ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01935

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 157 del 22/01/2014
Firmatari
Primo firmatario: RONDINI MARCO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 22/01/2014


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 22/01/2014
Stato iter:
28/01/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 28/01/2014
Resoconto RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE
 
RISPOSTA GOVERNO 28/01/2014
Resoconto FADDA PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 28/01/2014
Resoconto RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 28/01/2014

SVOLTO IL 28/01/2014

CONCLUSO IL 28/01/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01935
presentato da
RONDINI Marco
testo di
Mercoledì 22 gennaio 2014, seduta n. 157

   RONDINI. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   da notizie di stampa si apprende che al Ministero della salute sia già stata predisposta la lista per la chiusura per i piccoli ospedali con meno di 120 posti letto, inseriti nel nuovo patto per la salute. Se regioni e Governo daranno il via libera per la maggior parte sarà l'ora di chiudere i battenti;
   da anni leggi finanziarie, decreti e piani regionali rappresentano la necessità di chiusura dei nosocomi, ma in 175 secondo il piano rimangono a rappresentare altrettanti monumenti allo spreco;
   le cronache spesso ci riportano di ospedali sia con un numero basso di posti letto sia di altri che risultano sotto utilizzati;
   ci sono strutture con 15-20 posti letto utilizzati anche meno di 3 giorni su 10. Per non parlare del personale. Se si mette a confronto il tasso di utilizzo reale dei pochi posti a disposizione ed il numero di chi ci lavora, si scopre che intorno a un letto in media si affaccendano sette, otto tra medici e infermieri;
   la lista in realtà sarebbe composta di 222 mini-nosocomi con meno di 120 posti letto, ma dall'elenco saranno da eliminare i servizi psichiatrici di diagnosi e cura, che in realtà ospedali non sono; gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, perché fanno ricerca; i centri per «post acuti», che servono per chi dopo un ricovero non è in grado di tornare a casa ma ha bisogno di cure meno intensive;
   alla fine delle esclusioni la lista è composta di 175 ospedaletti (per un totale di oltre 12 mila posti letto), tra i quali figurano anche alcuni collocati in zone disagiate, isole o montagne;
   appaiono macroscopici alcuni errori dovuti a dati non aggiornati circa le dimensioni e le destinazioni attuali delle strutture indicate: l'ospedale di Leno, provincia di Brescia, 16 letti e 68 dipendenti sempre nel 2010. Se i dati fossero aggiornati ci si sarebbe accorti che la struttura è stata già riconvertita da regione Lombardia a centro psichiatrico;
   altri esempi di strutture erroneamente inserite sono: l'ospedale di Varese dove regione Lombardia sta investendo 40 milioni di euro al fine di farne un polo di eccellenza pediatrica, l'ospedale di Melzo che dopo la completa ristrutturazione, costata circa 25 milioni di euro, porterà la riapertura di un'ala portando la capienza ad oltre 170 posti letto;
   appare inoltre macroscopicamente inusuale l'attività del Ministero che, secondo le disposizioni di legge, dovrebbe solo occuparsi di programmazione e non di imporre alle regioni ristrutturazioni che, secondo quanto previsto dal titolo V della Costituzione sono di esclusiva competenza per materia –:
   se il Ministro alla luce di quanto esposto non intenda rivedere in modo sostanziale gli studi che hanno portato alla compilazione della lista delle chiusure, essendo gli stessi datati e non più rispecchianti la situazione attuale, almeno per quanto riguarda la metà degli ospedali lombardi, soprattutto tenendo come riferimento i dettami costituzionali. (5-01935)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 28 gennaio 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-01935

  In merito alle questioni relative alla revisione dei criteri in base ai quali operare la riorganizzazione della rete ospedaliera nazionale, ricordo che la stessa riorganizzazione si inserisce in un ambito di ampia e complessiva ristrutturazione del sistema di offerta, con lo scopo di rispondere in maniera adeguata ai nuovi bisogni di salute della popolazione e alla accresciuta complessità del Servizio Sanitario Nazionale.
  Nella situazione attuale, l'ospedale si caratterizza per l'altissima specializzazione delle prestazioni erogate, l'elevato sviluppo tecnologico e il conseguente incremento esponenziale dei costi.
  Quindi, emerge la necessità di concentrare l'offerta ospedaliera in strutture dislocate strategicamente nel territorio, contemperando la qualità dell'assistenza e la sicurezza delle cure con l'uso appropriato delle risorse disponibili.
  L'azione di riorganizzazione del sistema di erogazione delle cure deve fondarsi su regole chiare, che definiscano le condizioni necessarie per garantire livelli di assistenza ospedaliera omogenei nell'intero territorio nazionale, sia in termini di adeguatezza delle strutture sia in termini di risorse umane impiegate, in rapporto al numero di pazienti serviti e al livello di complessità della struttura e della sua interazione sinergica con i poli della rete assistenziale territoriale.
  La tematica in esame, come è noto a questa Commissione a seguito delle recenti audizioni del Ministro, è tuttora oggetto di approfondimento tra Stato, Regioni e Province Autonome, nell'ambito delle azioni di definizione del nuovo Patto per la Salute, per l'individuazione di parametri e criteri di programmazione nazionale che dovranno tenere conto di studi, esperienze, valutazioni di contesto ed epidemiologiche, nonché del rapporto tra volumi ed esito delle cure.
  Va a questo punto anche ricordato che con il regolamento previsto dall'articolo 15, del decreto-legge n. 95/2012, da adottare d'intesa con la Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano, tuttora al vaglio della Conferenza medesima, vengono definiti gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera, finalizzati ad emanare i successivi provvedimenti di riduzione dello standard dei posti letto ospedalieri accreditati ed effettivamente a carico del Servizio Sanitario Regionale, ad un livello non superiore a 3,7 posti letto per mille abitanti, comprensivi di 0,7 posti letto per mille abitanti per la riabilitazione e la lungodegenza post-acuzie, adeguando coerentemente le dotazioni organiche dei presidi ospedalieri pubblici ed assumendo come riferimento un tasso di ospedalizzazione pari a 160 per mille abitanti, di cui il 25 per cento riferito a ricoveri diurni.
  Detta norma prevede anche che, nell'ambito del processo di riduzione, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano operino una verifica, sotto il profilo assistenziale e gestionale, della funzionalità delle piccole strutture ospedaliere pubbliche, anche se funzionalmente ed amministrativamente facenti parte di presidi ospedalieri articolati in più sedi, e promuovano gli ulteriori passaggi dal ricovero ordinario al ricovero diurno e dal ricovero diurno all'assistenza in regime ambulatoriale, favorendo l'assistenza residenziale e domiciliare.

Classificazione EUROVOC:
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