ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/02653

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 213 del 16/04/2014
Firmatari
Primo firmatario: ZOLEZZI ALBERTO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 16/04/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 16/04/2014
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 16/04/2014
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 16/04/2014
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 16/04/2014
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 16/04/2014
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 16/04/2014
SEGONI SAMUELE MOVIMENTO 5 STELLE 16/04/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 16/04/2014
Stato iter:
17/04/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 17/04/2014
Resoconto ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 17/04/2014
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 17/04/2014
Resoconto ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 17/04/2014

SVOLTO IL 17/04/2014

CONCLUSO IL 17/04/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-02653
presentato da
ZOLEZZI Alberto
testo di
Mercoledì 16 aprile 2014, seduta n. 213

   ZOLEZZI, TERZONI, DE ROSA, BUSTO, DAGA, MICILLO, MANNINO e SEGONI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   l'azienda «Mantovagricoltura» di Burato Fernando e c. s.n.c. con sede in località Fossato di Rodigo (provincia di Mantova), dal 1998, primo impianto autorizzato per sottoprodotti organici animali (SOA) si occupa della trasformazione degli scarti della macellazione e della lavorazione conciaria delle pelli in ammendante agricolo (idrobios);
   nell'ambito della sua attività dal 1998 ha causato notevoli problemi di inquinamento dell'aria e di emissioni odorigene nell'area circostante allo stabilimento, oltre ad aver compiuto numerosi illeciti, alcuni in corso di indagine (vedi oltre), sta proseguendo la sua attività, nonostante i vari provvedimenti adottati dal comune di Rodigo, nonostante l'interessamento degli organi sanitari locali e regionali, nonostante numerose interrogazioni parlamentari rivolte ai Ministri competenti e nonostante le numerose denunce presentate all'autorità giudiziaria;
   in particolare si riporta che nel marzo del 1998 il comune di Rodigo concedeva alla stessa ditta il nullaosta per svolgere attività di trasformazione di sottoprodotti della lavorazione conciaria e della macellazione in fertilizzanti agricoli. Il Ministero della sanità nel giugno 1998 con decreto riconosceva tale impianto quale stabilimento per la produzione di prodotti tecnici, comprensivi anche di fertilizzanti, utilizzando a tal fine rifiuti di origine animale ai sensi del decreto legislativo n. 508 del 14 dicembre 1992;
   nell'aprile 2001 la ditta comunicava l'inizio dell'attività alla provincia di Mantova che la iscriveva nel registro delle imprese che svolgono attività in regime di procedura semplificata di messa in riserva e recupero di varie tipologie di rifiuti ricomprese nel decreto ministeriale 5 febbraio 1998 al punto 18 «Rifiuti destinati alla produzione di fertilizzanti». Nel corso di varie ispezioni effettuate dalle competenti strutture dell'ASI, dall'assessorato all'ambiente dell'amministrazione provinciale di Mantova e dell'ARPA, in una circostanza si è potuto procedere alla condanna della ditta «Mantovagricoltura S.n.c.» per l'irregolare smaltimento del materiale di scarto in agricoltura. La vicenda si è conclusa il 6 aprile 2001 con una sentenza della pretura di Castiglione delle Stiviere (Mantova) che ha condannato l'azienda al pagamento di un'ammenda di 132 milioni di lire. Anche il personale del CCTA intervenuto ai sensi dell'articolo 195, comma 5 e dell'ARPA Lombardia ha provveduto ad effettuare controlli presso l'azienda in oggetto fornendo i seguenti riscontri: 21 giugno e 6 novembre 2002 – denunciato il titolare per violazione dell'articolo 24 del decreto del Presidente della Repubblica n. 203 del 1988 (emissioni in atmosfera) nonché per violazione dell'articolo 674 del codice penale (getto pericoloso di cose); 17 dicembre 2002 denunciato il titolare per le violazioni precedenti anche per violazione dell'articolo 650 del codice penale (inottemperanza ad un ordine dell'autorità), non avendo la stessa ditta ottemperato ad una serie di prescrizioni impartite dal sindaco di Rodigo (ordinanza di sospensione dell'attività n. 19(02) e dell'ARPA stessa. Il sopralluogo effettuato in data 16 e 17 gennaio 2002 ha confermato quanto constatato dall'ARPA nei precedenti sopralluoghi. In particolare veniva accertato che l'impianto è in esercizio senza che siano state terminate ed attivate completamente le varie linee di convogliamento degli effluenti gassosi. Il sistema di abbattimento dello sfiato dell'autoclave mediante l'eiettore ad acqua risultava tecnicamente inidoneo. Lo scrubber mancava del riempimento necessario ad assicurare una buona efficienza dell'abbattimento degli inquinanti solubili in acqua previsto nell'autorizzazione;
   il 9 novembre 2002 il comune di Rodigo, considerati gli esiti dei ripetuti sopralluoghi effettuati nell'impianto in questione dal personale tecnico dell'ARPA Lombardia, da cui risulta che «la Ditta effettua l'attività di trasformazione degli scarti della macellazione in ammendante agricolo senza essere in possesso dell'autorizzazione regionale alla emissione in atmosfera prevista dalla legge 203 del 1988», disponeva la sospensione dell'attività suddetta. L'11 novembre 2002 la regione Lombardia, dando seguito alla richiesta presentata in data 15 aprile 2002 dalla ditta, la autorizzava alla costruzione di un impianto per la trasformazione di scarti e residui di macellazione per l'impiego in agricoltura, alle condizioni riportate nell'allegato tecnico;
   l'azienda dispone inoltre dell'autorizzazione del Ministero per le risorse agricole e forestali per la produzione di fertilizzanti, ed è risultata in regola con le direttive CEE. Il recupero di materiale avviene, per la maggior parte, ritirando il rifiuto speciale non pericoloso detto «carniccio» prevalentemente dall'industria conciaria e dalla macellazione (ad oggi risultano circa 20.000 le tonnellate annue ritirate). Tali dati sono riscontrabili anche nell'interrogazione parlamentare dell'onorevole Ruggeri del 2003 (n. 4-04639 presentata giovedì 28 novembre 2002 nella seduta n. 231) a seguito della quale il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare pro tempore Matteoli rispose come l'adozione di provvedimenti contingibili ed urgenti, finalizzati ad invitare la ditta ad adottare ogni utile accorgimento tecnico atto ad eliminare i cattivi odori prodotti dall'impianto, a tutela della salute dei cittadini, è del sindaco di Rodigo, mentre il potere di vigilanza ed il controllo sanitario di tale stabilimento è di competenza del servizio veterinario della regione Lombardia;
   si rileva, inoltre, che nel corso del 2009, in seguito a controlli per odori molesti provenienti dalla centrale, gli operatori ASL si imbatterono in cumuli di materiale inerte (circa 80 mila tonnellate) stoccati irregolarmente su area agricola; successive analisi verificarono la presenza di amianto in tali cumuli, in quantitativo omogeneo, considerando tutto il materiale come materiale contenente amianto (MCA) e solo nel 2012 si iniziò il corretto smaltimento di tale materiale cancerogeno, per le resistenze della ditta a sanare il pericoloso illecito;
   in data 27 febbraio 2012, con atto dirigenziale n. 21/42, la provincia di Mantova autorizzava la costruzione di un impianto di produzione di energia elettrica alimentato da fonti rinnovabili della ditta società agricola Curtatone biogas SRL, con sede legale e impianto in Curtatone, strada Sacca 24/A. Dal 1o giugno 2012 risulta l'ingresso nella compagine societaria di Burato Fernando;
   nel corso del 2013 si apprende da fonti di stampa che Fernando Burato, di Mantova Agricoltura, è indagato insieme ad altre 26 persone per presunto traffico illecito di rifiuti in merito allo sversamento di oltre 150 mila metri cubi di scorie di acciaieria non bonificate e quindi potenzialmente nocive sotto l'autostrada A3, VALDASTICO, il Gip di Venezia ha incaricato dell'accertamento tre periti che hanno iniziato la loro analisi il 5 febbraio 2014; a far partire l'indagine è stata la segnalazione di un'associazione ambientalista: nell'esposto si riferisce di un episodio denunciato ad Albettone dal proprietario di un cane che morì dopo aver bevuto da una pozza d'acqua vicina al cantiere;
   per quanto riguarda in particolare l'idrobios, esso è definito nell'allegato tecnico alla pratica di approvazione delle modifiche come ammendante animale idrolizzato (idrolizzato proteico animale), che verrebbe conferito da Mantovagricoltura all'impianto di Buscoldo nel quantitativo di 6.000 tonnellate annue mediante autocisterne (la stessa ditta acquisisce annualmente circa 20 mila tonnellate di tale materiale ed è ipotizzabile una richiesta di incremento dell'utilizzo di tale matrice);
   anche in sede scientifica (si veda, in occasione del Chemistry day, del 12 dicembre 2011, la lezione «Nulla si crea, nulla si distrugge tutto si ri-genera» tenuta dal professor Mauro Grandi all'istituto superiore «E. Fermi» di Mantova, ove si è chiarito come per carniccio nell'impianto di Rodigo si intenda un generico scarto di conceria e non solo lo scarto di una precisa fase del trattamento (quella del calcinaio, che prevede l'utilizzo di sostanze comunque tossiche alcaline), e che nel digestato proveniente dall'impianto sia necessario misurare il cromo, [a differenza di quanto indicato nell'allegato A1 del documento finale di approvazione provinciale (PD 2100)];
   in proposito all'utilizzo di idrolizzati proteici animali va detto che gli esami preliminari in corso presso il Centro ricerca e sperimentazione in agricoltura (CRA), ente vigilato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali che deve sottoporre i risultati alla Commissione Europea, hanno già riscontrato una elevatissima presenza di cromo nei campioni di idrolizzato, dato che porta a rivalutare tutta la filiera di questi rifiuti compreso chiaramente l'utilizzo come matrice degli impianti a biogas. Il cromo, infatti, insieme alle altre sostanze tossiche presenti nel digestato, tende a depositarsi nei primi centimetri di suolo, che ha spesso caratteristiche acide mantenendo il cromo stesso nella forma esavalente, tossica e cancerogena;
   è da rilevare come all'interrogazione del senatore Filippi presentata in XVI legislatura (n. 4/04317 ma vedi anche n. 4-06393 concernente l'esclusione dei sottoprodotti e gli scarti di lavorazione dell'industria conciaria dalle materie prime per la produzione di biogas) abbia dato risposta il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Romano Francesco Saverio, riportando che «...il carniccio è da considerarsi rifiuto ai sensi dell'allegato D al decreto legislativo n. 205 del 2010. D'altro canto, all'articolo 13, comma 2, lettera b) (che modifica l'articolo 185 del decreto legislativo n. 152 del 2006), considera come sottoprodotti di origine animale, quindi non rifiuti, i prodotti trasformati contemplati nel regolamento (CE) n. 1774/2002, a condizione che gli stessi non siano destinati all'incenerimento, allo smaltimento in discarica o all'utilizzo in un impianto di produzione di biogas o di compostaggio. Tra l'altro, il carniccio non sembra assimilabile nemmeno alla categoria “residui delle attività di lavorazione dei prodotti agroalimentari, zootecnici e forestali” di cui all'articolo 2, comma 1, lettera a), della tabella D del decreto ministeriale 2 marzo 2010, in quanto residuo dell'industria conciaria» –:
   se l’«idrobios» di cui in premessa e il «carniccio» siano utilizzabili come matrici negli impianti a biogas, e se intenda chiarire la tipologia di controlli mirati da effettuarsi sul digestato risultante.
(5-02653)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

industria dei fertilizzanti

inquinamento atmosferico

rifiuti

prevenzione dell'inquinamento

sostanza tossica

controllo sanitario

regione agricola