ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/02798

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 228 del 14/05/2014
Firmatari
Primo firmatario: CAON ROBERTO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 14/05/2014


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 14/05/2014
Stato iter:
15/05/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 15/05/2014
Resoconto CAON ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE
 
RISPOSTA GOVERNO 15/05/2014
Resoconto CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
REPLICA 15/05/2014
Resoconto CAON ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 15/05/2014

SVOLTO IL 15/05/2014

CONCLUSO IL 15/05/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-02798
presentato da
CAON Roberto
testo di
Mercoledì 14 maggio 2014, seduta n. 228

   CAON. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
   la contraffazione a tavola è quella più temuta dagli italiani: sei italiani su dieci, il 60 per cento, la considerano, a ragione, più grave delle frodi fiscali e degli scandali finanziari. La contraffazione alimentare in Italia vale un miliardo di euro che sale a 60 se si considera il fenomeno dell'agropirateria ovvero la contraffazione dei prodotti agroalimentari italiani nel mondo;
   la frode alimentare è un crimine particolarmente odioso perché si fonda soprattutto sull'inganno nei confronti di quanti, per la ridotta capacità di spesa, sono stati costretti a tagliare la spesa alimentare e a optare per alimenti economici con prezzi troppo bassi per essere prodotti autentici, con conseguenze economiche e sanitarie di rilievo per i consumatori e per i produttori;
   le frodi e le contraffazioni nel settore agricolo e agroalimentare rappresentano un fenomeno preoccupante e, nonostante l'intensificarsi dei controlli, continuano a svilupparsi in maniera crescente e fanno perdere risorse al nostro Paese, risorse che creano indispensabili rapporti commerciali che sono fondamentali per l'economia del territorio;
   al fine di contrastare e contenere l'illecita attività della contraffazione, il legislatore ha previsto sanzioni sia amministrative che penali – in ordine alle diverse fattispecie sono state individuati differenti tipi di sanzioni – per le violazioni che si configurano in condotte illecite poste in essere dagli imprenditori ed operatori commerciali, ma che non sembrano essere sufficienti per contrastare gli illeciti derivanti dalla persistente azione della cosiddetta agropirateria nel nostro Paese, ormai penetrata stabilmente nel tessuto industriale e commerciale del comparto agroalimentare italiano;
   la contraffazione alimentare colpisce soprattutto i prodotti alimentari di qualità regolamentata (DOP e IGP). Le denominazioni di origine rappresentano la punta di diamante della produzione agroalimentare nazionale capace di trascinare l’export dell'intero settore. Il nostro Paese in Europa è quello con più prodotti a denominazione di origine protetta (DOP), a indicazione geografica (IGP) e di specialità tradizionale garantita (STG) con 261 prodotti iscritti nel registro dell'Unione europea che rappresentano circa un quarto delle denominazioni riconosciute a livello comunitario;
   il giro d'affari legato alle produzioni DOP e IGP supera solo nel nostro Paese i 7 miliardi di euro per fatturato alla produzione e i 12,6 miliardi di euro per consumo, di cui circa 8,9 registrati sul mercato nazionale. Circa un terzo del volume prodotto è destinato all’export, per un valore di circa 2,5 miliardi di euro. Mentre il valore delle merci contraffatte nel settore alimentare e bevande è pari ad oltre un miliardo di euro, il 15 per cento dell'intera contraffazione rivenuta nel nostro Paese che va dall'usurpazione della denominazione alle sofisticazioni e frodi alimentari;
   in sede di Unione europea il quadro normativo sul riconoscimento delle denominazioni e per la loro tutela è stato istituito, e aggiornato, da molti anni quindi i prodotti DOP e IGP sono riconosciuti e tutelati, mentre in ambito internazionale si rileva l'assenza di regole multilaterali per una loro tutela globale contro l'agropirateria e la mancanza di una disciplina uniforme nel sistema commerciale;
   nonostante la normativa europea sia volta a garantire e proteggere la qualità certificata dei prodotti DOP e IGP esistono ancora oggi molti casi di concorrenza sleale legata ad articoli, anche di provenienza extra europea, che circolano indisturbati. Qualche esempio: la mozzarella di bufala campana, che aspetta dal 1996 la denominazione DOP; i pomodori concentrati, con un +174 per cento di contraffazione, che arriva praticamente tutta dalla Cina; il tartufo del Piemonte, che subisce la contraffazione da Africa e Albania; gli pseudo-agrumi di Sicilia, che arrivano da America e Sudafrica; i funghi taroccati, che arrivano da tutto il mondo e che sono venduti come italiani. E poi, il 74 per cento dei sequestri effettuati nel 2012 dalla Guardia di finanza ha interessato cloni dell'olio d'oliva, per non parlare del grana padano e del parmigiano che arrivano da Danimarca e Stati Uniti e, ancora peggio, del prosciutto crudo Parma o San Daniele che molto spesso arriva dalla Germania;
   il fenomeno di illeciti nel settore agroalimentare richiede urgenti e ulteriori misure anche di carattere penale, per invertire un trend pericoloso, che nel corso degli ultimi anni sta negativamente caratterizzando un importante settore che rappresenta un pilastro nell'economia italiana;
   i consorzi di tutela dei prodotti tipici hanno come scopo primario la tutela, promozione e valorizzazione dei prodotti italiani. Detti consorzi salvaguardano il prodotto da abusi, atti di concorrenza sleale, contraffazioni ed uso improprio delle denominazioni. Questi ogni anno investono milioni di euro in azioni di vigilanza e tutela;
   la tutela sanzionatoria del comparto agroalimentare necessita di essere rafforzata e costituisce un punto chiave nella strategia di contrasto del fenomeno. È necessario focalizzare l'attenzione sulla verifica dell'efficacia degli strumenti legislativi vigenti per contrastare le pratiche illecite. Gli strumenti sono da ricercare anche all'interno del nostro codice penale, nelle legislazioni speciali di settore nonché, a livello europeo, nella normativa dell'Unione europea –:
   come intenda procedere per rendere più incisivi la lotta alle frodi alimentari e il controllo per contrastare il fenomeno, magari prevedendo iniziative volte a destinare le risorse derivanti dalle sanzioni amministrative, applicate in violazione delle norme nazionali di tutela delle DOP, IGP e STG, direttamente ai consorzi di tutela, per promuovere azioni di tutela e vigilanza nonché rendere più incisive le misure sanzionatorie previste, che facciano da deterrente alle suddette pratiche illecite. (5-02798)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 15 maggio 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-02798

  Per quanto concerne le sanzioni applicabili nella lotta alle contraffazioni nel settore agroalimentare, rilevo come l'attuale quadro normativo, delineato dal decreto legislativo 19 novembre 2004, n. 297, recante disposizioni sanzionatorie in applicazione del regolamento (CEE) n. 2081/92, relativo alla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine dei prodotti agricoli e alimentari, offra strumenti sostanzialmente adeguati.
  Occorre peraltro tener presente che i proventi derivanti dalle sanzioni pecuniarie (già imputate al capo 17, capitolo 3373 dello Stato di previsione dell'entrata del Bilancio dello Stato) sono destinate al miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia delle attività di vigilanza e di controllo sui prodotti a denominazione protetta.
  Detti proventi che, come detto, affluiscono sul predetto capitolo 3373, sono riassegnati ad apposito capitolo di spesa del dipartimento dell'ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agro-alimentari per l'esercizio della propria attività istituzionale di controllo.
  In ordine all'attribuzione dei proventi delle sanzioni ai consorzi di tutela, benché le vigenti disposizioni assegnino loro compiti di tutela, promozione, valorizzazione delle DOP/IGP, preciso che tali Enti non rivestono un ruolo di prevenzione e repressione delle frodi che spetta, invece, per legge agli organi di ufficiali di controllo come l'ispettorato, cui pertanto vengono riassegnati detti proventi.
  Tengo a precisare che al fine di un maggiore contrasto degli illeciti riconducibili ai prodotti di qualità, l'Ispettorato con decreto ministeriale 14 ottobre 2013 (attuativo del Regolamento dell'Unione europea n. 1151 del 2012) è stato individuato quale autorità nazionale incaricata di adottare le misure per prevenire e far cessare l'uso illegale di denominazioni DOP/IGP prodotte e/o commercializzate in Italia.
  Faccio inoltre presente che, nell'ambito delle iniziative campolibero, anche sulla base delle risultanze della consultazione pubblica svoltasi attraverso il sito internet del Ministero, è allo studio l'inserimento di una modifica al codice penale e al codice di procedura penale intervenendo, rispettivamente, sugli articoli 448 e 518, nonché sull'articolo 51, comma 3-bis, in materia di contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari.
  In particolare prevediamo, per i reati di contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari (517-quater), l'applicazione della pena accessoria dell'interdizione temporanea dall'esercizio dell'attività professionale, nonché la pubblicazione della sentenza.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

denominazione di origine

contraffazione

prodotto alimentare

prodotto agricolo

concorrenza

moralita' della vita economica

traffico illecito