marittimo

responsabilita' per i danni ambientali

inquinamento da idrocarburi

inquinamento idrico

risorsa economica

impatto ambientale