ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02119

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 171 del 11/02/2014
Abbinamenti
Atto 5/02055 abbinato in data 16/04/2014
Atto 5/02060 abbinato in data 16/04/2014
Atto 5/02062 abbinato in data 16/04/2014
Atto 5/02097 abbinato in data 16/04/2014
Firmatari
Primo firmatario: CASTELLI LAURA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/02/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2014
COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2014
CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2014
RIZZETTO WALTER MOVIMENTO 5 STELLE 16/04/2014


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 11/02/2014
Stato iter:
16/04/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 16/04/2014
Resoconto BOBBA LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 16/04/2014
Resoconto RIZZETTO WALTER MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 11/02/2014

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 16/04/2014

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 16/04/2014

DISCUSSIONE IL 16/04/2014

SVOLTO IL 16/04/2014

CONCLUSO IL 16/04/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02119
presentato da
CASTELLI Laura
testo presentato
Martedì 11 febbraio 2014
modificato
Mercoledì 16 aprile 2014, seduta n. 213

   CASTELLI, TRIPIEDI, COMINARDI, CIPRINI, RIZZETTO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
il Governo sin dal suo insediamento, ha espresso l'intenzione di sostenere il livello occupazionale attraverso il sostegno alle aziende produttive italiane in difficoltà in questo momento congiunturale;
il Presidente del Consiglio dei ministri al festival dell'economia così dichiarava a giugno 2013: «abbassare la disoccupazione e far costare meno il lavoro»;
il 30 gennaio 2014 è stata recapitata alla rappresentanza sindacale dello stabilimento di Collegno (Torino) della A. Agrati spa con unico socio, azienda metalmeccanica che produce e commercializza sistemi di fissaggio, la lettera di licenziamento collettivo ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge n. 223 del 1991;
il gruppo A. Agrati spa consiste in cinque società controllate, nove siti produttivi, tra cui quello di Collegno; tre società partecipate, due produzione, una distribuzione; l'area totale 500.000 metri quadrati – area ricoperta 200.000 metri quadrati, la capacità produttiva – 150.000 tons, 300 macchine stampaggio a freddo – 3 a caldo;
come dichiarato sul sito, il fatturato totale del gruppo del 2012 e di 325.200.000 euro, i dipendenti totali 1.700;
nel sito industriale di Collegno, dove si producono viti speciali, il personale è costituito da 82 unità, quelle interessate al licenziamento;
i motivi su cui si fonda la decisione della società di cessazione dell'attività produttiva nella suddetta unità di Collegno (Torino) sono i seguenti:
a) la fase di crisi e di ridimensionamento del mercato europeo degli autoveicoli e la conseguente riduzione delle vendite e delle immatricolazioni europee;
b) la mancanza di prospettive di ripresa;
c) la carenza di competitività del sito di Collegno rispetto alla produzione nell'Estremo Oriente dello stesso prodotto unificato;
da cinque anni l'azienda non è ricorsa a nessuno tipo di ammortizzatore sociale, inclusa la cassa integrazione e non si è verificato alcuno sciopero;
il giorno 28 gennaio 2014 è stato firmato (congiuntamente tra azienda e rappresentanza sindacale) il verbale d'accordo riguardante il premio di risultato in cui viene evidenziato il pieno raggiungimento degli obbiettivi di produttività e qualità riguardanti l'anno 2013;
in tutti i siti localizzati sul territorio nazionale non si registrano sensibili contrazioni della produzione, come dimostra l'assunzione anche di personale interinale;
non è stata denunciata una necessità economico-finanziaria per la chiusura dello stabilimento di Collegno –:
se il Ministro interrogato non ritenga opportuno e urgente aprire quanto prima un tavolo di crisi sulla situazione occupazionale dell'A. AGRATI spa per preservare i livelli occupazionali dell'azienda, senza che il contesto di crisi internazionale sia utilizzato come giustificazione per compromettere la garanzia occupazionale dei dipendenti dello stabilimento di Collegno (Torino), e promuovere l'esposizione, al tavolo di crisi, del piano industriale della A. Agrati spa. (5-02119)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 16 aprile 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-02119

  Le interrogazioni in titolo vertono tutte sulla situazione occupazionale dei lavoratori della Società A. Agrati S.p.A., pertanto fornirò per esse una risposta congiunta.
  La Società, con sede legale in Veduggio con Colzano (MB) ed unità produttiva a Collegno (TO) con insegna Divisione FIVIT COLOMBOTTO, opera da molti anni nel settore della progettazione, produzione e commercializzazione di sistemi di fissaggio.
  L'Azienda, lo scorso 30 gennaio, ha comunicato alle rappresentanze sindacali di categoria l'apertura della procedura di licenziamento collettivo per tutti gli 82 dipendenti dell'unità locale di Collegno, giustificata dalla cessazione dell'attività aziendale in ragione della contrazione di domanda del settore automobilistico, principale mercato di riferimento della produzione di Collegno.
  Faccio presente che sin da subito la Regione Piemonte, d'intesa con le altre istituzioni locali, ha intrapreso ogni utile iniziativa volta a tutelare l'attività produttiva e a salvaguardare i livelli occupazionali. È stato, a tal fine, istituito un tavolo di crisi istituzionale in cui più volte si sono incontrati il management aziendale e le organizzazioni sindacali.
  Nonostante le proposte avanzate dalle istituzioni per cercare in ogni modo di favorire il mantenimento dell'attività produttiva sul territorio, l'Azienda si è sempre dimostrata irremovibile rispetto alla decisione assunta e disponibile a collaborare esclusivamente su iniziative tese alla eventuale reindustrializzazione del sito e su un piano di gestione dei lavoratori in esubero.
  La Società non ha mutato posizione neppure al tavolo convocato dal Ministero dello sviluppo economico lo scorso 8 aprile (al quale ho partecipato personalmente). Anche in tale sede la Società non ha accettato la proposta avanzata dal Governo di riprendere la produzione, seppure parzialmente e per un tempo determinato, così da consentire l'avvio della ricerca di nuovi investitori per garantire la continuità produttiva e occupazionale.
  La Società, inoltre, ha dichiarato di non essere disponibile a sospendere la procedura di mobilità in scadenza il 17 aprile, pregiudicando, così, la possibilità di un confronto di merito presso i competenti uffici del Ministero che rappresento.
  Il Ministero dello sviluppo economico ha giudicato negativamente le risposte aziendali, in quanto non aiutano la ricomposizione del conflitto in atto e non favoriscono il recupero di un clima sociale positivo.
  In ogni caso, il Ministero dello sviluppo economico ed il Ministero che rappresento possono confermare la massima disponibilità a riconvocare le parti in ordine alla vicenda aziendale posta all'attenzione del Parlamento, con l'obiettivo di mettere in campo ogni tentativo per tutelare la posizione dei lavoratori e delle loro famiglie.
  Da ultimo, segnalo che la Regione Piemonte ha convocato una serie di riunioni istituzionali al fine di discutere della situazione occupazionale dei lavoratori della Agrati Spa l'ultima delle quali è in programma proprio oggi alle ore 11,30.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

COLLEGNO,TORINO - Prov,PIEMONTE

EUROVOC :

conservazione del posto di lavoro

cessazione d'attivita'

politica industriale

stabilimento

cassa integrazione

licenziamento