ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01959

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 157 del 22/01/2014
Firmatari
Primo firmatario: BIANCHI STELLA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 22/01/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BORGHI ENRICO PARTITO DEMOCRATICO 22/01/2014
BOBBA LUIGI PARTITO DEMOCRATICO 22/01/2014
BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 22/01/2014
BRATTI ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 22/01/2014
MARIANI RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO 22/01/2014
ARLOTTI TIZIANO PARTITO DEMOCRATICO 22/01/2014
CARRESCIA PIERGIORGIO PARTITO DEMOCRATICO 22/01/2014
COMINELLI MIRIAM PARTITO DEMOCRATICO 22/01/2014
DALLAI LUIGI PARTITO DEMOCRATICO 22/01/2014
DECARO ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 22/01/2014
GADDA MARIA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 22/01/2014
GINOBLE TOMMASO PARTITO DEMOCRATICO 22/01/2014
MANFREDI MASSIMILIANO PARTITO DEMOCRATICO 22/01/2014
MARRONI UMBERTO PARTITO DEMOCRATICO 22/01/2014
MAZZOLI ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 22/01/2014
MORASSUT ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 22/01/2014
MORETTO SARA PARTITO DEMOCRATICO 22/01/2014
SANNA GIOVANNA PARTITO DEMOCRATICO 22/01/2014
ZARDINI DIEGO PARTITO DEMOCRATICO 22/01/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 22/01/2014
Stato iter:
18/03/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 18/03/2014
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 18/03/2014
Resoconto MARIANI RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 22/01/2014

DISCUSSIONE IL 18/03/2014

SVOLTO IL 18/03/2014

CONCLUSO IL 18/03/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01959
presentato da
BIANCHI Mariastella
testo di
Mercoledì 22 gennaio 2014, seduta n. 157

   MARIASTELLA BIANCHI, BORGHI, BOBBA, BRAGA, BRATTI, MARIANI, ARLOTTI, CARRESCIA, COMINELLI, DALLAI, DECARO, GADDA, GINOBLE, MANFREDI, MARRONI, MAZZOLI, MORASSUT, MORETTO, GIOVANNA SANNA e ZARDINI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   dopo quasi 25 anni dalla chiusura del programma nucleare, il processo di messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi e della dismissione delle centrali nucleari italiane è ancora lontano dal vedere una soluzione;
   a oggi le scorie nucleari ammontano a più di 30.000 metri cubi, di cui 25.200 a bassa e media attività e 7.200 metri cubi ad alta attività. A questi si aggiungeranno oltre 50.000 metri cubi provenienti dalle operazioni di smantellamento e bonifica delle installazioni nucleari. La maggior parte di questi rifiuti radioattivi si trovano nelle ex centrali nucleari (Carso, Garigliano, Latina e Trino Vercellese) e negli impianti di ricerca (Saluggia, Trisaia Rotondella, Casaccia, Saluggia, Ispra). Inoltre, è atteso il rientro in Italia di alcune decine di metri cubi di combustibile radioattivo spedito in Gran Bretagna e in Francia per essere riprocessato. Oltre ai rifiuti di tipo energetico, ci sono altri 4.000 metri cubi provenienti da applicazioni mediche, industriali e di ricerca;
   la mancanza di un deposito nazionale di scorie impedisce ad oggi lo smantellamento definitivo degli impianti nucleari esistenti sul territorio nazionale e la messa in sicurezza dei territori che ospitano le centrali dismesse e i siti di stoccaggio temporaneo dei materiali radioattivi;
   il pieno decommissioning delle centrali nucleari dismesse è inoltre necessario per garantire la piena tutela ambientale di queste aree e la salute delle popolazioni che li abitano; la mancata identificazione di un sito di deposito perpetuerà il problema di una adeguata sistemazione dei rifiuti radioattivi continuamente prodotti dall'industria, dalla ricerca o dalle attività sanitarie;
   in Italia, gli impianti interessati da questo processo sono otto: Impianto Eurex di Saluggia; Centrale di Trino; Impianto FN di Bosco Marengo; Centrale di Caorso; Impianti OPEC e IPU Casaccia - Roma; Centrale di Latina; Centrale Garigliano di Sessa Aurunca; Impianto ITREC Trisaia di Rotondella;
   si stima che le attività di decommissioning delle vecchie centrali nucleari italiane produrranno complessivamente, nei prossimi 15-20 anni, 12.000 nuovi occupati;
   le attività di smantellamento di impianti nucleari possono rappresentare un fattore di crescita e competitività per il nostro Paese anche sul piano internazionale: si calcola che entro il 2050 nel mondo oltre 400 reattori nucleari dovranno essere smantellati con investimenti globali stimati 165 miliardi di euro per le sole attività di decommissioning e 600 miliardi di euro per il completamento delle bonifiche;
   il decreto legislativo n. 31 del 2010 ha disciplinato il riassetto della disciplina dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi prevedendo la costruzione di un parco tecnologico all'interno del quale collocare un deposito nazionale destinato allo smaltimento a titolo definitivo dei rifiuti radioattivi a bassa e media attività derivanti da attività industriali, di ricerca e medico-sanitarie e dalla pregressa gestione di impianti nucleari ed all'immagazzinamento, a titolo provvisorio di lunga durata, dei rifiuti ad alta attività e del combustibile irraggiato provenienti dall'esercizio di impianti nucleari, compresi i rifiuti derivanti dalla pregressa gestione di impianti nucleari;
   il parco tecnologico sarà sede di attività di ricerca, formazione e sviluppo delle tecnologie connesse alla gestione dei rifiuti radioattivi e alla radioprotezione;
   lo stesso decreto legislativo stabilisce che la SOGIN debba definire una proposta di Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee alla localizzazione del parco tecnologico e del deposito, tenendo conto dei criteri indicati dall'Aiea e dall'Agenzia per la sicurezza nucleare;
   con il decreto legge 6 dicembre 2011, convertito dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, l'Agenzia per la sicurezza nucleare è stata soppressa ed i relativi compiti sono stati in via temporanea attribuiti all'ISPRA compresi quelli circa la predisposizione dei criteri tecnici di localizzazione del deposito nazionale di rifiuti radioattivi; è ora avviato il percorso di recepimento della direttiva 2011/70/Euratom che prevede l'istituzione di una autorità di regolamentazione per la gestione e lo smaltimento del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi;
   nel luglio del 2012 il Governo aveva stabilito che entro la fine dello stesso anno l'Ispra avviasse le attività di definizione dei suddetti criteri tecnici, anche in considerazione dell'urgenza di avviare i lavori per la costruzione del deposito nazionale, al fine di consentire alla Sogin di procedere alla definizione di una proposta di Carta nazionale delle aree idonee, come stabilito dalle disposizioni del decreto legislativo 31 del 2010;
   in riscontro a tale richiesta il predetto istituto ha preannunziato che avrebbe avviato nel mese di settembre i lavori di elaborazione dei suddetti criteri, in modo da completare tale attività entro il 30 dicembre 2012;
   l'ISPRA ha in seguito dichiarato, nel settembre 2013, di avere predisposto una prima bozza del documento sui criteri, ritenendo necessario svolgere, prima della loro emanazione ed in linea con le prassi internazionali in campo nucleare, un confronto tecnico con le autorità di sicurezza nucleare di paesi che hanno già realizzato o stanno esercendo strutture analoghe, nonché di sottoporre i criteri elaborati ad una revisione internazionale condotta dall'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA);
   ad oggi da parte dell'Ispra non è stata data comunicazione circa l'elaborazione definitiva di detti criteri –:
   se il ministro sia in grado di fornire informazioni circa la predisposizione dei criteri di localizzazione del deposito nazionale per le scorie radioattive e del parco tecnologico;
   quali misure intenda assumere affinché si arrivi in breve tempo alla definizione di una proposta per l'individuazione delle aree idonee alla costruzione del deposito nazionale e del parco tecnologico. (5-01959)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 18 marzo 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-01959

  Con riferimento all'interrogazione formulata dall'onorevole Mariastella Bianchi ed altri, con la quale si chiede al Ministro dell'ambiente e dalla tutela del territorio e del mare di fornire informazioni sulla predisposizione dei criteri per la localizzazione del deposito nazionale e del parco tecnologico per i rifiuti radioattivi, si riferisce quanto segue.
  Il procedimento relativo all'individuazione delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il Deposito nazionale per i rifiuti radioattivi, incluso in un Parco Tecnologico, e alla realizzazione e messa in esercizio dello stesso è regolato dagli articoli 27 e 28 del decreto legislativo 31/2010 e s.m.i. che disciplinano anche le procedure autorizzative per la costruzione e l'esercizio del Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e i benefici economici relativi alle attività di esercizio dello stesso da corrispondere in favore delle persone residenti, delle imprese operanti nel territorio circostante il sito e degli enti locali interessati.
  In data 23 luglio 2012, il Ministero dello sviluppo economico, con una nota trasmessa al Ministero dell'ambiente e all'ISPRA, ha chiesto che l'ISPRA avviasse entro il 31 dicembre 2012, ai sensi dell'articolo 27 del decreto legislativo 31/2010, le attività per la definizione dei criteri tecnici per la localizzazione del Deposito nazionale, precisando che tale struttura è ritenuta di urgente necessità per il Paese.
  In tale contesto, l'ISPRA – Dipartimento Nucleare, rischio tecnologico e industriale – ha predisposto nel dicembre 2012 una versione preliminare dei criteri tecnici per la localizzazione del Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi scegliendo di elaborarli sotto forma di guida tecnica (Guida Tecnica n. 29, «Criteri per la localizzazione di un deposito superficiale di smaltimento dei rifiuti radioattivi a bassa e media attività») ai sensi dell'articolo 153 del decreto legislativo 230/1995 e s.m.i.. La versione preliminare della Guida Tecnica è stata inviata, in data 18 febbraio 2013, ai Ministeri dello sviluppo economico e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Successivamente l'ISPRA ha sottoposto la suddetta Guida Tecnica ad un processo di revisione internazionale.
  In data 19 dicembre 2013 l'ISPRA ha trasmesso ai Ministeri dello sviluppo economico e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare una versione aggiornata della Guida Tecnica, predisposta sulla base degli esiti del confronto effettuato con le autorità di sicurezza nucleare di paesi europei, che già eserciscono analoghe strutture di deposito, nonché di una revisione internazionale effettuata dall'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA).
  La versione aggiornata della Guida Tecnica, è attualmente in una fase finale di consultazione con l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), l'Istituto Superiore di Sanità (ISS), l'Istituto Geografico Militare (IGM) e l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) affinché possano formulare eventuali osservazioni, come previsto dalla normativa vigente e dalle prassi internazionali, prima della sua emanazione definitiva.
  Ciò nonostante l'ISPRA ha espresso richiesta di pubblicare sul proprio sito web, salvo diverso avviso da parte dei Ministeri dello sviluppo economico e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, la versione aggiornata della Guida Tecnica, in linea con quanto indicato nell'articolo 10 (Trasparenza) della Direttiva 2011/70/Euratom, nonché in analogia alle prassi comunemente adottate in altri Paesi dell'Unione Europea.
  Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ritenendo insussistenti motivi ostativi di natura normativa e tecnico-amministrativa alla pubblicazione sul sito web dell'ISPRA, da parte della medesima, dell'attuale versione di Guida Tecnica, ha espresso il proprio nulla osta in data 24 gennaio 2014 in un'ottica di trasparenza e di informazione del pubblico.
  Ad oggi, non risulta espresso il nulla osta da parte del Ministro dello sviluppo economico pertanto l'ISPRA non ha poi proceduto ad effettuare la suddetta pubblicazione, rinviando la stessa alla fase di emanazione definitiva.
  L'ISPRA ha, inoltre, inteso trasmettere la versione aggiornata della Guida Tecnica alla Sogin S.p.A., in qualità di soggetto attuatore ai sensi del decreto legislativo 31/2010 e s.m.i., per eventuali motivate proposte di modifica e procederà all'emanazione definitiva della Guida Tecnica, a valle della fase di consultazione, tenendo conto delle osservazioni e delle proposte di modifica ricevute, ai fini dell'attuazione di quanto disposto dal comma 1 dell'articolo 27 del decreto legislativo 31/2010 e s.m.i.
  Si segnala, infine, che nell'ambito della predisposizione dello schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2011/70/Euratom, relativa alla istituzione di un quadro comunitario per la gestione responsabile e sicura del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi, e per arrivare alla definizione di proposta per l'individuazione delle aree idonee alla costruzione del Deposito nazionale e del parco tecnologico in modo scientificamente corretto, oggettivo e trasparente, è stata introdotta anche la validazione dei risultati cartografici e la verifica della coerenza degli stessi con i criteri tecnici di localizzazione delle aree idonee, da parte dell'Autorità di regolamentazione competente, che sostituirà l'ISPRA – Dipartimento nucleare, rischio tecnologico e industriale col nome di Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (ISIN). Lo schema di decreto legislativo, dopo il previsto iter parlamentare, è stato approvato in via definitiva dal Consiglio dei ministri nella riunione del 28 febbraio 2014, firmato dal Presidente della Repubblica in data 4 marzo 2014 e attualmente in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.
  Conclusa la suddetta fase di validazione, la Sogin S.p.A. provvederà ad elaborare la Carta nazionale delle aree idonee ad ospitare il sito sul quale sorgerà il Parco tecnologico, comprendente il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi che, redatta sulla base dei criteri tecnici indicati dall'Autorità di regolamentazione competente, consentirà l'avvio delle fasi di analisi dirette del territorio.
  Sarà compito del Ministero dello sviluppo economico esercitare l'azione di vigilanza sulla Sogin S.p.A. in ordine al puntuale rispetto della tempistica prevista dalle disposizioni di legge sopra richiamate.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

scorie radioattive

sicurezza nucleare

disattivazione di centrale

centrale nucleare

gestione dei rifiuti

industria nucleare

deposito dei rifiuti

sanita' pubblica