ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02755

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 225 del 08/05/2014
Firmatari
Primo firmatario: PRODANI ARIS
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 08/05/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DA VILLA MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 08/05/2014
DELLA VALLE IVAN MOVIMENTO 5 STELLE 08/05/2014
MUCCI MARA MOVIMENTO 5 STELLE 09/05/2014


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 08/05/2014
Stato iter:
28/05/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/05/2014
Resoconto DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 28/05/2014
Resoconto PRODANI ARIS MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 08/05/2014

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 12/05/2014

DISCUSSIONE IL 28/05/2014

SVOLTO IL 28/05/2014

CONCLUSO IL 28/05/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02755
presentato da
PRODANI Aris
testo presentato
Giovedì 8 maggio 2014
modificato
Lunedì 12 maggio 2014, seduta n. 226

   PRODANI, DA VILLA, DELLA VALLE, MUCCI. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
la Corte dei conti nel mese di dicembre 2013 ha pubblicato una «Indagine sulla gestione dei Progetti di innovazione industriale a carico del Fondo per la competitività e lo sviluppo di cui alla legge n. 296 del 2006, articolo 1, comma 842», la finanziaria 2007, istituito nell'ambito del programma «Industria 2015» per finanziare progetti innovativi e gli interventi di sostegno gestiti dal Ministero dello sviluppo economico;
il report, deliberazione n. 12/2013/G, «boccia» senza appello l'uso del fondo: secondo la magistratura contabile, «l'indagine sulla gestione dei Progetti di innovazione industriale ha dato conto di un'attuazione assai limitata, tale da far dubitare della funzionalità dello strumento ai fini prefissati di accrescimento della competitività del sistema imprenditoriale nazionale»;
nello specifico, è stato verificato che al 30 giugno 2013, dopo ben sei anni dall'entrata in vigore delle disposizioni che hanno introdotto i tre filoni di progetti «efficienza energetica», «mobilità sostenibile» e «made in Italy», sono stati conclusi solo 3 programmi;
le somme complessivamente erogate, pari a 23.287.903,95 euro, costituiscono solo il 3 per cento di quelle impegnate, pari a 663.239.227,45 euro che «risultano andati in perenzione» e «nessuna attuazione è stata data alle Azioni connesse ai Progetti»;
tra le difficoltà maggiori che avrebbero ostacolato il ricorso agli strumenti di Industria 2015, secondo la Corte figurano «i tempi molto lunghi occorsi per giungere all'emanazione dei decreti di concessione (23-25 mesi in media), la poca stabilità dei programmi, soggetti a frequenti variazioni – anche prima del decreto di concessione – e proroghe»;
un ulteriore elemento critico sarebbe costituito dai rapporti delle aziende coinvolte con la società in house Invitalia, «caratterizzati da incertezze negli schemi collaborativi, oggetto di recenti modificazioni i cui effetti dovranno essere puntualmente verificati», tanto che «l'Amministrazione ha successivamente apportato numerose modifiche al procedimento concessorio»;
l'11 febbraio 2014 Il Sole 24 ore ha pubblicato una lettera al direttore intitolata «Le imprese hanno ragione, dobbiamo intervenire subito» a firma del viceministro allo sviluppo economico pro tempore Carlo Calenda;
la missiva prende atto dei segnali di forte disagio manifestati da parte del mondo produttivo, facendo presente che è «passata quasi sotto silenzio la notizia che del piano “Industria 2015”, lanciato nel 2006, è stato speso circa il 3 per cento. Un disastro da non replicare»;
il Viceministro ha concluso la lettera sostenendo che è impossibile correggere vent'anni di errori in pochi mesi e che bisogna assumere misure politiche di discontinuità rispetto al passato coinvolgendo sempre più le imprese nelle decisioni di politica economica del Paese, destinando tutte le risorse possibili alla competitività del sistema produttivo –:
come s'intenda porre rimedio al fallimento dell'iniziativa «Industria 2015» accertando al contempo l'effettivo stato dell'arte dei singoli programmi avviati e quali siano le relative prospettive di realizzazione tenendo presente le risorse finanziarie disponibili;
quali iniziative urgenti saranno adottate per sostenere concretamente il recupero della competitività industriale del Paese. (5-02755)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 28 maggio 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-02755

  Con riferimento a quanto menzionato nell'atto, in merito ai Progetti di Innovazione Industriale, si ritiene necessario precisare preliminarmente i dati desunti dall'indagine della Corte dei conti di cui alla deliberazione n. 12/2013/G.
  Per i tre bandi in essere, «Efficienza energetica», «Mobilità sostenibile» e «Made in Italy», sono stati ammessi alle agevolazioni 232 programmi, a cui partecipano 1.754 imprese e 494 organismi di ricerca. Ad oggi i decreti di concessione adottati riguardano 160 programmi, per i quali risultano erogati complessivamente 50,1 milioni di euro (di cui 11,1 a valere sulle risorse del Programma Operativo Nazionale – PON Ricerca e competitività 2007-2013) e sono stati richiamati dalla perenzione ulteriori 14,2 milioni, che, non appena saranno riassegnati in bilancio, potranno essere immediatamente erogati. Si ritiene opportuno sottolineare che le erogazioni sono, comunque, in crescita: infatti dai 21 milioni erogati nel triennio 2010-2012 si è passati ai 25,3 milioni del solo 2013.
  Le erogazioni del 2014 ammontano per il momento a 3,8 milioni, a valere sulle risorse del PON, non essendo ancora possibile procedere ai pagamenti a valere sulle risorse apportate nel bilancio dell'esercizio finanziario 2014.
  Le risorse per l'attuazione dei PII, originariamente pari a 852 milioni, di cui 184 a valere sul citato PON e 668 sul Fondo per la competitività e lo sviluppo, hanno ora una diversa composizione, in quanto, a seguito della rimodulazione delle risorse dello stesso PON da 184 a 93 milioni, attingono per 46 milioni anche al Piano di Azione Coesione. Il totale, pressoché invariato, delle risorse è stato a suo tempo integralmente impegnato.
  In merito all'attuazione concreta dello strumento, che risulta innovativo nel quadro generale degli incentivi alla ricerca e all'innovazione in vigore nel 2006, gli obiettivi di politica industriale sono stati, da un lato, declinati su temi strategici e, dall'altro, attuati tramite la cooperazione tra grandi e piccole imprese e tra imprese ed enti di ricerca. Il Ministero dello sviluppo economico ne ha analizzato le ragioni, tra le quali le più rilevanti appaiono essere le seguenti:
   un'architettura dei PII eccessivamente rigida, poco adatta a progetti di ricerca e sviluppo che, per loro stessa natura, scontano un elevato potenziale di variabilità, identificabile, in via generale, nella necessità di correggere il programma di lavoro al fine di superare ostacoli di natura tecnologica o reagire a nuovi vincoli posti dall'ambiente esterno;
   la numerosità dei partenariati, che ha avuto un notevole impatto sulla gestione della misura, esercitando un effetto moltiplicatore su diversi profili critici, da quelli legati alle normali vicissitudini delle imprese (fusioni, cessioni di ramo d'azienda, ecc.), a quelli connessi ai cambi di strategia e di approccio al mercato o alle situazioni di crisi di singoli partner, fino a quelli, più banali ma non meno determinanti, legati alla predisposizione contemporanea da parte di tanti soggetti della documentazione propedeutica all'emanazione dei provvedimenti amministrativi;
   l'opzione del contributo in conto capitale anziché del finanziamento agevolato, ha accentuato, sotto il profilo della copertura finanziaria degli investimenti, le difficoltà delle imprese nella realizzazione dei progetti. Tale opzione ha, inoltre, imposto la gestione degli interventi in contabilità ordinaria, con notevoli ripercussioni sui tempi del procedimento, sia per effetto della perenzione amministrativa, sia in ragione degli adempimenti di controllo connessi all'elevato numero di variazioni registrate sui programmi ammessi alle agevolazioni.

  Nella consapevolezza delle predette criticità, il Ministero dello Sviluppo Economico ha nel tempo, adottato una serie di provvedimenti di semplificazione delle procedure di gestione.
  Con decreto ministeriale 15 maggio 2012 sono state introdotte disposizioni finalizzate a semplificare e accelerare le diverse fasi del procedimento, con particolare riguardo a:
   valutazione e approvazione delle proposte di variazione; presentazione e valutazione delle rendicontazioni dei costi;
   razionalizzazione dei soggetti preposti alle varie attività, prevedendo la cessazione dei Comitati di esperti e la concentrazione delle attività all'interno del gestore Invitalia.

  Successivamente il DL Crescita 1 (decreto-legge 21 giugno 2012, n. 83) è intervenuto sulla stessa materia, stabilendo un tempo massimo, pena la decadenza dal beneficio, per la presentazione da parte delle imprese della richiesta di erogazione per stato di avanzamento e, impegnando il Ministero dello Sviluppo Economico ad adottare misure, anche di carattere organizzativo, volte a semplificare e accelerare le procedure per la concessione ed erogazione delle agevolazioni. Pertanto, oltre ad adottare più efficienti soluzioni organizzative interne, è stata istituita una Commissione congiunta Direzione Generale Incentivi Attività Imprenditoriali (DGIAI) – Gestore (Invitalia) con l'obiettivo di:
   monitorare lo stato di avanzamento;
   valutare e approfondire le questioni di carattere procedurale e gestionale eventualmente insorte nell’ applicazione della normativa;
   proporre modifiche, precisazioni o integrazioni alla normativa o anche ulteriori misure di semplificazione.

  La Commissione si sta dimostrando un utile luogo di incontro, sia per il Ministero dello sviluppo economico, che oltre ad essere costantemente informato sullo stato di avanzamento della misura, viene tempestivamente aggiornato delle criticità in atto, sia per il gestore, che trova in tale sede puntuali risposte ai quesiti normativi e procedurali cui si trova a dover rispondere. Tale modalità di confronto e verifica «informale» non ha peraltro affievolito lo svolgimento delle funzioni di controllo formale, costituendo piuttosto occasione per evidenziare ulteriormente quanto oggetto di comunicazione ufficiale.
  Proprio nell'ambito della Commissione predetta, il Ministero dello sviluppo economico ha effettuato la ricognizione delle attività da porre in essere in relazione alle raccomandazioni contenute nella citata deliberazione della Corte dei Conti. In particolare:
   sono in corso di definizione, le modalità operative attraverso le quali procedere, con il coinvolgimento delle imprese capofila, alla verifica progetto per progetto, dello stato dell'arte e delle azioni, di natura tecnico-scientifica, economico-finanziaria e amministrativa, necessarie per la conclusione dei singoli programmi;
   sulla base delle risultanze della suddetta verifica, saranno poi definite le iniziative di sollecitazione da rivolgere ai partner dei progetti, al fine di facilitare, per quanto di competenza del Ministero dello Sviluppo Economico, l'avanzamento tecnico-scientifico dei progetti stessi e pervenire al raggiungimento degli obiettivi tecnologico-produttivi previsti;
   per quanto riguarda le modifiche al procedimento amministrativo, l'esistenza di un elevato numero di progetti in fase di realizzazione sconsiglia di effettuare un profondo intervento correttivo e suggerisce, per contro, azioni mirate volte a introdurre man mano i correttivi necessari a dare soluzione alle questioni più delicate, che dovessero emergere. Tale metodo è stato già concretizzato con il citato decreto ministeriale 15 maggio 2012, nonché con il successivo decreto ministeriale 29 marzo 2013. Con tali decreti, preso atto della difficoltà rappresentata dalle imprese di completare i progetti nei termini massimi stabiliti, il periodo di proroga della durata dei programmi, già aumentato a 18 mesi dal decreto del 2012, è stato allungato di ulteriori 12 mesi. L'obiettivo è stato quello di favorire la positiva conclusione del maggior numero possibile di progetti, consentendo ai proponenti di portare a termine le attività di sperimentazione e sviluppo;
   in merito all'esercizio dell'attività di monitoraggio e controllo da parte del Ministero dello Sviluppo Economico sull'attività svolta dal gestore Invitalia, il medesimo, vista anche la natura di ente in house di Invitalia S.p.a., ha ritenuto di privilegiare, in luogo di formali atti d'indirizzo, un approccio organizzativo incentrato su di un modello cooperativo ed ha pertanto istituito, con decreto direttoriale 21 gennaio 2013, la più volte citata Commissione congiunta. La Commissione, costituita da nove componenti, cinque in rappresentanza della competente Direzione del MISE e quattro in rappresentanza di Invitalia, è presieduta dal direttore generale per gli incentivi alle imprese e si riunisce regolarmente con i compiti già descritti. L'esito delle riunioni viene verbalizzato e il verbale, trasmesso agli uffici operativi del gestore, costituisce un atto d'indirizzo, utile a risolvere univocamente questioni di merito.

  In definitiva, il Ministero dello sviluppo economico valuta che le semplificazioni adottate in questi ultimi anni abbiano consentito, nelle condizioni date, significativi passi in avanti, come testimoniato dall'incremento registrato nelle erogazioni. Inoltre i risultati dell'analisi condotta sull'esperienza dei PII, in particolare sulle ragioni dei ritardi procedurali, sono stati messi a frutto nella definizione dei nuovi strumenti di sostegno alle attività di ricerca e sviluppo delle imprese, nell'ambito del Fondo per la crescita sostenibile istituito con il citato DL Crescita 1.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

L 2006 0296

EUROVOC :

innovazione

piano di finanziamento

utilizzazione degli aiuti

aiuto finanziario

sviluppo economico