ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02597

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 208 del 09/04/2014
Firmatari
Primo firmatario: SPESSOTTO ARIANNA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 09/04/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FRUSONE LUCA MOVIMENTO 5 STELLE 09/04/2014


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 09/04/2014
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 09/04/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 14/04/2014
Stato iter:
31/03/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 31/03/2015
Resoconto BUBBICO FILIPPO VICE MINISTRO - (INTERNO)
 
REPLICA 31/03/2015
Resoconto SPESSOTTO ARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 09/04/2014

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 14/04/2014

DISCUSSIONE IL 31/03/2015

SVOLTO IL 31/03/2015

CONCLUSO IL 31/03/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02597
presentato da
SPESSOTTO Arianna
testo di
Mercoledì 9 aprile 2014, seduta n. 208

   SPESSOTTO e FRUSONE. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   l'articolo 26 della direttiva CE 2002/22/CE relativa al servizio universale e ai diritti degli utenti in materia di reti e di servizi di comunicazione elettronica, prevede, per le chiamate di emergenza, il numero unico 112 in ambito europeo (NUE); sulla base del citato articolo 26 della direttiva 2002/22/CE, spetta ai singoli Stati membri adottare le opportune misure di attuazione relative all'attivazione del 112;
   la medesima direttiva prevede altresì di rendere disponibili i dati di localizzazione del chiamante per migliorare i servizi di emergenza, e l'obbligo per gli Stati membri di informare adeguatamente i propri cittadini circa l'esistenza del numero 112 quale numero unico europeo per tutte le emergenze, nonché sul tipo e numero di servizi di emergenza ai quali si ha accesso;
   secondo quanto previsto dalla citata direttiva europea, componendo il 112, sia da telefono fisso sia da cellulare, dovrebbe essere possibile chiedere l'intervento di polizia, carabinieri, vigili del fuoco e 118, con possibilità di allertare anche protezione civile e polizie locali, essendo compito della centrale operativa quello di smistare la richiesta al terminale adeguato;
   a seguito dell'apertura da parte della Commissione europea, nell'aprile del 2006, di una procedura di infrazione, l'Italia è stata condannata dalla Corte di giustizia dell'UE nel gennaio del 2009 per il mancato rispetto delle prescrizioni relative alla corretta attuazione del sistema del numero di emergenza 112;
   tale procedura di infrazione è stata poi archiviata il 14 marzo del 2011, a seguito dell'attivazione della prima Centrale 112 a Varese: la sperimentazione del NUE 112 viene quindi avviata presso la provincia di Varese, attraverso l'Areu, l'agenzia regionale per l'emergenza, secondo il modello del call center laico;
   a seguito della stipula di una convenzione tra la regione Lombardia e il Ministero dell'interno, il servizio è stato poi esteso a tutto il territorio della regione ed è stata parimenti attivata la centrale unica per le emergenze 112, un servizio che gestisce tutte le chiamate che arrivano ai vari numeri di emergenza, mentre non risulta ancora essere stata introdotta una centrale unica di soccorso sul restante territorio nazionale;
   l'introduzione da parte dell'Italia di tale sistema di informazione nazionale provvisorio e sperimentale per l'identificazione delle chiamate al 112, costituisce una soluzione temporanea che vede l'attuale coinvolgimento delle sole centrali operative dei Carabinieri i quali forniscono il servizio di localizzazione del chiamante, ma per le sole richieste afferenti al 112, con il mantenimento degli altri numeri telefonici dedicati alle emergenze: 112, 113, 115, 117, 118;
   il metodo utilizzato consiste nell'inoltro, da parte della centrale operativa dei Carabinieri contattata, del numero chiamante attraverso la compilazione manuale di un modulo web al Centro elaborazione dati interforze che, a sua volta, inoltra a tutti gli operatori telefonici la richiesta di informazioni sulla localizzazione. Tali informazioni vengono poi successivamente trasferite alla centrale operativa dei Carabinieri richiedente;
   la soluzione-ponte adottata dall'Italia appare agli interroganti pertanto poco efficace dal momento che, nel resto del territorio nazionale, al 112 risponde l'Arma dei Carabinieri, la quale, si è fatta carico anche del numero unico europeo, con evidenti disagi legati agli innumerevoli trasferimenti di chiamata;
   come riportato da un servizio della trasmissione «Report», andato in onda nel dicembre 2013, il Governo ha stanziato a partire dal 2003, oltre 50 milioni di euro per l'attivazione del 112 nelle province lombarde, ed è stato altresì calcolato che, a regime, il 112 lombardo costerà quasi 10 milioni di euro l'anno;
   l'adozione del numero unico europeo sull'intero territorio nazionale presenta numerosi vantaggi tra cui la localizzazione immediata del chiamante, completa dei dati verificabili a cura dell'operatore, l'abbattimento del numero di chiamate fasulle, oltre ad evitare eventi duplicati e chiamate senza risposta;
   inoltre, il numero unico europeo presenta indubbi vantaggi anche per l'utente, dal momento che esso deve rammentare un solo numero in tutta Europa, riesce ad esprimere i suoi problemi nella lingua di origine, e ottiene tempi di soccorso più brevi;
   stando agli ultimi sondaggi interni in materia di comunicazione elettronica e mercato delle telecomunicazioni condotti dalla Commissione europea, il numero unico europeo è conosciuto solo da un cittadino europeo su quattro e solo il 33 per cento degli italiani sarebbe a conoscenza della possibilità di utilizzare il 112 come numero unico in Europa –:
   quali iniziative, anche normative, il Governo intenda attuare per dare piena applicazione, su tutto il territorio nazionale, e nel minore tempo possibile, alla direttiva europea sul numero unico delle emergenze 112 e ai successivi documenti attuativi, al fine espresso di evitare la concreta possibilità della riapertura della procedura di infrazione contro l'Italia, in assenza di misure infrastrutturali concrete, e scongiurare il rischio di nuove sanzioni economiche;
   se il Governo non ritenga che l'istituzione di un'unica centrale integrata, che riunisca le varie componenti istituzionali del soccorso, su tutto il territorio nazionale, come peraltro già avviene nella maggior parte dei Paesi dell'Unione europea, costituisca il modello organizzativo più efficiente ed efficace e, allo stesso tempo, comporti un risparmio della spesa pubblica e un relativo favorevole impatto economico sul nostro Paese;
   se non ritengano altresì opportuno predisporre, parallelamente alla piena realizzazione del numero unico di emergenza su base nazionale, un piano nazionale atto a ridurre gli sprechi di risorse economiche, legati agli stanziamenti per l'attivazione parziale del 112; (5-02597)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 31 marzo 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali)
5-02597
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

competenza degli Stati membri

procedura CE d'infrazione

agenzia regionale

direttiva comunitaria

forze paramilitari

prestazione di servizi

risorsa economica

sistema di informazione