ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02566

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 205 del 04/04/2014
Firmatari
Primo firmatario: PIRAS MICHELE
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 04/04/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FERRARA FRANCESCO DETTO CICCIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 04/04/2014
DURANTI DONATELLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 04/04/2014


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 04/04/2014
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 14/04/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 04/04/2014

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 14/04/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02566
presentato da
PIRAS Michele
testo di
Venerdì 4 aprile 2014, seduta n. 205

   PIRAS, FERRARA e DURANTI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della difesa . — Per sapere – premesso che:
   i Governi succedutisi negli ultimi vent'anni hanno operato consistenti tagli alla possibilità – da parte dei rappresentanti delle istituzioni democratiche – di utilizzare tanto le automobili di rappresentanza quanto la flotta aerea di Stato, spingendoli a privilegiare aerei di linea e treni, tanto in ragione di una progressiva razionalizzazione della spesa pubblica quanto in relazione alla necessità di moralizzarne gli usi e i costumi della politica;
   la cosiddetta spending review in questi decenni ha colpito nel vivo la società italiana, limitando in maniera importante le politiche di welfare e concorrendo in maniera decisiva a contrarre il tasso di crescita del Paese;
   tanto il Governo Letta quanto il Governo Renzi hanno posto l'accento nelle loro dichiarazioni programmatiche sulla cosiddetta «lotta agli sprechi», ritenendo che – in un tempo particolarmente nefasto per l'economia nazionale – nessuna risorsa possa essere dispersa o utilizzata in maniera improduttiva;
   dopo aver risparmiato preziose risorse legate alle prestazioni fornite ai vertici politici, alte cariche istituzionali e di Governo (Presidente del Consiglio, ministri e sottosegretari) con la decina di aerei della flotta di Stato, ancora nessun Governo è riuscito ad intervenire sulle spese legate ai servizi prestati alle alte sfere della Difesa: capi di stato maggiore e generali per fare un esempio;
   in particolare, il riferimento è ai voli di cui i militari usufruiscono senza essere sottoposti a fastidiosi controlli e che gravano sul bilancio dello Stato;
   questi è uno degli aspetti singolari della gestione della flotta di Stato (3 Airbus, 7 Falcon e 2 elicotteri) che emergono analizzando documenti, rapporti riservati e circolari interne della Presidenza del Consiglio. Carte che mostrano come i tagli degli ultimi anni abbiano ridotto notevolmente la spesa complessiva, ma non siano riusciti ad intaccare quella relativa ai voli per gli alti gradi militari;
   nel 2010, con un totale di 10 mila 640 ore di volo, Palazzo Chigi aveva infatti speso oltre 53 milioni di euro; nel 2013 dopo la cura Monti-Letta le ore di volo sono passate a 5.378 per un costo complessivo di 26 milioni di euro, circa la metà;
   un taglio robusto si è rivelato appunto quello operato sui voli Stato-Governo riservati ai «Vip» (e che tanto hanno fatto discutere negli anni di permanenza di Silvio Berlusconi alla Presidenza del Consiglio), passati in tre anni da 35 milioni di spesa ad appena 9 milioni, e con le ore di volo ridotte da circa 7 mila a 1.877;
   un taglio analogo non si è riusciti ad operarlo sui voli per i militari. Attestati a 1.170 ore nel 2013, al prezzo di circa 5 mila euro l'ora sono costati alle casse pubbliche oltre 5 milioni di euro;
   a differenza delle cariche istituzionali e dei rappresentanti del Governo, i vertici militari volano con gli «aerei blu», a quanto consta agli interroganti, senza dover chiedere troppe autorizzazioni ai competenti uffici di Palazzo Chigi. Non sono infatti sottoposti ai controlli che da qualche anno subiscono invece i politici i quali, per decollare, devono avere (tra l'altro) l'autorizzazione di un'autorità delegata del presidente del Consiglio, solitamente di un sottosegretario;
   che non si tratti di casi isolati è dimostrato anche dai movimenti della flotta di Stato che recentemente L'Espresso ha potuto ricostruire in alcune giornate di lavoro tipo;
   sulle 11 tratte di volo coperte il 14 febbraio 2014 dai voli blu, ben nove sono di militari: il capo del comando operativo interforze (Coi); il capo di stato maggiore dell'aeronautica; il capo di stato maggiore della Difesa, una delegazione dell'aeronautica e il comandante della sua squadra aerea, rotte che – nella maggior parte dei casi – si sarebbero potute percorrere utilizzando normali voli di linea –:
   se la Presidenza del Consiglio sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;
   se si intenda intervenire – ed attraverso quali iniziative – affinché le regole della «lotta agli sprechi» siano estese a tutte le articolazioni e le rappresentanze dello Stato e della Repubblica;
   se non intendano verificare, per quanto di competenza, che i voli della flotta aerea di stato non siano utilizzati anche dalle famiglie degli alti gradi delle forze militari. (5-02566)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

spesa pubblica

aereo

Capo di governo

ministro

personale militare

rappresentanza politica