ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02460

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 198 del 26/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: MORETTI ALESSANDRA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 26/03/2014


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 26/03/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 26/03/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02460
presentato da
MORETTI Alessandra
testo di
Mercoledì 26 marzo 2014, seduta n. 198

   MORETTI. — Al Ministro della giustizia, al Ministro degli affari esteri. — Per sapere – premesso che:
   secondo notizie diffuse a mezzo stampa, un militare statunitense di 21 anni di stanza nella Caserma Del Din, Jerelle Lamarcus Gray, sarebbe indagato per violenza sessuale e sequestro nei confronti di una ragazza minorenne residente a Schio nella provincia di Vicenza. Secondo quanto denunciato dalla ragazza ai carabinieri, la vittima avrebbe conosciuto il giovane militare in un disco club della zona e l'uomo, ubriaco, l'avrebbe obbligata a seguirla in un vicolo buio dove l'avrebbe violentata;
   l'articolo VII, comma 3, lettera c) della Convenzione tra gli Stati parti del Trattato dell'Atlantico del Nord, relativa allo statuto delle truppe della NATO, prevede che lo Stato che abbia diritto di esercitare prioritariamente la propria giurisdizione possa rinunciarvi e che le domande di rinuncia al diritto di priorità alla giurisdizione penale possano essere valutate da parte dello Stato ospitante, qualora vi siano considerazioni particolarmente importanti, atte a giustificarle;
   da quanto si apprende dagli organi di stampa, l'ufficio legale dello United States Army Garrison – Vicenza (USAG) avrebbe scritto al Ministero della giustizia per sollecitare la rinuncia al diritto di priorità alla giurisdizione penale, così come previsto dall'articolo sopracitato;
   secondo quanto riportato in un articolo intitolato «La legge disuguale dei soldati americani», pubblicato da Il Fatto Quotidiano in data 24 marzo, a firma di Alessio Schiesari, vi sarebbero state da parte del Ministero della giustizia della Repubblica italiana, negli ultimi 15 mesi, circa 90 risposte positive a richieste analoghe da parte dell'amministrazione militare statunitense;
   una volta che lo Stato italiano abbia rinunciato all'esercizio della giurisdizione penale, diventa difficile per le vittime dei reati e per gli organi istituzionali italiani anche solo disporre di notizie aggiornate sull'andamento dei processi in corso;
   in ogni caso le considerazioni di cui all'articolo VII, comma 3, lettera c) della sopracitata Convenzione, atte a giustificare la rinuncia all'esercizio prioritario della giurisdizione, non potrebbero contrastare con i principi e ledere i diritti costituzionalmente garantiti dagli articoli 24 e 111 della Costituzione della Repubblica italiana –:
   quante siano state, negli ultimi 24 mesi, le risposte positive del Governo alle domande di rinuncia al diritto di priorità alla giurisdizione penale pervenute al Ministero della giustizia in base a quanto previsto dall'articolo VII, comma 3, lettera c) della citata convenzione, nonché quali siano state le motivazioni, e quali le considerazioni particolarmente importanti, atte a giustificarle;
   se e quali iniziative i Ministri interrogati intendano adottare per permettere alle vittime di reati commessi da militari stranieri operanti sul territorio italiano di venire a conoscenza del successivo andamento dei processi nelle ipotesi in cui lo Stato abbia rinunciato al diritto di giurisdizione prioritaria;
   se, e come, i Ministri interrogati intendano garantire, e con quali strumenti, i diritti delle vittime di reati penali commessi da militari stranieri contro cittadini italiani. (5-02460)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

giurisdizione penale

aiuto alle vittime

personale militare

violenza sessuale

esercito