ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02602

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 208 del 09/04/2014
Firmatari
Primo firmatario: OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 09/04/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 09/04/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 09/04/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02602
presentato da
OLIVERIO Nicodemo Nazzareno
testo di
Mercoledì 9 aprile 2014, seduta n. 208

   OLIVERIO. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   l'articolo 35 del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, ha novellato la normativa relativa alle attività di ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare e, in particolare, il regime autorizzatorio connesso alle medesime attività;
   il nuovo articolo 35 fissa un'unica e più rigida fascia per l'estrazione dell'olio e del gas, pari ad un'estensione di dodici miglia dalle linee di costa e dal perimetro esterno delle aree marine e costiere protette, per qualunque nuova attività di prospezione, ricerca e coltivazione;
   rimane immutato il divieto di tali attività all'interno del perimetro delle aree marine e costiere a qualsiasi titolo protette sulla base di norme nazionali, comunitarie e internazionali;
   l'estrazione di petrolio è un processo altamente inquinante, in particolar modo nei pozzi petroliferi off-shore si usano dei fanghi del tipo SBM (synthetic based mud) costituiti da oli sintetici con un certo grado di tossicità, fluidi difficili e costosi da smaltire;
   a fronte di tali gravi rischi per l'ambiente marino, secondo alcuni studi il petrolio presente nei fondai italiani, oltre ad essere esiguo, sarebbe anche ricco di impurità, oltre ad essere di difficile estrazione;
   la società Enel Longanesi Developments s.r.l. ha ripresentato, il 24 febbraio 2014, l'istanza per il permesso di ricerca denominato «d 92 F.R-.EN», localizzato nel Golfo di Taranto ed esteso lungo le coste calabro-lucane del Mar Jonio;
   all'istanza, pubblicata sul Bollettino ufficiale idrocarburi e geotermia del mese di marzo 2014, si erano già opposte alcune associazioni ambientaliste nel settembre 2013, presentando le proprie osservazioni;
   la riproposizione della nuova istanza sarebbe conseguente al decreto di riperimetrazione delle aree offshore attuato dal Ministro dello sviluppo economico pro tempore Flavio Zanonato;
   le ricerche della società ENEL Longanesi prevedono prospezioni sismiche con la tecnica dell'Airgun, nonché la possibile perforazione di pozzi di idrocarburi a 12 miglia nautiche dalla costa Jonica, così come dichiarato nello studio d'impatto ambientale;
   il progetto dell'Enel Longanesi non è una semplice prospezione geologica, ma è un punto di partenza per una vera proposta di perforazione del Mar Jonio – Golfo di Taranto;
   se l'istanza sarà approvata, i pozzi potrebbero deturpare una delle zone più caratteristiche del Mar Jonio per almeno 20 o 30 anni con gravi implicazioni per la flora e la fauna marina, e il rischio di distruggere vocazioni turistiche, ambientali, paesaggistiche e della pesca;
   la costa jonica ultimamente è interessata da una serie di istanze similari a quella di Enel Longanesi Developments Srl; altri operatori sono intenzionati a trivellare il mar Jonio: Shell, ENI, Transunion Petroleum Italia, Nautical Petroleum, Northern Petroleum Ltd, Appenine Energy Srl addirittura con due istanze sulla battigia della costa Jonica, oltre alle tre concessioni presenti di Eni e Jonica Gas;
   nella fase di valutazione dell'istanza di Eni Longanesi andrebbero approfonditi gli eventuali impatti cumulativi che possono verificarsi a seguito di indagini sismiche in aree limitrofe di più operatori;
   l'attività offshore in materia di ricerca e coltivazione di idrocarburi presenta comunque aspetti problematici anche in riferimento all'attività sismica;
   non è da sottovalutare, infatti, l'ultima significativa scossa di terremoto registrata pochi giorni fa proprio al largo delle coste crotonesi già oggetto di attività di coltivazione di idrocarburi;
   alcuni studi scientifici mettono in relazione il possibile intensificarsi dell'attività sismica con l'implementazione delle attività di ricerca degli idrocarburi –:
   se e quali iniziative i Ministri interrogati intendano adottare per approfondire la questione riportata in premessa e se, nelle more, del richiesto approfondimento, intendano sospendere ogni ulteriore permesso di ricerca al fine di approfondire tutti gli aspetti legati alla tutela dell'ambiente di un comprensorio marino tra i più peculiari del Mediterraneo;
   quali iniziative intendano assumere per la sicurezza delle popolazioni, in merito al rischio derivante dalle trivellazioni in un territorio la cui spiccata fenomenologia sismica può essere incrementata da tali interventi. (5-02602)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

DECRETO LEGGE 2012 0083

EUROVOC :

ambiente marino

idrocarburo

protezione dell'ambiente

gas naturale

inquinamento marino

litorale

ricerca

impatto ambientale

specie marina