ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02003

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 161 del 28/01/2014
Firmatari
Primo firmatario: FEDRIGA MASSIMILIANO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 28/01/2014


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 28/01/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 28/01/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02003
presentato da
FEDRIGA Massimiliano
testo di
Martedì 28 gennaio 2014, seduta n. 161

   FEDRIGA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   è notizia di questi giorni quella del nuovo piano industriale Electrolux che prevede un maxi-taglio dei salari quale condicio sine qua non per scongiurare la chiusura delle fabbriche italiane;
   secondo fonti sindacali riportati dalla stampa la proposta avanzata dalla proprietà svedese per il salvataggio dei quattro stabilimenti di Susegana, Porcia, Solaro e Forlì prevedrebbe un taglio drastico dei salari, tale da dimezzare l'attuale media di circa 1.400 euro al mese a 700/800 euro mensili;
   la proposta originale, secondo i sindacati, prevedeva addirittura un taglio dell'80 per cento dei 2.700 euro di premio aziendali, la riduzione delle ore lavorate a 6, la sospensione dei pagamenti delle festività, la riduzione di pause e permessi sindacali (-50 per cento) ed il blocco degli scatti di anzianità; il costo del lavoro — ora a 24 euro l'ora — sarebbe così sceso a 3-5 euro medi, così da ridurre il gap con il costo del lavoro in Polonia, dove gli operai della Electrolux percepiscono 7 euro l'ora;
   l'azienda, dal canto suo, precisa che «la proposta tutta da discutere sul costo dell'ora lavorata prevede una riduzione di 3 euro. In termini di salario netto questo equivale a circa l'8 per cento di riduzione ovvero a meno di 130 euro al mese. (...) L'azienda ribadisce anche che il regime di 6 ore assunto come base per tutti i piani industriali è da considerarsi con applicazione della solidarietà come da accordi sottoscritti e dei quali auspica il prossimo rinnovo» (vedi La Stampa 27 gennaio 2014);
   il Ministro dello sviluppo economico ha commentato che «I prodotti italiani nel campo dell'elettrodomestico sono di buona qualità ma risentono dei costi produttivi, soprattutto per quanto riguarda il lavoro, che sono al di sopra di quelli che offrono i nostri concorrenti. È necessario dunque ridurre i costi di produzione, in Italia c’è un problema legato all'esigenza di ridurre il costo del lavoro» –:
   quali reali ed effettive ricadute sui salari comporterebbe il piano industriale di Electrolux Italia e quali urgenti iniziative di propria competenza il Governo intenda adottare per ridurre il costo del lavoro, preso atto delle dichiarazioni del Ministro dello sviluppo economico citate in premessa e considerato che la diminuzione del costo del lavoro non può e non deve ricadere sul salario netto percepito dal lavoratore. (5-02003)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

politica industriale

impresa

industria elettrotecnica

cessazione d'attivita'

retribuzione del lavoro