Legislatura: 17Seduta di annuncio: 167 del 05/02/2014
Primo firmatario: BOCCUZZI ANTONIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/02/2014
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
- MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 05/02/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 16/04/2014 Resoconto BOBBA LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI) REPLICA 16/04/2014 Resoconto BOCCUZZI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 05/02/2014
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 16/04/2014
DISCUSSIONE IL 16/04/2014
SVOLTO IL 16/04/2014
CONCLUSO IL 16/04/2014
BOCCUZZI. —
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
il 31 gennaio 2014, il Gruppo Agrati – uno dei maggiori nel campo della produzione e distribuzione di viteria, che impiega 1.700 lavoratori in Italia e possiede centri di produzione in Francia, Germania, Repubblica Ceca, Stati Uniti e Cina – ha comunicato ai sindacati la chiusura dello stabilimento di Collegno (Torino) e il licenziamento degli 82 dipendenti;
l'annuncio ha provocato sorpresa e sconcerto, poiché fino a oggi l'azienda, nonostante l'intensità della crisi economica, non aveva mai fatto ricorso ad alcuna forma di ammortizzatore sociale;
la proprietà ha motivato la decisione sostenendo che la diminuzione dei volumi di produzione non consente di mantenere aperti cinque stabilimenti in Italia e che la sede di Collegno non è più competitiva;
i rappresentanti sindacali obiettano che la fabbrica piemontese aveva appena raggiunto gli obiettivi richiesti per ottenere il premio di risultato e che negli altri siti produttivi l'attività abbonda e vengono assunte persone con contratti interinali;
appresa la notizia, gli 82 lavoratori hanno reagito con un presidio davanti ai cancelli della fabbrica annunciando altre forme di protesta;
l'interrogante ritiene necessario un intervento volto a garantire il proseguimento della produzione e la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali –:
se non intendano adoperarsi con la massima urgenza al fine di convocare un tavolo di lavoro con l'azienda, le rappresentanze sindacali e le istituzioni locali, finalizzato alla ricerca di una soluzione che preservi l'attività dello stabilimento di Collegno e il posto di lavoro degli 82 dipendenti. (5-02062)
Le interrogazioni in titolo vertono tutte sulla situazione occupazionale dei lavoratori della Società A. Agrati S.p.A., pertanto fornirò per esse una risposta congiunta.
La Società, con sede legale in Veduggio con Colzano (MB) ed unità produttiva a Collegno (TO) con insegna Divisione FIVIT COLOMBOTTO, opera da molti anni nel settore della progettazione, produzione e commercializzazione di sistemi di fissaggio.
L'Azienda, lo scorso 30 gennaio, ha comunicato alle rappresentanze sindacali di categoria l'apertura della procedura di licenziamento collettivo per tutti gli 82 dipendenti dell'unità locale di Collegno, giustificata dalla cessazione dell'attività aziendale in ragione della contrazione di domanda del settore automobilistico, principale mercato di riferimento della produzione di Collegno.
Faccio presente che sin da subito la Regione Piemonte, d'intesa con le altre istituzioni locali, ha intrapreso ogni utile iniziativa volta a tutelare l'attività produttiva e a salvaguardare i livelli occupazionali. È stato, a tal fine, istituito un tavolo di crisi istituzionale in cui più volte si sono incontrati il management aziendale e le organizzazioni sindacali.
Nonostante le proposte avanzate dalle istituzioni per cercare in ogni modo di favorire il mantenimento dell'attività produttiva sul territorio, l'Azienda si è sempre dimostrata irremovibile rispetto alla decisione assunta e disponibile a collaborare esclusivamente su iniziative tese alla eventuale reindustrializzazione del sito e su un piano di gestione dei lavoratori in esubero.
La Società non ha mutato posizione neppure al tavolo convocato dal Ministero dello sviluppo economico lo scorso 8 aprile (al quale ho partecipato personalmente). Anche in tale sede la Società non ha accettato la proposta avanzata dal Governo di riprendere la produzione, seppure parzialmente e per un tempo determinato, così da consentire l'avvio della ricerca di nuovi investitori per garantire la continuità produttiva e occupazionale.
La Società, inoltre, ha dichiarato di non essere disponibile a sospendere la procedura di mobilità in scadenza il 17 aprile, pregiudicando, così, la possibilità di un confronto di merito presso i competenti uffici del Ministero che rappresento.
Il Ministero dello sviluppo economico ha giudicato negativamente le risposte aziendali, in quanto non aiutano la ricomposizione del conflitto in atto e non favoriscono il recupero di un clima sociale positivo.
In ogni caso, il Ministero dello sviluppo economico ed il Ministero che rappresento possono confermare la massima disponibilità a riconvocare le parti in ordine alla vicenda aziendale posta all'attenzione del Parlamento, con l'obiettivo di mettere in campo ogni tentativo per tutelare la posizione dei lavoratori e delle loro famiglie.
Da ultimo, segnalo che la Regione Piemonte ha convocato una serie di riunioni istituzionali al fine di discutere della situazione occupazionale dei lavoratori della Agrati Spa l'ultima delle quali è in programma proprio oggi alle ore 11,30.
GEO-POLITICO:COLLEGNO,TORINO - Prov,PIEMONTE
EUROVOC :licenziamento collettivo
soppressione di posti di lavoro
cessazione d'attivita'
premio salariale
stabilimento