ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01878

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 152 del 15/01/2014
Firmatari
Primo firmatario: COVELLO STEFANIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 15/01/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MAGORNO ERNESTO PARTITO DEMOCRATICO 20/01/2014


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 15/01/2014
Stato iter:
02/07/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 02/07/2014
Resoconto DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 02/07/2014
Resoconto COVELLO STEFANIA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 15/01/2014

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 20/01/2014

DISCUSSIONE IL 02/07/2014

SVOLTO IL 02/07/2014

CONCLUSO IL 02/07/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01878
presentato da
COVELLO Stefania
testo presentato
Mercoledì 15 gennaio 2014
modificato
Lunedì 20 gennaio 2014, seduta n. 155

   COVELLO, MAGORNO. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
la drammatica ed allarmante situazione che si è venuta a creare all'ospedale Civile dell'Annunziata di Cosenza, causata da carenze enormi di personale medico, paramedico ed infermieristico, anche dovuta ad ostacoli oggettivi quale il blocco del turn over, è preoccupante ed esige una immediata riorganizzazione non più rinviabile per salvare l'Ospedale da una situazione di tracollo totale, per come anche asserito e denunciato in più occasioni ed in più sedi, da tutte le sigle sociali quali Cgil, Cisl, Uil, Anaoo, Smi, Fassid, Aaroi, Cimo e per come evidenziato dalle stesse più volte su tante testate giornalistiche tra cui «Gazzetta del Sud» del 4 gennaio 2014, come da allegato;
il pericolo che comporta l'attuazione dell'accorpamento di reparti non porta ad un risparmio dell'azienda, ma ad una riduzione di posti letto di un ospedale attorno al quale gravitano tutti i malati di una provincia che è la più estesa della Calabria con 155 comuni ed una orografia difficilissima; provincia che è stata totalmente penalizzata con la parziale chiusura o, peggio, con la totale chiusura di ospedali della zona. La parziale chiusura degli altri ospedali che ha procurato solo disservizi e mantenimento delle spese, ha costretto tutti i cittadini della provincia a ricorrere all'ospedale cosentino che è al collasso;
il management invece che potenziare lo stesso, lo sta definitivamente affossando creando allarmismo e disservizi in tutti i reparti cominciando dal pronto soccorso. Infatti è da qualche giorno che è stato ufficialmente proclamato lo stato di agitazione permanente del personale sanitario con indispensabile e contestuale comunicazione al Prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao;
la preoccupazione richiede un immediato intervento affinché si prenda atto che è necessario un rapporto di collegamento tra ospedale e territorio facendo in modo che medici ed infermieri che lavorano anche sul territorio possano essere una risorsa per un ospedale HUB come l'Annunziata;
tutto ciò parte dalla necessità di mettere il Ministro a conoscenza delle criticità esistenti e persistenti quali:
a) mancanza di personale;
b) mancanza di posti letto (pazienti ricoverati su barelle o su panche e contestuale emigrazione in altre regioni);
c) esigenze dei pazienti (tempi di attesa delle visite 6 mesi);
d) mancanza di collegamento con il territorio;
e) diagnostica per immagini (mancate risposte per tempi di attesa troppo lunghi e difficoltà nella refertazione);
f) carenza totale nelle strutture e nei macchinari che comportano carenza per interventi chirurgici (per esempio per una cataratta i tempi di attesa sono in media 7 mesi);
g) problemi sulla diagnostica;
h) impossibilità di effettuare la Pet per la quale bisogna ricorrere a Napoli o a Catanzaro;
i) totale carenza strutturale dell'immobile che è vetusto ed obsoleto;
è estremamente difficile parlare di soluzione ai problemi se non esiste realmente un programma di riorganizzazione dell'assetto sia del personale che della struttura;
il tavolo Massicci non è stato tenero riguardo ai risultati conseguiti dalle strutture sanitarie calabresi;
partendo, pertanto, dal presupposto basilare che la centralità del paziente deve essere l'elemento guida attorno a cui ruota l'ospedale, i professionisti e si aggregano le tecnologie (dalla diagnostica per immagini, alle tecniche chirurgiche, anestesiologiche e rianimatorie, dalla genetica, ai laboratori di analisi, ai trapianti, al potenziamento del centro trasfusionale) con il nuovo concetto di assistenza per intensità di cura a seconda se alta, media o bassa intensità;
è necessario incidere con profonde rivoluzioni ed evoluzioni dell'intero sistema sanitario, rivedendone le strutture (le cui pareti cadono a pezzi e dai cui soffitti piove quotidianamente nelle stanze dei pazienti, dei medici, con rigurgiti fognari persino nei bagni annessi alle stanze dei pazienti e contestuali propagazioni di odori del tutto spiacevoli, carenza di lenzuola a corredo dei letti ed uno spreco inenarrabile per 8 mesi all'anno di aria calda dai condizionatori che comporta insopportabili temperature altissime in tutti i reparti) affinché nell'immaginario collettivo venga meno, con il massimo sforzo di tutto il personale, la fotografia dell'ospedale come luogo ostile, disumano, con aspettativa di dolore e di paura dell'ignoto;
è necessario poter pensare ad un ospedale accogliente, moderno, umano, all'avanguardia, con un personale che ha tutta la voglia di esprimere il massimo della professionalità ai pazienti calabresi che meritano tutta l'attenzione dovuta affinché venga riconosciuto il loro diritto alla salute –:
se il Ministro non ritenga opportuno, nell'ambito delle proprie competenze anche per il tramite del Commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro del deficit sanitario e nel rispetto delle prerogative degli altri soggetti istituzionali coinvolti, intervenire urgentemente per acquisire elementi in merito a quanto sopra esposto, assumendo le eventuali conseguenziali iniziative di competenza.
(5-01878)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 2 luglio 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-01878

  La Regione Calabria nel 2009 ha sottoscritto il Piano di rientro, che prevede interventi di risanamento e riqualificazione del Servizio Sanitario Regionale e il raggiungimento dell'equilibrio economico.
  Non avendo la Regione perseguito tutti gli obiettivi del Piano di rientro, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 30 luglio 2010, è stato nominato Commissario «ad acta» per l'attuazione del Piano di rientro il Presidente della Regione «pro tempore». Il Consiglio dei Ministri ha nominato due sub-Commissari per affiancare il Commissario «ad acta» nella predisposizione dei provvedimenti commissariali: il Gen. Dott. Luciano Pezzi e il Dr. Andrea Urbani, che ha sostituito il dimissionario Dott. Luigi D'Elia il 29 ottobre del 2013.
  Secondo quanto disposto dalla normativa vigente, la Regione Calabria ha proseguito il Piano di rientro con un Programma Operativo relativo al triennio 2013-2015. Tale Programma Operativo, nell'ultima riunione di verifica del 4 aprile 2014, è stato valutato dai Tavoli tecnici come condivisibile nell'impostazione generale, ma approvabile solo dopo il recepimento di alcune prescrizioni relative alla «Fondazione Tommaso Campanella», al piano dei pagamenti e alle tariffe per le prestazioni territoriali.
  Relativamente all'Azienda Ospedaliera di Cosenza, si evidenzia che nei Decreti commissariali di riorganizzazione della rete ospedaliera nn. 18 del 2010, 106 del 2011 e s.m.i., era prevista una riduzione complessiva dei posti letto pari a 63 (da 657 a 594).
  Nella proposta di Programma Operativo per gli anni 2013-2015, la Regione ha previsto di assegnare complessivi 614 posti letto alla stessa Azienda Ospedaliera.
  Nella proposta di decreto di riorganizzazione delle reti assistenziali, ivi inclusa l'emergenza-urgenza, attualmente all'esame dei Ministeri affiancanti, l'Azienda Ospedaliera di Cosenza, all'interno dell’«area nord», si configura come:
   DEA di II livello della Rete Emergenza urgenza;
   HUB della Rete SCA – Sindrome Coronarica Acuta;
   HUB della Rete assistenziale per l'ictus (Stroke);
   HUB (Centro traumi di zona) della Rete Politrauma;
   HUB della Rete di Trasporto Neonatale.

  In data 28 maggio 2014 si è svolto un incontro tecnico di affiancamento presso il Ministero della salute, volto a chiarire alcuni dettagli relativi alle reti assistenziali di cui alla citata proposta. Durante l'incontro non sono emerse particolare criticità per l'Azienda Ospedaliera di Cosenza nella configurazione di cui alla proposta di riorganizzazione.
  Relativamente al personale del Servizio sanitario regionale, dagli esiti del verbale dell'ultima riunione di verifica del Piano di rientro, si evince che la Regione Calabria è sottoposta al blocco automatico del «turn over» fino al 31 dicembre 2015, ai sensi dell'articolo 1, comma 174, della legge n. 311/2004.
  A seguito della richiesta, presentata dalla gestione commissariale, di poter usufruire di deroghe al blocco del «turn over», il Ministero della salute sta analizzando la documentazione trasmessa dalla Regione, al fine di verificare se la carenza di personale dovuta al blocco automatico del «turn over» – persistente in Calabria da diversi anni – stia mettendo a rischio l'erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza.
  Nello specifico caso dell'Azienda Ospedaliera di Cosenza, la Regione ha presentato 16 richieste di deroga, così articolate:
   10 con riferimento ai settori dell'emergenza urgenza (2 medici direttori di struttura complessa, 7 dirigenti medici ed un infermiere);
   6 con riferimento al personale medico operante nei reparti.

  Per quanto riguarda gli aspetti relativi all'Ospedale Civile dell'Annunziata di Cosenza, il Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliera di Cosenza, per il tramite della locale Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo, ha segnalato quanto segue.
  La struttura ospedaliera dell'Annunziata è una costruzione del 1939, dichiarata obsoleta, per cui si era ritenuta fondamentale la costruzione di una nuova struttura ospedaliera, ma le varie vicissitudini di politica sanitaria regionale, non permisero la costruzione del nuovo ospedale per cui, nel corso degli ultimi decenni, si è provveduto a costruire corpi satelliti per far fronte alle nuove esigenze della offerta ospedaliera.
  Lo stato strutturale è così precario che nel 2010 il Direttore Generale protempore dichiarò lo stato di emergenza, inviandone comunicazione al Presidente della Giunta Regionale e al Sindaco della città di Cosenza.
  Al momento, sono stati affidati lavori di adeguamento e ristrutturazioni necessari per la sicurezza dei degenti, degli operatori e dei visitatori, resi più stringenti dalla normativa regionale in materia di accreditamento e dei conseguenti regolamenti attuativi. Per tali lavori vengono utilizzati i fondi ex articolo 20 legge n. 67 del 1988.
  Il piano di rientro, la riorganizzazione della rete ospedaliera, con la chiusura di alcune strutture territoriali e, soprattutto il blocco delle assunzioni, hanno creato notevoli problemi, soprattutto nell'area di emergenza, per cui l'Azienda per continuare a garantire prestazioni sicure, ha dovuto procedere ad accorpare Unità operative affini.
  La chiusura dei punti nascita, tra l'altro, ha creato un iper-afflusso di pazienti in Ostetricia e Ginecologia e in Neonatologia, ma non tutto il personale che operava nei Centri di nascita periferici è stato trasferito all'Annunziata, per cui la carenza di spazi e di personale di supporto ovviamente determina delle criticità.
  Non risponde al vero che i tempi di attesa per l'intervento di cataratta siano di sette mesi, bensì di tre mesi e mezzo. Inoltre, spesso la sala operatoria di oculistica è occupata da pazienti con patologia d'urgenza, provenienti dalle altre Province. L'acquisto della PET è stato programmato e si realizzerà nel corso dell'anno.
  In effetti, presso l'Annunziata, a causa delle carenze strutturali e delle risorse ridotte (soprattutto quelle umane), è indubbio che vi siano delle criticità.
  Tuttavia, il Direttore Generale ha sottolineato che, malgrado la carenza di risorse, la struttura riesce a garantire risposte adeguate e di buona qualità a patologie urgenti e complesse, grazie all'abnegazione della maggioranza degli operatori.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

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EUROVOC :

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istituto ospedaliero

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