ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01995

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 161 del 28/01/2014
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 4/03259
Firmatari
Primo firmatario: CATALANO IVAN
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 28/01/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 28/01/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 28/01/2014

SOLLECITO IL 07/05/2015

SOLLECITO IL 30/09/2015

SOLLECITO IL 10/11/2015

SOLLECITO IL 11/05/2016

SOLLECITO IL 15/07/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01995
presentato da
CATALANO Ivan
testo di
Martedì 28 gennaio 2014, seduta n. 161

   CATALANO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   la Banca del Mezzogiorno, di cui al decreto legge n. 112 del 2008, è stata creata, nell'ambito del piano per il Sud, con l'obiettivo di dare sostegno all'economia del Meridione;
   la missione della Banca del Mezzogiorno è sostenere i progetti di sviluppo delle piccole e medie imprese aumentando la disponibilità di credito a medio – lungo termine;
   l'offerta Banca del Mezzogiorno è riservata alle micro, piccole e medie imprese con sede legale in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, titolari del conto corrente BancoPosta in proprio o del conto corrente BancoPosta impresa;
   si apprende dalla Stampa, in un articolo dal titolo: «Banca del Mezzogiorno, nuovo flop italiano» pubblicato su Yahoo Finanza che, «[...] dopo più di un anno dall'inaugurazione, [...] l'ultima operazione deliberata dal consiglio di amministrazione è un finanziamento da 80 milioni in favore di aziende calabresi. Ma quel denaro, come riportato da MF, non si sa bene a chi spetti. Sono stati deliberati anche stanziamenti di piccolo calibro per un'azienda di serbatoi di gas lucana che lavora con Gazprom. [...] Nei primi mesi di attività, la banca ha finanziato soprattutto investimenti a medio e lungo termine, così come faceva MedioCredito Centrale (Mcc), acquistato dalla società di Massimo Sarmi (al costo di 136 milioni di euro) per formare la Banca del Sud. Per la precisione, il nome è Banca del Mezzogiorno, poiché “Banca del Sud” era già attiva a Napoli dal 2006. [...] Nonostante la Banca del Mezzogiorno non conceda credito alle start up meridionali, la sua struttura continua inesorabilmente a crescere. A fine 2012, infatti, i dipendenti erano saliti a 223 rispetto alle 183 unità di fine 2011, con ben 43 nuove assunzioni. I crediti verso la clientela, a fine dell'anno scorso, erano 175 milioni, di cui 140 milioni dell'ambito della “nuova operatività” della banca, rispetto ai 131 milioni di fine 2011. Il 2012, comunque, si è chiuso con un utile di 7,1 milioni e per la prima volta dalla sua nascita, l'istituto di Massimo Sarmi ha partecipato, lo scorso gennaio, per l'asta Bce per operazioni di rifinanziamento a tre mesi»;
   è stato stabilito che la banca operi come istituzione finanziaria di secondo livello, sostenendo progetti di investimento nel Mezzogiorno e promuovendo in particolare il credito alle piccole e medie imprese;
   in particolare, è tenuta a favorire: la nascita di nuove imprese, l'imprenditorialità giovanile e femminile, l'aumento dimensionale e l'internazionalizzazione, la ricerca e l'innovazione al fine di creare maggior occupazione;
   si apprende dalla stampa, in un articolo pubblicato su Linkiesta.it, dal titolo: «Perché Banca del Mezzogiorno finanzia la Fiat ?» che «[...] BdM, però, da banca di secondo livello, non si è mai trasformata nel «gigante da 7.500 sportelli» sognato da Tremonti poiché la trattativa con istituti popolari e banche di credito cooperativo è fallita per i dubbi sulla storia bancaria di Poste (sul piatto il controllo fino al 60 per cento), e si è appoggiata su appena 250 sportelli postali del Sud, in particolare nei 76 della Sicilia (66 Campania, 49 Puglia, 23 Abruzzo, 18 Calabria, 16 Sardegna, 3 Basilicata). Da qui arrivano il capo settore credito Pietro Cirrito, ex Banco di Sicilia e Credito Siciliano, gran parte delle convenzioni coi Confidi, i consorzi di enti locali e associazioni di categoria di cui si serve per supportare le aziende (Fideo Confcommercio Sicilia, Assoconfidi-Sicilia, Confeserfidi e Interconfidi Med), e delle domande accolte al Sud (6.168 operazioni) dal Fondo centrale di Garanzia per le Pmi (legge 662/1996), gestione pubblica principale ereditata dall'ex Mcc. [...] Interpellate da Linkiesta, sia BdM che Poste non hanno fornito chiarimenti sul tipo d'imprese sostenute. BdM, infatti, è stata creata per le piccole e medie imprese e collegata ai Confidi di fatto più per le medio-piccole. Ma, come rivelato dal Corriere, dei 750 milioni di euro del budget 2013 solo il 20 per cento è destinato a chi, stando ai criteri europei, ha dai 10 ai 250 occupati, fatturati da 2 a 50 milioni di euro o bilanci annui sotto i 43 milioni. Sul credito al Sud, rischi permettendo, è anche il contrario di quanto dicono Istat, Unioncamere-Istituto Tagliacame e Svimez, la Bce sulle piccole e medie imprese nell'area euro: per le italiane calano fatturati e profitti, aumentano oneri finanziari, costo del lavoro e problemi a reperire risorse dalle banche in primis per la scarsa liquidità dovuta ai ritardati pagamenti di enti pubblici. [...] tra le 400 imprese già finanziate da Sarmi ci sono colossi come Ansaldo, Fiat e Fincantieri, ma anche big di settore come Grimaldi Lines, De Cecco e Acquedotto Pugliese (Aqp), la SpA della Regione Puglia che gestisce l'impianto idrico più grande d'Europa. Vagliati (e poi scartati) pure Astaldi, Enav ed Enel. Ma che ci fa AqP con 452 milioni di euro di fatturato e 1.937 occupati nel 2011 accanto alla piccola ditta che chiede anche 25mila euro per nuove attrezzature ? Come risulta a Linkiesta, ha ottenuto da BdM un mutuo da 30 milioni di euro per gli investimenti infrastrutturali del Piano d Ambito 2010-2018: una spesa di circa 1,5 miliardi di euro coperta anche da un prestito diretto da 150 milioni di euro della Bei.»;
   dal momento della sua nascita, la Banca del Mezzogiorno è stata oggetto di attenzione dell'attività parlamentare, con atti di sindacato ispettivo anche nella legislatura precedente, e della stampa, proprio per la forte aspettativa suscitata da un progetto così importante;
   il rilancio economico del Mezzogiorno è fondamentale ai fini di una ripresa generalizzata della crescita di tutto il Paese;
   una significativa quota dell'imprenditorialità del Sud e soprattutto gli operatori più piccoli e delocalizzati sono esclusi dal credito bancario dei grandi istituti nazionali e necessitano quindi di interventi di supporto per crescere e svilupparsi;
   i piccoli imprenditori del Sud pagano uno spread aggiuntivo, rispetto a quelli del Nord, a causa della politica commerciale da tempo applicata dai grandi istituti bancari;
   risulterebbe all'interrogante che la Banca del Mezzogiorno avrebbe allargato l'orizzonte dei finanziamenti a grandi aziende –:
   se quanto esposto in premessa corrisponda al vero;
   se non intenda intervenire ai fini di una verifica dell'avanzamento dell'attività della Banca in relazione agli obiettivi prefissati;
   a che punto sia l'attivazione delle strutture periferiche finalizzate all’ intercettazione delle esigenze di piccoli imprenditori, tradizionalmente esclusi dal sistema di credito ordinario, in riferimento, in particolare, agli sportelli preposti di Poste Italiane (da cui la Banca è controllata al 100 per cento) e al contributo delle banche di credito cooperativo;
   quale sia la distribuzione geografica delle facilitazioni concesse;
   quali siano gli operatori che hanno potuto effettivamente utilizzare le agevolazioni e per quale tipologia di beni;
   quali siano i driver individuati per innescare la crescita e quali le azioni prioritarie programmate per le diverse aree e, in particolare, per l'occupazione giovanile. (5-01995)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

piccole e medie imprese

banca

credito

Mezzogiorno

creazione di posti di lavoro

politica di sostegno

progetto d'investimento

rilancio economico