ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02868

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 233 del 26/05/2014
Firmatari
Primo firmatario: ZOLEZZI ALBERTO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 23/05/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 23/05/2014
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 23/05/2014
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 23/05/2014
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 23/05/2014
SEGONI SAMUELE MOVIMENTO 5 STELLE 23/05/2014
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 23/05/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 23/05/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 26/05/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02868
presentato da
ZOLEZZI Alberto
testo di
Lunedì 26 maggio 2014, seduta n. 233

   ZOLEZZI, DE ROSA, DAGA, TERZONI, MICILLO, SEGONI e BUSTO. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   l'istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale ha pubblicato gli atti del Convegno del 5 febbraio 2013 sul consumo di suolo nel territorio italiano; la regione Lazio risulta uno dei territori che ha il maggior grado di urbanizzazione con conseguente consumo di suolo. Invero nell'arco di 18 anni il territorio laziale è stato urbanizzato per una superficie complessiva di 53.118 ettari;
   «La strategia tematica per la protezione del suolo (COM(2006) 231) della Commissione europea e l'ultima relazione sullo stato dell'ambiente europeo a cura dell'Agenzia europea dell'ambiente (AEA, 2010b) considerano l'impermeabilizzazione come uno dei maggiori processi di degrado del suolo. La portata e la crescita del fenomeno sono significativi. L'impermeabilizzazione del suolo ha effetti sui servizi ecosistemici essenziali (ad esempio, produzione alimentare, assorbimento idrico, capacità di filtraggio e tamponamento del suolo), nonché sulla biodiversità (...) Una volta distrutto o gravemente degradato, le generazioni future non vedranno ripristinato un suolo sano nel corso della loro vita» (documento di lavoro dei servizi della Commissione europea SWD(2012) 101 final/2 – Bruxelles, 15 maggio 2012);
   nonostante ciò ancora si tenta di stabilire un primato lucrativo attraverso la speculazione edilizia in deroga a qualunque forma di tutela, salvaguardia e conservazione del patrimonio artistico, paesaggistico e ambientale del territorio. Forme di impatto antropico si sviluppano in maggior evidenza nelle amministrazioni limitrofe ai grandi centri abitati dando avvio a quel principio di «periferia» tipico delle aree dipendenti dalle economie di maggiore scala;
   il territorio del comune di Marino, direttamente collegato alla capitale per la sua ubicazione di confine, si espone al pericolo di divenire appendice ideale della città di Roma. Difatti, con delibere del consiglio comunale nn. 35, 36, 37, 39 del 3 agosto 2011, il comune, ha adottato il programma integrato di intervento in località Divino Amore, in variante al piano regolatore generale, della società Ecovillage S.r.l. Tale provvedimento, garantito anche con un protocollo di intesa con la regione Lazio, prevede un intervento su un'area complessiva di circa 240 ettari, erigendo oltre 1 milione di metri cubi di edificato residenziale e non residenziale;
   stime approssimative indicano, con la realizzazione del nuovo comparto urbanistico, un incremento della popolazione del comune di Marino di circa 14.000 mila abitanti. Tale incremento risulta eccessivo in rapporto ai dati censiti dall'ISTAT in cui risulta che il comune di Marino ha tollerato un aumento della popolazione, nell'arco di nove anni (2002 – 2011), di soli 4.600 abitanti. L'impatto antropico previsto dalla amministrazione comunale non sembra considerare l'approvvigionamento idrico necessario alla sopravvivenza del nuovo quartiere che porterà, logicamente, alla realizzazione di nuovi scavi per il soddisfacimento delle nuove utenze con il ragionevole rischio di inquinare le attuali falde, oltre a defalcare un'importante risorsa agricola, patrimonio e ultima testimonianza rurale della comunità di Marino;
   geograficamente l'intervento si localizza su un versante dell'Appia Nuova in cui il forte abusivismo e la «deregulation» urbana degli ultimi anni ha definito ambiti territoriali e periurbani tali da manifestare una continuità ideale con la periferia Romana. Proprio il territorio in località del Divino Amore determina una soluzione di continuità alla disastrosa condizione del tessuto Urbano sull'asse dell'Appia nuova;
   infatti, la zona dell'intervento essendo confinante con il parco regionale dell'Appia antica, è il suo naturale coronamento. Essa contiene tutti gli elementi tipici dell'agro romano con un bassissimo grado di antropizzazione urbana e una attitudine storica ai seminativi e altre colture erbacee come indicato nello IUTI del 2008 (inventario dell'uso delle terre d'Italia). L'area si contraddistingue anche per la presenza di alcuni ritrovamenti archeologici in loco segnalati dal ponderoso studio topografico di G.M. De Rossi. Così nella lettera inviata dal Soprintendente dei beni archeologici del Lazio del 15 ottobre 2007 (prot. MBAC-LAZ n. 9642) per il ritrovamento, all'altezza della «Cantina il Gotto d'Oro» sulla SP del Divino Amore, si evince «la messa in luce, durante lavori di scavo funzionali alla realizzazione di un collettore fognario a servizio di impianto di depurazione intercomunale, di un tracciato stradale basolato di età romana (...) parallelo alla via moderna. Tale tracciato, ottimamente conservato nei tratti rimessi in luce, è stato su indicazione di questo ufficio, risarcito nelle parti danneggiate, documentato e protetto con idonei accorgimenti, prima di essere ricoperto con intervento assolutamente reversibile (...) Questo ufficio è altresì a conoscenza di ulteriori presenze archeologiche esistenti in zona, (...) ma sinora la caratteristica di dispersione e la rilevanza non definibile in difetto di indagine mirate non hanno consentito di apporre su di esse vincoli puntuali, né tanto meno, estesi all'intera zona, come auspicabile in presenza di piani di edificazione che ne snaturerebbero effettivamente vocazione agricola e connessi pregi paesistico ambientali»;
   inoltre, la zona in questione rientra tra le aree dichiarate di notevole interesse pubblico dell'ambito meridionale dell'agro romano, con decreto ministeriale, ai sensi degli articoli 140 e 141, comma 2, del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n.42;
   questo nuovo impianto urbanistico andrebbe, secondo gli interroganti, a distruggere lo skyline naturale del Divino Amore: da quanto stabilito dal TAR Puglia (Bari, Sez. III – 28 maggio 2009, n. 1274), la valutazione dell'incidenza sull'ambiente e sul paesaggio di ogni opera di urbanizzazione primaria non può essere limitata esclusivamente all'area su cui ricade l'intervento, ma deve essere necessariamente riferita al complessivo contesto ambientale (ivi compreso lo skyline) entro cui l'opera si inserisce;
   per le ragioni esposte il complesso paesaggistico del Divino Amore per le sue caratteristiche rurali e archeologiche si presenta idoneo ad essere oggetto di verifica di interesse culturale, ai sensi degli articoli 10,12 e 13 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 –:
   se, alla luce delle numerose criticità riportate in premessa, i Ministri, ognuno per le proprie competenze, non ritengano opportuno, sentiti gli enti coinvolti, avviare il procedimento per la dichiarazione dell'importante interesse culturale del sito, attraverso l'apposizione del vincolo diretto, ai sensi degli articoli 12 e seguenti del decreto legislativo n. 42 del 2004, e prescrizioni di tutela indiretta al fine di evitare che sia compromessa l'integrità del bene, «ne sia danneggiata la prospettiva o la luce o ne siano alterate le condizioni di ambiente e di decoro» (articolo 45 del decreto legislativo n. 42 del 2004).
(5-02868)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

DL 2004 0042, PARCO REGIONALE DELL'APPIA ANTICA

EUROVOC :

Lazio

impatto ambientale

protezione del suolo

prevenzione dell'inquinamento

sito storico

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