ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02624

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 210 del 11/04/2014
Firmatari
Primo firmatario: TURCO TANCREDI
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/04/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 11/04/2014
CURRO' TOMMASO MOVIMENTO 5 STELLE 11/04/2014
AGOSTINELLI DONATELLA MOVIMENTO 5 STELLE 11/04/2014
RIZZETTO WALTER MOVIMENTO 5 STELLE 11/04/2014
CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE 11/04/2014
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/04/2014
BERNINI PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 11/04/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 11/04/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 11/04/2014

SOLLECITO IL 15/03/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02624
presentato da
TURCO Tancredi
testo di
Venerdì 11 aprile 2014, seduta n. 210

   TURCO, MICILLO, CURRÒ, AGOSTINELLI, RIZZETTO, CIPRINI, LOREFICE e PAOLO BERNINI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   giustamente l'Agenzia delle entrate ha impostato un regime di incentivi economici legati al raggiungimento di obiettivi quali-quantitativi, che per ciascun singolo dirigente possono ammontare a diverse migliaia di euro annue, a seconda della fascia dirigenziale che occupano;
   gli incentivi economici intendono premiare la professionalità dei dirigenti dell'Agenzia, che si dimostrerebbe nella capacità di selezionare i soggetti da accertare più a rischio irregolarità, poiché non potendo accertare tutti, si deve, comunque, raggiungere un obiettivo monetario di recupero di imposte non versate, ma con un numero ben definito di accertamenti mirati (cosiddetti obbiettivi quali-quantitativi);
   la dirigenza, tuttavia, non essendo in grado di selezionare a priori i contribuenti «giusti», ossia i contribuenti più a rischio irregolarità dai quali si potrà con più alto grado di probabilità avere un accertamento proficuo, ottiene lo stesso risultato adeguando i dati complessivi;
   se si notificassero tutti gli accertamenti assegnati, elaborati dai funzionari con esito positivo, si otterrebbero risultati monetari in linea con gli obbiettivi quantitativi di produttività fissati (l'obbiettivo quantitativo), ma con un numero di accertamenti eccessivo e quindi si mancherebbe l'obiettivo qualitativo, generando così il mancato rispetto di entrambi i parametri qualitativi e quantitativi;
   accade spesso, quindi, che durante l'anno vengano fissate delle soglie minime di valore per ciascun singolo accertamento (la maggior imposta accertata, MIA), sotto le quali soglie gli accertamenti vengono abbandonati (sebbene siano stati lavorati attraverso tutte le varie fasi, resesi necessarie per quantificare tali soglie), e questa soglia tende sempre più a venire innalzata via via che ci si avvicina alla fine dell'anno, con disposizioni di servizio o semplici indicazioni verbali;
   l'evidenza che il dato sia irregolare però lo mostrano due indicatori il valore «soglia» crescente degli accertamenti durante l'anno e la carenza o mancanza di accertamenti con esito negativo (dei quali sarebbe obbligatoria l'attivazione);
   appare quindi che per ottenere ingenti riconoscimenti economici oltre che per integrare i requisiti richiesti per rimanere nell'incarico dirigenziale, la dirigenza dell'Agenzia delle entrate, in particolare nelle regioni che emanano ordini di servizio denominati «criteri di proficuità comparata», attui pratiche sostanzialmente manipolative sul reale numero di accertamenti tributari avviati venendo a discriminare arbitrariamente i diversi contribuenti;
   non risulta agli interroganti se gli organi di audit interno si siano pronunciati sulla questione o abbiano comunque approfondito gli effetti che tale pratica produce, anche sotto il profilo dell'attento utilizzo delle risorse pubbliche;
   la discriminazione grave per il contribuente consiste nel fatto che se il suo accertamento viene effettuato ad inizio anno, può essere accertato anche per poche centinaia di euro di maggiore imposta, se per fortuna, l'accertamento temporalmente si effettua verso la fine dell'anno, quando sono già state accertate un buon numero di somme non versate, tale accertamento può essere abbandonato se non ipotizza un valore «soglia» minimo (soglia che è stata progressivamente innalzata nel corso dell'anno), superiore a diverse migliaia di euro;
   per il personale non dirigenziale che deve eseguire gli ordini, o i pesantissimi consigli dei dirigenti superiori, ciò comporta un grave carico di lavoro e stress, in quanto è costretto ad un'ampia serie di accertamenti che non gli vengono riconosciuti, tutti quelli relativi a pratiche che accertano un irregolarità tributaria ma per le quali le somme sono ritenute non idonee al raggiungimento dell'obbiettivo, lavoro che viene buttato nel cestino perché non deve comparire. Come se non fosse mai stato svolto;
   la mancanza di capacità di programmazione e selezione ex-ante degli accertamenti potenzialmente idonei ad ottenere risultati soddisfacenti da parte dei dirigenti si scarica quindi sul restante personale degli uffici, sottoposto ad accertamenti a tappeto dei quali solo alcuni saranno utilizzabili perché al di sopra della «soglia» fissata in quel particolare momento dell'anno, con evidente ed inefficiente dispendio di energie;
   i premi economici per la produttività, di maggiore rilevanza, invece, vengono comunque erogati solo nei confronti dei dirigenti;
   va infine aggiunto che una parte dei dirigenti, i quali, attraverso questa dispendiosissima pratica descritta, finiscono per farsi attribuire consistenti premi annuali, vengono nominati discrezionalmente per mezzo di un semplice, e ad avviso degli interroganti, potenzialmente in contrasto con l'articolo 97 ultimo comma della Costituzione, incarico da parte della direzione generale centrale, anziché attraverso un trasparente sistema di avanzamento meritocratico, fondato sul superamento dei concorsi pubblici –:
   se sia al corrente della situazione prospettata;
   se e quali strumenti abbia attualmente a disposizione per poter far cessare le pratiche descritte;
   se ed in quali forme intenda interessare dei fenomeni descritti la magistratura contabile della Corte dei conti;
   se e quali misure urgenti intenda adottare per ottenere la pubblicazione degli stipendi e degli emolumenti ulteriori percepiti dai singoli dirigenti sul sito dell'Agenzia delle entrate, come previsto dall'articolo 21, comma 1, legge n. 69 del 18 giugno 2009 («Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile»);
   se e quali provvedimenti intenda promuovere in merito alla necessità di stimolare gli organismi di controllo interno, centrali e regionali, dell'Agenzia delle entrate, al rispetto dei doveri d'ufficio onde evitare le pratiche descritte volte a far ottenere ai dirigenti premi economici dalla pubblica amministrazione;
   se e quali strumenti intenda utilizzare per ottenere il ripristino di un sistema di nomina dei dirigenti coerente con il dettato costituzionale;
   se e attraverso quali sistemi di controllo intenda garantire ai cittadini contribuenti una modalità di accertamento imparziale, non determinata dagli obbiettivi che il singolo dirigente di ciascun ufficio deve raggiungere per avere diritto all'erogazione del premio economico di produttività;
   se e per mezzo di quali provvedimenti intenda riconoscere ai dipendenti dell'Agenzia delle entrate tutto il lavoro effettivamente svolto. (5-02624)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

AGENZIA DELLE ENTRATE

EUROVOC :

ente pubblico

nomina del personale

contribuente