ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02879

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 233 del 26/05/2014
Firmatari
Primo firmatario: CENNI SUSANNA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 26/05/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FIORIO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 26/05/2014
TENTORI VERONICA PARTITO DEMOCRATICO 26/05/2014
DAL MORO GIAN PIETRO PARTITO DEMOCRATICO 26/05/2014
COVA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 26/05/2014
AGOSTINI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO 26/05/2014
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 26/05/2014
ANTEZZA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 26/05/2014


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 26/05/2014
Stato iter:
24/06/2014
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 26/05/2014

RITIRATO IL 24/06/2014

CONCLUSO IL 24/06/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02879
presentato da
CENNI Susanna
testo di
Lunedì 26 maggio 2014, seduta n. 233

   CENNI, FIORIO, TENTORI, DAL MORO, COVA, LUCIANO AGOSTINI, CARRA e ANTEZZA. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
   l'agricoltura rappresenta uno dei settori di maggior rilevanza per l'intera l'economia italiana e per l'occupazione nazionale (soprattutto per quanto riguarda le nuove generazioni) anche nei periodi di crisi: sono state infatti create 117 mila nuove aziende negli ultimi tre anni (è agricola 1 impresa su 10 di quelle nate dal 2010), il 15 per cento condotta da giovani under 30, mentre l’export agricolo e agroalimentare ha registrato un aumento del 4,8 per cento nel 2013 rispetto all'anno precedente;
   tale comparto assume oggi un ruolo decisivo anche alla luce dei prossimi appuntamenti nello scenario internazionale come la presidenza italiana del Semestre europeo, l'Expo 2015 di Milano dedicato alla sovranità alimentare, la nuova stagione di fondi europei attraverso la nuova Pac e lo sviluppo rurale, la sfida del contrasto ai mutamenti climatici;
   uno degli enti pubblici a sostegno del settore primario è l'istituto nazionale di economia agraria (Inea): organismo di ricerca nel campo strutturale e socio-economico del settore agro-industriale, forestale e della pesca, fondato nel 1928 e sottoposto, per competenza, alla vigilanza del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali;
   Inea ha svolto, nel corso degli anni, indagini e studi di economia agraria e forestale, conformando la propria attività alle esigenze e trasformazioni del sistema agroindustriale italiano, concorrendo in modo determinante alla formazione di una cultura della contabilità agraria in Italia, in quanto ente di collegamento tra lo Stato italiano e la Commissione Europea;
   i compiti svolti dall'lnea rispondono quindi, in misura crescente, ad una domanda sempre maggiore e diversificata di supporto tecnico e metodologico con il mondo della ricerca e degli operatori. Tale domanda origina da una molteplicità di soggetti istituzionali pubblici (comunitari, nazionali e regionali) e, nel tempo, è andata intensificandosi per il crescente ruolo svolto dalle politiche comunitarie, sulle quali linea ha sviluppato e consolidato una competenza specifica;
   l'Inea, conta di una struttura territoriale con 20 sedi regionali ed una sede centrale a Roma, ha sviluppato numerose collaborazioni con le regioni e con le associazioni agricole, è dotato di autonomia scientifica, statutaria, organizzativa, amministrativa e finanziaria;
   l'Inea ha recentemente messo a punto approfondimenti nel campo dello sviluppo sostenibile del comparto agricolo, alimentare e forestale, della competitività delle aziende. Si è occupato della promozione dell'innovazione, dalla sicurezza alimentare all'incentivazione del ruolo dei giovani e delle donne; dalla semplificazione burocratica alla efficace attuazione delle risorse comunitarie; dallo sviluppo della «bioeconomia» all'implemento della funzione sociale dell'agricoltura;
   risulta evidente il ruolo centrale di un ente agricolo di ricerca pubblico ed indipendente per sostenere e supportare l'innovazione dell'intero settore agricolo nazionale soprattutto in una realtà, come quella italiana, a diffusa vocazione territoriale e comprovata tradizione qualitativa;
   è noto che linea sta attraversando un periodo di consistente difficoltà, ragione per la quale è stato commissariato nel mese di gennaio 2014;
   nelle scorse settimane sono state numerose ed evidenti le occasioni di mobilitazione dei lavoratori per la salvaguardia dell'ente e per il mantenimento delle professionalità e competenze impiegate (circa 380 unità lavorative con varie tipologie contrattuali, con una età media intorno ai 40 anni) proprio per il valore strategico, già ampiamente ricordato, che Inea assume per il settore agroalimentare nazionale e per la qualità dei profili professionali presenti;
   è utile ricordare che in ogni Paese europeo esistono enti economici di ricerca: in Francia (Institut national de la recherche agronomique – Inra), in Spagna (Instituto nacional de investigación y tecnologia agraria y alimentaria – Inia), in Olanda (Agricultural economisc, research institute – Lei), in Germania (dove gli istituti di «agricoltura economisc» sono addirittura quattro);
   negli ultimi anni, le strutture della ricerca nel settore dell'agricoltura hanno già subito una profonda e continua opera di revisione, accorpamento e soppressione al fine di raggiungere una più efficiente organizzazione e realizzare gli obiettivi di risparmio stabiliti a livello nazionale. Va anche ricordato che alcune scelte dei precedenti governi hanno visto accorpamenti poi rimessi successivamente in discussione (Ense/Ente Risi), anche a dimostrazione di quanto il tema sia complesso e delicato;
   una complessiva, razionale ed efficace riorganizzazione del sistema degli enti vigilati dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali è, come il Ministro ha in più occasioni tenuto a sottolineare, assolutamente necessaria. Sul tema da tempo è aperto un dibattito ed esistono apposite proposte di legge presentate in Parlamento nell'attuale e nella precedente legislatura;
   da parte di alcune organizzazioni sindacali si è in più occasioni avanzato la proposta di una diversa organizzazione di tutti gli enti di ricerca operanti nei vari settori;
   anche nel piano di azioni per l'agroalimentare italiano denominato «Campolibero» annunciato dal Governo e dal Ministro competente, nei giorni scorsi, sono i presenti interventi che riguardano la riorganizzazione delle «Società vigilate dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali» –:
   quali siano gli indirizzi di Governo e Ministeri competenti sul futuro della ricerca in agricoltura ed in particolare dell'Inea, in relazione al ruolo strategico che tale ente ha svolto fino ad oggi a sostegno del settore agroalimentare nazionale e come verranno attuati;
   se non ritenga conseguentemente necessario, nel quadro dell'efficientamento della spesa pubblica e della razionalizzazione in atto, garantire comunque la sostenibilità economica ed operativa e l'alta professionalità di molti operatori, di un ente pubblico ed indipendente di ricerca nel settore agroalimentare, quale strumento indifferibile per sostenere, anche in ambito comunitario e globale, uno dei comparti economici ed occupazionali di maggiore rilievo del panorama nazionale quale il settore agricolo. (5-02879)