ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01957

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 157 del 22/01/2014
Firmatari
Primo firmatario: AGOSTINELLI DONATELLA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 22/01/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CECCONI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 22/01/2014
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 22/01/2014
BONAFEDE ALFONSO MOVIMENTO 5 STELLE 22/01/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 22/01/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 22/01/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01957
presentato da
AGOSTINELLI Donatella
testo di
Mercoledì 22 gennaio 2014, seduta n. 157

   AGOSTINELLI, CECCONI, TERZONI e BONAFEDE. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   il Comune di Monsano ha, subito, per circa trent'anni, una delle più pesanti operazioni a livello europeo di inquinamento delle falde acquifere da cromo esavalente, a partire dalla fine degli anni sessanta e fino al 2001;
   il danno ambientale che da fonti stampa risulta essere stato causato dallo sversamento nei fossi di sostanze tossiche causato da un'industria del settore della cromatura dei metalli - la RCD prima e la SIMA Industrie del gruppo Venturi poi - è gravissimo ed ha interessato dapprima la zona di Sant'Ubaldo e poi negli anni, un'area molto più vasta fino a Marina di Montemarciano;
   il cromo esavalente, che viene utilizzato nell'industria per via delle sue proprietà anti ruggine, è considerato altamente tossico e sulla base di evidenze sperimentali ed epidemiologiche è stato classificato dalla IARC come cancerogeno per l'uomo (classe I) (così come lo sono l'amianto e il nichel sostanze ben note e tuttora utilizzate), ed è attivo anche a concentrazioni molto basse e provoca tumori nelle prime vie aeree, dello stomaco e del polmone, se non adottate necessarie misure di prevenzione;
   il cromo esavalente sversato nelle falde acquifere, come nel caso della zona di Monsano (An), crea un danno incalcolabile e difficile da circoscrivere;
   questo composto, infatti, è solubile e persistente in acqua e, potendo facilmente raggiungere la falda acquifera, lo si può trovare anche a distanza di tempo e di luogo;
   La RfD («Reference dose»), che corrisponde al quantitativo di sostanza che può essere assunto per tutta la vita per via orale senza rischi di cancerogenesi, anche negli individui sensibili) per Cr(VI) è di 5 microg/giorno, per kg di peso corporeo.
  Il cromo esavalente causa tumore ai polmoni, e gli effetti più noti sono, oltre alla perforazione del setto nasale, una serie di disturbi di tipo rinitico che poi possono degenerare in tumori ai polmoni e allo stomaco;
   se ne deduce facilmente che non si deve bere l'acqua che contiene cromo esavalente. Questa sostanza, oltre ad essere cancerogena, come detto, ha anche proprietà mutagene, il che vuol dire che può modificare il DNA. Il rischio di avere dei figli malformati, o comunque patologie di tipo malformativo e tumorale non è solo ipotizzato ma costatato in particolare in alcune zone in cui le piante sono state innaffiate con acqua inquinata da cromo esavalente. Ebbene i frutti e le piante così coltivate presentano delle palesi anomalie nello sviluppo. In rete ci sono immagini molto interessanti che sono state girate a Tezze (Vi), dove si vedono delle margherite che anziché essere tonde sono lunghe e strette. Il dottor Roberto Topino, medico del lavoro, e un suo collaboratore, Roberto Bava sulle conseguenze dell'esposizione al cromo esavalente che hanno fornito in una intervista il loro parere sul cromo esavalente hanno dichiarato che l'unico amianto, nichel e cromo esavalente che non fanno male sono quelli che non ci sono;
   da dichiarazioni rilasciate dai soggetti interessati, a mezzo stampa, risulta che la situazione estremamente critica di Monsano ha consentito di attingere al Fondo per la promozione dello sviluppo sostenibile, destinata alle aree ad elevato rischio di crisi ambientale (AERCA) dichiarate tali a decorrere dal 2000 per uno stanziamento complessivo di 3 milioni e 510 mila euro per 6 progetti presentati dal comune di Ancona e dal comune di Monsano per la bonifica, appunto, dei siti inquinati. Tra le aree a rischio sono comprese quella di Ancona, Falconara e Bassa Valle dell'Esino.
  Ciò posto, il Consiglio regionale delle Marche nel 2005 ha approvato il Piano per il risanamento dell’ AERCA con la conseguente sottoscrizione dell'intesa istituzionale tra la stessa regione, la provincia di Ancona ed i Comuni di Ancona, Falconara Marittima, Montemarciano, Chiaravalle, Monte San Vito, Monsano, Jesi, Agugliano e Camerata Picena.
  In questa fase la regione ha coordinato le attività dei diversi enti potenziali beneficiari del finanziamento provvedendo, tra l'altro, all'attestazione di conformità al piano delle istanze presentate.
  per il Comune di Monsano il progetto di recupero e bonifica dell'area ex RCD prevedeva un contributo del Ministero dell'ambiente di 450 mila euro;
   per procedere alla realizzazione dell'intervento, risulta all'interrogante, che il Ministero dell'ambiente abbia sottoscritto un'intesa con il comune di Monsano e con la regione Marche attribuendole un ruolo di regia. Un documento che definiva ruoli, modalità e tempistiche per la realizzazione, nonché gli aspetti finanziari del progetto che, secondo quanto preventivato, avrebbe avuto un costo complessivo di 924 mila euro. Considerata l'urgenza di procedere alla mitigazione di tale criticità, la regione Marche avrebbe stanziato un finanziamento di oltre 181 mila euro finalizzato alla progettazione ed alla immediata realizzazione delle indagini preliminari;
   e ancora, sempre fonti stampa, (Vivere Jesi del 23/01/209) «La Provincia di Ancona – ha detto l'assessore provinciale Marcello Mariani, ricordando che Monsano è l'unico comune della provincia ad avere la certificazione ambientale Emas – ha il ruolo di accertare il completamento degli interventi di bonifica, messa in sicurezza, nonché la conformità degli stessi al progetto approvato e si è già impegnata con un contribuito di 218 mila euro.» «La quota invece a carico del Comune di Monsano ammonta a 74 mila euro. Gli interventi – come ha spiegato il progettista Gianni Napoleone – sono divisi in tre stralci funzionali, oltre ad una fase propedeutica per acquisire elementi di analisi e mettere a punto attività sperimentali.
  Il Comune ha già iniziato le opere con l'avvio delle procedure per la realizzazione dello stralcio iniziale del progetto, necessaria ai fini della progettazione esecutiva e quindi all'appalto. Le opere avrebbero dovuto concludersi entro il 2010 –:
   a quanto ammontino effettivamente e con esattezza i finanziamenti statali erogati;
   quali opere di bonifica ad oggi siano state effettuate;
   se e quali controlli si intendano attuare, data la gravità dell'inquinamento verificatosi, per accertare che le stesse garantiscano la messa in sicurezza delle popolazioni interessate;
   se è stata mai effettuata una seria ed approfondita indagine epidemiologica per valutare e quantificare gli effetti sulla salute dei cittadini eventualmente procurati dall'inquinamento da cromo esavalente e, nel caso, se sia intenzione del Ministro della salute di procedere per quanto di competenza, al fine di avviare tale studio epidemiologico, indicando anche una presumibile tempistica. (5-01957)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

inquinamento idrico

protezione dell'ambiente

malattia

rischio sanitario

inquinamento da metalli

inquinamento del suolo

tasso di inquinamento